8-11 settembre SANA, salone del biologico e del naturale a Bologna. Comunicato stampa
9-10 settembre a Bergamo: Alpine Seminar è un ciclo di conferenze che propone una lettura in quota e in ambiente alpino dei temi paesaggistici trattati dalla rassegna I Maestri del Paesaggio.
Lo fa in coerenza con il tema generale il Cool Landscape declinandone però la lettura nello specifico contesto in cui opera: la montagna alpina. Per saperne di più http://imaestridelpaesaggio.it/2017/educational/dettaglio/Alpine-Seminarbr910-settembre/?__locale=it
20-21 settembre a BergamoWorkshop Valfredda: Perennial plants and landscape con Noel Kingsbury, Annie Guilfoyle e Mauro Crescini. Programma
AgroInnovation EDU, a scuola di agricoltura digitale in Trentino. Il progetto AgroInnovation EDU di Image Line arriva in Trentino grazie alla firma del protocollo di intesa siglato in data odierna con la Fondazione Edmund Mach, per avviare nel Centro Istruzione e Formazione di San Michele all’Adige, un percorso di educazione all’utilizzo di strumenti digitali per l’agricoltura.Il percorso educativo, che ha validità triennale, si propone di formare gli studenti del terzo, quarto e quinto anno, alla conoscenza delle opportunità dell’agricoltura digitale e all’utilizzo dei più moderni software nell’ambito agricolo. Si rivolge in particolare ai ragazzi inseriti in percorsi di alternanza scuola lavoro. Durante il percorso di formazione i ragazzi avranno, fra l’altro, la possibilità di accedere gratuitamente ai servizi diQdC® – Quaderno di Campagna e Fitogest®+, per comprendere meglio come gestire le piattaforme e come poter utilizzare i nuovi strumenti digitali per ottimizzare il lavoro e rendere l’azienda più efficiente ed organizzata.
Per maggiori informazioni, visitate il sito http://www.agroinnovation.it/EDU
nel mese di ottobre, La Scuola del Festival del verde e del paesaggio di Roma, con i suoi corsi, le nuove attività e proposte formative. Programma
Behind the scenes Barbara Negretti ed Elisa Tomat. Chatsworth 2017
Ospito volentieri le considerazioni, sempre originali e professionali, del mio caro amico Michaeljon Ashworth che ci parla delle manifestazioni orticole di questa estate in Inghilterra.
I garden show organizzati dalla prestigiosa istituzione RHS-Royal Horticultural Society, Chelsea, Hampton Court, Tatton Park e la lunga lista di flower show continuano a crescere ogni anno. Quest’anno (2017) l’ultima aggiunta alla prospera stagione estiva delle manifestazioni orticole è quella della RHS di Chatsworth: probabilmente la più bella delle locations di questa parata di eventi dedicati alle piante e ai giardini.
L’aggiunta di valore di quest’anno l’attribuisco sia all’interesse del viaggio attraverso l’attraente paesaggio del Peak District National Park sia a Chatsworth House, una straordinaria interpretazione seicentesca della casa di campagna barocca, un palazzo di stile italiano che vanta i rinomati giardini nel vasto parco progettato da Lancelot ‘Capability Brown’ in oltre un decennio a metà del XVIII secolo.
Quest’anno le promesse di Chelsea mi sembravano scarse e per questo motivo me ne sono rimasto a casa, risparmiandomi il viaggio, le spese, le lunghe file e le folle del centro di Londra.
Invece ho seguito i servizi televisivi e mi sono reso conto che BBC dedicava al suo evento floreale preferito almeno 3 ore ogni giorno. La splendida interpretazione di James Basson del ritorno della natura in una cava maltese di pietra abbandonata mi è sembrata una improbabile scelta del tema. Ma questa installazione ha avuto un grande appeal televisivo e comunicata come una romantica rovina in mezzo al paesaggio selvaggio. Questo progetto ha avuto pochi concorrenti dato che quest’anno il motto era disertare Chelsea, sia a causa del dopo Brexit che della scarsità di prestigiosi designer al Chelsea.
Sia il padiglione della manifestazione floreale che la parte dei giardini temporanei, erano molto più accessibili dai visitatori proprio perché c’era circa la metà ( o forse meno) degli abituali show gardens.
E per essere onesti la gran parte dell’eterno fascino di Chelsea dipende proprio dai costosi giardini sponsorizzati dalle maggiori aziende.
