23 luglio, a Parma, piazzale della Pace, A cena con…Orto giardino in cassetta da te: Carlo Pagami, maestro giardiniere, Silvia Ghirelli, paesaggista, Massimo Spigaroli. Conduce Angela Ziffignani. Locandina.
II 30 luglio 2014 alle ore 21 al CostArena in via Azzo Gardino 48 di Bologna, per il ciclo UN LIBRO, UN FILM verrà proiettata l’opera video FORESTA, tratta dall’omonimo romanzo di Maurizio Corrado, edito da PersoneDiParola Isola Editrice (Torino 2014). http://www.amazon.it/FORESTA-storia-uomo-diventa-bosco-ebook/dp/B00…Altro…
26-30 agosto VI edizione SUMMER SCHOOL EMILIO SERENI: si articola in un percorso composto da modalità diverse ed integrate, finalizzato alla costruzione di un paradigma e di strumenti interdisciplinari per la lettura, interpretazione e valorizzazione dei paesaggi agrari. Programma
Iniziative ACMA. Per informazioni: ACMA Centro di Architettura via Conte Rosso 34, 20134 Milano Tel. +39 02.70639293 Fax. +39 02.87181725
Settembre – ottobre, LA CURA DEL TERRITORIO: “PAESAGGIO COME BENE COMUNE” ACURA di ACMA laboratori
Turismo di massa, attività produttive ed estrattive, agricoltura intensiva portano con sé conseguenze come marginalità, abbandono e degrado dei territori; aspetti questi, che spesso si contrappongono ai concetti di tutela, salvaguardia e manutenzione ritenuti dalle comunità locali fattori di eccessivo vincolo rispetto alle loro aspettative economiche. La cura del territorio diventa, allora, necessaria affinché si consolidi la consapevolezza del paesaggio come “bene comune”. 10-14 settembre 2014 –Milano, ACMA Centro Italiano di Architettura
Workshop di progettazione a cura di Victor Ténez Ybern, Vulnerabilità dei territori: valutazione e progetti. 8-12 ottobre 2014 WORKSHOP MICHAEL VAN GESSEL Paesaggi della ricostruzione. Dalle calamità naturali ai disastri ambientali 22-26 ottobre 2014 WORKSHOP ANNA ZAHONERO XIFRÉ Reti ecologiche. Progettare con la biodiversità in ambito metropolitano
8-21 settembre Il Centro Internazionale di Studi sul Paesaggio e sul Giardino ( fondatori sono Associazione Culturale Arketipos, Regione Lombardia, Comune di Bergamo, Università di Bergamo, GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo) organizza come primo progetto una Summer School che avrà luogo dall’8 al 21 Settembre 2014 a Bergamo nel prestigioso Palazzo Suardi, nella Città Alta. I temi della Summer School saranno il progetto del paesaggio urbano, l’idea di città ecologica e le sue implicazioni nello spazio pubblico.Questi saranno gli argomenti centrali dei progetti che verranno realizzati in occasione di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita” in due piazze molto diverse tra loro, una storica l’altra contemporanea (Piazza Vecchia a Bergamo e Piazza Città di Lombardia a Milano) con l’obiettivo di ripensare il significato di spazio collettivo, luogo del dialogo e dell’incontro di culture.Il progetto delle installazioni ecologiche temporanee per le due piazze sarà guidato da due Visiting Professor di caratura internazionale: Andy Sturgeon (paesaggista) e Gianni Pettena (artista ambientale).I due Professori guideranno un gruppo di 16 studenti scelti da campi differenti (architetti, artisti, paesaggisti, agronomi, botanici, fotografi, video maker) e chiamati a partecipare all’elaborazione delle idee, alla costruzione delle strategie del progetto, nella rappresentazione degli elaborati, nell’indagine delle tecniche da applicare, seguendo un sistema di apprendimento learning by doing. Programma
