Il Bosco dei faggi al parco Forlanini di Fabio Iazzetti
Volentieri ospito un contributo dell’amico Fabio Iazzetti, progettista di giardini, che spesso mi segnala luoghi interessanti. Grazie Fabio
Sono tornato di recente a visitare il “Bosco dei Faggi”, una piantumazione circolare di 118 alberi, disposti su tre file, in un’area prativa all’interno del parco Forlanini, in memoria delle 118 vittime dell’incidente dell’8 ottobre 2001 all’Aeroporto di Linate. Voluto dalle Istituzioni e dalla Sea, il “bosco” ospita al centro un magnifico esemplare di Fagus sylvatica, una piccola lapide commemorativa e la scultura “Dolore Infinito” dell’artista svedese Christer Bording (donata dalla Scadinavian Airlines ai familiari delle vittime); gli oggetti sono inscritti all’interno di un ulteriore circolo di pietre, che si fondono con il prato, sulle quali sono incisi i nomi di tutte le vittime.
I 118 alberi sono esemplari di Fagus di diverse varietà, a ricordare il numero delle vittime dell’incidente, un albero per ogni vittima, mentre la scultura “Dolore Infinito”, alta 230 centimetri, è composta da tre blocchi di granito di diverso colore posati su un basamento di pietra chiara e appoggiati l’uno all’altro al loro vertice superiore. I blocchi di granito di color marrone, rosso e nero sono stati estratti dalle cave della Svezia meridionale – la scultura nasce da un’antica tradizione scandinava che risale ad almeno il 500 a.C., è a questo periodo infatti che risalgono le Bautastenar (“pietre di bauta”), monoliti che venivano eretti per consentire alle generazioni successive di ricordare luoghi di grande significato, in commemorazione di avvenimenti di grande importanza o per onorare i defunti. Erette in numero variabile e in posizione verticale le Bautastenar non riportano iscrizioni.
Personalmente trovo che sia uno spazio interessante dove ti senti un po’ fuori dal contesto che ti circonda e dove i cambiamenti di luce e lo spicchio di cielo inquadrato dagli alberi inducono alla meditazione.
Qui di seguito alcune immagini del luogo.
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