Le gigantesche sequoie nell’arboretum di Badsford.
In quattro giorni ho visitato un certo numero di parchi e giardini. Purtroppo a causa del vento ho perso Hidcote che non ho mai visto.
In questo autunno con temperature ancora alte i colori autunnali erano solo agli inizi ma stupendi gli esemplari arborei dei parchi e dei giardini a Blenheim, nell’arboreto di Batsford (creato a fine 1800 da un diplomatico inglese che poi lo ha donato a una fondazione), nel giardino paesaggistico di Sezincote – con corsi d’acqua, alberi secolari e un’opera inconsueta costituita da un palazzo rajastani degli inizi del 1800 che si affaccia sulle distese di pascolo. Molto interessanti i lunghi bordi misti di Waterperry gardens – sede della storica scuola agraria per signore e ancora oggi centro di formazione con molti seminari della RHS.
Interessanti i vivai dell’arboretum e di Waterperry dove ho trovato alcune piante interessanti (ma solo da guardare, per la difficoltà di riportarle in aereo).
Sui giardini privati alcune riflessioni e immagini nel prossimo post.
Ecco una galleria di fotografie
Acer palmatum Sango kaku. Arboretum di Batsford
Magia delle foglie. Arboretum di Batsford
Arboretum di Batsford
Un grosso fico fatto crescere a spalliera sul muro. Arboretum di Batsford
L’amico Manuel Bellarosa, grande giardiniere, con cui ho conidiviso la partecipazione all’workshop di Valfredda a fine settembre, mi ha inviato la sua sintesi e riflessione su quanto ci hanno raccontato sia Noel Kingsbury che Annie Guilfoyle.
WORKSHOP 20 -21 settembre 2017 presso i Vivai Valfredda di Cazzago S.Martino (Bs), sintesi a cura di Manuel Bellarosa
Noel Kigsbury & Annie Guilfoile: struttura, ecologia, estetica, durata, costi di impianto e manutenzione degli abbinamenti vegetali.
Noel Kigsbury : Ecology for planting design
La conoscenza dello “strumento”pianta è necessaria per impostare buoni lavori:
– la conoscenza del luogo di origine di una specie consente di capirne le esigenze ed il ciclo vegetativo.
– sapere a quale temperatura minima o massima le perenni vanno in stress per conoscere i periodi di stasi estiva, con ripartenza autunnale se esistente e riposo invernale.
-Fioriture primaverili, bulbi (geofite) fioriscono precocemente, scompaiono durante il periodo estivo, ritornano la primavera successiva. Sopravvivono senza cure. I narcisi, originari dell’ovest Europa.
-Erbacee perenni con dormienza estiva attive alle basse temperature, con l’arrivo dell’estate vanno in dormienza scomparendo. Anemone sylvestris, Ranunculus ficaria.
– Erbacee perenni da inizio estate formano generalmente dei cuscini, alcune si sviluppano verticalmente, hanno fogliame attraente e possono avere uno sviluppo tardivo coprendo le vegetazioni successive ; alcune hanno dormienza estiva altre diventano brutte e devono essere tagliate.
-Erbacee perenni a fioritura estiva complementari alle precedenti, lavorano a temperature più elevate.
-Erbacee perenni da tarda estate iniziano a sviluppare velocemente da primavera inoltrata, hanno sviluppo molto veloce e continuo, necessitano di acqua e nutrienti durante tutto il periodo di crescita. In ambiente mediterraneo il fattore limitante è l’acqua.
– Erbacee a fioritura tardo estiva- autunnale di origine nord americana od orientale, la loro crescita avviene durante il periodo estivo e rimangono di taglia piccola, presentano struttura molto forte dominata dal fusto centrale. Se si sviluppano bene riescono a mantenere la loro architettura durante il periodo invernale. Sedum”Matrona”
– Erbacee perenni dal fogliame particolare dove non è il fiore il motivo di attrazione ma la forma o il colore delle foglie. Ligularia dentata “Desdemona”
– Specie Annuali funzionano se si disseminano spontaneamente. Smirnium perfoliatum
– Erbe ornamentali ( Ornamental grass) provenienti prevalentemente dalle praterie del nord America, dalle pianure europee o dalle steppe asiatiche. Molto interessanti in tarda estate. Calamagrostis x acuti flora”Karl Foerster”.
In clima mediterraneo sono rilevanti i fogliami precoci che spesso iniziano a germogliare in autunno. Cynara, Silybum
Molti ibridi di riferimento sulle erbacee perenni sono tedeschi o britannici: le differenze con il sud Europa sono notevoli, ciò che a nord va al sole a sud sarà da posizionare in mezzombra o in ombra.
Alcuni generi sopportano meglio il secco (Achillea) di altri (Astilbe), alcuni necessitano di presenza d’acqua (Ligularia).
In ambiente secco perfetto è Limonium platyphyllum.
Guardare sempre l’origine delle specie.
Capirne il posizionamento ecologico.
Conoscere il ritmo del lungo o breve periodo.
Sapere se si muove o è statica nello spazio.
A tale riguardo esiste poco materiale di documentazione, bisogna imparare a leggere le piante dal loro portamento, chinandosi, guardando la pianta, trovare ispirazione dalla sua struttura.
