Luca Mercalli, Il mio orto tra cielo e terra, Aboca, 2016, 127 pp., 12 €
Il noto scienziato del clima, che collabora anche con la rivista Gardenia, ci racconta con semplicità e leggerezza la sua esperienza di creazione di un orto domestico condotta nel rispetto pieno della biosfera e a partire da questa pratica sul campo ci presenta le sue riflessioni sull’agroecologia, chiamata anche agricoltura conservativa, che rappresenta una importante presa di coscienza della limitatezza delle risorse naturali. I principi fondamentali sono: 1) la salvaguardia del suolo con un no reciso alla lavorazione in profondità del terreno che impoverisce il suolo, lo priva dei preziosi microrganismi e ci obbliga a fare un uso dissennato di oncimi di sintesi; 2) l’importanza delle erbe spontanee che possono convivere con la coltura principale e in alcuni casi attivare meccanismi di simbiosi; 2) far ricorso alla policoltura, cioè la compresenza di molte specie in superfici sottoposte a continuo avvicendamento per sfruttare la biodiversità
Slow train coming “Il treno finestra sul paesaggio”. Un’idea di Mario Allodi, Andrea Cassone, Andrea Marziani.Coordinato da: Rinenergy, Associazione senza scopo di lucro Si tratta di una nuova collana molto originale di piccoli libretti chesi propongono come una guida di viaggio particolare, cioè l’ accompagnamento alla scoperta di un territorio visto dal finestrino di un treno, cornice in movimento di un quadro-vivente, visione privilegiata per abbracciare, osservare e quindi imparare a leggere il paesaggio.
I primi tre titoli pubblicati sono: 1 Milano – Laveno. 2 Pavia – Alessandria (detta Torreberetti). 3 Colico – Chiavenna.
In ognuna delle guide una illustrazione per tratti, tracciati su una mappa, del percorso con una segnalazione ragionata delle caratteristiche del paesaggio in movimento e delle architetture. Nel capitolo ‘Snodi’ una descrizione sintetica dei luoghi d’arte, della natura e dei sapori.
Volentieri pubblico i pensieri e le immagini che mi ha inviato l’amico Fabio Iazzetti
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Una passeggiata sugli Appennini Liguri a cavallo tra Langhe e Monferrato
Lo scorso fine settimana sono tornato al borgo natio, sulle colline dell’acquese da poco dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Complici le belle giornate di sole “primaverile” facenti seguito all’ondata di maltempo che ha flagellato il Piemonte e la Liguria nei giorni precedenti, sono andato a fare una bella passeggiata sugli Appennini Liguri, a cavallo tra Langhe e Monferrato, lungo la Val Bormida segnata dolorosamente dalla fuoriuscita del fiume dal suo alveo.
La vista dall’alto, nello splendore della luce mattutina, era superba. Le Alpi Marittime, verso occidente, si stagliavano con il loro nivale biancore nel cielo azzurro e terso e pareva stessero vigilando sulla valle che, nel tepore della mattina, emanava bianchi vapori che rendevano il paesaggio quasi uno scenario da fiaba.
L’incanto del momento mi trasporta in un’altra dimensione ed il paesaggio incomincia a narrare una storia legata al trascorrere inesorabile del tempo.
Ogni elemento aveva da dire la sua; la stratificazione delle rocce, con i suoi livelli di differente tonalità e consistenza, parlava del susseguirsi incessante delle ere geologiche, un periodo così remoto al cospetto del quale le nostre vicissitudini umane appaiono poca cosa, mentre una chiesetta solitaria, oramai abbandonata a se stessa, pareva una testimone del tempo che fu, un’epoca in cui era venerata e accudita e ripagava queste attenzioni dispensando la sua aura benevola tutt’intorno. Nell’incessante trascorrere del Tempo, tutto ha un termine; solo il Tempo sopravvive a se stesso!
Ecco che dietro una curva mi appare una grande quercia che sta per iniziare il suo sonno invernale; sembra un “guardiano”. Io mi fermo ad osservarla con simpatia ed ammirazione e lei decide di regalarmi qualcosa di speciale. Uno spiraglio nella cortina del tempo, un momento di sospensione in cui mi è permesso di cogliere un attimo di eternità.
