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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Educazione alla complessità

L’altra sera Fazio nella sua trasmissione “Che tempo che fa” ha intervistato Edgar Morin, sociologo e filosofo francesce che ha fatto della complessità il nucleo del suo pensiero filosofico e che ha da sempre teorizzato la necessità di superare la separazione dei saperi. Allarga il cuore e direi la mente ascoltare personaggi di questo tipo: un novantenne con un cervello ancora assai brillante e con una vocazione piuttosto rara nello spiegare senza banalizzare i suoi concetti, con tanta foga ancora e desiderio di cambiare il mondo!
In un italiano perfetto ha risposto alle domande di Fazio che con l’occasione presentava al pubblico italiano la traduzione del suo ultimo libro “L’avvenire dell’umanità” edito da Cortina.

Per Morin il problema oggi è l’eccesso di specialismo e la mancanza di una visione globale che sappia superare la logica dei compatimenti stagni e dei piccoli problemi; i concetti di progresso e sviluppo vanno ripensati. Le due nuove minacce dell’umanità sono il potere della speculazione finanaziaria da un lato e i fanatismi religiosi dall’altro. Occorre un pensiero complesso che nell’etimologia latina significa tenere insieme, favorire le connessioni per poter ricostruire una visione globale. Accanto alla crescita è necessaria la decrescita, come accanto alla globalizzazione la salvaguardia dei localismi che sappiano dare voce alle esperienze marginali e accanto alla democrazia rappresentativa quella diretta e partecipativa.

Per ascoltare il podcast della trasmissione

Per ascoltare la sua conferenza “Le sfide della conoscenza per un umanesimo planetario”, in occasione del conferimento della Laurea ad honorem, Università di Macerata, novembre 2011.

Commenti (1)

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    Donatella Carcassoli

    |

    Grazie Laura di questa segnalazione! Hai ragione
    Edgar Morin è un grande! Ha dato un forte impulso allo sviluppo di idee che confluiscono nell’Ecopsicologia, che promuove una più ampia visione del rapporto uomo-natura, rifacendosi ad una concezione sistemica della realtà, in cui tutto è interconnesso.

    Morin parla di superare gli specialismi e le chiusure per costruire un umanesimo planetario: che grande forza c’è in questo personaggio, ed è la dimostrazione che ampliare la mente e saper sognare mantiene giovani!

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