L’incanto è rotto se noi vediamo soltanto ciò che possiamo godere comodamente stando a casa o possiamo acquisire know how professionale difficilmente spendibile per i nostri più modesti clienti.
Ma io non sono rimasto a casa per Chatsworth! Meritano da soli una sosta e una visita il palazzo e i suoi giardini che da oltre 50 anni frequento senza mai stancarmi.
Dan Pearson, due anni fa, ha portato Chatsworth a Chelsea e il suo omaggio al giardinaggio naturale in un ambiente boschivo è stato un vero trionfo.
La manifestazione di Chatsworth – che si è tenuta per la prima edizione agli inizi di giugno e che sarà replicata nel 2018 dal 6 al 10 giugno – ha scontato una settimana di tempo atroce superato dal consueto sangue freddo britannico.
Gli show gardens nel bellissimo contesto di Chatsworth sembravano veri giardini . Questa mi sembra che sia la formula delle manifestazioni orticole del futuro. Al posto del lusso e dell’eccesso di Chelsea, dello scarso livello di agio di Hampton Court e di Tatton park, Chatsworth è un memorandum di concetti del passato (modestia), della naturalezza (rispetto dell’ambiente) e della contemporaneità (accessibilità e disponibilità). Una manifestazione dedicata alla fattibilità e illuminata dalle solari promesse di essere ‘client friendly’ a casa propria.
L’estate di troppe fiere è diventata il trionfo della nuova Chatsworth e un omaggio al passato guardando al futuro con occhi contemporanei. Un brindisi alla prossima edizione 2018!
Eco alcune immagini degli show gardens a Chatsworth
The IQ Quarry Garden, Best Show Garden at the RHS Chatsworth Flower Show Credit: Andrew Fox for the Telegraph
The Bug Hotel Competition. Schools were challenged to create insect habitats Credit: Andrew Fox
Brewin Dolphine garden. Foto scaricata dal sito RHS
Jackie Knight’s Just Add Water. Foto scaricata dal sito RHS
Path of Least Resistance. Foto scaricata dal sito RHS
Behind the scenes, di Barbara Negretti ed Elisa Tomat. Foto scaricata dal sito RHS
Giardini sospesi, progetto paesaggistico di Patrizia Pozzi per un complesso residenziale in via Borghi a Varese. Il centro del giardino con lo specchio d’acqua.
Sono andata a visitare il giardino pensile progettato da Patrizia Pozzi per un complesso residenziale a Varese nell’ex area industriale SKF, inaugurato nel 2015.
Un giardino condominiale tutto su soletta, su un substrato in perlite all’insegna della semplicità, della bassa manutenzione e della fruizione dei residenti.
Pochi elementi assai ben combinati: un boschetto di betulle, qualche Gingko, faggi, Cornus florida e una cortina di bamboo.
Forme ben definite a trapezio, uno specchio d’acqua, una bella cortina di bamboo a fare da schermo al giardino in grossi contenitori di corten disegnati a zig zag per movimentare sapientemente i confini dello spazio.
Un boschetto di betulle a ceppaia su un terreno ondulato.
Un bel progetto di giardino condominiale che può essere un modello per altre esperienze.
Per info vedi http://www.patriziapozzi.it/progetti/green-roof/920-510-2015-giardino-varese-giardini-sospesi.html
Ecco alcune immagini
Giardini sospesi, progetto di Patrizia Pozzi per un complesso residenziale in via Borghi a Varese. Plastico
Giardini sospesi, progetto paesaggistico di Patrizia Pozzi. Il boschetto di betulle
L’area giochi
La scultura di un cavallo composta come un puzzle da tanti elementi di ferro che si combinano allo sguardo
Posto magico per gli appassionati di orchidee, l’Orchideria di Giancarlo Pozzi a Morosolo (VA).
Bellissime serre con migliaia di orchidee nei vasi e appese a supporti alle pareti. Grande competenza e professionalità.
Per saperne di più http://www.orchideria.it/home.html
Nel weekend del Gran Premio, la Scuola Agraria del Parco di Monza porta nel centro storico del capoluogo brianzolo un’installazione verde da ben 500 metri quadri
Monza, 28 agosto 2017
Rive, boschi e campagne ma anche orti urbani e paesaggi eduli per gli uccelli, tutti i principali habitat del territorio condensati all’interno di un unico giardino temporaneo, che verrà installato a Monza in piazza Trento e Trieste, da venerdì 1 a domenica 3 settembre, in occasione del weekend del Gran Premio d’Italia. La realizzazione del giardino è opera della Scuola Agraria del Parco di Monza in collaborazione con lo studio di progettazione monzese Lefty Gardens.
