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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Le città di Basilico

Basilico, Instanbul 2005

Due belle mostre milanesi dedicate al grande fotografo dedicate alle città; a Palazzo Reale fino all’11 febbraio 2024 e alla Triennale fino al 7 gennaio 2024.
Così scrive Basilico
“Fotografo il vuoto come protagonista di se stesso, con tutto il suo lirismo, con tutta la sua forza, con tutta la sua umanizzante capacità di comunicare, perchè il vuoto nell’architettura è parte integrante, persino strutturale del suo essere”.

Ecco alcune immagini dei ritratti di città esposti a Palazzo Reale.

BASILICO BEIRUT 1991

BASILICO BEIRUT 2003

BASILICO HONG KONG 2006

BASILICO NEW YORK 2004

BASILICO PARIGI 2021

BASILICO ROMA 2007

BASILICO SHANGHAI 2010

 

Una mostra da non perdere a Novara

De Nittis, Dans le blé

Boldini, De Nittis et les italiens de Paris, una mostra davvero molto bella e assai ben fatta al castello di Novara fino al 7 aprile 2024.
Rivedendo tante opere specie di Boldini e De Nittis mi sono resa conto che questi italiani, che hanno soggiornato a Parigi tra fine ottocento e inizi Novecento, non hanno nulla da invidiare agli impressionisti francesi, per originalità di temi, inquadratire e per raffinatezza di esecuzione e di stile.
Se andate alla mostra non perdetevi, a pochi km da Novara la stupenda Abbazia di San Nazzaro Sesia, che rappresenta uno dei maggiori esempi di arte romanica in alta Italia e che ospita un chiostro con arcate trecentesche.

Ecco alcune immagini

BOLDINI BERTHE ESCE PER LA PASSEGIATA

Boldini Nudo di schiena

BOLDINI VECCHIA CANZONE

De Nittis La lezione di pattinaggio

DE NITTIS LEONTINE IN CANOTTO

DE NITTIS WESTMINSTER

Boldini, Ritratto di Josephine Alvear

 

News in tema di fiere, libri e viaggi

  • Ambiente e sostenibilità

Una delle ultime isole di biodiversità nel Salento rischia di essere spazzata via per ampliare gli stabilimenti della Porsche. Aiutaci a fare pressione sulla Regione Puglia affinché fermi la distruzione di questo territorio. Firma per salvare il Bosco d’Arneo.
Per firmare https://secure.avaaz.org/campaign/it/salviamo_bosco_arneo_11/?bvSubqb&v=152292&cl=20943450407&_checksum=f3d95b18acd0bbc04e629bdb31e01872ae661b685a92453e5042bc889add8d0a

  • Fiere e vivai

21-23 febbraio 2024 VIII Edizione di My plant a Fiera Milano Rho: Per info https://myplantgarden.com/

  • Fuori salone

Per la prossima edizione Fuorisalone promuove il tema Materia Natura, una suggestione che propone, attraverso un’esplorazione della profonda connessione tra queste due parole, una cultura del progetto consapevole, mettendo in risalto la sostenibilità come principio guida e valore nel processo creativo e nella progettazione. La parola “natura” sottolinea l’importanza di promuovere progetti orientati verso soluzioni sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Allo stesso tempo, la parola “materia” apre e alimenta un dialogo spontaneo con il design, il pensiero creativo, la progettazione e la propensione a immaginare infinite e possibili trasformazioni. Il programma della prossima edizione verrà illustrato in una conferenza stampa il prossimo 28 febbraio 2024. Per saperne di più: https://www.fuorisalone.it/it/info/fuorisalone-come-partecipare

  • Libri

Ecco le novità da Libreria della natura
Le novità più belle sono in libreria novembre 2023

  • Milano

Alcune riflessioni sui progetti a Milano
Luca Beltrami Gadola, Agonia del modello Milano
https://www.arcipelagomilano.org/archives/62255?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20231122
Progetto Cadorna
https://amp.milanotoday.it/attualita/aggiornamento-parco-cadorna-2023.html
– Ugo Targetti, Progetto Cadorna, rigenerazione o speculazione? https://www.arcipelagomilano.org/archives/60971
– Luca Beltrami Gadola, Ferrovie Nord: appropriazione urban
https://www.arcipelagomilano.org/archives/62363?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=20231213
Piazzale Loreto
– Luca Beltrami Gadola, L’operazione Loreto
https://www.arcipelagomilano.org/archives/62073
Da leggere: Lucia Tozzi, L’invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane, Cronopio, 2023, 207 pp.

