Un ricordo di Charles Jencks a cura di Margherita Brianza
Pubblico con molto piacere il bel ricordo che l’amica paesaggista Margherita Brianza ha voluto dedicare al grande architetto americano scomparso di recente. Margherita l’ha conosciuto molto bene e ha avuto l’opportunità di collaborare con lui in alcuni progetti.
Mi ricordo l’emozione che ho provato quando ho visitato, con la guida dell’amico Miachaeljon Ashworth, lo stupendo e magico giardino scozzese di Jencks ‘The garden of cosmic speculation’ e in coda all’articolo inserisco alcune immagini da me scattate nel 2004.
Lascio la parola a Margherita.
Il 13 Ottobre ci ha lasciato Charles Jencks.
Charles è stato uno dei grandi intellettuali del nostro tempo. Uomo colto e libero, praticante convinto della libertà che solo la conoscenza e la cultura può concedere.
Era solito viaggiare per il pianeta e sedersi e conversare pienamente immerso nella comprensione della essenza del luogo, tanto da mettere a proprio agio i suoi interlocutori stranieri. Una volta lo portai all’Università Statale di Milano e fu lui a spiegare a me come il Filarete avesse risolto il problema dell’angolo.
Il dettaglio è sempre stata sostanza, sostanza e significato.
La sua infinita curiosità lo portò ad approfondire il paesaggio come luogo di riassunto della complessità dell’uomo.
Era ateo ma credeva convintamente nel cosmo e nella scienza. Era strabiliato dalla meraviglia del DNA.
Le idee le fissava velocemente a volte nel tempo di un viaggio in taxi verso Linate. Tutto era chiaro nella sua testa.
Il mondo lo ha compreso, Milano forse un po’ meno. Questo è un grande rammarico. Charles fu chiamato nel 2002 per il progetto del Portello da Brunelli che aveva capito quanto i suoi paesaggi avessero la capacità di portare lo sguardo e la mente altrove. I suoi erano paesaggi portati alla essenza . La vocazione al futuro era chiara ma altrettanto forte il legame con il passato. Ogni cosa ha una origine ; la potenza del passato segna la direzione per lo sviluppo futuro.
Il progetto Holding the Eco-line a Suncheon City in Corea è un sunto straordinario di comprensione del territorio e della cultura locale.
Jupiter Art-Land Cells of Life è poesia pura.
Scottish Worthies è quasi rinascimentale.
Metà del suo tempo lo dedicava al progetto dei Maggie’s Centres . Charles usava le sue relazioni per creare piccoli centri di cura degli aspetti collaterali alla malattia del cancro.
Lui era convinto che parte della cura fosse anche insegnare ad una donna a sentirsi bella durante il periodo delle chemio; supporto psicologico, pratico e sociale.
Li faceva disegnare ai suoi amici architetti: Frank O’Gehry, Steven Holl, Snøhetta, Zaha Hadid, Rem Koolhaas. Ne ha costruiti ben 30 in giro per il mondo.
Serbo il ricordo della sua eleganza. Il suo era un modo di essere profondo di chi con pazienza porta avanti le sue idee consapevolmente ma senza imporsi.
Personalmente gli sono molto grata. E’ stato il mio maestro di vita. Mi auguro e auguro a tutti di poter praticare il senso di libertà e vera amicizia che Charles mi ha insegnato.
Margherita Brianza
Immagini del Garden of cosmic speculation:
Tags: Charles Jencks, Garden of cosmic speculation, landscape, Margherita Brianza
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Ornella
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Le tracce che hai lasciato….caro amico
Sono molto forti e particolari accompagneranno il tuo ricordo nel presente e nel futuro ! Grazie
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Rita Sicchi
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Grazie Margherita, una bellissima testimonianza!
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