RHS Chelsea flower show 2012 di Michaeljon Ashworth
Ho chiesto al mio caro amico Michaeljon Ashworth, storico dei giardini e appassionato botanico/giardiniere, di scrivere per il blog i suoi commenti sull’edizione di quest’anno del Chelsea Flower Show. Ecco le sue parole scritte direttamente in italiano con alcune immagini.
RHS CHELSEA FLOWER SHOW 2012
Dopo di anni persi nel creare show gardens concettuali (i quali sembravano sempre piu’ concetti che gairdini), la fiera ha ripreso la propria strada nella direzione di lodare e adulare la tradizione inglese del giardinaggio. Nessuno visitatore vuole essercr ispirato per fare un nuovo giardino ma per fare qualche modifica particolare quasi tutti sono pronti. Attention to detail, salutare la regina per il suo giubileo diamond e stabilire il punto cardinale di Chelsea, cioe’ portare avanti la tradizione aggiornata e cambiata in alcuni particolari precisi come planting associations e colour combinations.
Cleve West ha vinto best in show e medaglia d’oro per il suo giardino di colonne rustiche e topiary. La firma è quella di Arts and Crafts Gardens e, come riconosce lui stesso, l’arte topiaria e’ la piu’ economica e variabile forma di scultura nel verde.
Joe Swift ha preso il colore dell’ iris e dedicato la sua versione della stessa cosa dal passato passato al moderno.
Thomas Hoblyn ha rivisitato Villa d’Este a Tivoli per i suoi suggerimenti . Fontane, travertino e un albero di sughero creano un sogno del Grand Tour rendendo al minimalistica l’idea retro’ di prendere a prestito le idee dall’Italia. Andy Sturgeon ha fatto un’ onda di annelli di ferro come scultura e ha capito che quest’anno e’ l’anno di “farcire” i giardini con i fiori.Pero’ con una raffinatezza di scelta mai vista nei suoi giardini a Chelsea.
Arne Maynard ha festeggiato il bicentenario della casa dello champagne Laurent Perrier con un giardino molto tradizionale, tutto giardino e finalmente a Chelsea appare un senso di prospettiva con questo viale tra le siepi.
Sono contentissimo di aver visto questo risorgimento a Chelsea di valori tradizionali e quindi di variazioni sullo stesso tema invece degli esercizi nel creare qualcosa di diverso ma banale e poco giardino. Sotto il sole fornace di Londra questo maggio la voglia di essere in giardino e non tra la folla era enorme ma la soddisfazione di vedere queste meraviglie inglesi valeva la fatica.
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