Una passerella di grandi sacchi riempiti di sabbia assicura l’accesso alla spiaggia per attraversare degli acquitrini salmastri.
Sono reduce da un viaggio nel Kerala, nel sud dell’India: questa volta stanziale all’insegna del benessere, della pace e del relax in un centro ayurvedico molto bello, immerso in un giardino rigoglioso con una straordinaria vista dell’oceano. La località a sud di Kovalan ad una trentina di chilometri dalla capitale Trivandrum, presso il resort Somatheeram (www.somatheeram.in), ritenuto uno dei più qualificati centri di medicina ayurverdica del Kerala. Ho trovato molto interessante la scoperta della medicina ayurvedica, dei trattamenti stupendi e della serietà con cui lo staff medico e dei terapeuti ti accolgono e seguono. Le giornate erano scandide da momenti molto piacevoli dalla meditazione allo yoga ai tanti trattamenti a base di olii e di erbe curative. Lo spirito e il corpo vengono accolti insieme enon più separati e ricette antiche vengono applicate con cura amorevole e con tempi che non assomigliano per nulla alla nostra abituale e superficiale frenesia.
Il mio cottage
Scorci del giardino
Il centro ayurvedico
Uno dei vialetti fiancheggiati da bellissime Mussaenda
La piscina vista oceano
La vista dell’oceano sconfinato, il rumore costante delle sue onde fortissime che disegnano forme cangianti sulla sabbia compatta color biscotto mi hanno affascinato e rapito e così mi sono trovata a godere anche dei momenti di inattività e di pura contemplazione.
kerala spiaggia sull’oceano
Sullo sfondo imbarcazioni dei pescatori
Ho scoperto molte piante che non conoscevo e che sono riuscita in parte a identificare anche con l’aiuto di un giardiniere un pò pressante ma abbastanza competente. (ne parlerò in un altro post LINK)
Ho fatto un piccolo giro in barca attraverso le back water, che sono una rete di canali (artificiali e naturali, fiumi, laghi) che corrono paralleli al mar Arabico per quasi metà della superficie del Kerala. Rappresentano un particolare ecosistema dove l’acqua dolce dei fiumi si incontra con quella salata del mare e accolgono molte specie di fauna (uccelli come cormorani, aironi, martin pescatore, piccoli falchi, rondini di mare, tartarughe, granchi, rane, lontre) e una vegetazione tropicale prevalentemente di palme e mangrovie).
Back waters pescatori lungo i canali
I canali sono molto animati
Intorno distese di palme
Foreste di mangrovie
Foreste di mangrovie che si affacciano sull’acqua
Il giro termina sull’oceano: bancarelle animate sulla spiaggia
..e anche un cavallo!
Una piccola visita della capitale: un tempio induista e un palazzo settecentesco con interni molto affascinanti.
Puthe Maliga Palace Trivandrum e sullo sfondo il tempio
Padmanabhaswamy Temple Trivandrum
Puthe maliga Palace: una fila di cavalli scolpiti nel legno ornano il tetto del palazzo
Particolare di un soffitto ligneo riccamente intersiato
Puthe Maliga Palace uno dei corridoi che danno sul giardino
Un altro edificio all’interno del complesso
E qui in un recinto ho incontrato un esemplare della mucca Vechur, la più piccola al mondo, una razza che stanno cercando di preservare dall’estinzione che dà un ottimo latte ed è molto produttiva tenendo conto che consuma poco cibo
“Il balconcino” titolo irridente e molto spiritoso di uno dei balconi presentati per il concorso rivolto agli under 30. Progettisti Leonardo Marzotti e Gianna Galgani (menzione speciale della giuria del Festival
Finalmente quest’anno sono riuscita a visitare il Festival del verde e del paesaggio che si tiene nella bella cornice del giardino pensile dell’Auditorium firmato da Renzo Piano.
