Sono di ritorno da un viaggio di un paio di settimana in Namibia che ha attraversato la parte centrale e costiera del paese, molto grande e uno dei meno abitati al mondo dopo la Mongolia (circa 3 milioni di abitanti). Paese di recente indipendenza, dal 1990, molto civile, molto attento al rispetto ambientale e al riciclo.
Devo premettere che mi aspettavo di più da questo viaggio che, rispetto alla Patagonia, mi ha regalato alcuni paesaggi stupendi ma anche lunghi percorsi in macchina assolutamente monotoni e rispetto al deserto della Libia scene moolto meno suggestive e soprattutto più uniformi.
La Namibia è composta essenzialmente da tre entità geografiche principali: a ovest il deserto del Namib (da cui prende il nome il paese), il più antico e arido del mondo, che si allunga lungo la costa e per un centinaio di Km all’interno e che comprende le dune più alte al mondo (più di 300 metri), al centro l’altopiano centrale, la parte più elevata con altitudini intorno ai 1500 metri e il deserto del Kalahari a est, dominato dalla savana e dal colore rosso della sabbia. Bibliografia
– Namibia, cultura e natura, Earth Viaggi
– Bottswana e namibia, Lonely Planet
– M. Leliève, Géologie, faune et flore de Namibie, 2018
– Trees & shrubs of Namibia, NPH
Ecco alcuni dei paesaggi più interessanti
Namib desert dal nostro Lodge in una posizione strategica
Namib desert
Namib desert al tramonto
Una delle mete più iconiche del viaggio: le dune di Soussvlei nel parco Nazionale del Namib Naukluf
DUNE DI SOSSUSVLEI: molto suggestivo lo spettacolo delle dune di forme differenti con giochi di ombre che ne evidenziano le forme e profondità
DUNE DI SOSSUSVLEI con zone bianche costituite da fango secco, cotto e spaccato dal sole ardente del deserto
Nel percorso che costegia le dune si arriva al grande ‘vlei’, che nelle stagioni della pioggia è una grande lago e durante il periodo siccitoso è una distesa di fango essiccato con silhouette di alberi marmorizzati che si sono conservati nei secoli grazie all’assenza di batteri e alla secchezza del deserto.
Paesaggio verso Swakopmund con sullo sfondo le montagne rosate nelle prime luci del mattino
La cittadina si Swakopmund, con molte architetture di stile tedesco, un bel lunmare e filari di palme
Percorso da Walvis bay a Sandwich Harbour: si viagia sulla baattigia tra l’oceano e le dune attrracersando saline su un mezzo 4×4
DA WALVIS BAY A SANDWICH HARBOUR
Qui le dune che arrivano direttamente sull’oceano sono altissime e attraversarle con le Toyota è un pò da brividi!
La meravigliosa laguna blu di Sandwich harbour
Fenicotteri nella laguna
Il deserto sassoso del Damaraland dove c’era il nostro campo tendato
OZONDJOU TENTED CAMP
Capre al pascolo
L’immenso Etosha national Park, al nord del paese; in lingua oshivambo significa ‘il grande lago bianco’ per la presenza della grande depressione saline, il Pan, al suo centro. Vi si incontrano diversi tipi di savana, da quella più arida, a quelle arbustive alle praterie. All’interno del parco si possono avvistare tanti aninamli, dalle antilopi, alle giraffe, agli elefanti, alle zebre, ai rinoceronti fino al ghepardo!
Etosha national Park: tra gli alberi le presenze maggiori sono quelle delle acacie e dei mopane
Belle foto che rendono bene il paesaggio. Meravigliose le dune che mi hanno ricordato, molto più piccola ma la più grande d’Europa, la duna di Arcachon, luogo a me caro
Flavia de petri
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Belle foto che rendono bene il paesaggio. Meravigliose le dune che mi hanno ricordato, molto più piccola ma la più grande d’Europa, la duna di Arcachon, luogo a me caro
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