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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Claudia Pimpinelli una giardiniera Doc

Claudia mentre illustra il giardino medievale della Rocca di Angera in occasione di una visita dell’Associazione VerDiSegni

Sabato 21 novembre è mancata Claudia Pimpinelli dopo un lunghissimo e sofferto percorso di malattia che lei ha vissuto con raro coraggio e con grande profondità spirituale.
Mi piace ricordare Claudia assieme ad alcuni che l’hanno amata e ad alcuni che l’hanno conosciuta professionalmente.
Nel febbraio 2016 all’inizio del suo primo ricovero così ci scriveva Claudia “Sono stata trasferita in questa stanza silenziosa, pulita, confortevole, con un letto comodo, le mie cosine intorno, la possibilità di stare sola è un regalo enorme per me. Mi sento veramente privilegiata. E il pensiero che non mi lascia mai è che io ricevo tutte queste cure, attenzione, dettagli, che implicano impegno, lavoro, denaro, materiali, tempo…e sono una persona sola, una vita sola, mentre laffuori la gente muore a grappoli…lacerata, esplosa, gonfia d’acqua, dissanguata, infetta…e questa è una vita sola a cui si sta badando….lo trovo semplicemente straordinario, quasi assurdo. L’ho detto anche ai medici stamattina. Mi hanno ringraziato.” E ancora “Nel momento in cui ti rendi consapevole di essere tu responsabile di te stesso, cominci a capire cosa vuol dire essere Libero. Libero di ammalarti, Libero di capire o non capire, Libero da condizionamenti esterni, Libero di scegliere e Libero di cogliere le opportunità. Libero. La Libertà non può venire da fuori, può nascere solo dentro, lentamente, come (perdonatemi la scontata metafora) un semino che germoglia, un semino di consapevolezza….”
In questo modo così profondo e libero di vivere la malattia Claudia mi ricorda Pia Pera.
Ma in questo post vorrei ricordare soprattutto Claudia Pimpinelli come grande giardiniera.
Dopo anni di esperienza professionale nel settore della moda, Claudia ha deciso di dedicarsi al giardino e in questo ambito ha studiato molto e fatto una gavetta anche faticosa con stages in Inghilterra e diversi lavori come giardiniera che le hanno consentito di diventare una professionista molto competente e talentuosa anche grazie alle sue tante doti artistiche.

Il suo progetto più ambizioso è stato quello del giardino medievale della Rocca di Angera che lei ha curato fin dall’inizio scegliendo le piante, inserendole armoniosamente nel giardino e curandole per anni fino alla sua malattia.

Uno scorcio suggestivo del giardino della Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli

E proprio lì ho conosciuto Claudia, quando ho visitato  per la prima volta questo stupendo giardino e da allora è nata una profonda amicizia.
Nel corso degli anni mi è capitato di visitare alcuni giardini di ispirazione medievale ma a mio parere il piccolo giardino di Angera è il più poetico e suggestivo e forse testimonia l’amore e la passione che Claudia vi ha seminato.
Ho ritrovato alcune riflessioni che Claudia scriveva alcuni anni fa dopo aver visitato il famoso giardino del priorato d’Orsan in Francia e mi piace riportarle qui per chi volesse leggerle. Claudia La Rocca
Claudia faceva anche bellissime fotografie e tempo fa ne ho pubblicate alcune che lei aveva scattato al roseto della Rocca. https://www.giardininviaggio.it/il-roseto-di-angera-a-maggio-foto-di-claudia-pimpinelli/

Un altro progetto che Claudia ha realizzato qualche anno fa è quello di un originale giardino condominiale a Milano, in viale Majno. Uno spazio intimo, disegnato a stanze con fioriture quasi solo candide e bello in tutte le stagioni dell’anno. Per vedere una descrizione e immagini del giardino rimando ad un mio articolo pubblicato su Gardenia nel 2015  Majno completo ridotto

Negli ultimi tempi il suo giardino di Masciago  era il luogo per eccellenza che le dava pace e serenità: lì fino all’ultimo vi ha lavorato quando le energie glielo consentivano. E fino all’ultimo faceva progetti per il futuro!
Ecco alcune immagini del suo giardino

