Purtroppo ad ottobre non è ancora tempo di foliage, in compenso abbiamo avuto un clima molto favorevole con temperature quasi estive e mai una goccia di pioggia.
Bellissimi alberi: tante canfore, podocarpus, aceri, cornus, e pini stupendi (nigra, thunbergii, densiflora), zelkowa, stewartia…; tra gli arbusti oltre ad azalee e rododendri in grandi forme arrotondate, molte callicarpa piene di bacche violette, Lespedeza thunbergii, indigofere, osmanthus e olea e tra le erbacee tanti tanti anemoni giapponesi e trycirtis in piena fioritura. Molti arbusti con fioritura invernale, calicantus ed edgewothia e molto altro ancora…Ovviamnte foreste intere di altissimi bamboo molti dei quali Phyllostachis edulis.
Un luogo davvero suggestivo – che varrebbe la pena di visitare all’alba in modo da poterlo vivere in silenzio e solitudine – il Bamboo grove nel distretto di Arashiyama a Kyoto.
Bamboo grove kyoto
Bamboo grove kyoto
Bamboo grove kyoto
Grandi forme topiarie di azalee nel Kenrokuen garden a Kanazawa.
Nell’antico giardino Zen di Funda in Temple una bellissima composizione con rocce e forme topiarie arrotondate.
Le caratteristiche forme a nuvola dei pini a Katsura Imperial Villa
Un esemplare stupendo di Tenstroemia gymnanthera ‘Beddome’, un arbusto parente delle camelie che fiorisce in estate.
Un antico esemplare di Karasakinomatsu Pine nel Kenrokuen garden a Kanazawa.
Pinus densiflora Kenrokuen garden Kanazawa
Olea fragrans rubra Kyoto
Siepe di Podocarpus sp.
Cinnamonum camphora a Tokyo
Callicarpa dichotoma
Un tocco di rosso in questa bella composizione con Enkianthus perulatus e Nandina domestica, entrambi arbusti molto usati.
Un abbinamento da copiare con Loropetalum chinensis e Abelia grandiflora.
A kyoto a metà ottobre le strade di un vecchio quartiere erano piene di vasi di Eupatorium sp.Qui in un tempio shintoista una festa
Ho incontrato molti Hibiscus mutabilis a fiore doppio
Il momento dei crisantemi e molti in questa foggia stravagante
Una composizione interessante con Anemone Prinz Heinrich e Trycortis hirta.
Ligularia tussilaginea argentea variegata
Sasa veitchii
Kanazawa, uno dei quartieri antichi
Piccoli dettagli
Composizioni molto delicate
Un’aiuola davanti al nostro albergo a Kyoto
Una squadra di giardinieri al Ryoanji Temple a Kyoto
Un viaggio non solo tra gli antichi giardini giapponesi ma anche alla scoperta delle nuove architetture a Tokyo e degli straordinari musei a Kanazawa e sull’isola d’arte di Naoshima.
Tokyo è una città immensa piena di contrasti, come tutto il Giappone, fra moderno e antico, fantasmagorici quartieri illuminati di neon e antichi quartieri con casette di legno.
Vista della città dalla Torre Mori, sede di un museo al 53° piano
tokyo: il quartiere di Shinjuku di sera
Lungo la via della moda, Omote Sando, molte interessanti architetture tra cui quella di Prada firmata Herzog de Meuron
Tokyo: il quartiere Yanaka non lontano dai grandi musei
Tokyo Yanaka
Museo 21 Design Sight Tadao Ando a Tokyo
Un’opera di Jan Fabre “The man who measures the clouds” sul tetto del 21st Century Museum of contemporary art a Kanazawa, opera dell’architetto Kazuyo Sejima. Un museo che ha dato nuovo impulso alla città di Kanazawa.
Uno degli interni del museo.
The swimming pool di Leandro Erlich, una delle attrazioni più sorprendenti del museo: la superficie dell’acqua rappresenta una sorta di interfaccia tra le persone che guardando di sopra e quelle di sotto.