Luci ed ombre si sovrappongono aprendo squarci metafisici sull’ignoto e la solitaria torre di Merana, sospesa tra la nebbia come su di un’isola che galleggia nel nulla, sottolinea che l’implacabile trascorrere delle epoche e l’eternità sono due facce della stessa medaglia. Noi siamo nel Tempo ma siamo contemporaneamente espressione dell’Eternità!
Il caleidoscopio di colori della vegetazione di fine Novembre interrompe questo momento di grazia riportandomi con i piedi per terra.
Lentamente e controvoglia ritorno sui miei passi e mentre mi avvio verso casa un senso di leggerezza e di vigore mi pervadono lasciando la mente sgombra dai problemi quotidiani.
E’ oramai sera e il ritorno alle faccende di sempre tende a cancellare uno dei rari momenti di grazia che la vita a volte ci concede, decido pertanto di fissare in queste righe e nelle immagini che le accompagnano l’esperienza vissuta, conscio che le parole non esprimono fino in fondo quanto provato.
E’ sempre un piacere tornare a Villa Panza e l’occasione questa volta è stata la visita alla bella mostra ‘Tales’ che raccoglie alcuni videoritratti del grande Bob Wilson, una specie di sorprendenti e ironici tableaux vivant che si muovono impercettibilmente davanti allo sguardo dei visitatori.
Ecco alcune immagini del giardino e della mostra
Cone of water di Meg Webster
The slope del belga Bob Verschueren
Isabella Rossellini
Robert Downey jr.
Lady Gaga
Brad Pitt che all’ultimo spara con una pistola ad acqua!
Gao Xingiian
La mia casa per Giuseppe Panza, una installazione permanente dedicata da Wilson al grande collezionista
Apprendo con dolore e stupore della recente morte per un incidente sul lavoro di Enrico Cappellini, eccellente vivaista e uomo squisito che ha sempre collaborato, con grande professionalità e gusto, con alcuni dei più grandi paesaggisti italiani, tra cui Marco Bay.
Ho avuto modo di conoscerlo e di visitare il suo bel vivaio sempre accolta con grande gentilezza e generosità.
Nelle varie edizioni di Orticola mi hanno sempre colpito le belle scengrafie vegetali del suo stand come anche le installazioni che curava con Bay.
Nel post di qualche tempo fa annotavo i suoi prerziosi consigli per piccoli alberi da collocare in giardino: https://www.giardininviaggio.it/piccoli-alberi-nel-giardino-i-consigli-del-vivaista-enrico-cappellini
Boschi incantati Attraversare ‘lanima_Will Beckers Copyright Arte
Concorsi
Il premio Lavinia Taverna 2016 è stato consegnato a Eugenia Natalino, che lavora con la madre nel vivaio aperto tra le colline umbre, il Salto del Prete, una piccola realtà di famiglia che si occupa di produzione di piante e realizzazione di giardini. Qui Eugenia propone un’idea di giardino ecosostenibile, appassionandosi soprattutto alla ricerca e alla riproduzione di specie mediterranee, rare e spontanee,creando una importante collezione di piante da arido. Comunicato stampa. Per info www.vivaiosaltodelprete.it – info@vivaiosaltodelprete.it
My plant & Garden indicono il concorso “Giardini dinamici”: iscrizione entro 5/12 e invio degli elaborati entro 9/1/2017. Per ulteriori info
Corsi e convegni
11 novembre ore 15.30, Claudio ondo conferenza su “Orti botanici del mondo”. Orto botanico di Brera
APGI Associazione Parchi e Giardini Italiani con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali promuove a Roma giovedi 17 novembre l’incontro ‘IL VERDE NECESSARIO. Salute, Economia, Paesaggi’. L’Associazione, interlocutore istituzionale di riferimento per il settore orticulturale italiano, è sempre più consapevole del fatto che i temi del rispetto ambientale e della salute, della tutela e valorizzazione del verde e dei paesaggi meritano un approccio integrato. Nel corso dell’evento è previsto un focus su “ambiente e salute”, con particolare riguardo al tema della qualità dell’aria e al ruolo che il verde può e deve avere nel mitigare gli effetti dell’inquinamento e nel migliorare la qualità della vita.L’appuntamento si terrà alle ore 9.30 presso la sede dell’Associazione Civita in Piazza Venezia 11 a Roma.Ai lavori interverrà l’Onorevole Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
24 novembre ore 9.30, “Smart City e Sensable City: Tecnologie, Partecipazione e Governance”: questo il titolo del convegno organizzato da Ancilab e Siami (Società in house di Anci Lombardia) in Via Rovello, 2 – Milano.