Interessanti alcune delle proposte di giardini creativi e di piccoli balconi firmati da under 30. Ho trovato molto interessante la proposta del giardino “Eureka” che invita a scopriere, custodite in piccole scatole di legno, l’origine “verde” di alcune invenzioni utili, come ad esempio il cemento armato che trae spunto dalla tessitura della struttura del fico d’India (la disciplina che indaga questi fenomeni si chiama Biomimetica; vedere libro di R. Bruni, Erba volant: imparare l’innovazione delle piante, Codice Edizioni 2015). Acune proposte vegetali interessanti soprattutto quelle del vivaio di rose S’orrosa, del vivaio di ortensie Tara e di quello di perenni Nardi. Nulla a che vedere con Orticola sia dal punto di vista della quantità di espositori che anche delle scenografie proposte dai vivaisti. Ma comunque una manifestazione interessante e piacevole.
Ecco alcune suggestioni dai piccoli giardini creativi
Balcon sharing di Semilla Lab (M.G. Rubeca, C. Pesca e N. Masiello: premiato
I Giardini “Take away” proposti da Blu Mambor
Il giardino Eureka”, giardino temporaneo di G. Vallone e altri
Giardino Eureka
Giardino temporaneo Eureka
Giardino temporaneo Eureka
Follow me di A. Aquilante et al: ispirato ad Alice nel paese delle meraviglie
Hula (p) oop di P. Cannatae L.G. Roncagli
Hula (p) oop di P. Cannatae L.G. Roncagli
Ruselle (il nome napoletano per roselline) di Carlo Contesso un giardino dedicato alle rose
Secret Garden di M.S. Cambiaghi e D. Pratesi
Una installazione artistica: Amor fati Laura Cionci
Una invenzione interessante per gli spazi urbani
Vertical farm di M. Benvenuti: la fattoria che oltre a produrre frutta e verdura ospita un piccolo allevamento di pesci d’acqua dolce: un mondo autosufficiente in cui le piante sono nutrite dai minerali prodotti dai pesci che a loro volta ricevono nutrimento e acqua purificata dall’attività vitale delle piante.
Ecco alcune piante
Angelica Archangelica Vivaio Nardi
Campanula Appel
Euphorbia amygdaloides Purpurea Vivaio Nardi
Le belle rose antiche e botaniche del vivaio S’Orrosa di Ardea
Rosa White Surprise del vivaio S’Orrosa
Rosa Capitan Cristy
Rosa Mont Vernon rifiorente ibrido noisette
Gomphrena del Cairo
Hydrangea Aspera Hot Chocolate del vivaio Tara con un’ottima collezione di ortensie
Domenica 15 maggio ho fatto un piccolo bliz a Roma per partecipare a una tavola rotonda organizzata da Aiapp all’interno del Festival del paesaggio (di cui parlo in un altro post LINK); sono riuscita a far fermare il taxi per dare almeno un’occhiata al gigantesco murale dell’artista sudafricano William Kentridge intitolato “Triumphs and laments”. 80 figura alte fino a 10 metri illustrano scene della storia di Roma lungo i muraglioni del lungo Tevere per oltre 500 metri tra il Ponte Sisto e Miglio. Uno spettacolo davvero straordinario per il forte impatto delle figure che nel loro insieme hanno il potere di “bonificare” parte del waterfront così trascurato.
“Permettiamo alle idee di germinare e fiorire. Non possiamo impedire a noi stessi di creare senso e ci aspettiamo questo anche dall’arte, che costruisca senso». William Kentridge restituisce a parole al pubblico romano le suggestioni che affollano la sua mente visionaria. L’installazione, che avrà vita effimera (al massimo qualche anno) è stata realizzata mediante un procedimento di pulitura della patina biologica, dello smog e della sporcizia accumulati sul marmo dei muraglioni: quindi una volta ricreatosi lo sporco le immagini scompariranno e resteranno solo nella memoria di chi ha potuto ammirarle. Un lavoro per «sottrazione» utilizzando degli stencils per i disegni, nel quale Kentridge ha illustrato i trionfi e le glorie della città eterna, mescolando epoche e personaggi, senza alcuna sequenza cronologica (Fonte Ansa).
Cappelli-vaso in onore del tema di quest’anno Il giardino in vaso!
Per la prima volta, essendo nel Kerala, ho saltato Orticola. Ecco un piccolo reportage della mia cara amica paesaggista Rita Sicchi.