Una parete vegetale di Patric Blanc
Museo Suzuki Kanazawa, opera dell’architetto Yoshio Taniguchi dedicato al filosofo Zen D.T. Suzuki
Museo Suzuki Kanazawa
Naoshima è una delle tre isole d’arte nel mare interno Seto che assieme a Inujima e Teshima fanno parte del progetto Triennale d’arte; sono tutte isole ex industriali protagoniste di uno straordinario progetto di ristrutturazione che le ha trasformate in luoghi d’arte con affascinanti architetture, musei e progetti artistici nelle antiche abitazioni. Le isole sono raggiungibili con un breve percorso in traghetto da Uno Port, a circa un’ora di treno da Oakayama. Io sono riuscita a visitare solo Naoshima, la più grande dove Tadao Ando ha lavorato per circa 20 anni.
Isola di Naoshima
Benesse art museum naoshima
Benesse House Museum
Benesse House Museum
Richard Long Benesse House Museum
Interno del Chichu Art Museum, direi il luogo più interessante dell’isola con tre opere collocate in maniera fantastica: la stanza con le ninfee di Monet, quella con le sculture di Walter De Maria e quelle con le installazioni luminose di James Turrell.
SABATO 8 OTTOBRE, ORE 17 al Castello di Mirandolo, Pinerolo (TO), Paola Porcinai racconta Pietro Porcinai: un’occasione unica per visitare la mostra “Pietro Porcinai. Giardino e paesaggio”, ospitata nelle sale del Castello fino al 27 novembre, e approfondire alcuni temi inerenti la figura e l’opera del grande paesaggista attraverso il racconto della figlia Paola. Renata Lodari affiancherà Paola Porcinai nella conversazione. Comunicato stampa
2016-2017: E il giardino creò l’arte è il tema degli incontri dell’associazione VerDisegni. Locandina. Per il 5 novembre gita in Val Bavona. Programma
2016-2017. Italia nostra Milano organizza per insegnanti e non solo un ciclo di incontri sultema “Il paesaggio come bene comune”. Programma
2016-2017. Scuola del Festival del paesaggio di Roma. Programma
11 novembre convegno de Il verde editoriale”Il prato natura in città”, EIMA, Bologna. Info www.ilverdeeditoriale.com
dal 19 novembre ‘La libreria in fiore’, corso di pittura botanica con Maria Rita Stirpe presso la Libreria della Natura. Le lezioni sono a numero chiuso e rivolte anche ai principianti. Il corso sarà articolato in 3 incontri a tema programmati in tre fine settimana. Per info http://www.libreriadellanatura.com/
A metà ottobre, giovedì 13 e venerdì 14 Fitoconsult di D. zandi dà’appuntamento a Il Sistema Albero, modulo 1, ideato e condotto dal dott. Daniele Zanzi. Il seminario a moduli è un programma di formazione unico, che si sviluppa sull’apprendimento dato dal diretto contatto con il legno, osservando dal vivo l’anatomia degli alberi. Sono aperte le iscrizioni al corso, posti limitati. Informazioni e scheda di iscrizione sono reperibili sul sito http://www.fito-consult.it/
8 novembre, “Sapere e conoscere per utilizzare correttamente”, è questo il titolo dell’Open day in programma martedì 8 novembre a Varese, presso Villa Recalcati, che consentirà di approfondire la conoscenza e i campi di utilizzo dei prodotti biologici della linea Plant Health Cure. La giornata sarà condotta da Daniele Zanzi e Pius Floris e con Ambrogio Zanzi, e sarà incentrata sulla corretta gestione del verde con utilizzo di prodotti organici. segnalate il vostro interessamento alla giornata! Info http://www.fito-consult.it/ http://www.fito-consult.it/servizi/il-sistema-albero-seminario-workshop-mod-1
Fiere e vivai
7-9 ottobre, Harborea – festa delle piante e dei giardini d’oltremare, Livorno. Comunicato stampa
8-9 ottobre I colori dell’autunno al Vivaio Priola, Treviso. Locandina
15-16 ottobre Open day sul giardino d’autunno al Vivaio Fratelli Leonelli, Castelletto Ticino. Info www.fratellileonelli.it
15 e 29 ottobre ore 9.30 Visite al vivaio di Cascina Bollate; prenotazioni due giorni prima dell’evento mail vivaio@cascinabollate.org
15-16 ottobre Ostuni Hortus. Giardini pubblici Pertini. Info www.vispi.org
21-23 ottobre Due giorni per il giardino al castello di Masino (TO). Comunicato stampa
29-30 ottobre I colori dell’autunno al vivaio Maurizio Feletig, Arignano. Locandina
fino al 2 novembre è ancora apertil Festival di Chaumont sur Loire con 26 giardini in mostra. Info www.domaine-chaumont.fr
22-24 febbraio, Myplant, III edizione del Salone Internazionale del verde, Fiera Milano-Rho
Film
Ciclo di film La grande arte al cinema novembre 2016-febbraio 2017 al cinema Ducale di Milano: Botticelli 7-9 novembre. Il curioso mondo di Bosch, 13-14 dicembre. Segantini ritorno alla natura, 17-18 gennaio. Loving Vincent 13-15 febbraio 2017.
