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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Landscape festival Webinar

Quest’anno, al posto del tradizionale convegno di Bergamo, Maestri di paesaggio ha organizzato una serie di webinar con la partecipazione di molti paesaggisti sia italiani che stranieri che nel corso degli anni hanno partecipato in qualità di relatori alla manifestazione.

Io ho seguito due conferenze, dell’11 e del 17 settembre di cui indico di seguito i relatori.

Venerdì 11settembre dalle ore 17 con Martin Rein-Cano (DE), Topotek 1; Fergus Garrett (UK), Great Dixter House and Gardens; Rainer Schmidt (DE), Rainer Schmidt; Charlotte Rowe (UK), Charlotte Rowe
Giovedì 17 settembre, dalle ore 17 con Giulio Senes (IT); Emanuele Bortolotti (IT), AG&P; Filippo Pizzoni (IT), aMAZING sTUDIO; Marco Bay (IT), Marco Bay

Vi parlerò brevemente di alcuni degli interventi

Fergus Garret di Great Dixter ha raccontato gli interessanti cambiamenti nella visione del giardino interpretato come riserva naturale, il sistema di audit della biodiversità condotto con Victoria Williams  ha censito la presenza a Great Dixter di oltre 2300 specie, tra api, falene, ragni…Ha poi parlato dei progetti di comunità e della manutenzione ormai del tutto biologica. Il giardino visto come insieme di selvatico e formale.
Rainer Schmidt ha presentato molti parchi davvro interessanti e in particolare Killesberg Park a Stoccarda dove ha giocato molto bene con i diversi livelli e ha inserito cuscini di prato che risultano ad una quota inferiore rispetto ai percorsi

Ho trovato molto interessante la sessione dedicata ai contributi dei paesaggisti italiani.

Giulio Senes ha illustrato i progetti di ricerca sulla frequentazione delle aree verdi prima e dopo il Covid, da cui si ricava come sia cresciuta l’esigenza di frequentare parchi e giardini per incontrare le persone. Ha poi presentato, tra gli altri, il recente progetto di Giardino del benessere ad Orzinovi (BS).

Marco Bay sostiene che progettare spazi verdi urbani gli consente una maggiore libertà nell’invenzione di tanti pezzi di natura in presenza di vincoli molteplici. Per un vero cambiamento occorre partire dai bambini introducendo l’insegnamento della botanica nelle scuole: solo così si può acquisire una conoscenza più intima della natura. Molto bello e poetico il cortometraggio ‘Wandering my gardens’ che ha partecipato al Milano Film festival e che racconta, attraverso bellissime immagini, i suoi progetti milanesi da piazza del Duomo fino all’Hangar della Bicocca.

Filippo Pizzoni è del parere che dopo la pandemia sia importante nella progettazione avere più attenzione alle istanze delle persone e come esempio di progetto ha illustrato quello degli orti di Citylife a Milano.  Inoltre sempre più persone cercano un maggiore contatto con la natura e rendono più stabile la loro permanenza nelle seconde case. La vita sociale si svolge sempre più all’aperto e per questo la progettazione necessita di avere equipe sempre più interdisciplinari per offrire una maggiore identità ai luoghi. Infine in ambito urbano sono sempre più interessanti i Rain gardens per favorire il drenaggio delle acque piovane in eccesso.

Emanuele Bortolotti ha intitolato il suo intervento ‘Investire in natura nel tessuto urbano’ e ha mostrato moltissimi esempi progettuali di trasformazione di piccoli ambiti spesso derelitti in polmoni verdi: cortili, patii, giardini pensili sopra i garage, tetti verdi, muri trasformati in verde verticale. Ha infine raccontato il progetto di giardino condiviso alla Barona alla quale il suo studio ha dato un prezioso contributo.

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Giardini in viaggio Laura Pirovano