Nel primo fine settimana di maggio, si è svolto l’ormai consueto appuntamento ai Giardini Pubblici di Milano con la storica e speciale esposizione di fiori e piante organizzata da Orticola Lombardia che quest’anno ha festeggiato due ricorrenze, i vent’anni della mostra-mercato e i 150 della fondazione.
Nell’occasione mi piace ricordare che, da sempre, gli introiti della mostra sono destinati ad opere per spazi verdi milanesi, dal 2014 supportati da convenzione con il Comune, e che è in corso l’adozione per la realizzazione di opere e manutenzione, del piccolo parco pubblico Giardini Perego.
Orticola 2016, è stata all’altezza delle aspettative, ricca e interessante di spunti per paesaggisti e amatori, è impossibile riportarne quindi le tante suggestioni e ne propongo solo alcune immagini flash a cominciare dall’entrata di Palazzo Dugnani che ha accolto i visitatori con un’ambientazione insolita ispirata all’uso ottocentesco di piante esotiche che arricchivano portici e giardini, realizzata dall’arch. Marco Bay con i Vivai Cappellini.
Ingresso Marco Bay – Vivaio Cappellini
Nel cuore della manifestazione l’affaccio sulla fontana, con il progetto di “design botanico” di Silvia Ghirelli in cui hanno trovato collocazione le opere in bambù di Alison Grace Martin, il cono di radici dell’artista di land art Marco Nones e le grandi foglie in rame di Nicola Zamboni, affiancate alle sculture naturali in bosso della Minari buxus.
L’allestimento della fontana firmato da Silvia Ghirelli
Scultura in legno di Marco Nones
Laboratori, incontri e 160 espositori con ricche produzioni di piante e proposte di accostamenti vegetali. Alcune immagini con:
il tripudio di fiori nello spazio dei Fratelli Ingegnoli allestito da Barbara Negretti
La fresca composizione di erbacee del garden Ingegnoli
e le composizioni di colori dei vivai Erbario della Gorra
Una delle composizioni del vivaio Erbario della Gorra
Una delle composizioni del vivaio Erbario della Gorra
le cassette dell’Azienda Floricola Il Giardino
Le cassette con fiori del vivaio Il Giardino
e quelle colorate del Peccato Vegetale
La bella scenografia allestita dal vivaio Il Peccato vegetale
Si sa che per l’inaugurazione del giovedì sera la piazza diventa un luogo di allegra e spesso, per fortuna, ironica mondanità in cui, non solo le signore, esibiscono stravaganti cappelli floreali…
Volentieri ospiti un prezioso e assai ben documentato reportage di Elvira Imbellone sulla manifestazione Floracult che si è tenuta in Lazio a fine aprile. Credo che le suggestioni che Elvira ha raccolto, con tanta precisione e competenza, possano essere molto utili per appassionati e professionisti che desiderano essere aggiornati sulle ultime offerte dei vivaisti specializzati.
Ecco il testo di Elvira con alcune immagini
Alcuni flash su FLORACULT 2016, la mostra di giardinaggio (22-25 aprile) curata da Antonella Fornai e giunta alla 7° edizione, che si è svolta alle porte di Roma, ai Casali del Pino, in un angolo ancora integro della campagna romana.