Il giardino di Claudia

 TESTIMONIANZE

Costanza Sansoni Baratella, musicista
… Amava la bellezza e l’approdo a questo suo ultimo lavoro di giardini, le ha permesso di esprimerla appieno e nel completo rispetto della spontaneità della Natura. Ma il suo amore per il bello spaziava nei diversi campi dell’arte e la musica era uno di questi. So che aveva suonato per anni la chitarra e anche molto bene, mi dicevano, ma io a quei tempi, ancora non la conoscevo… In questi ultimi anni duri, le consigliavo di riprenderla in mano, ma non ne voleva sapere perché diceva che non avrebbe più potuto suonarla bene come allora. E allora le rispondevo che adesso avrebbe potuto suonarla per accompagnare il suo canto, per divertirsi un po’, a scopo terapeutico insomma, ma non c’è stato niente da fare. Cantava bene, voce di contralto e conosceva tantissime canzoni che di tanto in tanto sfoderava all’improvviso cominciando a cantare dal nulla, stimolata da una parola che spuntava fuori da una conversazione…. Per leggere tutto CLAUDIA di Costanza Sansoni

Maria Grazia Campagnani, paesaggista
Il suo talento di giardiniera è tutto scritto nell’orto medievale della Rocca d’Angera.
La prima volta che ho visto l’orto sono rimasta meravigliata per la bellezza dell’impianto, lo studio delle essenze e la loro cura il tutto posizionato in un ambiente stupendo.
Mi sono sempre stupita per il poco o nullo spazio che si era dato a questo giardino da parte dei giornali specializzati. Una vera opera d’arte trascurata. Da quando Claudia s’è ammalata e ha lasciato la cura dell’orto non ci sono più andata . Spero che sia stato mantenuto vivo il suo impegno, la sua creatività e il suo senso artistico.

Rita Sicchi, paesaggista
Claudia è stata una sapiente e raffinata giardiniera nel senso più nobile e antico del termine. Sapeva usare le piante, le sapeva accostare, perché ne conosceva gli effetti estetici e le loro caratteristiche funzionali, ma aveva anche una capacità potente, sapeva vedere e gestire lo spazio. L’ amato giardino della sua casa tra i boschi, è stato per lei, negli ultimi anni, un rifugio importante che ha costruito seguendo un’idea, passo passo, con piacere e determinazione. Ricordo di avere partecipato alla prima idea per dare “una forma” da cui generare il disegno del tutto, “il cerchio”.
Innata sensibilità e vocazione, studio e lavoro, passione e sentimento, questa la sua ricetta.

Uno schizzo di Claudia

Daniele Zanzi, arboricoltore, Fitoconsult Varese
Con Claudia ho avuto una lunga frequentazione che si perde negli anni.
L’ho conosciuta quando era una “apprendista giardiniera”.
La passione e la sete di conoscenza l’aveva portata a frequentare un mio seminario sulla biologia degli alberi.
Era ancora il secolo scorso e mi impressionò la sua capacità – tipica di chi ama per davvero qualcosa – di mettersi in relazione con gli alberi ponendo domande appropriate e finalizzate a comprendere veramente l’oggetto della sua passione.
L’ho seguita poi-anche collaborando in alcuni suoi progetti o prendendomi cura dei suoi alberi – nel suo percorso professionale che l’ha portata ad emergere per capacità e competenza. Ma queste sono doti che si possono acquisire nel tempo e con l’applicazione.
Claudia aveva anche quella luce rara che porta poi ad essere diversi: la passione e la correttezza innate – forse genetiche – che l’hanno accompagnata nei suoi lavori fino a creare sempre qualcosa di unico – come il giardino medioevale alla Rocca Borromeo -, perché non basta sapere fare, bisogna farlo anche eticamente, senza porre risalto solo  all’aspetto del guadagno o del profitto.
Un giardino per Claudia era, penso, come un figlio e, come tale, degno di amore incondizionato che travalica i confini del tornaconto o del quotidiano.
Una vita professionale non facile con questa intransigenza morale che ha generato talvolta- me ne parlava –  anche tensioni  e  delusioni, talora cocenti,ma che sono sempre state superate dall’inguaribile ottimismo di chi trae dalla Natura anche la gioia per vivere.

Riposa in pace, cara Claudia, tra le tue rose e i tuoi giardini.

