Una bella scoperta è stata il vivaio Susigarden, vicino a Palmanova. Un vivaio con moltissime erbacee perenni, assai ben tenuto e con una disposizione delle piante molto accattivante. L’unico neo è che le piante davero in ottima forma sono assai concimate e trattate e quindi poi si adattano con difficoltà ai nostri giardini. Ma in ogni caso tanto di cappello!
La bellissima collezione di Rudbeckia
La bellissima collezione di Rudbeckia
La sfliata di erbacee in una delle serre
La collezione di Heuchera
Una delle serre
Poi da Priola per l’apertura dedicata a ortensie e agapanthus.
Hydrangea Amethist Vivaio Priola
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Leucosceptum japonicum Golden Angel: una erbacea dalle foglie interessanti che produce spighe in tarda estate
Un particolare del giardino di Mirella Presot Collavini
Un piccolo tour di giardini e vivai intorno ad Udine con un gruppetto di amiche appassionate di giardini. Una scoperta davvero straordinaria, il giardino di Mirella Presot Collavini a Rivignano, un luogo magico, molto suggestivo, poetico, con un gusto davvero notevole e una capacità di disegnare lo spazio in tante stanze alcune aperte ed alcune strette e ombrose. Tutto all’insegna del verde declinato in mille sfumature. Una collezione notevole di aspidistra, facciate ricoperte di verde, piccoli cortili ricchi di felci. Tanti particolari che catturano lo sguardo. La proprietaria, famosa per la sua collezione di viole, una persona squisita che ci ha accolto in maniera stupenda e generosa intrattenendoci in simpatiche conversazioni e offrendoci un ottimo pranzo!. Un giardino dove tornerò di sicuro con più calma.
Appunto le sorprese possono essere molto belle oppure una delusione. E devo dire che il famoso roseto di Eleonora Garlant, di cui tanto avevo sentito parlare, è stato davvero una delusione. Per carità tante bellissime rose, ma nessuna poesia, un insieme di piante disposte più con il desiderio di fare una raccolta che di cercare una disposizione, un disegno, una poesia. C’è da dire che la proprietaria, nonostante avessimo prenotato da molto tempo la visita, ci ha sbrigativamente accolto e lasciate sole a girare a scoprire le sue famose rose tutte in incognita, perchè non c’era nessuna etichettatura. L’unica scoperta davvero interessante la stupenda rosa Kew Rambler, che porta il nome dei Kew gardens.
Un luogo sempre magico, ricco di spunti e suggestioni e un giardino in continuo divenire, come devono essere i giardini: i progetti in corso di realizzazione un giardino giapponese che credo sarà molto interessante e un labirinto di edere. Oltre al giardino una bella collezione di edere appunto, di felci e di alcune ortensie notevoli. Ruggero sempre disponibile e accogliente.
Ecco alcune immagini a cominciare dal giardino di Mirella Presot Collavini
L’ingresso del giardino con la facciata avvolta nella vite americana e la sfilata dei vasi di bosso. Giardino di Mirella Presot Collavini
L’ingresso del giardino con la facciata avvolta nella vite americana e la sfilata dei vasi di bosso. Giardino di Mirella Presot Collavini
La collezione di Aspidistra
Un particolare di uno dei locali interni. Giardino di Mirella Presot Collavini
Mirella con la sua gattina nera
La grande stanza aperta dominata dai tanti bossi, dalla forme di tasso e dalla grande sequoia
Un angolo della stanza affacciato su un piccolo stagno
Le ortensie quercifolia si specchiano nello stagno
Una piccoola stanza ombrosa che si conclude con una piccola statuta
Il grande anfiteatro composto di alloro e sullo sfondo una grande rosa bracteata
Le maestose architetture vegetali di alloro che circoscrivono la stanza ad anfiteatro
Un piccolo percorso con un tunnel di rose
Un’altra vista della grande stanza con i bossi
Giardino di Mirella Presot Collavini
Il piccolo cortile con una collezione di felci e la grande felce arborea
Sopra il cortile pendono i grandi contenitori di rame con aromatiche
Un altro particolare della facciata laterale
La stanza delle erbe seccate da bruciare alla festa di san Giovanni
Presso la Scuola Arte&Messaggio di via Giusti n. 42 a Milano sono aperte le iscrizioni al corso di Progettista di Giardini (verde privato e pubblico) edizione 2017/2018. Il corso inizierà alla fine del mese di settembre. Le iscrizioni sono aperte e lo resteranno fino ad esaurimento dei 25 posti disponibili.
Il percorso è biennale, si svolge il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle 17.00 alle 20.00, da settembre a giugno, ed è aperto a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di scuola media superiore di qualsiasi indirizzo.
La quota di iscrizione è di € 665,00 all’anno.
La scuola risponde ad ogni esigenza di conciliazione fra scuola e lavoro, con una didattica flessibile e individualizzata, con specifici supporti allo studio ed una piattaforma di dialogo con i docenti, tra i quali professionisti e ricercatori.