Tra i vivaisti espositori abbiamo notato:
le erbacee di Vincenzo Nardi: Astrantia major ‘Rosensinfonie’ dalla lunga fioritura estiva, Angelica dahurica della Cina, da sole e mezz’ombra, Angelica pachycarpa dalla foglia lucida, Rudbeckia maxima dalla bella foglia, lungo stelo e margherite gialle, marroni al centro, Agastache ‘Blue Fortune’ che apre bei fiori celeste/blu tutta l’estate;
Astrantia major ‘Rosensinfonie’ dalla lunga fioritura estiva
belle foglie lucide di Angelica pachycarpa di Vincenzo Nardi
i garofani di Billo che esponeva, tra l’altro, un esuberante garofano inglese ‘Lady in red’ rosso deciso e speziato non dolce, Dianthus ‘Mrs Sinkins’ , ibrido inglese di metà ’800, dai fiori bianchi doppi con petali sfrangiati e disordinati, Dianthus gratianapolitanus ‘La Bourbille’, usato come pianta da compagnia per i bonsai. Billo arricchisce il suo catalogo di varietà e anche di nuove composizioni utilizzando per esempio Gypsophila cerastioides completamente immersa nel ghiaino per creare un mini roccioso. Il ghiaino, dice Billo, nanizza le piante;
Dianthus ‘Lady in red’ fortemente speziato
Dianthus ‘Mrs Sinkins’, usato nei giardini storici, ha forte profumo di chiodi garofano
il Vivaio Salto del Prete in Umbria, specializzato in piante da arido e per xeriscaping (un approccio ecologico e sostenibile al paesaggio che prevede l’uso di piante tipiche del luogo e di scarse esigenze idriche). Gestito con competenza e passione da due donne, madre e figlia, presenta una collezione di Teucrium, cisti, elicrisi, santoline, origani tappezzanti. Thymus asiaticum molto resistente all’arido e dall’intenso aroma e Myrtus boetica, lento nella crescita, profumato, dalla bella foglia con i margini accartocciati e fiori e bacche più grandi del mirto comune;
Myrtus boetica del Vivaio Salto del Prete. Ha portamento globoso e le foglie come accartocciate
la collezione di conifere rare presentata dal prof. Marchiafava del Vivaio di Conifere Esotiche: Pinus aristata, ritenuto l’albero più vecchio del mondo (5000 anni), Pinus maximartinesi che ha aghi azzurrognoli e produce pigne grandi e pesanti, Pinus hwangshanensis, spesso raffigurato nei dipinti cinesi per la bellezza della sue forme contorte. Ha chioma ampia e piatta e aghi verde scuro;
Le Aromatiche di Bolsena vivaio specializzato in aromatiche e medicinali. Ci ha incuriosito Claytonia perfoliatala lattuga dei minatori, dell’Alaska. Ha foglie grassette e tonde che avvolgono il fusto, buone nell’insalata. Annuale, vive l’inverno e sparisce verso l’estate per poi rinascere, dai molti semi dispersi, l’inverno successivo;
Nascondi Claytonia perfoliata, una portulaca dell’Alaska del vivaio Le Aromatiche di Bolsena
il Vivaio Tara di Bolsena con numerose acidofile tra cui alcune piante della sua ricca collezione di Schizophragma, una specie di ortensia rampicante vanto del vivaio, Viburnum plicatum ‘Watanabe’ tutto bianco e rifiorente, Hydrangea macrophylla ‘First White’ elegantissima, dal fiore grande globoso; Hydrangea aspera ‘Taiwan’s pink’ dalle foglie vellutate, infiorescenza piatta a fiori rosa all’interno circondati da fiori sterili bianchi, Wisteria brachibotrys ‘Iko Yama Fuji’. La Davidia involucrataesponeva i suoi fazzoletti bianchi (cultivar dalla fioritura molto precoce);
Schizophragma corylifolium (collezione del Vivaio Tara di Bolsena
Viburnum plicate ‘Watanabe’ dai petali completamente bianchi
RossoTiziano di Tiziano Croce che ha raccolto rose da vecchi giardini e le ha riprodotte da talea: vanta la Rosa alba(la specie!), rose Portland, bourboniane, ‘Queen of Denmark’ e ‘Sombreuil’ di grande raffinatezza e fascino;
ROSA PORTLAND
una rosa Portland di Rossotiziano
il Vivaio Regina Park di Latina che ha presentato tra le piante da sole Artemisia schmidtiana ‘Nana Attraction‘ molto compatta, perenne semi-sempreverde che forma cupolette fino a 10 cm che si allargano, insieme ad una bella Uncinia, tappezzante da pieno sole. Per l’ombra numerose Heuchera in varietà brevettate;
le piante grasse di Grossi per un bell’esemplare diCeropegia fusca dai fusticini cilindrici argentei e l’Euphorbia tirucalli‘Firesticks’ dalle punte arancio;
Euphorbia tirucalli ‘Firesticks
Elemento Bambù di Philippe Smets che ha offerto una selezione di bambù da coltivare in vaso, in terrazzo: fitti, contenuti, resistenti al vento e al sole scelti tra le varietà più erette. I più consigliati Phyllostachis humilis adatto anche a vasche strette e Fargesia scabrida, detta la “bellezza dell’Asia”. Insieme, gli aceri di Alessandro Biagioli, il più grande collezionista privato di aceri in Italia (450 tra specie e cultivar), Acer palmatum ‘Singokaku’, dal tronco rosso e le foglie chiare che diventano giallo oro in autunno e Acer palmatum ’Willson pink’ le cui foglie hanno venature verdi e sfumature rosse. Adatto in vaso, cresce fino a 2 m.