Settembre iniziative dell’International meeting I maestri del paesaggio a Bergamo 17-18 settembre seminari; in particolare il 17 il Verde editoriale organizza “Smart city secondo natura”
19: workshop2
20-21 meeting. Per info www.arketipos.org
In difesa degli animali
L’operazione Delphis è la più grande mobilitazione internazionale di marinai e diportisti, per sensibilizzare, conoscere e proteggere le balene e i delfini del Mediterraneo. Dal 1996, ogni anno, nel mese di luglio migliaia di diportisti partecipanti all’operazione Delphis, dedicano una giornata in mare alla conosce…WWW.BATTIBALENO.IT
Il 25 febbraio scorso dall’Unione Europea è partita una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’uso dei richiami vivi nell’attività venatoria. I richiami vivi sono piccoli uccelli migratori che dopo le fatiche della nidificazione, affrontano il grande viaggio della migrazione dal Nord al Sud Europa e giungono in Italia, dove però sono catturati con le reti e destinati ad una vita di torture e crudeltà: buio, prigionia, L’azione della UE segna un altro punto a favore di una battaglia che le associazioni ambientaliste e animaliste stanno portando avanti da anni per sevizie fermare questa pratica crudele. Invece il governo per correre ai ripari ha inserito nel decreto decreto 91 una norma (l’articolo 16, comma 1) che intende rispondere alle richieste europee, ma in modo blando, lasciando ancora la possibilità di usufruire di deroghe al divieto di cattura e di detenere un certo numero di richiami vivi.
Firma la petizione https://www.change.org/it/petizioni/stop-tortura-piccoli-uccelli-per-farne-richiami-vivi/sponsors/new
Fiere e vivai
Flover organizza a Bussolengo (Vr)
Dal 4 luglio al 24 agosto 2014 FESTA DELLE PIANTE GRASSE: una ricca esposizione di esemplari unici e curiosi.
1-21 settembre Mostra dei bonsai
4-26 ottobre Festa delle viole
Per informazioni http://www.flover.it; segreteria@flover.it<mailto:segreteria@flover.it> tel. 045 2225411.
Riapre al pubblico l’orto botanico di Lucca dopo la tempesta di vento del giugno scorso. 5-7 settembre nuova edizione di Murabilia Mura in fiore a Lucca. Un’edizione interamente dedicata al tema “Piante cibo del mondo”, un posto d’onore sarà riservato alla risicoltura italiana, vanto per qualità e quantità di varietà coltivate in paesaggi d’acqua di grande suggestione e fragilissimo equilibrio naturalistico.Comunicato stampa 1 e 2
27-28 settembre a Guastalla (RE) XVIII edizione di Piante e animali perduti. Il programma comprende varietà antiche e tradizionali di frutti, fiori, sementi e razze di animali domestici (pecore, galli, galline, maiali, asini, bovini e colombi), degustazioni di eccellenze come il “gnocco fritto” e rarità culinarie del territorio, incontri sulla biodiversità zootecnica e con gli “agricoltori custodi”. Antichi giochi di strada, patente asinina ed esplorazioni a dorso d’asino per bambini, mostra mercato di vintage e riuso, laboratori artigiani e start up dal cuore verde. Per gli amanti del tabarro la “Confraternita del Tabarro degli Antichi Dominii Estensi”. Tra le novità un focus dedicato alla transumanza ed alla vita dei pastori. Con il Palio di San Lucio sfida a colpi di parmigiano-reggiano fra i caseifici rivieraschi del Po. Cartolina
3-5 ottobre VI edizione di Orticolario a Villa Erba di Cernobbio (Como): il senso conduttore sarà l’olfatto, il fiore protagonista l’aster, empathy garden nel padiglione centrale e ancora 13 giardini creativi. Comunicato stampa e foto
Libri segnalazioni
Lorenzo Cammelli ci segnala l’uscita del suo libro “C’era una volta un fiore….storie racconti e fiabe di un vecchio giardiniere ma nel cuore rimasto ancora bambino”.