L’IDEA PROGETTUALE: BRIANZA IN A NUTSHELL
Cinque micropaesaggi allestiti come un unicum, senza soluzione di continuità, una sintesi che intende rievocare, attraverso l’allestimento e la vegetazione, i tratti salienti del paesaggio della Brianza, intesa come area geografica interclusa idealmente dall’Adda a est e dal Seveso a ovest, dal lago di Como a nord e dall’hinterland milanese a sud. Dal punto di vista paesaggistico, il territorio brianteo è infatti molto più eterogeneo e variegato di quello che si è portati a pensare: è un insieme di aree pianeggianti e colline, movimentata da campi coltivati, boschi, corsi d’acqua, laghi e catene montuose sullo sfondo che la avvolgono su tre lati.
In pillole le cinque aree del giardino, che sarà organizzato attraverso un breve percorso didattico guidato e illustrato:
Bosco Planiziale
Portiamo un piccolo bosco in città con una selezione di querce, carpini, frassini e altri alberi autoctoni, e e relativo sottobosco, che caratterizza i boschi briantei e che un tempo dominava la Pianura Padana
Fascia Ripariale
Esempio di macchia igrofila e vegetazione ripariale che cresce spontanea lungo rive di fiumi e specchi d’acqua, costituita soprattutto da salici, ontani, graminacee acquatiche e palustri
Campagna Irrigua
Un allestimento con vite “maritata”, prateria di graminacee ornamentali e campi fioriti per rievocare il grande “disegno agricolo” praticato dall’uomo nel corso dei secoli
Edible Landscape
Un paesaggio bucolico di frutti e bacche, un “birdgarden” in sintonia con la natura e l’avifauna, per non dimenticarci che non siamo gli unici animali che abitano il pianeta
Orti e Permacultura
Gli orti della tradizione rivisitati secondo i moderni criteri etici, vede allestito un esempio di orto produttivo sostenibile con annessa stazione didattica per fare il compost
I numeri del giardino
500 metri quadrati complessivi
20 alberi
50 arbusti
100 graminacee ornamentali
100 erbe acquatiche
300 erbacee perenni
150 metri quadrati di tappeto erboso
Gli alberi verranno fatti arrivare direttamente da Pistoia, il centro florovivaistico più importante d’Europa, tutte le graminacee e le piante acquatiche sono state selezionate al vivaio Cascina Bollate mentre le erbacee perenni arrivano da vivai locali.
SCUOLA AGRARIA DEL PARCO DI MONZA
Fondata nel 1902, la Scuola Agraria del Parco di Monza è Centro di Formazione Professionale di riferimento su scala nazionale per tecnici e operatori del verde, giardinieri, arboricoltori e forestali, florovivaisti, fioristi, progettisti del verde. Già Ente morale dal 1920, accreditata dalla Regione Lombardia, certificata UNI EN ISO 9001:2008 e qualificata come Ente di Ricerca, da oltre 25 anni la Scuola promuove cultura e formazione del verde ornamentale e territoriale dell’agricoltura multifunzionale, con particolare riferimento all’ortoterapia, della valorizzazione ambientale, della gestione sostenibile dei rifiuti. Le attività formative della Scuola riguardano in particolare: Giardinaggio, Progettazione del Verde, Arboricoltura e Tree climbing, Agricoltura multifunzionale, Ortoterapia, Terapia orticolturale, Composizione floreale. www.monzaflora.it
I PROGETTISTI
Lefty Gardens è il team di landscape designer che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori di questo giardino temporaneo. Esperti di architettura e progettazione del verde, Walter Coccia e Davide Cerruto progettano e realizzano giardini su piccola e larga scala, dal terrazzo privato al grande parco pubblico curando ogni passaggio, dallo studio funzionale fino al progetto esecutivo, che include la scelta e la collocazione di ogni singolo albero, arbusto e rampicante. www.leftygardens.com
Il giorno 22 settembre alle 18.30Silvia Ghirelli presenterà il mio libro ‘Disegnare il giardino con le piante’, Biblion edizioni all’interno di Green Book, prima edizione a cura dell’Associazione culturale Parolario che si terrà a Bergamo nell’ambito degli eventi di Maestri di paesaggio.
