Letto per voi. Giugno 2018
Hope Jahren, Lab girl, Codice Edizioni, 2018, 316 pp., 22 euro
L’autrice è una geobiologa americana inserita nel 2016 da Time magazine tra le 100 persone più influenti al mondo.
Il libro è la sua autobiografia e rappresenta un inno alla passione, alla curiosità e anche all’umiltà che contraddistingono un vero scienziato. Una lettura appassionante in cui la ricercatrice ci racconta i segreti delle piante e alterna brani della sua vita a momenti della sua ricerca per studiare alberi, fiori, semi e terra. Instancabile viaggiatrice , ha compiuto ricerche sul campo dal Midwest degli Usa alla Norvegia, all’Irlanda, al Polo nord e alle Hawaii.
Il libro è diviso in tre parti: Radici e foglie; Legno e nodi; Fiori e frutti
Ci sono alcune frasi del libro che mi hanno colpito e che trascrivo brevemente
‘L’uomo non è in grado di fare una foglia ma sa come distruggerla’
‘Non si scappa: in questo preciso momento, nelle sinapsi del vostro cervello, sono le foglie ad alimentare i pensieri sulle foglie’
‘Dal dente di leone al narciso, dalla felce al fico, dalla patata al pino, ogni pianta che cresce sulla terra combatte per due obiettivi: la luce, che viene dall’alto e l’acqua, che viene dal basso. Qualsiasi competizione tra due piante si può decidere in un’unica mossa, quando la vincitrice raggiunge contemporaneamente un’altezza maggiore e affonda le proprie radici più in basso di quella sconfitta’.
‘Il legno di un albero è anche la sua autobiografia: possiamo contare gli anelli per capire quanti anni ha, visto che ogni stagione di crescita necessita di una nuova guaina prodotta dal cambio’
‘La cosa più importante per uno scienziato, quella che viene prima di tutto il resto è una domanda’
Vincitore del National Book Critics Circle Award for Autobiography.