Anche già alla fine del primo anno è possibile acquisire un’attestazione di competenza; con la frequenza alla seconda annualità si ampliano i temi affrontati e si approfondiscono le competenze acquisiste per un efficace inserimento nel sistema lavorativo.
Per presentare la propria candidatura, è già possibile inviare il modulo scaricabile dal sito www.artemessaggio.it . Seguirà un colloquio motivazionale.
Per info: Civica Scuola Arte & Messaggio – Comune di Milano Via G. Giusti, 42 – 20154 Milano tel. 02.88440315 – www.artemessaggio.itsegreteria@artemessaggio.it
Rosa Dorothy Perkins sulla pegola davanti alla mia casa a Laveno
Quest’anno i giardini sono esplosi con fioriture meravigliose: non si capisce bene quale sia la ragione, l’inverno relativamente mite oppure il caldo precoce di questa primavera quasi estiva?
Ecco alcune immagini del mio giardino di Laveno e di quello di Maria Grazia Campagnani a Brezzo di Bedero
La bellissima rosa bianca di Nono Sanremo che mi ha regalato la mia amica Marina Mondello: ormai si arrampica sui rami del nocciolo e fiorisce generosa tutta l’estate!
Angolino bianco nel mio giardino a Laveno
Hydrangea serrata
La generosa Clematis Arabella che fiorisce fino all’autunno
Il Giardino di Maria Grazia Campagnani è sempre una scoperta ogni volta che lo visito
Uno dei laghetti del giardino di MG Campagnani a Brezzo di Bedero
Una macchia di Centranthus ruber Albus si specchia nel laghetto. Giardino di MG Campagnani a Brezzo di Bedero
L’angolo delle graminacee del giardino di MG Campagnani a Brezzo di Bedero
Il giardino bianco con vista lago. Giardino di MG Campagnani a Brezzo di Bedero
La staccionata rustica di noccioli su cui si arrampicano le rose. Giardino di MG Campagnani a Brezzo di Bedero
Il giardino giallo che esplode in piena estate. Giardino di MG Campagnani a Brezzo di Bedero
Piazza vecchia Bergamo: il progetto di L. Balijon sul tema ‘Cool landscape’
Il programma della manifestazione, ormai diventata il punto di riferimento più prestigioso sul landscaping nel panorama italiano è stato presentato il 13 giugno nel Palazzo della Regione Lombardia a Milano.
Dal 7 al 24 settembre 2017, Bergamo si trasforma per la 7^ edizione de I Maestri del Paesaggio in un palcoscenico di natura e bellezza. Diciotto giorni di fermento culturale open air attorno a diverse aree tematiche: #Educational – BLG Institute, #Green Square, #Green Design, #Green Tour, #Green Food, #Green Show, #Kids, concorsi fotografici, musica, mostre, allestimenti in suggestivi vicoli, corti, chiostri, giardini e sentieri nel verde.
Un calendario pensato per favorire scoperte, incontri e riflessioni a tu per tu con le più famose archistar del paesaggio ospiti all’International Meeting of the Landscape and Garden e ai numerosi seminari e convegni
previsti quest’anno tutti in linea con il focus Cool Landscape. Programma completo Il tema del Cool landscape verrà declinato secondo due significati: quello del riscaldamento globale del pianeta e della responsabilità dei paesaggisti e quello più trendy e modaiolo dell’estetica no chalanche
Due le anime della manifestazione:
scientifica-educativa con l’evento principale costituito dall’International Meeting of lanscape and garden – dal 22 al 23 settembre.
I paesaggisti invitati per questa edizione:
– T. Andersson (Svezia)
– M. Péna (Francia)
– F. Piva (Italia)
– W. Hood (Usa)
– P. Lethelean (Australia)
– A. Presti (Italia)
– J. Basson (Inghilterra) vincitore del più prestigioso premio a Chelsea lo scorso maggio Programma
Una novità del 2017 il Master internazionale dedicato al paesaggio Garden and Open-space Design, che partirà a settembre per l’anno accademico 2017-2018. Il corso, che rientra nelle attività del Bergamo Landscape and Garden Institute, è promosso congiuntamente da Università di Bergamo, Arketipos, Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Sono previsti momenti di didattica frontale (460 ore di formazione in aula) e laboratori pratici (175 ore di tirocinio/progetto). Molti i nomi di spicco tra i docenti tra cui Balijon, Basson, Latini, Pandakovic… Comunicato stampa
divulgativa-popolare: qui il pezzo forte è l’allestimento della piazza vecchia di Bergamo alta Il progetto è dell’architetto paesaggista olandese L. Balijon (profilo): il suo punto di partenza – all’insegna del cool landscape – sono le due facce paesaggistiche di Bergamo: la montagna e la pianura. Il progetto prevede un cambiamento radicale della percezione della piazza che avrà un tetto di nuvole, con 63 palloni bianchi che di sera si illumineranno. Unica pianta il luppolo, gradevole per i suoi fiori a campanella e per la sua verticalità e che richiama la freschezza e la moda delle birre artigianali. Un grande cubo di ghiaccio sarà il segno tangibile del progressivo scioglimento dei ghiacciai e l’acqua attraverso un sistema di drenaggio verrà riutilizzata per irrigare le piante disposte in tanti vasi colorati.