Libri
“Cowspiracy, il segreto della sostenibilità”, di K Andersen e K. Kuhn. Dagli autori del pluripremiato docufilm che ha sconvolto l’America, prodotto da Leonardo di Caprio, Cowspiracy, il saggio-denuncia sull’allevamento intensivo animale. Con tutte le conseguenze che comporta: deforestazione, distruzione della foresta pluviale, erosione del manto terrestre e inquinamento idrico. Edizioni Sonda, C.so Indipendenza, 63 – 15033 Casale Monf. (Al), tel 0142 461516, fax 0142 461523, www.sonda.it
online il nuovo e-Book “Primavera, estate, autunno, inverno”, da scaricare gratuitamente. Il volume è a cura dei blogger di Conversazioni tra Orto e Giardino.
on line l’e-book “Il biolago balneabile’ di C. Campanini. Per scaricarlo
9 ottobre Pranzo d’autunno al Giardino degli aromi. Associazione Il giardino degli aromi Onlus,via Ippocrate 45,Milano. Info http://www.ilgiardinodegliaromi.org/
12 ottobre, parte il progetto “Parco delle lettere Milano”: una costellazione di luoghi attrezzati per la creatività nel verde urbano. Biblioteca Sormani Sala del Grechetto Corso di Porta Vittoria 6, alle 12.30.
Relatore dell’incontro è stato il prof. Alessandro Balducci, professore ordinario di Pianificazione e Politiche Urbane alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e da qualche settimana non più assessore all’Urbanistica del Comune di Milano.
La libreria della natura di via Maiocchi a Milano indice un concorso per il più bel terrazzo della zona.
A volte la vegetazione negli outdoor dei bar è meno banale e soprattutto più semplice e naturale. Ecco qui davanti ad una enoteca di via Spallanzani
Sono andata a visitare il giardino di Luigina Brigatti l’altro sabato accompagnata da Antonella Coccetti. E’ stata una visita veramente molto interessante e piacevole sia per la oggettiva bellezza del giardino si aper la gentilezza e vivacità della sua proprietaria che racchiude in sè le qualità di una ottima giardiniera appassionata e di un’ artista con molti talenti che esprime in deliziose ceramaiche dipinte, in piccole sculture di creta e nei tanti piccoli segni che ha sparso nel giardino.
Il giardino – di cui potete leggere il bel servizio apparso sul numero di agosto di Gardenia – si trova in un piccolo paese vicino a Borgomanero, ha una superficie di circa 3000 mq ed è assai ben strutturato in diverse stanze o momenti che lo fanno apparire anche più grande di quanto non sia effettivamente. Molte essenze arboree ed arbustive anche insolite – ho molto apprezzato i tanti Amelanchier, e i diversi meli da fiore alcuni anche penduli e in questo momento così stracarichi di fruttini colorati – e tante perenni ben combinate fra loro. Fin dall’ingresso, con l’originale pavimentazione a passi persi, si intuisce che è un giardino molto pensato e che ogni particolare sia di struttura che di vegetazione è stato concepito in quel luogo e in quel modo. Molti alberi sono avvolti da rose rambler, le radure di prato sono interrotte da piccole isole con vegetazione.
C’è molto da imparare da questo giardino che sicuramente è molto interessante nelle diverse stagioni dell’anno.
Ecco alcune immagini
L’ingresso del giardino tutto avvolto dalla vegetazione e con un interessante disegno nella pavimentazione a passi persi nel prato.