Novembre 2016-marzo 2017, Corso apicoltura tra città e campagna: 8 incontri, Centro forestazione urbana. Per maggiori informazioni e iscrizioni: tel. 02.4522401 (lunedì-venerdì, con orario 9-12.30 e 14-17.30). Locandina
7-10 dicembre, Corso di alimentazione antinfiammatoria e depurativa, Tenuta Larnianone Siena. Programma
Fiere e vivai
3-4 dicembre a Verbania mostra delle camelie invernali. Programma
Alla Libreria della natura, di via Maiocchi 11 a Milano sono in vendita alcune erbacee e graminacee del Vivaio Cascina Bollate
Foliage nel Biellese al Giardino botanico di Oropa, oasi del WWF. Comunicato stampa
Settembre- Novembre 2016: I BOSCHI INCANTATI DI HUSQVARNA. Oltre 30 Grandi Giardini Italiani dal Trentino Alto-Adige alla Sicilia, per andare alla scoperta di alberi secolari e rari e immergersi in coloratissimi foliage. Comunicato stampa. Info www.grandigiardini.it
Il 7 novembresono stati piantati 60mila bulbi tulipano da Jacqueline van der Kloet, con il suo team nel parco informale di Villa Pisani Bolognesi Scalabrin e nel 2017 s’inaugura la nuova installazione “I Bulbi di Evelina van Millingen Pisani – Il nuovo impressionismo olandese”. Comunicato stampa
Giuliano Mauri, foto Aldo Fedele
Il 20 ottobre, sono terminati a Lodi i lavori della struttura lignea della Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, Artista di Art in Nature scomparso nel 2009.
A novembre (a partire da sabato 12 per circa una settimana), dopo la messa in sicurezza dell’opera, gli sponsor e l’amministrazione comunale, daranno vita alla Cattedrale Vegetale di Mauri, piantando le 108 querce, di 60 cm di altezza, all’interno delle colonne di legno che compongono le 5 navate.L’inaugurazione è prevista per marzo 2017, dopo la realizzazione dell’impianto illuminotecnico che permetterà la fruizione dell’opera anche dopo il tramonto.
Da Pasqua a metà ottobre è aperto per visite guidate il giardino storico all’inglese Bridi a Rovereto, in Trentino, dedicato a Mozart e alla musica e alle arti in generale. Al suo interno contiene un tempietto progettato per suonare musica e il più antico cenotafio dedicato a Mozart. Inoltre, è location di diversi eventi culturali, tra gli altri il Festival Internazionale Mozart di primavera. Scheda giardino
Libri
Segnalazioni dalla Libreria della natura di Milano
JARDINS D’HIVER, POLLET C.: rassegna di una ventina di giardini d’inverno tra Francia e Inghilterra
LANDSCAPE OF DREAMS, BANNERMAN I. & J.: i progetti di Isabel e Julian Bannerman
ROBERTO BURLE MARX – BRAZILIAN MODERNIST, CLAUDIA J. NAHSON & JENS HOFFMANN: una rassegna dei progetti del grande paesaggista brasiliano
PRIVATE GARDENS OF THE MEDITERRANEAN, MUS J: una rassegna di giardini mediterranei progettati da J. Mus
NEW SMALL GARDEN, KINGSBURY N: teoria e pratica del plant design in un piccolo giardino
NEW WILD GARDEN, HODGSON IAN: sul nuovo stile del giardino naturalistico
HOW TO MAKE A WILDFLOWER MEADOW, HEWETSON BROWN J.: sui prati fioriti
Milano
20 novembre, La Libreria della natura, di via Maiocchi 11 presenta il libro di Tiziano Fratus “L’Italia è un giardino” alle ore 10 e a seguire visita guidata ai Giardini di via Palestro per un riconoscimento degli alberi