Fargesia scabrida = la bellezza dell’Asia, ha canne sottili e non è invadente
Vividisanapianta: Viviana Sorrentino che ha proposto le aromatiche dei Fratelli Gramaglia ed ha offerto dimostrazioni della sua sapienza in cucina con ricette per il palato e per la salute. Un leitmotiv della mostra è stato infatti “piante belle e da mangiare”.
Phyllostachis humilis adatto anche a vasche strette
Tra gli altri espositori:
Torvergatamarmi, azienda familiare che da due anni ha intrapreso la produzione di arredi per giardini: divertenti le cassettine di travertino di Tivoli e particolari i contenitori in peperino di Velletri (ha le “nocciole” all’interno a differenza del peperino di Viterbo che è più uniforme);
CASSETTINE DI TRAVERTINO
PESTASALE
L’Arte in giardinoche ha ricavato originali contenitori di piante da grandi funghi legnosi svuotati;
FUNGHI LEGNOSI COME PORTA PIANTE
Domus Nova Design di Max Leoncini che ha esposto spiritosi mobili antichi su cui sono state collocate le ceramiche di Paolo Anselmo
Si è fatta notare la vivace presenza di numerosi bambini impegnati in attività nella natura. Piccoli alunni delle scuole del Parco di Veio hanno piantato un proprio orto in cassette sulle ruote che, portate poi nelle loro scuole, crescerà e darà alla fine dell’anno scolastico verdure e frutti. Il rapporto con la natura è stato poi espresso in brevi e delicate composizioni poetiche (gli haiku giapponesi) degli alunni dell’insegnante Daniela Costanzi.
Di recente è stato inaugurato a Milano in via Brisa vicino ad un sito archeologico un piccolo giardino pubblico (di 1500 mq), pensato per creare uno spazio versatile e aperto, dove è piacevole isolarsi dal traffico, grazie ad una barriera perimetrale di alberi di Magnolia soulangeana e volumi compatti di vegetazione pensati per accompagnare e proteggere gli utenti di una zona particolarmente ricca di valore artistico e storico. Lo spazio verde è disegnato da una linea spezzata che alterna masse compatte di carpini potati e fitti ed aerei gruppi di perenni. Molto semplice ma accurato nei dettagli (come la pavimentazione in parte di pietra e in parte di calcestre); molto bella la forma segmentata delle aiuole che accolgono le perenni e i carpini. L’unico neo poche le fioriture (avrei aggiunto delle Verbene e anche dei papaveri, le Gaursa sono un pò affogate in mezzo alle graminacee ma bisogna aspettare più avanti nella stagione). Forse sarà più bello ai autunno con le spighe delle graminacee); non so se per consapevolezza della mancanza di manutenzione le aiuole sono già piene di erbe selvatiche ma a mio parere questo non è un male perchè hanno un aspetto molto naturale ed è giusto non contare sulla manutenzione!