Molti gli autori presenti alla manifestazione tra cui Mancuso, Giubbini, Bruni e Venturi Ferriolo.
Ecco il programma
Stefano Mancuso
GREENBOOK
nell’ambito de “I Maestri del Paesaggio”Bergamo – Porta Sant’Agostino
9/10 – 22/23/24 settembre ore 11.30 e ore 17.30
A cura dell’Associazione Culturale Parolario
Prima volta di GreenBook e Parolario a I Maestri del Paesaggio (imaestridelpaesaggio.it), la manifestazione che da sette anni porta a Bergamo i migliori progettisti del paesaggio e le espressioni più interessanti del landscaping internazionale. Dal 7 al 24 settembre, Bergamo sarà al centro della cultura del paesaggio, e la bellissima piazza-gioiello di Bergamo Alta diverrà ancora una volta emblema di una riflessione attraverso un esercizio e un allestimento temporaneo.
Quest’anno il tema proposto dal paesaggista olandese Lodeewijk Baljon è “COOL LANDSCAPE” .
La manifestazione è organizzata dall’Associazione Arketipos insieme al Comune di Bergamo con il sostegno di Regione Lombardia, Camera di Commercio, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Università degli Studi di Bergamo, Parco dei Colli di Bergamo e quest’anno del Consolato Paesi Bassi in Italia.
Obiettivo di GreenBook è quello di porre l’accento sui temi del verde, del giardino, della sostenibilità, del paesaggio dando voce ai libri e ai suoi autori. Quindi, focus sulle novità dell’editoria italiana di settore e avvicinamento alla lettura attraverso gli incontri con gli scrittori come è nella mission dell’Associazione Parolario che da diciassette anni organizza con grande attenzione di pubblico l’omonimo festival letterario a Como.
Gli incontri organizzati sono dodici e tra gli ospiti ci saranno il neurobiologo Stefano Mancuso, il professor Renato Bruni dell’università di Parma, il filosofo MassimoVenturi Feriolo, Simonetta Chiarugi e Camilla Zanarotti, Giordano Giannini, autore di numerosi libri sul tema cinema e arte, il fotografo Dario Fusaro, il giornalista Maurizio Dematteis, Laura Sabrina Pelissetti, presidente ReGiS – Rete dei Giardini Storici e Lionella Scazzosi del Politecnico di Milano, Guido Giubbini, storico dei giardini, Francesco Ferrini professore di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente dell’Università di Firenze, Laura Pirovano, filosofa, paesaggista e autrice del blog Giardini in Viaggio .
In collaborazione con la Libreria della Natura (Milano).
Programma
9 settembre ore 11.30
Laura Sabrina Pelissetti con Lionella Scazzosi Il GIOCO nel GIARDINO e nel PAESAGGIO (edizioni Regis, 2017)
La pubblicazione, curata da Laura Sabrina Pelissetti, presidente ReGiS – Rete dei Giardini Storici – e da Lionella Scazzosi, Politecnico di Milano, Dip. ABC, Laboratorio PaRID tratta sia l’evoluzione storica dell’intrattenimento e del loisir nei giardini delle ville nobiliari sia le aree-gioco in siti storici, o contemporanei, con riflessioni e analisi delle problematiche di gestione e conservazione.
9 settembre ore 17.30
Renato Bruni Le piante son brutte bestie. La scienza in giardino (Codice Edizioni, 2017)
Dopo aver ereditato un giardino di città, un botanico da laboratorio inizia a osservare aiuole, prati e vasi con lo sguardo della biologia, della chimica, dell’ecologia e della fisica e imparando sul campo che le piante non sono le creature semplici e angelicate che crediamo.
Renato Bruni è professore associato in Botanica/Biologia farmaceutica al dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma.
10 settembre ore 11.30
Massimo Venturi Ferriolodialoga con Alfredo TomasettaPaesaggi in movimento.Per un’estetica della trasformazione (Derive&Approdi, 2017)
Una domanda ritorna con regolarità: cos’è il paesaggio? Il nome e la cosa appartengono a una realtà in movimento: i luoghi perdono man mano la loro leggibilità e noi non governiamo più i nostri paesaggi, omologati dal mercato e dalla globalizzazione. La speculazione edilizia li degrada. Il paesaggio sarebbe dunque perduto?
Venturi Feriolo, filosofo, è membro del comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche.