18 novembre ore 18-20, Book city: Il mondo vegetale metafora del mondo deli uomini, ia Alessandrai 3, Info www.acquasumarte.net
13 novembre Castagnata d’autunno al Parco Segantini, a partire dalle ore 16. Per conferma partecipazione info@parcosegantini.it
13 novembre appuntamento ore 9 – davanti alla cascina San Romano per piantare insieme gli alberi del Bosco e prenderci cura dei giovani rimboschimenti.Prossimo appuntamento domenica 20 novembre. Gradita conferma di partecipazione: – info@cfu.it – tel. 02.4522401 dal lunedì al venerdì con orario 9-12.30 e 14-17.30
Mostre
Fino al 19 gennaio 2017 all’Hangar della Bicocca: “Situations” , la prima retrospettiva dedicata da un’istituzione europea a Kishio Suga (Morioka, Giappone, 1944), figura chiave dell’arte contemporanea giapponese. La mostra, a cura di Yuko Hasegawa e Vicente Todolí, raccoglie nello spazio delle Navate di Pirelli HangarBicocca oltre venti installazioni realizzate da Suga dal 1969 fino a oggi. Per info http://www.hangarbicocca.org/mostra/kishio-suga/
Fino al 15 ottobre 2017 Il FAI ospita a Villa e Collezione Panza le opere di Robert Wilson. Il regista statunitense, drammaturgo, coreografo, pittore e scultore ha progettato per il FAI una mostra intensa che si muove all’interno e all’esterno della villa attraverso tematiche e capitoli corrispondenti a opere e tipologie di lavori differenti, alcuni pensati e realizzati proprio per questa occasione.•
No profit
Giardini consapevoli: una iniziativa della società agricola ARIA, una cooperativa sociale operante a Roma nella produzione agricola biologica. Per informazioni www.ariacooperativa.org
80 volontari di American Express impegnati “fuori sede” per un’insolita missione:il rispristino del meraviglioso Parco degli Acquedotti chiude degnamente il Programma Serve2gether 2016 di American Express e RomAltruista! Comunicato stampa
Dopo quasi dieci anni sono tornata in Giappone, paese che mi era rimasto nel cuore e non solo per il fascino misterioso dei suoi giardini Zen ma anche per la gentilezza della gente e per l’attrazione verso una cultura così lontana e difficile da cogliere.
Questa volta ho girato molto in treno tra Kyoto, Tokyo, che ho apprezzato di più dell’altra volta per aver esplorato meglio alcuni quartieri così diversi tra loro, Kanazawa, che è un mix di antichi quartieri con case di legno, uno stupendo stroll garden e strordinari musei d’arte contemporanea e l’isola d’arte di Naoshima con i tanti musei progettati da Tadeo Ando e l’interessante progetto Art House. E poi ancora una sosta in una località termale un pò démodé dove ho potuto di nuovo godere dei bollenti onsen (bagni collettivi dove ci si immerge nudi dopo essersi a lungo lavati per non sfigurare di fronte alle signore giapponesi che passano una buona mezz’ora a lustrarsi sedute su bassi sgabellini!).
Comincio da alcune particolari affascinanti che si incontrano nei giardini e poi da alcune piante che mi hanno affascinato. Poi in altri post vi parlerò di alcuni giardini antichi, di quelli novecenteschi del grande paesaggista Mirei Shigemori e di alcuni luoghi d’arte.
Le pavimentazioni sono davvero straordinarie per la loro eleganza e raffinatezza. Questa è nel tempio Genko-an a Kyoto.