Ecco alcune immagini catturate al volo con l’I phone
Scorcio del giardino con sullo sfondo il quartiere residenziale in parte ristrutturato e in parte con nuovi edifici
Il maestro Antonio Saliola davanti ad uno dei suoi quadri
L’amica Angela Zaffignani, esperta di bird gardening, mi segnala due interessanti eventi del Chelsea Fringe
Showcooking “stellato” nell’orto. Sabato 11 e domenica 12 giugno, lo Chef Massimo Spigaroli protagonista di un evento culinario alle erbe all’Antica Corte Pallavicina di Polesine (PR), in occasione del Chealsea Fringe 2016 Appuntamento segnato da mesi sul calendario fiorito degli appassionati di orti e giardini, il Chealsea Fringe, giunto alla quinta edizione, è diventato in pochi anni il più grande e atteso evento dedicato al giardinaggio di tutto il mondo. Tra i patiti d’eccezione, in materia di erbe e frutti della terra, non poteva mancare un esponente di alta classe dell’arte culinaria italiana come Massimo Spigaroli, che, insieme al fratello Luciano, ha fatto dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine (PR) – unico esempio in Italia di Castello in golena – un avamposto enogastronomico perfettamente sincronizzato con la natura e le sue stagioni.
In occasione dell’edizione 2016 di Chealsea Fringe, sabato 11 e domenica 12 giugno 2016, lo chef stellato, dopo aver personalmente raccolto verdure e piante erbacee nel suo rigoglioso e coloratissimo orto, punteggiato da rose e dalie, sulle rive del Po, terrà uno showcooking sotto il pergolato di vite, per insegnare come cucinare al meglio primizie e verdure di stagione. Un’occasione per imparare i segreti delle ricette composte direttamente con i prodotti dell’orto, osservando i movimenti, i trucchi e i passaggi dello chef in un percorso che nasce dalla terra e termina sulla tavola. Per informazioni: Relais Antica Corte Pallavicina Strada del Palazzo Due Torri, 3 – 43010 Polesine Parmense (PR) Tel. 0524936539 Sito web: www.fratellispigaroli.it E-mail: relais@acpallavicina.com
5 giugno dalle 14 alle 18. Un Orto in Paradiso. Il Maestro Antonio Saliola (www.saliola.it) da sempre pittore di giardini, ha creato in un antico borgo del Montefeltro, Petrella Guidi, un orto giardino reale chiamandolo Quasi Orto: un quadro vivente dove ha usato piante, scale e siepi invece di pennelli e colori. Potrete passeggiare con lui per otto stanze sotto il cielo dove incontrerete archi di rose, statue di piccole fate, un mini labirinto di bossi, un dipinto di sette metri, un albero biblioteca e un’edicola di libri. E’ come scoprire il tesoro in un cassetto segreto.Proust avrebbe detto che questo non è un giardino, ma una sospensione del tempo.
Antonio Saliola Via Benny Faeti , 2 – Petrella Guidi 47866 – Sant’Agata Feltria (RN) – Italy phone: (+39) 0541929863 mobile: (+39) 3386567755 e-mail: lacompagniadelquasiorto@gmail.com website: www.saliola.it
Quando – 27, 28, 29 maggio 2016 Dove – Mediateca di San Lazzaro, via Caselle 22, San Lazzaro di Savena, Bologna / Museo della Preistoria Luigi Donini, via Fratelli Canova 49, San Lazzaro di Savena, Bologna
Organizzazione – Nemeton Magazine, Associazione Parco Museale della Val di Zena In collaborazione con – Comune di San Lazzaro di Savena, Museo della Preistoria Luigi Donini, libreria Mu-Nari Con l’adesione di AIAPP, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, Sezione Triveneto Emilia Romagna Comitato scientifico – Maurizio Corrado, Matteo Meschiari, Ornella Mastrobuoni, Laura Brignoli, Laura Pirovano Partner culturali – Arianna, Area 51, Intrecci, Fausto Lupetti, Linaria, Ponte alle Grazie, Pleistocity Press, Quarto Paesaggio, Gruppo Macroedizioni, PersoneDiParolaIsolaEditrice
ENKIDU festival di scrittura selvatica, il primo evento letterario dedicato alle piante e alla wilderness in letteratura. È recente il ritrovamento di alcune tavolette d’argilla che gettano una nuova luce sull’Epopea di Gilgamesh, che con i suoi 4.500 anni è la prima narrazione scritta della nostra storia. La figura di Enkidu, l’uomo selvatico alter ego dell’eroe, ne esce rafforzata, si fa portavoce di una memoria che coinvolge e ci fa rileggere tutta la nostra storia di Homo Sapiens. Noi siamo chi eravamo. Il nostro cervello si è modellato sulle strategie di caccia e raccolta necessarie per la vita nei paesaggi del Pleistocene. Il festival ENKIDU, che si svolgerà a Bologna – San Lazzaro, esplora il rapporto che esiste tra umani e mondo vegetale, in particolare alberi, boschi, foreste. La Wilderness e la selvatichezza sono la punta nella riflessione sull’ambiente e sui nostri modi di abitarlo. ENKIDU dà forma a questa riflessione con una formula adatta a ogni tipo di pubblico anche attraverso video, installazioni, immagini. Scrittori, artisti, editori, attori, paesaggisti, critici si confrontano intorno al rapporto tra uomo e piante, proponendo una nuova lettura della rinascita dell’interesse verso il verde e la natura selvatica.