Sono stata di nuovo, nel mese di maggio, alla Villa della Porta Bozzolo e ho potuto ammirare i recenti parterre di prato, molto semplici e belli, che sono stati inseriti nelle terrazze del giardino.
Si chiama Orti Dipinti, perchè si trova in Borgo Pinti 76 e tratteggia con i colori di ortaggi, piante e alberi da frutto il disegno di uno spazio aperto e condiviso.
Un luogo dove la terra è di nessuno, ma il lavoro per coltivarla è di tutti, così come il suo raccolto.
In questa ex pista di atletica si pratica il giardinaggio urbano ecologico e la sua applicazione pratica nel quotidiano… ma anche molto altro.
Così viene presentato sul sito http://www.ortidipinti.it/it/
L’ho scoperto per caso passeggiando a Firenze in borgo Pinto. E’ davvero un esempio eccellente di giardino comunitario a scopo didattico: un luogo piacevolissimo dove le persone lavorano agli orti, si dondolano nelle amache appese, possono pranzare assieme, poltrire seduti all’ombra. Una bel disegno dello spazio e tante piccole strutture con materiali di recupero piene di creatività. Tante idee da copiare. Come quella delle bustine di tè da riempire con le erbe dell’orto per farsi delle buone tisane.
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze
Ecco una piccola galleria di immagini
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze. Un’idea per una pergola molto semplice
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze. Particolare della piccola struttura in bamboo
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze
Orti dipinti giardino comunitario di Firenze. Una piccola parete vegetale con sedum
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Claudia Pimpinelli, carissima amica e ottima giardiniera mi ha inviato delle bellissime foto che lei ha scattato nel giardino medievale della Rocca di Angera, di cui lei ha curato l’impianto vegetale e di cui è responsabile per la gestione e manutenzione.
E’ proprio vero che l’occhio di una appassionata non è mai banale e le rose diventano piccole opere d’arte.
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
Roseto giardino medievale Rocca di Angera. Foto di Claudia Pimpinelli
New York è una città che stupisce sempre, ogni volta che ci torni scopri sempre qualcosa di nuovo.
Marisa Aresi passeggia lungo l’High Line
Questa è stata la volta della High Line dove ci sono andata con grande curiosità, alla curiosità poi si è aggiunto lo stupore e per finire tanto entusiasmo.
Piet Oudolf ha fatto un bellissimo lavoro con piccoli alberi, graminacee, erbe spontanee, fiori.
Vista in primavera la cosa che colpisce è il verde tenero degli alberi, incredibile come riescano a vivere bene con un substrato così limitato; sono stati messi a macchie creando un ambiente molto naturale che invita al relax sulle panche e chaise longue di tek disseminate lungo il percorso, dove senti anche il canto degli uccelli, non sembra di essere in mezzo ad una città caotica e rumorosa come New York.
Il bello di questo recupero è che sono state mantenute alcune testimonianze della vecchia funzione, come le rotaie, dove, tra una traversina e l’altra, incontri rigogliose salvie, bulbose, Tiarella, Tellima, Baptisia, caprifogli, la particolare Amsonia Tabernaemontana e piccole graminacee, per non parlare dell’ Heuchera presente in tante tonalità e dei Geranium.
High Line New York foto M. Aresi. Heuchera
High Line New York foto M. Aresi. Baptisia australis
High Line New York foto M. Aresi. Lungo le rotaie
Si tratta di spazio largo una decina di metri circa, ma che risulta dilatato dalla particolare pavimentazione che spesso presenta delle fessure, come “rotaie di terra” piene di piccole piante che sembrano spuntare dal cemento.
Una posizione privilegiata, stando in mezzo al verde, per vedere palazzi , grattacieli, l’Empire state building, il fiume Hudson o il traffico sottostante.
Non mancano numerosi allestimenti artistici.
Si può scendere quando si vuole ed io l’ho fatto in corrispondenza del Chelsea Market, altra grossa sorpresa: la vecchia fabbrica NABISCO (National biscuit company, quella dei biscotti OREO) trasformata in grande mercato, lasciando intatta la vecchia struttura metallica, dove respiri un’atmosfera particolare, vecchi bidoni trasformati per la raccolta differenziata, vecchi muri con mattoni in vista, lampade ricavate da vecchi manufatti.
Chelsea market
E stata una passeggiata entusiasmante da ripetere per vedere la colorazione autunnale di foglie e graminacee.