Giappone: giardini di passeggio antichi e moderni
Kyoto è soprattutto una città di templi e di giardini: se ne contano migliaia sia shintoisti che prevalentemente buddhisti. Ogni tempio buddhista è come un mondo a sè stante costellato da una successione di sotto templi ciascuno con i suoi giardini. Ma oltre ai templi ci sono i giardini imperiali e tra questi uno dei luoghi culto della città è Katsura Imperial Villa, che prende il nome dal fiume omonimo e che fu edificata nella prima parte del 1600 dal principe Toshihito e dal figlio Noritada come un insieme di piccole architetture (padiglioni del tè e la villa imperiale) che si affacciano su un laghetto centrale. Le architetture della villa sono state studiate, amate e fonte di ispirazione per l’architettura occidentale del novecento. Il giardino, stupendo e armonioso, è un tipico esempio di giardino di passeggio, una sorta di partitura di scene che, a diverse velocità ritmano lo spazio intervallato da lente pause. Italo Calvino ne parla come un giardino “in cui l’armonia interiore si raggiunge seguendo passo a passo il sentiero e passando in rassegna le immagini che si presentano alla vista. Qui è il percorso la ragione essenziale del giardino” (da “Collezioni di sabbia”, 1984).
Un altro esempio molto interessante di giardino paesaggistico, da godere camminando, è Kenrokuen garden a Kanazawa, considerato uno dei più belli del paese, il cui nome significa letteralmente “Giardino delle 7 sublimità”. Costruito durante due secoli dalla metà del 1600 al 1800 venne aperto al pubblico nel 1872 e contiene tutti gli elementi tipici dei giardini di passeggio giapponesi, acqua, ponticelli, lanterne, pietre, vedute, alberi e arbusti fioriti.
Spesso i templi ospitano, oltre ai giardini secchi (karesansui) piccoli giardini ombrosi da percorrere su piccoli sentieri con ciottoli: sono luoghi molto suggestivi dove il prato è sostituito dal muschio che con le sue ondulazioni rende dinamica la superficie del giardino.
Un esempio è quello di uno dei templi del complesso di Daitokuji sempre a Kyoto.
Ancora a Kyoto una meta fuori dai soliti percorsi turistici è il piccolo museo dei netsuke, piccole sculture spesso di avorio, legno o di ambra che raffigurano divinità, animali e personaggi curiosi: l’emblema della raffinatezza e della preziosa artigianalità giapponese. Il museo è ospitato in un bellissimo edificio antico e all’esterno ha un piccolo giardino molto suggestivo.
Un altro esempio, moderno questa volta, di giardino paesaggistico è quello della villa Ohkouchi Sansou, la residenza di un attore progettata negli anni cinquanta del Novecento.
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