search

Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

La risposta islandese al giardino dei tarocchi? di Federica Raggio

Federica Raggio torna sul tema dell’Islanda con un servizio su un piccolo giardino islandese all’insegna del riciclo creativo che sembra appunto la risposta dell’isola al giardino dei tarocchi!

Sembrerebbe così, o quasi, per lo meno a me.
In realtà non è un giardino aperto al pubblico, ma è una proprietà privata senza recinzioni di alcun genere.
A dire il vero, stando ai canoni classici con cui si identifica il luogo giardino, neppure può essere definito tale, giardino.
Non ci sono aiuole fiorite, arbusti e alberi non sono gli elementi che ne disegnano la struttura portante.
È un mondo a sé, un paesaggio onirico infestato da vagabonde e “rottami”.
Stavo camminando diretta al museo delle sculture di Sigurjón Ólafsson. Ormai avvezza ai controsensi islandesi, ho per un attimo creduto di essere arrivata alla meta, anche se dall’opuscolo del museo, che tenevo in mano per ricordare l’indirizzo, trovavo difficile confermare un legame tra l’immagine stampata e quella realtà che mi si parava di fronte.
Ad ogni modo, con incredibile disinvoltura (faccia tosta) comincio a girare tra queste folli architetture-sculture, fotografando, gustando pienamente l’estro generato da una buona dose di follia, mi diverto e non riesco a staccarmi da quel luogo, nonostante la pioggia in agguato (nonostante la ormai confermata consapevolezza di trovarmi su una proprietà privata).
È tutto un salire-scendere, terrazze e belvedere in successione sincopata, mostri marini e dell’immaginario più fantasioso, tutto prende forma da oggetti di metallo, legno, ogni sorta di materiale recuperato o portato dal mare.
Uno scultore proveniente da una comunità di trolls e posseduto dallo spirito di Mirò sembra aver dato forma ad alcune sculture che allestiscono alcune porzioni del giardino.
Angelica arcangelica è la vagabonda padrona, satura l’aria col suo profumo di tiglio e riempie gli spazi adattando la sua dimensione che può raggiungere anche i tre metri di altezza. Il suo colore è sempre perfettamente in contrasto con i colori del paesaggio islandese.
Posso solo immaginare a giugno i lupini (Lupinus nootkatensis) in fiore puntellare di viola le lamiere arrugginite a ridosso della roccia vulcanica.
Una rosa color Barbie (rosa gallica) a ridosso della casella delle lettere accoglie il gesto del postino e diffonde quel profumo quasi citrino, nota costante durante l’estate.

Una rosa gallica

 

Angelica arcangelica

 

Lascia un commento

Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.

Giardini in viaggio Laura Pirovano