Ritorno all’Alpe Veglia
Dopo molti anni sono finalmente tornata all’Alpe Veglia, luogo per me mitico e che per fortuna è rimasto intatto. E’ un alto alpeggio alpino (quota circa 1900 metri), un’ampia conca circondata da alte montagne, la più elevata il Monte Leone (circa 3500 metri), con alcuni nuclei intatti di baite di pietra e ampi pascoli soleggiati, tre alberghi-rifugio molto rustici due dei quali (Alpino e Lepontino) già attivi a fine 1800 e un piccolo campeggio lungo un torrente dove abbiamo sostato per una notte (davvero gelida!, ma valeva la pena). All’Alpe si arriva lungo una gippabile assolutamente vertiginosa (e consiglio di fare il percorso a piedi soprattutto in discesa se si soffre come me di vertigini) che parte dal piccolo paese di san Domenico, a circa 12 Km da Varzo. Dal 1978 Alpe Veglia è diventato un Parco naturale e nel 1990 è stato unificato a quello dell’Alpe Devero per una superficie complessiva di 8580 ettari tra i 1600 e i 3500 metri. Una escursione molto bella ma con tratti un pò vertiginosi è quella che collega Alpe Veglia con Alpe Devero (circa 6 ore di andata).
Dall’Alpe Veglia ci sono alcune escursioni più facili ad una serie di laghetti alpini, quello delle Streghe e il lago bianco.
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