Funda-.in Temple a Kyoto
Ginkakuji tempio d’argento, a Kyoto
Ohkouchi sansou garden, Kyoto
Uno dei bellissimi ponticelli bordati di muschio a Katsura Imperial Villa, Kyoto
Una delle raffinate recinzioni in bamboo a Katsura
Una delle tante recinzioni in bamboo, piccoli capolavori di artigianato.
Un bel portale sempre di bamboo
Un delizioso Ikebana in un negozio
Soprattutto a Kyoto le pasticcerie sono una vera meraviglia…con dolcetti belli e anche buoni
Spesso nei giardini si incontrano queste piccole pietre avvolte da uno spago: stanno a indicare il limite del giardino aperto agli ospiti e visitatori. Un modo delicato e gentile per tutelare la privacy e l’intimità.
Hojo Hasso Garden tofukujii temple, Morei Shigemori : giardino a nord
Il contributo più originale del Giappone all’arte dei giardini è senza dubbio quello dei karesansui (da kare, povero o secco e sansui, montagna-acqua), i giardini secchi solo da contemplare che rappresentano la massima rarefazione del paesaggio e una immagine simbolica della natura. Il tema dell’immutabilità, della dottrina Zen, si manifesta con l’estromissione di quasi tutti i componenti vegetali trasformando gli elementi minerali (sabbia e pietre) in protagonisti assoluti della scena. Le prime tracce di questi giardini risalgono all’epoca Heian (794-1185) e il termine compare per la prima volta nel trattato Sauteki, ove viene definito come “un luogo senza acqua nè stagni in cui si ergono pietre”. Tra i giardini secchi dell’epoca Muramaki, il più sorprendente per la sua totale astrattezza è Royanji, il tempio del quieto drago, della fine del 1400: un semplice rettangolo delimitato su due lati da splendidi muri fatti di calce mescolata a olio caldo che forma sulla superficie straordinari disegni astratti e su un lato da una veranda dalla quale si può contemplare; la sabbia è rastrellata in linee parallele e su di essa sono posate in un ordine perfettamente studiato 15 pietre disposte su aree di muschio e circondate da cerchi concentrici di sabbia.
Ryoanji temple
Ryoanji temple
Un esempio molto particolare di giardino di sabbia è quello più recente del Tempio del padiglione d’argento (Ginkaku-ji), risalente al periodo Edo (1615-1868) con una distesa di sabbia bianca rastrellata in strisce parallele e un sorprendente tronco di cono a simboleggiare rispettivamente il mare e il Monte Fuji.
Il giardino secco del Padiglione d’argento
Giardino secco del Padiglione d’argento
Il giardino paesaggistico del Padiglione d’argento
Un altro esempio molto famoso di karesansui è quello del tempio Ryogen-in nel complesso di Daitokuji dell’era Muramaki
Ryogen in Temple
Nel 1900 Mirei Shigemori, il più illustre paesaggista e restauratore di giardini zen ha rivisitato con uno straordinario linguaggio moderno alcuni giardini zen. Il suo capolavoro, quasi un compendio del giardino moderno giapponese è il progetto realizzato nel 1939 per i quattro giardini del tempio Tofuku-ji a Kyoto. Il primo giardino a sud è composto da 4 pietre che rappresentano le isole degli immortali e da una linea diagonale che divide la parte di muschio da quella di sabbia; il giardino a ovest, ispirato ai campi di riso, presenta un semplice disegno con cordoli di pietra che descrivono una scacchiera riempita di sabbia bianca e masse di azalee in forma di parallelepipedo. Il più famoso, diventato quasi un’icona, è il giardino a nord con il muschio e le pietre quadrate che formano un disegno a scacchiera. L’ultimo giardino a est presenta blocchi di pietra troncati su un letto di sabbia.
Hojo Hasso Garden tofukujii temple, Morei Shigemori : giardino a sud
Un altro giardino di Shigemori è quello del tempio Zuiho-in del complesso di Daitokuji risalente agli anni sessanta.
Zuiho in Temple
Zuiho in Temple
L’ultimo lavoro di Morei Shigemori è del 1975 all’interno del tempio shintoista Matsuo Taisha e fu completato dal figlio dopo la sua morte; nonostante sia considerato il suo capolavoro a mio avviso non raggiunge la bellezza e armonia dei suoi lavori precedenti. Alcuni particolari come i bordi di cemento dei laghetti risultano poco eleganti e nell’insieme il progetto contiene troppi elementi minerali non sempre in armonia fra loro.