  • Viaggi

25-28 aprile 2024, La Venezia dei 500 giardini, organizzato da Wigwam Club giardini storici di Venezia.
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Letto per voi. La potatura degli arbusti


Laura Cinzia Bassi, La potatura degli arbusti. Una visione innovativa, Libreria della natura, 2023, 133 pp.

Un libro indispensabile nella biblioteca di chi si occupa di piante e di giardini. Il primo libro italiano da molti anni dedicato a questo tema cruciale per i giardinieri e i semplici appassionati.

Devo dire in primo luogo che quello che colpisce di questo piccolo manuale è la grande competenza unita alla chiarezza con cui l’autrice, docente della Scuola Agraria del Parco di Monza, tratta l’argomento, sfatando tanti miti e tanti luogi comuni.
Quanto ci insegna Laura Bassi è il frutto di un approfondito studio e di una lunga sperimetazione sul campo. “Studiando e sperimentando, imparai che la potatura aveva senso solo se c’è un buon motivo per farla, può essere utile solo per ottenere risultati mirati”.

Quindi come prima cosa, ci raccomanda l’autrice, occorre chiarirsi molto bene i motivi che ci spingono a potare un arbusto: correggere i difetti delle chiome, oppure mantenere forme di allevamento obbligate, modificare il vigore di un ramo, eliminare rami vecchi, secchi o malati, contenere lo svilupo, anticipare la fioritura. Poi occorre sapere bene quando potare, sapendo che la potatura invernale stimola l’attività vegetativa della stagione seguente il taglio, mentre quella di fine primavera-inizio estate ha, al contrario, un effetto deprimente sullo sviluppo della vegetazione. In autunno, poi, “le forbici vanno messe a riposo”, sia per non perdere le belle colorazioni autunnali, sia perchè in questo periodo le piante devono poter recuperare tutte le sostanze utili al loro interno che andrebbero perse.

Il libro poi ci illustra in modo dettagliato quali strumenti utilizzare, i diversi tipi di taglio e le differenti tecniche di potatura, accompagnando la trattazione con molti esempi pratici e illustrazioni.
Nell’ultimo capitolo si trovano approfondimento relativi ai vari tipi di rose, di ortensie, alle clematidi, alle azalee e alle siepi formali.

XXXIV CORSO DI AGGIORNAMENTO SUL GIARDINO STORICO 2024

Il corso 2024, dedicato al fondatore PATRIZIO GIULINI, al suo sapere botanico in difesa del patrimonio naturale, avrà come tema
Il paesaggio può salvare il pianeta?

Il paesaggio, risultato di un continuo processo di trasformazioni e di stratificazioni, frutto della relazione tra fenomeni naturali e azione antropica, è l’espressione della storia e della geografia di un territorio, delle pratiche e dei valori sociali degli abitanti che vi sono insediati.

Nella nostra quotidianità, a questa incessante metamorfosi, a questa dialettica di grandi e piccole mutazioni si sono ora sommati l’impatto della crisi climatica globale e la conseguente constatazione della fragilità del pianeta.

In che modo la crisi eco-climatica contemporanea si riflette nei paesaggi che ci circondano?

In che modo la nostra percezione di questi paesaggi è trasformata dalla consapevolezza del cambiamento ambientale globale?

In che misura la necessità percepita di reagire, di adattarsi a ciò che minaccia l’abitabilità del pianeta porta a una trasformazione delle pratiche progettuali e delle politiche nel campo del paesaggio?

Queste domande saranno al centro del XXXIV corso promosso dal Gruppo Giardino Storico-Università di Padova. Riteniamo, infatti, che riferirsi al paesaggio come forma e livello di comprensione della complessità dei processi naturali, culturali e sociali che modellano e fanno evolvere i nostri ambienti ma anche come campo di azione e di creazione possa essere un giusto approccio ai problemi posti all’umanità dalla crisi eco-climatica globale che stiamo vivendo.