Una iscrizione all’ingresso “Venite in giardino. Vorrei che i miei fiori ti conoscessero”
La bella bordura di fine estate davanti alla casa: tra le sfere di bosso Abelia chinensis, anemoni bianchi e rosa, Salvia guaranitica, Fuchsia magellanica e molto altro ancora. In primavera i bossi diventano la struttura per accogliere tanti crocus e altri piccoli bulbi.
Particolare della bordura con un bel gioco fra i fiori di Abelia chinensis e degli anemoni giapponesi.
Un altro momento della bordura davanti a casa con le sfere di bosso.
Il piccolo stagno, un angolo molto suggestivo e ben orchestrato con un gioco di tappezzanti dalle belle foglie e piante palustri.
Piccolo angolo di meditazione davanti allo stagno
Qui e là piccoli pali di legno dipinti di azzurro punteggiano la vegetazione.
L’ingresso della grande radura con grande prato molte isole con alberi avolti dalle rose.
Un bel gioco di forme sferiche.
A dividere il giardino due grandi siepi di bosso in forma su una struttura di mattoni.
Ampelopsis brevipenduculata ‘Elegans’ dalle bacche blu e rosa.
Una bella varietà di anemoni giapponesi stradoppi.
Una catalpa avvolta da Rosa Kiftsgate dalle belle bacche.
Daphne eternal fragrans, molto compatta e con fioritura continua da marzo a ottobre!
Una Fuchsia magellanica rampicante
Bel gioco di foglie: hosta e Persicaria Painter’s palette. Le sfere di cotto sono opera di Luigina
Alcune delle ceramiche dipinte da Luigina.
Una graziosa casetta per gli uccelli tra le foglie di Ampelopsis.
Malus Everest pendulo
Malus Golden Hornet pendulo
Malus transitoria, dalle foglie molto particolari
Nyssa sylvatica nella sua veste autunnale con rose rampicanti e al piede Hydrangea Annabelle.
Viburnum nudum
Un angolo del giardino davanti alla casa: piccoli passi persi nel prato.
Fiore dell’edizione 2016 di Orticolario l’anemone giapponese.
Dal 30 settembre al 2 ottobre 2016 s è svola l’ottava edizione di Orticolario a Villa Erba (Cernobbio) sul lago di Como. Titolo di quest’anno: “Il risveglio” e pianta prescelta l’anemone giapponese, il fiore del vento al quale il vivaio Priola ha dedicato le aiuole del parco con oltre 20 varietà autunnali.
Il premio quest’anno è stato consegnato al paesaggista spagnolo Fernando Caruncho “Per l’armonia che sa infondere ai suoi progetti di paesaggio, nei contesti più diversi, trovando sempre stimolanti punti di contatto fra filosofia e arte dei giardini, storia e botanica, cultura e natura”.
Fernando Caruncho, al centro tra Mantero e Peretto.
Nel suo discorso Caruncho ha sottolineato come il giardino consenta di tornare, senza intermediari, a sè facendoci approdare ad un’altra realtà. Il giardino è lo spazio che consente all’uomo di intrecciare un nuovo rapporto con la natura. Uno spazio di libertà totale al di fuori da ogni ideologia e da ogni credo religioso. Al contrario il giardino va all’origine di orgni esperienza religiosa. Per prepararci al futuro e salvaguardare la nostra terra dobbiamo tornare all’origine.
Gli Spazi Creativi di Orticolario 2016 sono stati: “Il senso di perdersi”, progetto e realizzazione di Ginkgo Giardini . Torino . ginkgo-giardini.it; Spazio Floema. “Vedere con le orecchie, ascoltare con gli occhi”, progetto di Enzo . Gifu (Giappone) . enzo-garden.net; Spazio AM Casali. “Inside Nature”, progetto di P’ARCNOUVEAU . Milano . parcnouveau.com; “Giardini Interiori”, Progetto di Studio Zero . Como designstudiozero.com; “Pioggia”, progetto e realizzazione di Giardini Benatti . Cusano Milanino (Mi) . giardinibenatti.net; “Il nastro arancio. Al di qua e al di là”, progetto di Lorenza Figari . Celle Ligure (Sv) . lorenzafigari.it; “Disconnect to Reconnect”, progetto e realizzazione di Verde Passione . Vedano al Lambro (Mb) . verdepassione.it; “Mutazioni”, progetto e realizzazione di Heidi Bedenknecht-De Felice . Como FB: Heidi Bedenknecht-De Felice.