“C’era una volta un fiore…..” è una raccolta di emozioni e stati d’animo particolari. I protagonisti delle storie svelano un segreto molto intimo risvegliando i nostri pensieri più belli. In questo mondo così tecnologico forse non tutto è perduto perché i fiori distribuiscono e seminano sentimenti che non sono solo egoismo. E’ un legame di affetto, di storie vissute sin da bambino fino ad arrivare all’età adulta. I fiori, ma non solo, che diventano punto di riferimento come un dolce e nostalgico riparo. Un rifugio e un nido dove raccogliere e non cancellare i segni della memoria. Edizioni ilmiolibro.it Milano 2014 , pp. 116 , €. 10,00 ISBN978-88-91071-71-2 http://www.ceraunavoltaunfiore.it/come-acquistare-il-libro/
Intorno a Milano
Roberto Biscardini, presidente dell’Associazione Riaprire i Navigli, valuta positivamente le dichiarazioni dell’assessore regionale alla cultura Cristina Cappellini: “Finalmente accolta la nostra idea. La proposta che i Navigli Lombardi siano riconosciuti patrimonio dell’Umanità sembra farsi strada. Infatti la proposta avanzata tempo fa dalla nostra associazione può avere successo, ma solo se si unisco le forze e se ci sarà consenso largo di tutte le istituzioni a partire dalla Regione Lombardia e dal comune di Milano. Non basta però parlare di civiltà dell’acqua, bisogna rendere chiaro il grande patrimonio storico dei Navigli. L’intero sistema dei Navigli lombardi, per il peso che riveste nella storia del paesaggio e della cultura italiana ed europea, esempio straordinario della capacità dei milanesi di saper governare le loro acque per trarne profitto e organizzare sviluppo e navigazione, prima di ogni altro esempio europeo, meriterebbe nel suo insieme il riconoscimento dell’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Rivolgiamo un appello a tutti coloro che possono dare il loro contributo in questa direzione”
Dal mondo dei giardini
Le fioriture di luglio a Villa della Pergola: i fiori di loto e gli agapanthus tardivi.
Sbocceranno a luglio i fiori di Loto, piante acquatiche con romantici fiori dai grandi petali che porteranno a Villa della Pergola ad Alassio, sulla Riviera ligure di Ponente, un’atmosfera orientale. Nel mese di luglio, inoltre, fioriranno gli Agapanthus tardivi, i cui fiori si dispongono a formare pennellate ricche di colore simili alle onde del mare, e continueranno le fioriture delle Ortensie Annabelle (Hydrangea arborescens ‘Annabelle’), arbusti vigorosi dai grandi fiori bianchi, delle Ortensie Quercifoglie, caratterizzate da foglie simili a quelle della quercia americana e con infiorescenze di forma conica; delle Lantane, i cui fiori tendono a cambiare colore nell’arco della fioritura; degli Oleandri, arbusti sempreverdi dalla fioritura rigogliosa; delle Buccinatorie (Distictis buccinatoria), piante rampicanti dai colori cangianti; e, infine, del Plumbago.
Per informazioni e prenotazioni:Giardini di Villa della Pergola, via Privata Montagu 9, 17021 Alassio (Savona) Tel. +39.0182.646130 – info@giardinidivilladellapergola.com – info@villadellapergola.com www.giardinidivilladellapergola.com – www.villadellapergola.com
Mostre
dal 17 luglio ART IN NATURE/ATTO II, BOB VERSCHUEREN _ The Slope. Un incontro tra Arte e Natura. Dopo Stuart Ian Frost, il progetto Art in Nature quest’anno prosegue con un altro artista: lo scultore belga Bob Verschueren che ha realizzato l’opera site specific The Slope. Villa Panza di Biumo, Varese
Prodotti
Samba di DeRoma è l’innovazione nel mondo dei vasi in resina: lo stile di questa collezione la rende adatta a diverse composizioni e alle dimensioni di qualsiasi pianta. I vasi Samba, infatti, possono raggiungere un’ampiezza di 58 centimetri di diametro e altrettanti di altezza, oltre ad essere sviluppati per mantenere sempre la stessa struttura grazie alle barre antideformazione di cui sono dotati.
