Il Parco del Portello: un’occasione mancata per Milano
L’altra settimana sono andata a visitare il nuovo parco del Portello – localizzato tra viale De Gasperi e le vie Palazzolo e Serra sull’ex area industriale dell’Alfa Romeo -, la cui prima parte (circa 2/3 dell’insieme del progetto), è stata inaugurata lo scorso mese di dicembre a circa sette anni dall’inizio dei lavori.
Alcuni anni fa – nell’ambito di una iniziativa promossa dall’associazione VerDiSegni – avevo visitato il cantiere con la guida di Margherita Brianza e il Time garden appena ultimato e, pur apprezzando il piccolo giardino concluso accanto all’Istituto Palazzolo, avevo alcune perplessità di fondo sulla scelta di realizzare a Milano le colline a spirale che sono un tema caro all’architetto Charles Jencks. Se nel suo giardino scozzese della “Cosmic speculation” avevo potuto apprezzare lo straordinario effetto scenografico delle sue suggestive sculture vegetali perfettamente inerbite che si riflettevano negli specchi d’acqua con sinuose lingue di terra, mi sembrava piuttosto incongrua la scelta di farne un tema nel cuore di Milano e addirittura in un parco pubblico.
Devo confessare che le mie precedenti perplessità si sono notevolmente acuite vedendo il risultato ormai quasi completo del progetto firmato da Jencks e realizzato dallo studio Land di Milano: un parco che mi è parso molto discutibile sul piano estetico, molto costoso sia per quanto riguarda la sua realizzazione che soprattutto la sua manutenzione (pensate solo al taglio dell’erba e alla potatura degli arbusti su pendii assolutamente scoscesi) e infine poco accogliente e fruibile.
Per motivi di sicurezza la grande collina chiamata “La collina del presente” è stata circondata da ringhiere metalliche che ne impediscono la lettura e tolgono ogni poeticità all’intento del progettista: l’incauto visitatore deve salire l’alta montagnetta in estate sotto un sole cocente e in inverno rischiando di scivolare; arrivato in cima può godere della vista di una delle solite sculture dedicate al Dna sempre a firma di Jencks e chiedersi come mai accanto alla fontana che circonda la scultura sia stata collocata – in stridente contrasto – una delle nostre fontanelle milanesi di ghisa verde! Dall’alto si gode di una bella vista delle montagne e del parco sottostante…
Accanto alla grande collina, la più bassa “Collina della preistoria” (lasciamo alla fantasia dei visitatori la decodifica dei tanti simboli e metafore di Jencks) che come tributo ai colori della storica Alfa Romeo è un tripudio di arbusti verdi e rossi: lungo il sentiero da una parte allori e dall’altra fotinie intervallate da tuie gialle e sui versanti della collina stravaganti festoni di berberis atropurpureo e nandine con un effetto davvero incredibilmente kitch.
Intorno al laghetto – che dovrebbe diventare una pista di pattinaggio nel periodo invernale – una lunga fila di panchine che per ora sono in pieno sole.
La pavimentazione di rizzada in cima alla collina si sta già scomponendo perchè non è stato previsto nessun cordolo.
Per quanto riguarda i prati nelle siccitose giornate estive milanesi non oso neppure pensare allo stato penoso in cui saranno.
Il “Time garden” resta bello come l’avevo visto alcuni anni fa: un piccolo giardino che in primavera e in autunno regala belle fioriture dei Prunus x subhirtella “Autumnalis” (che putroppo mi sono sembrati alquanto malati) in un tripudio di rose e altre belle fioriture. Un unico appunto: non sono riuscita a leggere il tema delle stagioni in quanto la vegetazione scelta non è molto adatta a segnarle: per l’estate tante Abelia e va bene ma ci sarebbero state bene anche tante altre essenze e per l’autunno e l’inverno solo Mahonia e poco altro.
In ogni caso mi auguro che il parco con i suoi limiti venga utilizzato dai milanesi e si animi progressivamente
Per raggiungerlo M. Lotto e poi circa 500 metri a piedi con ingresso o da via Palazzolo dal Time garden o da via Serra
Ecco alcune immagini
Tags: Charles Jencks, Giardino del tempo, Parco del Portello
Rita
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Cara laura, ahimè concordo su tutto, anche sulla speranza…
Voglio anche complimentarmi con te per il tuo blog, forma e contenuti…utile e proprio ben fatto, grazie!
Ciao rita
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trasporti
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Continuate così, bravi!
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lisa
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Articolo molto interessante… questi di sicuro non sono i soliti consigli triti e ritriti… grazie per lo spunto.
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lisa
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Info Molto utile. Spero di vedere presto altri post!
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Michele Tronca
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Non sono architetto e nemmeno un esperto, sono un cittadino qualsiasi e devo dire che a me piace tutto il lavoro fatto, se penso com’era ! Criticare a cose fatte è facile ! L’unico dubbio che ho è il rispetto che avranno i frequentatori ! Cani, Writer, etc !
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emilia civetta
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il parco è molto interessante e gradevole anche a noi podisti, la chiusura serale è molto positiva. Per la sicurezza tutti i parchi dovrebbero essere chiusi ad una certa ora. speriamo che l’educazione dei visitatori regni sovrana. un po’ di rispetto per le cose belle è dovuta.
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Carlo E. Belpassi
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Sono un abitante della zona. Devo proprio dire che a noi, almeno mia moglie ed io, il parco piace molto. Lo stesso vale per i visitatori che finora abbiamo incontrato.
Speriamo solo che verra’ rispettato dai cittadini e dai cani!!
Gradirei molto, visto che ad oggi, 8 Novembre 2015, non e’ ancora ultimato, vedere una planimetria di come sara’ una volta ultimato.
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