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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Viaggio in Normandia da Dieppe a Giverny con Mille papaveri rossi

Jardin Plume di Patrick e Sylvie Quibel – Auzouville sur ry

Un viaggio molto interessante e piacevole tra paesaggi e architetture dalla Normandia a Parigi quello appena concluso organizzato da Anna Chiara Vendramin e Filippo Piva, paesaggisti che da circa 10 anni organizzano viaggi di studio con Mille papaveri rossi. Ad accompagnare il viaggio oltre ad Anna Chiara e Filippo, Hervè Brunon, storico dei giardini francese e autori di molti libri sulla storia e sulla filosofia dei giardini, che ci ha fatto scoprire alcuni notevoli giardini privati, in primis quello del grande Pascal Cribier.
In questo primo post presento una sintesi illustrata da alcune immagini e a parte parlerò della collezione di ortensie Shamrock di Corinne Mallet, degli ultimi progetti parigini e delle piante interessanti che ho scoperto durante il viaggio.
Durante il percorso abbiamo visitato molti giardini privati, opere architettoniche, waterfront a Rouen e scoperto le ultime novità paesaggistiche e architettoniche di Parigi. Luoghi diversi alcuni di grande suggestione, come il giardino di Cribier e Jardin Plume o il cimitero americano sopra Ohama Beach, altri di grande interesse botanico come la straordinaria collezione di ortensie di Corinne Mallet, altri infine ricchi di spunti progettuali come i nuovi parchi parigini.
Siamo partiti dal ‘grandioso’ Axe Majeur. a Cergy Pontoise (sobborgo a nord ovet di Parigi) dello scultore israeliano Dani Karavan e dell’architetto Ricardo Bofill: iniziato nel 1980 e tutto giocato sul numero 12 a partire dal candido colonnato in cemento e organizzato in diverse stazioni tematiche con grandi prospettive che raggiungono Parigi. Opera faraonica e monumentale che a mio parere offre alcune scenografie molto riuscite e alcune parti un pò troppo pesanti. 

axe-majeur-karavan-cergy-pontoise. La grande prospettiva con scalinata e ponte sul fiume Oise

axe-majeur-karavan-cergy-pontoise: il colonnato formato da 12 colonne di cemento bianco

axe-majeur-karavan-cergy-pontoise.

axe-majeur-karavan-cergy-pontoise. Il lungo ponte di ferro rosso sul fiume

axe-majeur-karavan-cergy-pontoise. Tour Belvédère nel centro della piazza con due edifici neoclassici di forma semicircolare

Il giardino di Pascal Cribier ‘Bois de Morville’ a Varengeville sur mer è un luogo di grande fascino: mi ha colpito molto il grande prato fiorito davanti alla casa, dominato da Deschampsia cespitosa che ne costituisce la trama strutturale nel periodo estivo, le morbide curve disegnate nel terreno, le potature minuziose che rendono la trasparenza degli alberi e le siepi modellate morbidamente.

Giardino di Pascal Cribier: la casa e la grande prateria

Giardino di Pascal Cribier: la grande prateria estiva con Deschampsia che funge da sostegno alle piante annuali

Giardino di Pascal Cribier: un angolo magico del bosco

Giardino di Pascal Cribier

Giardino di Pascal Cribier: la stanza gialla con tra le altre Hydrangea Gold

Giardino di Pascal Cribier

Giardino di Pascal Cribier: una grande quercia potata in trasparenza per massimizzare luce, aria e difendere i rami dai venti

Jardin Le Vasterival della Principessa Sturdza – autodidatta norvegese – è un luogo interessante dal punto di vista botanico, soprattutto nella parte boschiva ma in generale l’ho trovato troppo caricato con aiuole un poco banali, ma non vorrei fare troppo la difficile!

Jardin Vasterival Princ. Sturdza a Varengeville sur mer

Bois de Moutiers è la prima opera frutto della collaborazione tra Jekyll e Lutyens, che era un giovane architetto all’inizio della sua carriera. Un giardino molto grande con una parte di percorso nel bosco e viste sul mare e alcuni bordi misti classici.

