Una bella passeggiata organizzata dalla nostra Associazione Piante guerriere alla scoperta di erbe selvatiche ed eduli sotto la guida di una grande esperta, Rosella Aresi. Il luogo davvero magico: la campagna intorno al Mulino detto dei Frati di Caravate (VA), un mulino ancora attivo che risale al XIV secolo. Una testimonianza storica dell’attività molitoria di cereali, frangitura delle noci e segheria per le comunità del territorio. Ancora funzionante per la macina dei cereali di piccole attività agricole promosse da giovani del territorio.
Ecco alcune immagini
Intorno al Mulino dei frati
La ruota del mulino ancora attivo
Crescione d’acqua: dal sapore caratteristico, pungente, ha molte proprietà nutrizionali. Viene utilizzato in cucina per insalate, vellutate, minestre. La raccolta avviene in primavera asportando i rametti non ancora fioriti; la pianta va consumata fresca in quanto essicazione e cottura ne distruggono i principi attivi.
Ranuncolo d’acqua: una specie importante per laghetti e stagni in cui si sviluppa. Rientra nel gruppo delle piante ossigenanti in quanto è capace di mantenere l’acqua del luogo in cui cresce pulita e ossigena. Grazie a questa sua capacità, permette la sopravvivenza di piccoli animaletti acquatici, pesci e tartarughe.
Geum rivale dai caratteristici portasemi color bruno
Una bella macchia violetta di Hesperis matronalis
MATTEUCCIA-STRUTHIOPTERIS, una felce dal portamento eretto e dalle fronde che formano un cono molto decorativo
Gli steli con i fiori ormai appassiti di Ornitogalum pyrenaicum su un letto di una erba un pò infestante ma dalla interessanti proprietà eduli: la girardina (Aegopodium podagraria). I getti, lessati in acqua bollente salata si consumano come gli spinaci. Inoltre si può usare in insalata, per insaporire il burro o come spezia. Mentre le foglie giovani hanno un sapore dolciastro, quelle più vecchie un aroma forte che ricorda quello del prezzemolo. E’ diffusa nei fossi e nei luoghi umidi e ombrosi.
Reynoutria japonica: una pianta erbacea perenne che forma arbusti infestanti lungo i corsi d’acqua o incolti, dov’è specie parassita invasiva che si sostituisce alla flora autoctona. Ha il solo pregio di esser vagamente commestibile