Di fronte a fenomeni estremi è necessario assumere una mentalità di prevenzione per ridurre il rischio e il costo sociale della transizione. La vulnerabilità della Terra ci chiede oggi di adottare una nuova cura. La complessità e il valore sistemico che improntano il paesaggio possono indicare la strada per immaginare, progettare e realizzare nuovi paesaggi, frutto del confronto multidisciplinare, dell’attività di ricerca e sperimentazione di nuove competenze e di politiche coraggiose.

Il pianeta ci chiede di abbassare le temperature e ridurre la precarietà dei sistemi urbani, di presidiare le montagne e contrastare gli incendi e il dissesto idrogeologico, di risparmiare l’acqua e diminuire la siccità: tutto ciò si tradurrà in nuovi paesaggi. Nuovi paesaggi energetici, portatori di contenuti formali, simbolici ed estetici, consoni ai luoghi d’impianto, ma anche rappresentativi dei valori della nostra epoca; paesaggi futuri per curare la terra e sfamare l’umanità, imparando da quei paesaggi ereditati che sono sopravvissuti al successo dell’agricoltura industriale.

Come progettare questa nuova azione paesaggistica che tenga conto, alla grande scala, dei problemi eco-climatici incombenti e nello stesso tempo non dimentichi la complessità delle situazioni locali, delle molteplici forme di rapporto culturale con le realtà ambientali?

Quali esperienze sono già state fatte in questo campo e quali conclusioni se ne possono trarre?

Torneremo quindi a occuparci anche del giardino storico, l’argomento che ci contraddistingue, non come di un soggetto di ricerca e sapere chiuso, ma piuttosto come di un punto di partenza per una riflessione più complessiva sul paesaggio e come di una risorsa in termini di conoscenze scientifiche, tecniche, botaniche e ambientali, sviluppate, sperimentate e sedimentate nei secoli.

Come curare i giardini storici in quest’epoca di cambiamenti climatici? Su quali valori puntare? Come progettare una loro gestione che garantisca continuità e trasmissibilità dei dati? Come si sta procedendo nel restauro dei giardini storici italiani finanziati dal PNRR il cui obiettivo è anche di favorire le funzioni che hanno dirette ricadute ambientali (riduzione dell’inquinamento ambientale, regolazione del microclima, generazione di ossigeno, tutela della biodiversità)?

Per analizzare questi fenomeni saranno presentati come di consueto diversi punti di vista, oltre agli strumenti che permettono di comprenderli e analizzarli. Riflettere su questi problemi, coniugando la storia del paesaggio e del giardino con le esigenze oggi poste dalla fragilità del pianeta, è il compito che si dà il XXXIV corso del Gruppo Giardino Storico dell’Università di Padova. 

Antonella Pietrogrande, Gruppo Giardino Storico Università di Padova

Alcuni degli illustri relatori

Serge Briffaud – École Nationale Supérieure d’Architecture et de Paysage de Bordeaux; Giuseppe Barbera – Università degli Studi di Palermo, Associazione Parchi e Giardini d’Italia, Fondazione Benetton Studi Ricerche; Michael Jakob – Haute École du Paysage, d’Ingénierie et d’Architecture HEPIA di Ginevra, Università di Grenoble, Politecnico di Milano; Tessa Matteini – Università di Firenze Dipartimento di Architettura DIDA;  Michela De Poli – MADE associati architettura e paesaggio, Università di Bologna; Mathieu Gontier – Wagon Landscaping, Parigi; Anna Lambertini – Università di Firenze Dipartimento di Architettura DIDA

GGS-ProgrammaCorso2024

Per iscriversi al corso http://www.giardinostoricounivpadova.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1724&Itemid=178

 

 

Apicoltura urbana: un corso introduttivo a cura di Green Island

Corso introduttivo all’ apicoltura urbana Gennaio-Marzo 2024

STRUTTURA: 5 incontri teorici + 1 visita in apiario, per conoscere l’affascinante mondo delle api, il loro rapporto con le arti e la creatività, la corretta pratica di base per gestire un alveare, anche sul balcone della propria abitazione.
TEMI TRATTATI: Storia dell’apicoltura; le api e l’arte; biologia e morfologia delle api; impollinazione e contributo delle api per l’ambiente; arnie e attrezzatura per il governo degli alveari; apiario; operazioni per l’estrazione del miele e caratteristiche del miele.