10 settembre ore 17.30
Simonetta Chiarugi e Camilla Zanarotti Più orto che giardino. Come coltivare verdure felici e fiori gentili (Mondadori Electa, 2016)
Basta essere curiosi, dotati di un po’ di manualità e seguire buoni consigli e istruzioni precise. Ecco come coltivare un orto bello, utile ed ecologico in sintonia con la natura, dove fiori, insetti e altri animali utili collaborano a far crescere sane le piante.
Simonetta Chiarugi e Camilla Zanarotti si occupano di garden design.
10 settembre ore 18.15
Francesco Ferrini Amico Albero. Ruoli e benefici del verde nelle nostre città (e non solo) (Edizioni ETS, 2017)
Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente la percezione degli spazi verdi come mezzo per sostenere una vita sana nelle aree urbane. Il libro presenta i dati più recenti sugli effetti benefici del verde urbano, come il miglioramento della salute mentale, la ridotta morbilità e mortalità cardiovascolare, e gli effetti positivi riguardo all’inquinamento atmosferico, a cambiamenti climatici, al rumore e al calore in eccesso.
Francesco Ferrini è Professore ordinario del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente dell’Università di Firenze.
22 settembre ore 11.30
Giordano Giannini Cinema e Giardini (Angelo Pontecorboli Editore, 2017)
Avvicinarsi al cinema attraverso il percorso alternativo dell’Arte, della Letteratura e del Mito e focalizzandosi su tre pellicole corrispondenti ad altrettante epoche e concezioni del giardino: “Addio, fratello crudele” (1971) di Giuseppe Patroni Griffi, “Angeli e insetti” (1995) di Philip Haas e l’incantevole “La maschera” (1988) di Fiorella Infascelli.
Giordano Giannini collabora a progetti cinematografici ed è autore di numerosi libri sul tema cinema ed arte.
22 settembre ore 17.30
Dario Fusaro (fotografia) dialoga con Camilla Zanarotti (testi) Pietro Porcinai e il paesaggio (edizioni Libreria della Natura 2017)
“La nostra sopravvivenza” sosteneva Pietro Porcinai “è legata al paesaggio. Dobbiamo fare in modo che i nuovi paesaggi tornino a essere formati come furono quelli di Firenze antica, di Siena antica, di Venezia antica. Il paesaggio riflette sempre, infatti, la qualità di un ordinamento sociale e la società che non ha rispetto per la Natura terrestre non ha rispetto nemmeno per la natura umana.”
22 settembre ore 18.30
Laura Pirovano dialoga con Silvia Ghirelli Disegnare il giardino con le piante (Biblion edizioni – collana Dendron 2017)
Il volume è un agile strumento per affrontare la progettazione del giardino utilizzando al meglio le piante attraverso i criteri di base del plant design, passando in rassegna in primo luogo le caratteristiche e le modalità di utilizzo di diverse tipologie di piante: piccoli alberi, arbusti, rampicanti, tappezzanti, erbacee perenni ed erbe ornamentali. Inoltre 4 tavole botaniche (arbusti, rampicanti, tappezzanti ed erbacee perenni) dove per ogni pianta vengono individuate: esposizione, persistenza delle foglie, portamento, utilizzo, colore e stagione di fiori, frutti, foglie e rami. Per i fiori viene segnalato il profumo e la capacità di attrarre le farfalle.
23 settembre ore 11.30
Guido Giubbini dialoga con Alfredo Tomasetta Il giardino degli equivoci. Per una controstoria del giardino da Babilonia alla Land Art. (Derive&Approdi, 2017)
Da Versailles all’Isola Bella sul Lago Maggiore, da Villa d’Este ai paesaggi di Piemonte e Liguria, dall’Uzbekistan all’Inghilterra, questo libro è un viaggio sulle forme storiche e architettoniche di quello spazio fatto di verde, acqua, luce, inserito in un ambiente e chiamato «giardino». Guido Giubbini è ispettore della Direzione Belle Arti del Comune di Genova e fondatore del Museo d’Arte Contemporanea di Genova.
23 settembre ore 17.30
Stefano Mancuso dialoga con Alfredo Tomasetta Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro (Giunti Editore, 2017)
Vere e proprie reti viventi, capaci di sopravvivere a eventi catastrofici senza perdere di funzionalità, le piante sono organismi molto più resistenti e moderni degli animali. Se vogliamo migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di ispirarci al mondo vegetale.
Stefano Mancuso, Scienziato e professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV).
