Letto per voi: Il giardino che vorrei di Pia Pera
Pia Pera, Il giardino che vorrei, Ponte alle Grazie, 2015, 165 pp., 13€
Qualche anno fa avevo sfogliato la precedente versione de libro che Pia Pera aveva fatto a quattro mani con la fotografa Cristina Archinto e non mi aveva colpito molto perchè le immagini, alcune belle altre più scontate, mi sembrava che oscurassero le parole. E il giardino ha bisogno anche di parole che sappiano raccontarcelo.
Quindi benvenuta questa nuova edizione del libro che compare senza immagini e riveduta e ampliata.
Dico subito che l’ho trovato un libro molto bello, un libro che ci aiuta a guardare il giardino e che ci insegna molte cose in maniera semplice e pratica, mai scontata. Un piccolo fiore, questo libro che spicca nel panorama assai affollato di letteratura del settore, a volte interessante ma troppe volte inutile ed eccessivamente enfatica.
Quello che mi ha colpito in primo luogo di questo libro è il contrasto fra la raffinatezza delle descrizioni e delle osservazioni affidate ad un linguaggio prezioso e a tratti poetico, che però non indulge mai all’enfasi, e la concretezza dei suggerimenti pratici e la precisione dei riferimenti botanici.
L’autrice ha scelto di raccontarci “nove scene primarie” che illustrano altrettante situazioni dove può sorgere un giardino o elementi che lo caratterizzano. “Un pò per fingermi in altri possibili giardini un pò per ispirare chi ancora non ha messo mano al suo, ho immaginato nove scenari possibili, inziando dall’acqua, che mi fa battere più forte il cuore con la tentazione di abbandonare la mia terra…”. Dopo l’acqua, il sole, l’ombra, il mare, la pianura (“Pura visione la pianura: come il foglio bianco su cui non si sia ancora iniziato a scrivere, la tela in attesa del primo segno, il lucido dell’architetto, la tabula rasa su cui nulla sia ancora impresso”), la collina, la collina, la montagna, la città e l’orto. Ciascuna scena viene raccontata attraverso le suggestioni che questi contesti suscitano e attraverso alcuni giardini; nella seconda parte di ogni capitolo “Dietro le quinte” dove l’autrice suggerisce come realizzare i nostri desideri botanici, che piante scegliere e come ospitarle al meglio.
Molto bello e toccante l’ultimo capitolo che è dedicato al giardino di Pia Pera, “un posto dove mi sento semplicemente felice”
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antonella
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L’ho ordinato come libro e mi sento gia’ immersa nella lettura.
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