Con Andrée Bella, Francesco Benozzo, Adriana Bonavia, Raffaella Colombo, Maurizio Corrado, Daniela Delvecchio, Andrea Facchi, Lisa Fierro, Fabio Fornasari, Gaetano Fracassio, Francesco Gori, Katia Kuo, Anna Lambertini, Valentina Meloni, Matteo Meschiari, Anna Letizia Monti, Marco Nieri, Giuseppe Petruzzellis, Letizia Rostagno, William Strali, Mirco Tugnoli, Maria Donata Villa, Wanderlust, Lorenza Zambon, Eduardo Zarelli.
Il lato selvatico, da Gary Snyder a Cormac McCarthy, da Paul Shepard a John Zerzan, non è identificabile con un ritorno allo stato di natura. Questo ritorno per certi versi è impossibile e l’idea di natura, se ha ancora un senso, deve sganciarsi da categorie occidentali e antropocentriche. Il selvatico, la wilderness, parlano invece di un’alterità irriducibile, non perimetrabile, non addomesticabile, una specie di terreno non-umano che mette in crisi genere, specie e identità. Come si confrontano gli scrittori più recenti con questo grumo che non è “natura”, “paesaggio” o “ecosistema”? Come danno forza di parola a ciò che non parla la lingua dell’uomo? Come intercettano urgenze ambientali, etiche, artistiche ispirate dal selvatico? Quali racconti, quali modi di narrare sono generati dal contatto con la wilderness?
Mi fa piacere dare notizia di una nuova rete di donne attive sui temi del verde alla quale partecipo “AMICHE DEL VERDE”.
In occasione di ORTICOLA Lombardia (6-8 Maggio) e GREEN CITY (13-15 Maggio), sarà presentata, per la prima volta in Italia, la rete AMICHE DEL VERDE.
Si tratta di un gruppo di donne attive intorno ai temi del verde e della sostenibilità: paesaggiste, designer, artiste, giornaliste, operatrici culturali, professioniste, ricercatrici, che intendono contribuire al miglioramento della realtà urbana, alla diffusione di pratiche e stili di vita eco-sostenibili, alla tutela della biodiversità.
AMICHE DEL VERDE nasce dalla necessità di riportare il cittadino a una dimensione di maggiore armonia tra lo spazio abitato e lo spazio naturalistico perché prendendo consapevolezza di quanto lo circonda e gli appartiene, possa sentirsene responsabile e portato a prendersene cura. AMICHE DEL VERDE vuole essere anche un momento di incontro, di riflessione e di capacità progettuale su temi urgenti quali sostenibilità, verde urbano, paesaggio.
In queste importanti occasioni, sarà divulgato un abecedario per l’utilizzo del verde pubblico e privato, con particolare attenzione alla città di Milano. Una piccola ma preziosa pubblicazione, che illustra diritti e doveri del cittadino, verso una città sempre più accogliente e sostenibile.
Una serie di attività dedicate all’argomento, si volgeranno nel weekend 14-15 Maggio presso il Giardino segreto del Terraggio, organizzate e curate da Green Island e 5Vie Art&Design.