Tonalità disponibili: lampone e rosso al verde chiaro, passando per l’antracite e il bianco. Anche la varietà delle forme permette un’ampia possibilità di scelta, da quelle più tondeggianti a quelle più squadrate, senza dimenticare le più classiche rettangolari a cassetta.
I vasi Samba sono resistenti ai raggi UV quindi perfetti per un ambiente outdoor, ma grazie alle apposite rotelle e alla predisposizione del foro possono essere facilmente trasportati in un ambiente indoor. Inoltre, non necessitano di un sottovaso aggiuntivo in quanto sono dotati di un cassetto per la riserva d’acqua, dove una sfera segnala la giusta quantità ed eventuali eccessi.
Viaggi
17-19 settembre VIAGGIO GALABAU 2014 (NORIMBERGA)
In occasione della Fiera Galabau 2014 (Norimberga, 17-20 settembre 2014) la più importante manifestazione dedicata alla costruzione del verde in Europa, Il Verde Editoriale, in collaborazione con AIAPP delegazione Lombardia, AIPIN, Federazione regionale dei dottori agronomi e forestali della Lombardia, Sia (Società italiana di arboricoltura) e NürnbergMesse Italia ha deciso di organizzare un viaggio in cui coinvolgere professionisti e aziende di settore interessate alla manifestazione associandodurante i viaggi di andata e ritorno alcune visite tecniche a importanti interventi a verde realizzati recentemente. Programma
Sono tornata per la seconda volta a vedere questo festival di giardini che si tiene ognmi 5 anni a Losanna e che, a differenza di tante altre manifestazioni tutte all’insegna dell’effimero, cerca di portare la riflessione sul rapporto fra natura e spazio urbano offrendo la possibilità ai cittadini e ai visitatori di fare un percorso all’insegna del verde e della creatività in differenti luoghi della città. E non solo per qualche giorno ma da luglio a ottobre!
Il tema di questa edizione era Landing nel senso del verde che atterra nella città; i luoghi prescelti per le 27 installazioni sono i più vari da un angolo di parco, a una piazza, a una fontana, a un tetto fino a un oscuro vicolo cieco.
Molte le idee, per lo più ben realizzate, grande attenzione alla fruizione.
Per una descrizione dei giardini vedi http://lausannejardins.ch/en/gardens/
Ecco alcune immagini
Botanic box : un pezzo di giungla atterra in città in un grande container rosso. Una riflessione sulla mobilità del giardino in città
Bubbles, grandi bolle cosparse di fiori bianchi prendono il volo e atterrano su una bella Promenade
Potager urbain
Travelling: al posto delle cicche di sigarette semi che fioriscono fra le pietre della pavimentazione
Voyages: per simboleggiare i movimenti della natura alcune installazioni che rievocano diversi habitat nomadi
Mina lobata
Plant lines: al posto dei fili con il bucato fili scorrevoli con poiante da condividere con i vicini
Garden balance: l’equilibrio sta nella partecipazione collettiva
Il verte: una paletta di tonalità di verde per ridisegnare uno spazio anonimo dove si gioca a bocce
Uno degli angoli dello spazio del gioco delle bocce rivisitato: qui una seduta avvolta dalle mente profumate
Oubreak: un prato rigoglioso colonizza i portici di una fontana
Garden collective: sulla scala della chiesa una piccola foresta in sacco
Pick up flowers: un self service di fiori stagionali
Bolle esotiche: nel Parc de l’Hermitage una messa in secna artificiale della natura in città
Par monts et par vaux: all’interno della cattedrale un mini paesaggio alpino con 6 blocchi di marmo che evocano la creazione delle montagne
Nel mese di giugno Silvia ha accompagnato un gruppetto di soci VerDiSegni alla scoperta di alcuni giardini da lei progettati intorno a Reggio Emilia.
