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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Mostre all’Hangar della Bicocca

Hangar Bicocca

Trovo sempre molto piacevole fare un giro all’Hangar della Bicocca, per vedere nelle varie stagioni il bel giardino disgenato da Marco Bay, per ricevedere le Torri celesti di Kiefer e per visitare le mostre temporanee che sono sempre piuttosto interessanti.

Il giardino intorno alla scultura di Melotti

Il giardino intorno alla scultura di Melotti

Le nuove tele di Kiefer che completano il ciclo delle Torri celesti

Le nuove tele di Kiefer che completano il ciclo delle Torri celesti

Corsten Holler: Flying mushrooms

La prima mostra che ho visitato è Architecture as Art (in corso fino al 12 settembre): una decina di architetti sono stati invitati a rispondere con installazioni in situ ad alcuni quesiti attorno a problemi decisivi per l’architettura dei nostri giorni: da M. Desvigne a C. Mosbach ad Atelier Bow-Wow a Rural Urban Framework, Studio Albori e altri ancora. Gli architetti sono stati invitati ad esprimersi su alcune parole chiave: Portico, Entrance, Rehabilitation, Roof, Shelter, Pavillon, ecc…”figure da usare come grimaldelli per esprimere dei pensieri architettonici riguardo ai nuovi paradigmi, come quello ecologico o lo sconfinamento dell’architettura nella disciplina paesaggistica”.

Ecco alcune immagini

Mostra Architecture as art Hangar Bicocca

DESVIGNE GARDEN GROUND: 307 giovani alberi in vaso disposti sulla base di un pattern ortogonale e uniforme di 2×2 metri segnato da strutture in bambù

EL EQUIPO DE MAZZANTI SIDEWALK: un percorso racchiuso all’interno di due pareti translucide attraverso le quali il pubblico può osservare ed essere osservato come in un “teatro delle ombre”

RURAL STUDIO SHARING: una sorta di spazio di incontro concepito come una quinta di gradinate affacciate su un vuoto centrale; le gradinate sono state realizzate impilando delle balle di carta da riciclo

RURAL STUDIO SHARING: soffitto di prove di stampa da immettere nel processo di riciclaggio alla fine della mostra

MOSBACH INSIDE OUTSIDE: un paesaggio teorico pensato per modificarsi nel corso dei 6 mesi della mostra grazie all’azione delle sostanze organiche a contatto con la superficie del pannello espositivo

NARCHITECTS ROOF : sei volte di alluminio intrecciate si innestano su un palco traingolare in legno.

RURAL URBAN FRAMEWORK SHELTER : una sequenza di due ambienti elementari generati dalla intersezione di due volumi dalla diversa matericità

La seconda mostra, molto intrigante e divertente, “Doubt” dell’artista Carsten Holler (fino al 31 luglio), una serie di installazioni curiose, ludiche e spiazzanti come il percorso al buio completo lungo un percorso chiuso e stretto come un labirinto dove si sperimenta la paura del buio e l’incertezza del cammino o come l’esperienza del volo dove i visitatori sono imbragati e girano appesi a una grande pala semovente. Poi giostre, giochi di specci, enormi funghi che si muovono….

Gioco e sperimentazione mi pare siano le chiavi dell’opera di questo artista tedesco. Ci si diverte e vale la visita.

Ecco alcune poche immagini

Corsten Holler Flying mushrooms

Corsten Holler

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Giardini in viaggio Laura Pirovano