COSTO: €120 A PERSONA (A PARZIALE COPERTURA SPESE + DISPENSA FINALE + VISITA APIARIO

€100 PER STUDENTI.

CALENDARIO:

MARTEDÌ 30 GENNAIO, ORE 18.00-20.00

MARTEDÌ 13 E 27 FEBBRAIO, ORE 18.00-20.00

MARTEDÌ 12 E 26 MARZO, ORE 18.00-20.00

DATA DA DEFINIRE: VISITA IN APIARIO.

PER INFO e ISCRIZIONI:

DOTT.SSA CLAUDIA ZANFI (direzione GREEN ISLAND): czanfi@icloud.com / 338.7642577

Iscrizioni entro il 15 gennaio 2024

Bando di concorso spazi creativi di Orticolario

Ode alla mela, progetto di Silvia Ghirelli. PH Luciano Movio

Aperto il bando per il Concorso Internazionale Spazi Creativi e per la prima volta, Orticolario apre una vera e propria open call a tutti coloro che, facendosi ammaliare dalle mille forme della natura, desiderano partecipare all’evento in qualità di progettista, artista, designer ed espositore o proponendo un workshop o una performance.

L’iscrizione per il Concorso Internazionale Spazi Creativi deve essere inviata entro e non oltre il 15 gennaio 2024, per l’open call entro il 31 gennaio 2024.

I progetti selezionati, realizzati nell’ambito di Orticolario, verranno valutati da una giuria internazionale: il vincitore (nel 2023 lo Spazio Flora Conservation “Il battito della vita”, progettato e realizzato da Annalisa Ferraris e Lino Zubani) si aggiudicherà il premio “La Foglia d’oro del Lago di Como”, realizzato in esclusiva dalla storica Vetreria Artistica Archimede Seguso di Murano (VE). Il premio è unico e viene custodito dal vincitore per un periodo limitato, per essere poi esposto a Villa Carlotta, a Tremezzo, sul Lago di Como fino all’edizione successiva di Orticolario. I nomi dei vincitori sono inseriti nell’Albo d’oro esposto accanto al premio.

OPEN CALL PER PROGETTI DI ARTE E DESIGN. La selezione è volta alla ricerca di spazi innovativi che celebrino il dialogo tra arte, design e natura. I progetti di arte e design fuori concorso selezionati vengono anch’essi allestiti temporaneamente nel parco di Villa Erba in occasione di Orticolario 2024 e vengono giudicati da un’apposita Giuria che assegna premi e menzioni.
È possibile candidarsi entro il 31 gennaio 2024.

OPEN CALL PER PROGRAMMA EVENTI. Il programma eventi dedicato agli adulti prevede laboratori interattivi, esperienziali, conferenze e presentazioni.
È possibile candidarsi entro il 31 gennaio 2024.
Tutte le informazioni e le modalità di partecipazione su orticolario.it.

La prossima edizione di orticolario si terrà a Villa Erba a Cernobbio dal 3 al 6 ottobre 2024

 

Letto per voi. Garden futures. Designing with nature

Gardens futures. Designing with nature. Vitra Design Stiftung; 1° edizione (27 aprile 2023), 227 pp., 54 euro.

Il volume riprende – con l’integrazione di molti saggi di approfondimento – l’esposizione che si è conclusa lo scorso mese di ottobre al Vitra Museum, centrata sulla storia e sulla evoluzione del giardino.

Luoghi di produttività, piacere e rigenerazione, oggi i giardini sono diventati luoghi di avanguardia in cui sperimentare la biodiversità e un futuro sostenibile.
Quindi una ricerca delle radici e una riflessione su come i giardini possano aiutarci a creare un futuro più vivibile.

Dopo un saggio introduttivo il libro affronta in “Paradise” l’evoluzione del giardino nella convinzione che oltre a rappresentare un rifugio idilliaco hanno sempre espresso i valori del tempo e la cultura nella quale sono stati creati.