La prima sosta è stata – rifocillati con meraviglioso erbazzone – al vivaio Minari fuori Parma, un vero paradiso dei bossi che Piergiorgio coltiva in grossi vasi larghi e bassi a semisfera, una forma molto più bella della consueta palla che appare un pò troppo rigida e artificiale. I bossi vanno potati due volte l’anno, con una potatura leggera estiva (mai potare al sole) e una più decisa in ottobre. Per combattere la micidiale farfallina bianca dei bossi (piralide) Minari suggerisce come rimedio biologico Success a base di Spinosad, principio attivo derivante da un batterio (Saccharopolyspora spinosa) comunemente presente nel terreno. Intorno alle serre dei bossi un bell’assortimento di erbacee perenni e ortensie.
I vasi nei quali coltiva i bossi a semisfera
la grande serra con i bossi
Buxus Bleuer Heinz, dalle foglie quasi blu
Buxus Rakette ideale per siepi
Il bel giardino intorno al vivaio
Semplici sedute fatte di tralci di vite
Una sosta ha riguardato un giardino ancora in costruzione nel quale il tema, tecnicamente molto interessante, è quello dell’armatura con gabbioni di ferro ricoperti di geotessuto di un declivio molto scosceso tutto coltivato a vite; nelle tasche del geotessuto è stata piantata Lippia repens che dovrebbe coprire tutta l’area con la delicata fioritura primaverile e mantenendo le foglie nel periodo invernale. I percorsi carrabilki sono stati realizzati con prato armato. Molto belli i muretti a secco e la pavimentazione con pietre spezzate nel cemento.
Ecco alcune immagini
Particolare delle tasche con Lippia repens
Un’altra tappa a Montecchio ha riguardato un giardino privato realizzato una decina di anni fa e ora un pò abbandonato in attesa della vendita della proprietà: nonostante la manutenzione ormai ridotta molto bello e piacevole la struttura formata da ampie stanze arrotondate con una piccola successione di dolci balze di prato che conducono alla piscina (l’unica cosa che stona un pò come spesso le piscine nei giardini).
Una delle morbide stanze del giardino
le balze di prato che Silvia ha disegnato sdraiandosi sul terreno per trovare una posizione da sedia sdraio
Ecco silvia sdraiata su una delle balze
L’ultimo giardino è quello di Villa Arnò ad Albinea dove la proprietaria, Caroline Arnò, che ha collaborato con Silvia alla realizzazione del giardino, ha creato l’associazione Arte in orto con mostre, corsi e vari eventi.
Anche in questo caso un giardino a stanze con una profusione di rose, ormai sfiorite nel momento della nostra visita, bordure di perenni e un bell’orto disegnato con cassoni sopraelevati parzialmente racchiuso da una bella struttura di legno.
Un angolo del giardino d’ombra con una delle tante piccole sculture esposte nel giardino
L’edificio, un castelletto neoclassico con le piacevoli bordure di ortensie e di hoste in vaso.
Hemerocallis e rose davanti alla dimora principale
L’orto in un disegno di Silvia Ghirelli
La struttura pergola di legno di castagno che circonda l’orto e la piccola stanza da pranzo all’aperto
Quattro catalpe nane (bungei) ombreggiano la tavolta da pranzo
Lungo il percorso del nostro piccolo viaggio abbiamo incontrato uno stupendo viale con due filari di gelsi secolari: davvero memorabile
Uno degli ultimi interventi, di piccola scala, di Marco Bay è un piccolo giardino pensile per la Deutsche Bank nel centro di Milano, in via Turati.
Passando sull via è possibile vedere il giardino che si staglia all’improvviso per il suo elegante candore, delle variegature dei Cornus controversa che si accompagnao, in un disegno molto sobrio e minimalista, con alcuni esemplari di Ginkgo biloba e con una bella composizione di erbacee da ombra.
Ecco alcune immagini
Un’architettura davvero unica nel suo genere quella firmata dall’architetto giapponese Kazuyo Sejima dello studio Sanaa per il nuovo centro di ricerca e formazione Rolex sul lago alla periferia di Losanna.