Bois de Moutiers a Varengeville sur mer: l’igresso al giardino

Bois de Moutiers a Varengeville sur mer: uno dei bordi misti di Jekyll

Bois de Moutiers

Jardin Agapanthe di Alexandre Thomas a Reux: giardino molto famoso, molto pubblicato e molto elogiato. Il mio parere è che sia un giardino con un utilizzo molto riuscito e creativo della vegetazione, con alcuni angoli davvero suggestivi. Ma nell’insieme mi ha dato l’impressione di essere un pò troppo modaiolo, voluto in alcune parti, quasi una vetrina per il paesaggista. Come ci diceva Hervé Brunon nell’accompagnarci nella visita un giardino in cui convivono caos e ordine. Molto bella la parte con l’acqua che scorre tra le pietre. Nell’insieme però è come se mancasse un filo conduttore. Da vedere comunque!

Jardin Agapanthe: uno degli angoli intimi del giardino con in primo piano le belle foglie variegate di una erbace da ombra Fallopia japonica compacta, che conosco perchè l’ho piantata nel mio giardino assieme alle felci.

Jardin Agapanthe: uno dei percorsi avvolti dalle belle ortensie.

Jardin Agapanthe: come una tenda un esemplare di Abies cranstonii avvolge il piccolo cancello di ferro.

Jardin Agapanthe: di ispirazione giapponese l’acqua che scorre sulle belle pietre lungo uno dei percorsi.

Molto suggestivo e toccante il memoriale con annesso cimitero a Colleville-sur-mer progetto dello studio Michael Vergasson https://www.abmc.gov/news-events/news/about-project-team-new-normandy-visitors-center#.W08en8J9js0

Normandy American cemetery and memorial a Colleville-sur-mer

Normandy American cemetery and memorial a Colleville-sur-mer

Normandy American cemetery and memorial a Colleville-sur-mer

La ricostruzione contemporanea del giardino di Chateau de Brécy è molto scenografica ma assolutamente priva di poesia.

jardin-chateau-de-brecy

jardin-chateau-de-brecy: interessanti all’ingresso del giardino i grandi cilindri di carpino, l’unico segno davvero contemporaneo nel disegno del giardino

Un giardino davvero fantastico è Jardin plume della coppia di vivaisti-paesaggisti Patrick e Sylvie Quibel: un capolavoro di eleganza sobria e di naturalezza, un disegno forte e al contempo armonico e poetico che accoglie composizioni molto naturali, vaporose e vivaci di erbacee perenni. Tante idee e grande capacità di usare al meglio le piante erbacee. Un giardino originale e ricco di spunti. Uno dei miei preferiti in questo viaggio.

Sylvie Quibel ed Hervé Brunon all’ingresso del Jardin plume

Jardin plume: una vista d’insieme del giardino

Jardin plume: il piccolo stagno

Jardin plume: una distesa di bossi dialoga con una vite spettinata

Jardin plume: contrasto tra rigore delle forme topiarie e naturalezza delle vaporose erbe

Dopo tanti anni ho rivisto il giardino di Monet a Giverny: che delusione le bordure così volgari, sgraziate per colori e scelte di erbacee. Monet sarebbe indignato. Meno male che si sono salvati il lago delle ninfee e gli interni della casa.

Jardin Monet a Giverny: il lago delle ninfee

Jardin Monet a Giverny: un esempio clamoroso con una orrenda combinazione di gerani rosa e rossi!

Giverny la stanza gialla della casa di Monet

A Rouen abbiamo passeggiato lungo l’waterfront della Senna: una prima parte del 2011 a firma In Situ e una seconda più recente di Jacqueline Osty, con molte piante da secco, betulle e un bel gioco di pavimentazioni.

Rouen:watefront di In Situ, 2011

rouen-waterfront-seine-2011-insitu

Rouen waterfront Osty 2016

Rouen waterfront Osty 2016

Rouen waterfront Osty 2016

Rouen waterfront Osty 2016

Rouen waterfront

Jardin plume: spettacolare nella sua sobria eleganza il grande spazio disegnato a quadrati di graminacee e alberi di melo.

Jardin plume: un angolo del giardino dei fiori

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Giardini in viaggio Laura Pirovano