Giuseppe Barbera inaugura il ciclo di conferenze del gruppo Giardino storico di Padova
Il tema dell’edizione 2023 del ciclo di incontri del Gruppo giardino storico è il rapporto tra paesaggio ed energia (https://www.giardininviaggio.it/paesaggio-ed-energia-il-tema-del-xxxiii-corso-di-aggiornamento-sul-giardino-storico-e-sul-paesaggio-contemporaneo-del-gruppo-giardino-storico-universita-di-padova/).
Ad inaugurare il ciclo Giuseppe Barbera – docente all’Università di Palermo ed autore di molti libri, l’ultimo dei quali ‘Agrumi, una storia del mondo’, Saggiatore – che ha scelto come titolo della sua conferenza ‘Le risorse energetiche nella storia del paesaggio e i nuovi paesaggi delle energie rinnovabili’.
Come sempre il suo è stato un intervento molto ricco di spunti, di dati e di suggestioni, perciò non facile da sintetizzare.
Vi segnalo solo alcuni punti affrontati dal relatore.
Nel suo excursus storico sulle diverse fasi di trasformazione del paesaggio dovute al ruolo delle energie fossili, interssante la vicenda della coltivazione della canna da zucchero che era diffusa a Palermo nel 1500: per l’estrazione venivano usati mulini ad acqua ma per cuocere e condensare il succo della canna occorreva la legna con la conseguenza del disboscamento di intere montagne. Fine del legno e dell’industria della canna da zucchero!
Barbera fa notare come sottraendo aree agricole per collocare impianti di produzione energetica finiamo con l’approvigionarci da agricolture di altri paesi e quindi non facciamo che scaricare su altri un problema che non è locale, ma globale!
Un’ altra riflessione importante è la necessità di evitare slogan semplici. Un esempio è il suggerimento di alcuni scienziati di piantare 1000 miliardi di alberi. In realtà occorono spazi adeguati, competenze e ricordarsi che per i primi 5 anni un albero è solo una spesa e non ancora una risorsa per l’assorbimento di CO2.
Barbera poi ha passato in rassegna i problemi e le possibili soluzioni per tutelare i paesaggi delle energie rinnovabili. Fondamentali sono una progettazione e una pianificazione adeguate, non si può lasciare mano libera alle industrie produttrici e agli agricoltori che hanno obiettivi problemi economici e che in questi interventi vedono una possibile soluzione.
– eolico, a parte gli obbrobri delle pale in Sicilia davanti al gretto di Burri e alle componenti malavitose dell’industria, ci sono alcuni esempi interessanti come quello a Rivoli veronese sul lago di Garda
– eolico offshore: si può pensare di collocarli a 25-30 km dalle coste, in modo che diventino quasi spilli all’orizzonte
Occorre poi indirizzare la ricerca sull’agrivoltaico che vede la coesistenza sulla stessa porzione di paesaggio di pannelli solari e di colture agricole.
Ecco alcune raccomandazioni
Tags: energie rinnovabili, gruppo giardino storico, paesaggio
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