Una forma ondulata, di cemento, tutta a grandi vetrate aperte sul paesaggio circostante, una forma organica, direi, che struttura un edificio che non ha nessuna gerarchia di ingresso e per questo appare penetrabile da ogni punto: all’interno un enorme vuoto, riempito sobriamente da alcune strutture, come la libreria, tutta di forma arrotondata, la biblioteca, la sala congressi e alcuni piccoli studi per i colloqui docenti-studenti.
Per il resto lo spazio si può utilizzare a piacimento percorrendo spazi inclinati che fanno sperimentare una sensazione di spaesamento del tutto piacevole. Qui e là sacchi colorati diventano le sedute per sdraiarsi.
Estremamente insonorizzato e tutto illuminato dalla luce naturale, lo spazio è declinato nelle tonalità del bianco, del grigio e del color òegno.
Da vedere il bel film in 3D che Wim Wenders aveva proiettato alla biennale di architettura di Venezia di alcuni anni fa www.youtube.com/watch?v=cYA8Tykc6Bc
Ecco alcune immagini
Il grande piazzale antistante il Rolex è tutto impostato su una griglia di cerchi inerbiti
Il plastico del Rolex center
Uno dei salottini
La libreria
Piccolo spazio di lettura nel bookshop
Vuoti da riempire a piacimento
Unici arredi in questi spazi aperti sacchi colorati per sdraiarsi comodamente da soli o in compagnia
Un minuscolo giardino Zen in una delle nicchie che si aprono nell’architettura
Ecco un piccolo romanzo che vi consiglio caldamente, che mi ha segnalato la mia amica Maria Grazia Campagnani. “Sulle tracce di una rosa perduta”, Andrea Di Robilant, Corbaccio, 2014
Lo spunto, intorno al quale ruota tutta la narrazione, che è nel cotempo intrigante e molto interessante, è una bella rosa sconosciuta che il protagonista, l’autore stesso, ha ritrovato in quello che era il grande parco della dimora di un suo antenato Mocenigo e perciò chiamata preovvisoriamente “Moceniga”. Un viaggio a ritroso nel tempo che ci fa ripercorrere la storia delle rose cinesi in Europa.
“Presi in mano una rosa e la osservai attentamente. Era di un rosa argentato con leggere venature. I petali, molto chiari al centro, diventavano sempre più colorati alle estremità, e si staccavano e cadevano al suolo appena li toccavi. Il profumo era forte e fruttato. Faceva pensare all’odore di lampone e pesca…”
Tra i personaggi che l’autore incontra in un questo suo viaggio sulle tracce della rosa perduta, da segnalare Eleonora Garlant che nel suo giardino di Artegna, in provincia dui Udine, ha una collezione straordinaria di rose antiche, botaniche e inglesi. (vedi immagini del suo giardino su http://www.youtube.com/watch?v=XCNrWlyx56g) e Helga Brichet che nel suo giardino a Terenziano (Perugia) ha una collezione di rose cinesi.
Sono veramente contenta che il mio caro amico Michaeljon, raffinato storico dei giardini e appassionato botanico, abbia accettato di scrivere per il mio blog e per i miei lettori un post di riflessioni sull’ultima edizione del Chelsea Flower Show. Sono come leggerete, e mi scuso ma ho pensato che la traduzione avrebbe sacrificato la spontaneità e l’ironia di Michaeljon, delle riflessioni molto personali e acute sul significato degli show gardens con qualche interessante proposta per il futuro.
MJ mi ha mandato qualche foto ma se volete avere una panoramica di tutti i giardini che sono stati esposti potete consultare il sito http://www.rhs.org.uk/shows-events/rhs-chelsea-flower-show
I am at home in rosey June reading the notes I made at Chelsea Flower Show. Was it good? Yes, it was. Did I enjoy it? Yes,I did. Was there anything new or different in a significant sense? Yes, there was. I am not sure if I can define it but “soft” seems right as strong encounters with world famous designers were absent and new entries making gardens for the very first time were noticeable and in quantity. I shall name them later as these notes are a series of reflections made at the show (and revised later) and the names mean little this year but maybe, in the future… Soft also suggests to me material that can be formed into something new and different. Yes I saw raw material and young designers and above all everything I would expect to see at the “Greatest Flower Show” on earth. I am never certain I believe that but it is part of the mythology and legend of the event. A social and media event. Champagne tents and three hours a day on television thanks to the BBC gardening people.