La giuria ha premiato con la “foglia d’oro del Lago di Como’ il giardino di Enzo.Gifu (Giappone) “Vedere con le oreccchie, ascoltare con gli occhi’, interessante come idea e per il portale con rami intrecciati molto artistico. Io avrei premiato senza alcun dubbio il giardino “Inside nature’ di P’ARCNOUVEAU per l’unitarietà con la quale è stato disegnato, per la coerenza tra l’idea e la realizzazione, per la sua complessità assolutamente maggiore di tutti gli altri progetti e infine per i sapienti accostamenti della vegetazione.
Il colpo d’occhio del giardino ‘Inside nature’ che si propone come un brano di paesaggio organizzato a orizzonti e immerso nella natura, un assaggio della struttura storica del paesaggio lariano. In primo piano il prato, poi le graminacee (Pennisetum e Stipa), con fioriture (anemoni giapponesi, Allium ramosum, Verbena bonariensis, Persicaria amplexicaulis… e infine con alberi e arbusti.
Il passaggio sull’acqua che attraversa il giardino.
Paticolare della pavimentazione sull’acqua con sullo sfondo la vegetazione.
Particolare degli accostamenti di erbacee perenni.
Un angolo che evoca il sottobosco
Ecco alcune immagini del giardino vincitore
Molto interessante la struttura vegetale composta da rami intrecciati che fa da portale al giardino. Realizzazione di Jukai (Fumagalli e Pirovano)
La parte iniziale del giardino di Enzo.Gifu
La scultura nell’angolo della meditazione
Ecco altri giardini
Pioggia di Giardini Benatti
Orto sonoro: Botanical Dry Garden by Mates Piante
Nel Parco i visitatori potevano anche rilassarsi all’ombra del grande Ginkgo biloba davanti al lago, comodamente seduti sulle mitiche Adirondack Chairs (Eltisler di Alessandro Stevanin, Bassano del Grappa -Vi), troni interamente realizzati a mano con tavole in legno di recupero, immersi in una collezione di melograni (Punica granatum), per la prima volta esposta al pubblico, nata dalla passione di Mauro Di Sorte (Vivaio Giardino Tara, Bolsena – Vt).
La giuria tecnica tra gli altri ha premiato il vivaio Mauro Zanelli per la straordinaria collezione di anemoni giapponesi, Pépinières Figoli dalla Provenza, coltivatore di oltre 100 varietà di piante di fico, i vivai Tara per la collezione di melograni. Per la ricerca sono stati premiati “Donne di piante” per gli arbusti insoliti tra cui buddleja, Piante Umezzoli e Associazione Vivaio del Canton Ticino per alberi e arbusti insoliti. La giuria estetica ha premiato “Jardin d’Agapanthe del paesaggista francese a. Thomas.
Ecco alcune immagini di piante, allestimenti vegetali e piccoli arredi
Vivaio Zanelli
Jardin d’Agapanthe di A. Thomas
Jardin d’Agapanthe di A. Thomas
Anemone Fantasy Pocahonta
Anemone hybrida crispa
Anemone hybrida Helfin Swan
Anemone Red Riding Hood
Basilico perenne a foglia variegata de piccolo vivaio di aromatiche La Cagia
Santolina Viridis, vivaio La Cagia
Trycirtis Imperial banner
Lo stand del Vivaio Cappellini
Dryopteris crispa congesta
Fallopia japonica ‘variegata’ una erbacea perenne da ombra che raggiunge un altezza più di un metro
Hydrangea macrophylla Passion You and Me
Una alternativa al prato: Isotoma fluviatilis, crescita rapida, molto fiorifera con fiori o bianchi o azzurri
Lespedeza Albiflora, portamento eretto, proposta dal vivaio Il giardino di M. Perazzi
Il bell’allestimento di Minari bossi
Sempre molto belli gli accostamenti de L’Erbario della Gorra
Lespedeza thunbergii: un trionfo in questa stagione; dato il suo portamento fortemente arcuato sta molto bene in grandi vasi che ne valorizzano il suo aspetto.