Il più intrigante a mio avviso è il giardino ispirato ai paesaggi naturali, con bamboo e pietre.
Matsuo Taisha, Morei Shigemori
Il giardino ispirato al periodo Kamakura con un lago e un’isola al suo centro
Kyoto è soprattutto una città di templi e di giardini: se ne contano migliaia sia shintoisti che prevalentemente buddhisti. Ogni tempio buddhista è come un mondo a sè stante costellato da una successione di sotto templi ciascuno con i suoi giardini. Ma oltre ai templi ci sono i giardini imperiali e tra questi uno dei luoghi culto della città è Katsura Imperial Villa, che prende il nome dal fiume omonimo e che fu edificata nella prima parte del 1600 dal principe Toshihito e dal figlio Noritada come un insieme di piccole architetture (padiglioni del tè e la villa imperiale) che si affacciano su un laghetto centrale. Le architetture della villa sono state studiate, amate e fonte di ispirazione per l’architettura occidentale del novecento. Il giardino, stupendo e armonioso, è un tipico esempio di giardino di passeggio, una sorta di partitura di scene che, a diverse velocità ritmano lo spazio intervallato da lente pause. Italo Calvino ne parla come un giardino “in cui l’armonia interiore si raggiunge seguendo passo a passo il sentiero e passando in rassegna le immagini che si presentano alla vista. Qui è il percorso la ragione essenziale del giardino” (da “Collezioni di sabbia”, 1984).
Katsura Imperial Villa
Katsura Imperial Villa
katsura imperial villa
katsura imperialvilla: vista di uno dei padiglioni del tè
katsura imperial villa: viste del giardino dall’interno di uno dei padiglioni. Uno stretto legame fra dentro e fuori che dona al visitatore sempre differenti viste.
La semplicità dell’edificio che ospita la villa imperiale.
Un altro esempio molto interessante di giardino paesaggistico, da godere camminando, è Kenrokuen garden a Kanazawa, considerato uno dei più belli del paese, il cui nome significa letteralmente “Giardino delle 7 sublimità”. Costruito durante due secoli dalla metà del 1600 al 1800 venne aperto al pubblico nel 1872 e contiene tutti gli elementi tipici dei giardini di passeggio giapponesi, acqua, ponticelli, lanterne, pietre, vedute, alberi e arbusti fioriti.
Kenrokuen garden Kanazawa
Kenrokuen garden Kanazawa
Kenrokuen garden Kanazawa
Kenrokuen garden Kanazawa: una delle tante giardiniere all’opera per estirpare a mano delle erbe infestanti dal tappeto di muschio.
Una deliziosa sala da tè affacciata su uno dei laghetti del giardino di Kanazawa
Spesso i templi ospitano, oltre ai giardini secchi (karesansui) piccoli giardini ombrosi da percorrere su piccoli sentieri con ciottoli: sono luoghi molto suggestivi dove il prato è sostituito dal muschio che con le sue ondulazioni rende dinamica la superficie del giardino.
Un esempio è quello di uno dei templi del complesso di Daitokuji sempre a Kyoto.
L’ingresso al tempio Koto in del complesso di Daitokuji
Giardino di Koto in Temple
Koto in Temple
Ancora a Kyoto una meta fuori dai soliti percorsi turistici è il piccolo museo dei netsuke, piccole sculture spesso di avorio, legno o di ambra che raffigurano divinità, animali e personaggi curiosi: l’emblema della raffinatezza e della preziosa artigianalità giapponese. Il museo è ospitato in un bellissimo edificio antico e all’esterno ha un piccolo giardino molto suggestivo.
Uno scorcio del giardino del Netzuke Museum a Kyoto.
Un altro esempio, moderno questa volta, di giardino paesaggistico è quello della villa Ohkouchi Sansou, la residenza di un attore progettata negli anni cinquanta del Novecento.