I’ll go with media and feel safe to write freely as this year’s episode of the Chelsea “soap” is over. I am addicted but with once a year transmission I feel no particular problem! I go for the atmosphere, sense of occasion, shopping, oh! Yes, and the gardens and flowers too! I go to remind myself just how high the standards and quality are. English gardening is about horticulture over design and with the vast array of plants available I sometimes dream of “plant free” gardening for designing with something alive and growing means that the biggest element in the garden design is TIME. Chelsea is an illusion set up from May 1st for just one week when real gardeners know that in real gardens we have a year of seasons and weather annually.
Back to Chelsea which stimulated all these thoughts. Its real marvel is The Great Pavilion with the floral and nursery displays. The whole gardeners’ world creates stands and the colour, the variety, rarity and novelty seem too much at the tired end of a long day. Too much until I imagine less. Chelsea has enchanted me for many years and seeing anything related to gardens is a very big part of my life. The whole point of Chelsea is that it is too big, too crowded, too rich, too much and too impossible. I go to look at the other side of gardening where I never want to be. In English we have the expression: “to see how the other half lives” well at Chelsea I see how the other half gardens.
Now. I had a big question with me at Chelsea. Here is the question. “When is a garden not a garden?” Answer: “When it is a Show Garden. The problem about my question rests with etymology. Most English houses have “gardens”. Sometimes made by “Capability” Brown and sometimes by Ikea. Most English gardens have houses. Sometimes (well once) called “Buckingham Palace” and sometimes called number 7. There simply is not enough words to give one to each scale or style of garden. Therefore a definition of “garden” probably requires a book.
I saw 16 Show Gardens at Chelsea this year. How many can I remember? The answer is few. They are all the same size (10x20m) and with this week in mind tend to have a very similar range of plants and flowers. They are also designed to be full of interest (or just full) and therefore crowded. Their design becomes a question of organisation and their difference becomes a question of what the sponsor can afford by way of artefacts, sculpture, water features and archistructure.
I saw 16 high quality creations designed to last a whole week. I saw a fascinated crowd around each one and television cameras. The name “Show Garden” seems magnetic. “Show” is easily their purpose and they also showcase their designers. But garden? First of all the word garden and how much do the show versions agree with it? As far as I am concerned any garden worth visiting is a work of art and unique because I can actually penetrate it and move around inside it ( and take photographs!!!). Come on. How many of you dear readers remember the scene in Mary Poppins when they jump into and move around in the fantasy landscape? I’d love to jump into a Chelsea Show Garden even without Mary Poppins.
I feel that in the broadest design terms a garden is a balance between Space and Enclosure. Open and enclosed areas. Parts enclosed are hidden until discovered through exploration with surprise. What a garden contains is not important it is how it is incorporated and why it is chosen that matter. Plants are there, artefacts and maybe sculpture (be warned! the high price of quality sculpture tempts people to use rubbish- even at Chelsea so it is the sculptural use of objects which can be low value that is more likely to be successful.) In a real garden and one less grand than Chelsea there is furniture, toys, pet animal houses, rubbish containers, laundry (perennial), barbecues, jacuzzis and dare I say it ?People. The life of the family fertilises the garden. The family! Ah , yes! A garden should contain a house. Ok. In the case of a houseless show garden I would say that the show garden should convey the location of its absent house and declare its orientation and position.
