Workshop Valfredda: Nigel Dunnett, Thomas Rainer e Piet Oudolf
Il primo workshop con Nigel Dunnett, professore all’Università di Sheffield e progettista dei pictorial meadows all’Olympic Park e delle nuove aiuole al Barbican di Londra.
Un intervento molto interessante anche per la grande capacità comunicativa del relatore e la sua generosità nell’illustrare i suoi principi e metodi.
Il suo motto è “Inspired by nature, design for people” e anche “My real job is to make people happy”.
Ciò significa che per portare la natura in ambiente urbano, le piantagioni devono essere migliorate rispetto al contesto naturale attraverso l’uso di colori molto vivaci e l’impiego di grandi blocchi di piante. Questo per creare paesaggi che che sappiano offrire forti emozioni e sensazioni di gioia. In una certa misura si tratta di far riaffiorare il bambino nascosto in ciascuno di noi, perchè l’attaccamento alla natura è insito in ogni persona.
Poi, altra cosa importante per Dunnett, essere nella natura è una esperienza immersiva non passiva.
Dalla natura si imparano gli ecosistemi e i modi in cui le piante si associano fra loro.
In generale per Dunnett si tratta di portare il verde in città ma non solo attraverso parchi e giardini ma piuttosto in molteplici luoghi e modi: dai tetti verdi, alle pareti vegetali, alle strade fiorite, ai parcheggi. Solo in questo modo si possono obbligare le persone ad avere un contatto quotidiano con la natura in città.
Riassumendo i suoi principi
– Effetti visuali molto drammatici
– Alto appeal per il pubblico
– interesse distribuito nelle stagioni
– colore
– Biodiversità
– limitato impiego di risorse: poca acqua ed energia, no concimi
– comunità di piante disegnate
– teniche miste: semina, piantagione, piantagione+semina
Il secondo workshop con Thomas Rainer, architetto paesaggista americano, titolare dello studio Phyto studio.
Rainer propone un approccio al planting design che è una intersezione di orticoltura, ecologia e design.
Partendo dal quesito ‘Come si possono concilirae biodiversità, bellezza e bassa manutenzione’ il pasaggista propone un nuovo approccio basato sulle comunità vegetali progettate.
Le piante impiegate dal ‘New perennial style’ sono particolarmente adatte a climi oceanici freddi e umidi, come quelli del nord Europa e sono meno adatte ad altri climi, come quello italiano.
I principi che distinguono tale metodologia dal planting tradizionale possono essere così sintetizzate: le piante si autodisseminano; le piante operano in comunità; si accettano e non si combattono gli stress del contesto ambientale; bandita la fertilità del suolo; la gestione si concentra sulle comunità.
Il terzo workshop con Piet Oudolf, che non ha bisogno di presentazioni. Durante la mattina Piet ha ripercorso la storia della nascita del vivaio, del movimento New perennial e ha illustrato alcuni dei suoi primi lavori; poi ha illustrato più in dettaglio il suo approccio al plant design con molti esempi progettuali. Nel pomeriggio divisi in gruppi abbiamo fatto una esercitazione di progettazione con piante definite di un paio di aiuole che poi Oudolf ha commentato.
Le due giornate di workshop organizzate da valfredda hanno offerto una panoramica delle nuove tendenze del planting design, con molti spunti di riflessione che meritano di essere sedimentati anche attraverso alcune letture più approfondite.
Per citarne solo alcune
N. Dunnet -N. Clayden, Rain gardens
N. Dunnett – J. Hitchmough, Dynamic landscape
T. Rainer – C. West, Planting in a wild post-wild world
P. Oudolf, Hummelo
N. Kingsbury – P. Oudolf, Planting in a new perspective
Tags: Nigel Dunnett, Piet Oudolf, Thomas Rainer, Vivai Valfredda
Cristina
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Moto interessante il punto di vista di Nigel Dunnet e di Thomas Rainer che rielaborano la New Perennial Wave di Piet Oudolf e ne fanno un metodo.
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