Nella sezione “Garden politics” si parla dei viaggi delle piante frutto delle esplorazioni botaniche, del paesaggio post industriale, dei guerilla gardens, del giardinaggio in tempo di crisi e di altro ancora.

“Testing grounds” presenta alcune case history da Mien Ruys, a Burle Marx, a Derek Jarman, Piet Oudolf, al modello Kuala Lampur, a Jamaica Kincaid..

L’ultima sezione “The word as a garden” , attraverso vari saggi, si propone di dare risposte al quesito come e se sia possibile che l’influenza umana sul nostro pianeta sia meno distruttiva.

Un libro da sfogliare per il bellissimo apparato iconografico e soprattutto da studiare per riflettere su quali direzioni si muoverà il giardino.

Paraventi dall’antica Cina ai giorni nostri

Stezaker, Screen Screen, 2023. Fondazione Prada

La mostra “Folding screens from the 17th to 21st centuries alla Fondazione Prada di Milano, declina in maniera assai articolata il bellissimo tema dei paraventi tra cultura orientale e arte occidentale.

«Per quanto i paraventi siano affascinanti, vederne una sequenza con la stessa logica poteva risultare un po’ ripetitivo», ha ammesso il curatore.
L’esposizione al piano terra si presenta come un percorso tematico e labirintico, progettato dallo studio Sanaa fondato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, tra pareti curvilinee in plexiglass, mentre al primo piano le opere sono esposte in ordine cronologico.

«L’uno e l’altro, nè l’uno nè l’altro: pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Utilitario o ornamentale? Apparato scenico o strumento performativo? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale?» (dal saggio “La piega” di Nicholas Cullinan). La mostra cerca di rispondere a questi interrogativi attraverso lo sviluppo storico del paravento.

Ecco alcune immagini

Fondazione Prada

Paravento con ventaglio, Fondazione Prada

Le Pho Vietnam. Fondazione Prada

Picasso, 1915. Fondazione Prada

Coniugi Eames Foldin Screen 1948. fondazione Prada

Realizzato per Chandighar la città progettata in India da le Corbusier. Fondazione Prada

Le Corbusier per la Cité radieuse Marseille 1950. Fondazione Prada

Yves Klein 1957

Hockney Caribbean Tea Time 1987. Fondazione Prada

Kentridge 2023. Fondazione Prada

Per info: la mostra è aperta fino al 22 febbraio 2024. https://www.fondazioneprada.org/project/paraventi/

 

La mostra dedicata all’Amazzonia di Salgado

 

Isole nella corrente. Salgado

Per fortuna hanno procrastinato fino al prossimo 28 gennaio la meravigliosa mostra dedicata all’Amazzonia del grandissimo fotografo Sebastiao Salgado, con lo stupendo allestimento  di Lélia Wanick Salgado, alla Fabbrica del vapore di Milano.

Come sempre le immagini di Salgado non sono solo stupefacenti ma ci danno una incredibile emozione. La mostra espone 200 immagini gigantesche di varie parti della foresta amazzonica brasiliana e all’interno del percorso ci restituisce ritratti commoventi di esponenti dei diversi gruppi etnici. Un lavoro che ha visto all’opera il grande fotografo per oltre sette anni.

Sono uscita dala mostra pensando che noi umani non ci meritiamo tutta questa bellezza e biodiversità che a poco a poco stiamo distruggendo assieme alle popolazioni che hanno saputo conservare un rapporto armonico con la natura.

Ecco alcune immagini

Formazione di palme sul canale. Foto Salgado

la serra Urutanin avvolta dalla nebbia. Foto Salgado

paranà che collega il Rio Negro con fiume Cujuni. Foto Salgado

Piogge torrenziali. Foto Salgado

riserva forestale di Parima. Foto Salgado

Un igapòI, una foresta inondata da acque nere. Foto Salgado

Un’ansa del fiume Gregorio. Foto Salgado

Uno sciamano. Foto Salgado

Per info: https://www.fabbricadelvapore.org/-/sebastiao-salgado.-amazonia

 

 

Giardini in viaggio Laura Pirovano