We can’t have houses and hidden enclosures and people at Chelsea and I have never seen a football. I wonder if the new generation of Chelsea gardeners will make things different? If a show garden occupied two adjacent plots then we could immediately walk through it and penetrate it. If a raised viewing platform were made then there could be secret enclosure. Soft gardens is good. It is where I am at ease. Young designers! In particular I call to the twentysomething brothers , Harry and David Rich because I loved their evocation of their native Wales in 2013 (not a show garden) and this year they created a naturalistic homage to the night sky. Well, I failed to notice the night sky but the naturalistic planting was refined. In twenty years they will be the age of Luciano Giubbilei (Chelsea’s adopted Italian) who won gold medal and best show garden. Two not very surprising Chelsea awards but don’t go away Rich brothers. In 30 years the age of Cleve West who produced the boring show sponsor’s garden. Boring because every year there is a garden like this “Paradise” garden. Dear Cleve please note that if a garden is called Paradise that is what I expect to see. I just saw a dry garden with a stone fountain at the centre. The other young designer is Hugo Bugg who for The Royal Bank of Canada created one of the few gardens that contained excitement. He bravely changed levels and built elevated walkways and seating areas with a lot of water. I liked his geometry which was not very soft but the provision of ways of human movement (although not permitted) is very soft and human.
Luciano’s garden was soft through its contemplative planting and there was enough evidence that when the crowds went home the atmosphere would come out to play. The Rich brothers were soft and naturalistic and for the rest there was the softness of easy to interpret similarity. Similarity for me suggests another future line for Chelsea. Why not make the show gardens a competition?
They are all the same size. If the designers ,who access the same plant material (supplied by Crocus), had a similar budget and a theme to interpret then I am convinced that the resulting gardens would look more different than they do now!
The show gardens I saw follow the same pattern every year. They are vitrines of condensed garden making on view from two sides. Like plant acquariums which I believe are called terrariums. They are not “gardens” as in real gardens but they are designed gardens, contain gardened material and are made by garden designers. Like pictures at an exhibition in three dimensions- which I would call sculpture – they fill a gallery (the Flower Show in the grounds; actually football grounds , of the Royal Hospital). They attract enormous crowds (180,000) and the design apart are variations on late spring gardening meeting the promise of early summer.
I saw everything familiar and expected at Chelsea. The English gardening tradition has produced another crop of roses, alliums, lupins and delphiniums. I saw some “beginner” Chelsea designers (a new person in English is a “newby”) in their twenties adding an important note to the cv. This could change the direction of the Chelsea soap. The big designers don’t need to be here but could be invited as guest designers. This is not after all a design show but a flower show. Horticulture is top. To the new designers I wish good luck. Useful in a soap. How they handle and maintain the Chelsea tradition is important. We wave bye bye to conceptual and vertical gardens. They are not part of the tradition. I welcome new hands and ideas to make good horticultural gardens that I will want to see in the future. Safe hands for the next 100 years of the RHS Chelsea Flower Show!
Luciano Giubbilei a Garden of contemplation
Hugo Bugg (age 27) theme for managing storm water via geometry
La seconda edizione di Bucolica che si tiene nella stupenda location di Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda è stata il teatro di una esposizione di dieci piccoli progetti di giardini effimeri a firma di alcune paesaggiste coordinate da Silvia Ghirelli che ha curato anche l’allestimento della sala destinata al ristorante con una serie di bellissimi platani della varietà Platanor ‘Vallis clausa’ forniti dal vivaio Mati di Pistoia che sembra essere immune dal fatidico cancro dei platani.
Ecco alcune immagini della manifestazione che si conferma molto bella e raffinata con una serie di espositori di oggettistica indoor e outdoor e di molto altro ancora. Il parco della villa merita da solo una visita per lo stupendo lunghissimo viale di tigli e per due monumentali Magnolia grandiflora potati a cono.
Materassi creativi!
Materasso vasca da bagno
Attrezzi da giardinaggio
Vasi di teak
Gheo Clavarino Grass/Glass: su una pacciamatura di vetri di bottiglie rotti qualche tocco delicato di Nigella damascena
Silvia Ghirelli Teatime
Alessandra Caglio Ricucire la natura
Sara Biondi sentieri nel grano
Alessandra Bonetti e Donata Andreutti Panta Rei
Claire Littlewood Evviva
Marcella Zan
Riposa giardino, installazione di Antonella De Nisco
Sala ristorante con platani a cura di Silvia Ghirelli