Anche quest’anno ho seguito il seminario sulle erbacee perenni organizzato questa volta presso il belissimo vivaio, assolutamente ben curato con stupendi esemplari di graminacee in grandi vasi spettacolari.
Tre i relatori con interventi teorici e lezioni sul campo: Mauro Crescini, Fergus Garret, il capo giardiniere di Great Dixer il giardino di Christopher Lloyd e Annie Guilfoyle, garden designer.
Senza dubbio il contributo più interessante è stato quello del giovane Mauro Crescini, persona molto appassionata e ben preparata: un interventocon molte informazioni pratiche utili e preziose su: le piante e il loro ambiente; criteri di scelta delle piante: botanici e architettonici; desnità di impianto, irrigazione e manutenzione. Riguardo alla vita delle perenni e alla loro affidabilità il vivaio ha pubblicato nel suo bel catalogo un parametro di affidabilità che identifica le piante top, super affidabili, quelle affidabili e quelle parzialmente stabili.
Mi aspettavo di più da Fergus Garret che a mio parere si è un pò troppo soffermato nella presentazione delle immagini delle composizioni di Great Dixter a scapito della parte pratica che è stata molto interessante e meritava più tempo. Con Garret abbiamo assistito alla pratica realizzazione di un’aiuola utilizzando le piante in vaso del vivaio.
Fergus Garret predispone i vasi per comporre un’aiuola tipo: usando “long season plants”
L’aiuola prima dell’inserimento dei layers:piccoli bulbi, ellebori, allium e myosotis, solo per fare qualche esempio
Tra i concetti più interessanti espressi da Garret:
– il concetto di stratificazione attraverso l’inserimento successivo di piante nel disegno prendendo a modello la natura;
– uno schema di impianto non deve essere pianto ma avere delle ondulazioni in modo da permettere allo sguardo di andare su e giù per seguire i diversi contrasti di forme e colori;
– importante che le piante possano invadere le pietre di un camminamento in modo che sia più naturale;
– occorre costruire una comunità di piante, ben armonizzate tra loro per caratteristiche colturali e ornamentali ma è importante che le piante mantengano anche la propria individualità;
Più deludente Annie Guilfoyle, ottima comunicatrice, dalla quale mi sarei aspettata consigli di plant design e considerazioni sulla scelta delle piante per le loro caratteristiche architettoniche e ornamentali; invece ha parlato di giardini popup e io sono un poco stufa di giardini effimeri.
Ecco alcune immagini di piante nel vivaio (poche perchè ho avuto poco tempo di scattare foto)
Una bella macchia di Lippia nodiflora, una interessante alternativa al prato, con fiori rosa o bianchi; può essere calpestata, tollera anche un’ombra leggera, d’inverno diventa color ruggine.
Bella Phlomis anatolica, che non conoscevo!
Rubus tricolor
Verbena prostrata: un delicato disegno su un tronco.
Wild il tema di questa edizione che ha visto la partecipazione di alcuni straordinari paesaggisti che hanno presentato progetti davvero coerenti con l’argomento.
Pur non apprezzando molto il Bosco verticale di Boeri a Milano, in quanto sono convinta che altro è fare politica del verde urbano e che gli alberi vanno piantati in terra, ho trovato interessante la relazione di LauraGatti che ci ha spiegato nel dettaglio il tipo di impianto vegetale che nel frattempo è diventato un rifugio ecologico per uccelli e insetti utili e la complessità della manutenzione con il contributo di coraggiosi tree climbers che una volta l’anno eseguono le deliate operazioni di potatura.
Qualche cifra: 12.000 mq la superficie totale in verticale dei due edifici; oltre 7000 tra alberi e arbusti di circa 60 specie; 66 specie di piante utili per insetti impollinatori, 59 per uccelli e 52 per farfalle.
Consumo idrico: 5700 metri cubi di acqua riciclata dal circuito di riscaldamento e refrigerazione. Manutenzione: oltre alle potature, tre interventi l’anno per cure antiparassitarie, pulizia e monitoraggi.
Tree climbers all’opera lungo le pareti di uno degli edifici.
