Ho visitato il Garden Festival in un giorno di pioggia, quindi le fotografie non sono il massimo e la visita è stata abbastanza veloce.
Ho trovato molto interessanti alcuni dei giardini permanenti, sia quelli di Perazzi e Sturgeon nati per essere duraturi, sia alcuni di quelli delle edizioni passate che sono stati premiati come ‘Tour d’Y voir’ o ‘Come back to Itaca’.
Per quanto riguarda i giardini di questa edizione sul tema ‘Giardini del futuro’ ho trovato interessanti ‘Garden of Anthropocene’ e ‘Micro to macro’.
Una zona del Parco botanico che accoglie con accostamenti molto belli le piante di Piante Faro
La grande terrazza del giardino di Radice pura
Home ground, progetto di Antonio Perazzi
Un altro angolo del giardino di Perazzi con la bella seduta ondulata in pietra lavica
Bellissimo Layers il progetto firmato nel 2019 da Andy Sturgeon: un insieme assai ben disegnato di livelli con una vegetazione rigogliosa e alcune pareti di legno colorato in toni pastelli come separazione dei vari livelli/ambienti. Nella foto Kalanchoe benariensis
Una vista del giardino Layers con a sinistra Salvia leucantha e a destra una Cycas
Il progetto ‘Come back to Itaca’ vincitore dell’edizione 2019, di forma circolare. è avvolto nel suo perimetro esterno da una incredibile macchia di rosmarino prostrato
Un particolare dello spazio interno di ‘Come back to Itaca’
‘Tour d’y voir’, una torre vegetale tutta di rivestita di falso gelsomino con all’interno un passaggio avvolto da felci arboree
Particolare del passaggio interno della torre vegetale
‘Garden of Anthropocene’ presentato nell’edizione 2021
‘Micro to macro’ un progetto in concorso per l’edizione 2021 la cui giuria si riunirà a dicembre a conclusione del Festival