 Edoardo Santoro, curatore Giardino di Palazzo Madama di Torino
Che gran piacere scoprire una giardiniera d’altri tempi come Claudia; occuparsi di un giardino medievale comporta calarsi nella parte utilizzando piante storiche, applicando tecniche antiche di coltivazione e riscoprendo arredi e artigianato d’epoca.
Claudia mi ha contattato per avere consigli e suggerimenti ed è nato un confronto arricchente per entrambi con l’obiettivo di presentare al pubblico il meglio del “giardino medievale”.  Lei è riuscita alla perfezione in questo intento e a dare un’anima al giardino della Rocca di Angera.
Grazie alle sue scelte avremo sempre negli occhi la visione di un bel giardino e nel cuore il lavoro di Claudia.

 

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Commenti (5)

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    Nadia

    |

    Cara Claudia abbiamo condiviso per un po un pezzo di vita ed è stato molto intenso piante giardini nomi che faccio fati ca dimenticare ma una cosa so che tutte le volte che la mattina faccio il caffè ti penso “acqua calda per tè e acqua fredda per il caffè “ cosi ha davvero ungusto diverso grazie per avermelo ricordato quell giorno con la Amy ti abbraccio nell universo. Nadia

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    Laura

    |

    Ho incontrtato Claudia tanti anni fa in una riunione famigliare, e non potuto apprezzarne le qualità. Da quello che ho letto da persone che l’amavano e la stimavano La Solitudine era per Lei una cosa bellissima che condivido pienamente!! Ciao Claudia lassù vedrai ci sarà tanto da fare…Commossa e con gli occhiali ormai bagnati t i mando un grande bacio……Laura

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    Flavio

    |

    Guerriera dei fiori

    Irrequieta guerriera di vita.
    Hai cercato tanto e hai trovato la strada.
    Da guerriera, hai amato fiori e natura.
    E loro hanno amato te.
    Avete lavorato bene insieme, all’unisono.
    Colori, amore e verde, un unico essere.
    E poi un demone vi ha separati.
    Tenuti lontano da un demone nel rosso sangue.
    Una mano tesa continuava a cercare un legame.
    E come un’anima leggiadra sei andata.
    Andata in un campo da coltivare ancora più bello.
    Tra nuvole e azzurro cielo. L’amore si è ricongiunto.
    E dalla tua tuta da lavoro e i tuoi stivali, ci saluti con un sorriso.
    Da lassù ci tendi un fiore a tutti noi diverso per come noi siamo.
    Grazie di averci amato.

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    Elisa

    |

    Ti ricordo china sulle tue rose come in un abbraccio, mi parlavi di libertà e silenzi che ho compreso nel tempo…ti ritroverò in ogni tuo fiore. Grazie Claudia e grazie Laura per le tue parole.

    Per ascoltare bisogna aver fame
    e anche sete,
    sete che sia tutt’uno col deserto,
    fame che è pezzetto di pane in tasca
    e briciole per chiamare i voli,
    perché è in volo che arriva il senso
    e non rifacendo il cammino a ritroso,
    visto che il sentiero,
    anche quando è il medesimo,
    non è mai lo stesso
    dell’andata.
    (C.L.Candiani)

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    Katia

    |

    Amoribelli, bimbepulcine, fantastichebimbe, così ci chiamava Claudia.
    In sei colleghe-amiche ci siamo incontrate con Claudy alla Rocca di Angera: lei con la salopette verde, noi con quella bianca da restauratrici.
    Colpo di fulmine immediato.
    A febbraio 2016 ci ha chiamate per chiederci un favore: dovevamo seminare, lei era in ospedale e quelli erano i giorni giusti per farlo.
    Recuperati i semi dalla sua casetta-ufficio siamo andate nel fazzoletto di terra da lei prescelto.
    Ci disse lei come rastrellare la terra e come lasciarli andare quei granelli di grano.
    Era la seconda volta che tentava di farlo nascere lì, ma non spuntò neanche quell’ anno.
    Fece nascere qualcosa di più alto: una profonda Amicizia.
    Noi siamo le sue ‘granette’ e lei la nostra Maestra.
    Grazie per tutto quello che ci hai donato, avremmo voluto di più, ma l’ importante è che tu abbia trovato
    ‘un po’ di pace in questa vita fugace’.
    Ciao adorata Claudia.

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Giardini in viaggio Laura Pirovano