Dettaglio impianto arboreo del Bosco verticale
Molto interessanti i progetti dei coniugi James&Hellen Basson (studio Scape design Searl FR) inglesi ma da anni operativi in Francia. Architetto di esterni lui e laureata in civiltà classiche lei. Ricordo questo perchè sono sempre più convinta che l’interdisciplinarietà sia una delle chiavi di successo dei progetti di paesaggio. I Basson hanno un approccio che parte dallo studio e dalla esplorazione dei diversi paesaggi francesi, greci, croati, per tradurre gli elementi più significativi nei giardini artificiali. Molta attenzione danno alle rocce che creano movimento nel giardino e ovviamente all’acqua che in natura va e viene nel paesaggio mediterraneo. Nel complesso i loro sono giardini secchi, a bassa manutenzione con un aspetto molto naturale, spettinato.
I paesaggi che ispirano
Un progetto dei Basson
Un progetto presentato al Chelsea Flower Show: un paesaggio dopo il fuoco
Un progetto presentato al Chelsea Flower Show: un paesaggio dopo il fuoco
particolare della pavimentazione
Uno dei modelli utilizzati da scapedesign per identificare gli elementi chiave del contesto progettuale
Lisa Delplace del prestigioso studio Oehme/Van Sweden creatore del “New american garden’ ha illustrato alcuni dei primi progetti dello studio e alcuni dei più recenti.
Oehme e Van Sweden versione hippy!
Il manifesto etico dello studio
Un tetto verde
Vista dall’interno del giardino pensile
Vasi disegnati dallo studio Oehme/van Sweden ispirati alla natura
Andrea Cochran dello studio statunitense omonimo ci ha presentato alcuni dei suoi lavori molto rigorosi e formali in armonia con architetture moderniste ma con una grande attenzione al ruolo della vegetazione. Progetti davvero stupendi.
Andy Sturgeon, vincitore del Chelsea Flower Show 2016 ha raccontato la genesi del suo progetto e illustrato alcuni dei suoi più recenti lavori. Interessante il processo di ispirazione che nel caso del giardino a Chelsea prende lo spunto dalla forma di un dinosauro.
Il plastico del giardino
Il giardino del Chelsea 2016
Il giardino del Chelsea 2016
Il convegno ha visto anche la partecipazione della norvegese Jenny Osuldsen dello studio Snohetta e una tavola rotonda presideuta da Emanuela Rosa-Clot.
Ormai siamo allaV edizione di questa manifestazione che si è aggiudicata il ruolo dell’appuntamento più significativo per i paesaggisti italiani (e non solo). Ogni anno la piazza vecchia si trasforma in un giardino molto amato e frequentato dai visitatori. E questo secondo me è importante: educare le persone a vivere, conoscere e poi richiedere spazi verdi vivibili in città.
Quest’anno, a differenza dalle altre edizioni, il progetto di verde non occupava tutta la piazza ma consisteva in una passerella verde sospesa in dialogo diretto con le stupende architetture della piazza di Bergamo alta. Un angolo “wild” di natura in città in coerenza con il tema del convegno internazionale (di cui parlo al link…).
Una sorta di High Line in scala minore, molto interessante per l’evocazione di 5 paesaggi di 5 diverse fasce altitudinali (sevaggio urbano, alluvionale, submontano, montano e alpino), per i tanti particolari molto suggestivi e per la ricca vegetazione molto naturale (tra gli alberi querce, frassini, salici e poi molti piccoli arbusti e tappezzanti).
Il progetto è firmato dal paesaggista tedesco Stefan Tischer con la consulenza botanica e progettuale di L. Nusiner, M. Quargnale e G. Pesenti ed è stato realizzato con il contributo degli studenti della Summer School 2015.
Ecco alcune immagini sia della piazza che di altre piccole installazioni in giro per la città
Maestri de paesaggio 2016: piazza vecchia ‘Wild’
Uno scorcio della passeggiata lungo la passerella sospesa.
Dialogo con le architetture
Begli gli arredi di Pedrali in giro per la piazza
Bello il particolare del passaggio sull’acqua con grandi pietre nere
Bei particolari lungo il percorso
Natura selvaggia
fioriere FOLD in silicone progettate da Damiano Ravanelli
Un bellissimo accostamento: Hydrangea quercifolia e Lonicera Baggesen’s Gold.