24 settembre ore 11.30
Maurizio Dematteis Via dalla città. La rivincita della montagna. (Derive & Approdi, 2017)
Il libro affronta e tratta il fenomeno del «ritorno alla montagna» dove sono nati progetti di vita innovativi, basati su modelli alternativi di sviluppo nel campo della green economy e progetti che seguono i concetti della soft economy basata sulla conoscenza e sull’innovazione, ma anche sull’identità, la storia, la creatività, la qualità.
Maurizio Dematteis, giornalista, dirige l’Associazione Dislivelli ed è direttore responsabile della rivista web mensile Dilsivelli.eu. Per informazioni
Paola Carlotti/Chiara Lupano
Associazione Culturale Parolario
Tel +39.031301037 – +39.3357059871 – +39.3357835403
Nel mio giardino quest’anno ci sono molte fioriture: un profluvio di anemoni giapponesi, le ortensie, le lantane, gli ibiscus, le fucsie magellanica e altro ancora.
Anemoni hupehensis e fuchsia magellanica rossa e rosa pallido
Un’altra aiuola di varietà di anemoni giapponesi
Grande soddisfazione da Anemone ‘Prinz heinrich’ di colore rosa acceso a fiore doppio più tardivo degli hupehensis, di altezza sui 70 cm: si è allegramente propagato nel giardino
Mi ha dato molta soddisfazione Hibiscus moscheutus che mi ha regalato una serie di spettacolari fiori bianchi.
Poi i piccoli fiori di Euphorbia marginata, le stelline violette di Barchicoma multifida, una perenne australiana, il violetto di Trachelium coeruleum, le foglie così eleganti e luminose di Trichostema variegata. Molti sono doni delle mie care amiche appassionate giardiniere.
Euphorbia marginata
Trachelium coeruleum
In primo piano le margheritine di Brachicoma multifida che si mescolano ai fiori di Lantana montevidensis
Le belle foglie della perenne da ombra Trichostema variegata
Il giardino di Maria Grazia Campagnani regala sempre quadri di grande bellezza anche in questo periodo.
L’angolo delle erbe ornamentali nel giardino Campagnani
Uno dei laghetti nel giardino Campagnani
In una delle aiuole su treppiedi un’allegra scenografia dei fagioli fioriti di rosso e di bianco
Ho trovato davvero molto interessanti due servizi apparsi su The Guardian che discutono del modello High Line, del progetto fallito del parco lineare sul ponte a Londra e ci raccontano del successo di un recente progetto di parco lineare sospeso a Seoul.
Grazie all’amica Barbara Fenati che segue regolarmente l’ottimo quotidiano britannico.
Sarebbe davvero utile che la stampa italiana ospitasse finestre sulle grandi città del mondo come fa, con la grande professionalità del giornalismo d’inchiesta inglese, il Guardian.
Ho molto amato e apprezzato High Line di New York ma mi ha interessato leggere anche delle ombre di questo peraltro prezioso progetto.
Il confronto critico è un grande alimento che nutre i nostri spiriti un pò assopiti.
L’amica Marisa Aresi mi manda alcune parole ed immagini da Buenos Aires dove è ritornata a luglio.
Buenos Aires Rosedal del parco Palermo
Buenos Aires è una città molto verde e fiorita anche in inverno, dato che in questa stagione la temperatura oscilla tra +5° e +20; fiori come la stella di Natale sono alberi lungo le strade (vedi foto), come pure Erythrina crista galli (vedi foto).
Stella di natale – Euphorbia pulcherrima
Il più grande parco della città è il Parque bosques de Palermo, 370 ettari con 4 laghi, prati, piste ciclabili, costituito a metà 800, ospita quindi alberi centenari; ospita anche un museo, l’orto botanico, il planetario, il giardino giapponese, il giardino zoologico ed un grande roseto, Rosedal, che in 3 ettari propone circa 18.000 piante di rose.
In inverno le rose sono ancora tutte in fiore. Mentre le fotografavo i giardinieri le stavano tagliando per la potatura di fine inverno, sacrificando cosi bellissime fioriture.
Su questi alberi centenari nidifica l’hornero (Furnario Rufus Rufus) (vedi foto), un uccello che fa un nido che assomiglia ad un forno, da qui il nome. E’ stato scelto a suo tempo, con una votazione dei bambini di tutte le scuole elementari, come uccello nazionale proprio per questa sua curiosa caratteristica, sbaragliando condor ed altri animali molto comuni dell’Argentina.