In ambito ecologico la massima biodiversità si trova in ambiente a basse risorse dove troviamo
specie pioniere o ruderali che tollerano gli stress, sono opportuniste, vivono con poco sfruttando al massimo le risorse esistenti. Queste specie sono caratterizzati da piccole dimensioni, breve durata del ciclo vitale, età riproduttiva precoce, produzione di una prole assai numerosa, molto piccola e per lo più generata una sola volta nel corso della vita, eccellenti capacità di disperdere la prole nell’ambiente.
Sono le specie annuali e biennali che producono molti semi: tanti fiori, molto vistosi per favorire l’impollinazione.
In design le piante che non si muovono ma si allargano sono più affidabili di quelle che vanno in giro e si propagano.
Si contrappongono ai Competitori che danno il loro meglio in ambienti ricchi di risorse.
In ambito mediterraneo la maggior parte delle specie è opportunista, devono mantenere le risorse, spesso sono sempreverdi per riuscire a fotosintetizzare durante tutto l’arco dell’anno, crescono lentamente e spesso sono legnose. Questa lentezza di accrescimento semplifica la manutenzione. Spesso hanno vita corta perché adattate a convivere/sopravvivere con gli incendi: vivono alcune stagioni poi muovo ripartendo da zero.
Natura & new planting design: la lettura degli ambienti naturali offre l’ispirazione per la realizzazione di architetture vegetali. Ciò che offre l’ambente però non è sufficientemente ornamentale è necessario quindi prendere il meglio dell’offerta di ambienti ecologicamente compatibili tra di loro, shakerare per ottenere un risultato appagante esteticamente e funzionale da un punto di vista gestionale.
Perché piantare secondo natura?
– per favorire la biodiversità;
– per estetica;
– per ecologia: aumento delle superfici permeabili, controllo inquinamento, calmiere termico ecc…
Gli impianti naturalistici devono essere belli per essere accettati dal pubblico ed avere così il sostegno economico necessario alla gestione e manutenzione.
Gli impianti naturalistici possono evolvere seguendo una linea giardinistica oppure una linea ecologica ottenendo due risultati completamente diversi: l’impianto ecologico ha uno sviluppo diverso dall’impianto giardinistico.
Prato con perenni:è piacevole, da valore alla ripetizione, è romantico, funzionale alla biodiversità, facile da realizzare, di basso costo.
In natura le erbe si sviluppano a basse temperature, generalmente inferiore a 10°C, basse concentrazioni di nutrienti
(che non favoriscono lo sviluppo di competitori). Con la bella stagione corta le piante fiorite riescono a superare in altezza il prato.
In Germania, dove esiste una forte industria vivaistica che riesce a finanziare la ricerca pubblica, hanno realizzato moduli schematici in grado di riprodurre ambienti naturalistici pratensi adatti a delineare le proporzioni corrette in un determinato ambiente, su una determinata area. Il progettista riesce a calcolare esattamente il costo di impianto per metro quadro ed i costi di gestione sul lungo periodo a seconda se si vuol far prevalere l’aspetto naturalistico o giardinistico. Sono disponibili in commercio circa 40 miscugli, dalle piante autoctone ai mix ornamentali, diversi per esigenze di luce, acqua e temperatura.
I vantaggi del mixed plantig sono la riduzione dei costi su ampie aree.
Gli svantaggi sono dati dai costi per la ricerca, dalla necessità di una industria vivaisticavivace, in grado di supportare la ricerca (che altrimenti non riuscirebbe a testare gli schemi) e produrre il materiale necessario a basso costo ed in alto numero, la noia della replica (in chi è in grado di leggerla).
Sono necessarie anche ottime basi teoriche non sempre disponibili, ed un accurato studio sulla manutenzione.
In Giappone, all’interno di un parco è stato sperimentato da Roy Diblik il modular planting: il mixed planting è stato ripetuto in maniere modulare su ampia superficie. Questo ha permesso di ridurre notevolmente i costi riducendo la serialità.
Unico accorgimento è di tener presente che non tutte le combinazioni sono compatibili tra loro.
Ottima pratica è quella della seminadei miscugli di specie perenni dove si instaurano relazioni naturali tra le piante, vengono eliminati i competitori e vengono ridotti fortemente i costi di impianto. Purtroppo non sono disponibili sementi in quantità per tutti i generi di mix progettati, ma potenzialmente si possono aprire buone opportunità per il futuro.
Figura chiave di questo nuovo modo di concepire il giardino è quella del giardiniere che deve essere ecologo, giardiniere, artista, sociologo ecc.
il giardino secondo Piet Oudolf :
-strutture e toni
– taglio del legno per mantenere la forma e dare struttura
– blocchi monospecifici di piante erbacee
– alternanze di colori
– utilizzo di strutture morbide – veli trasparenti- messi in risalto da strutture più consistenti.
Piante strutturali che anche da secche mantengono lo scheletro; hanno fioritura tardiva.
Piante da riempimento (filler plants) hanno fioritura precoce e scompaiono; sono in numero minore rispetto alle strutturali.
Piante casuali, appaiono e scompaiono random, passano inosservate prima e dopo la fioritura.
Matrix planting in cui la maggior parte dello spazio è occupata da specie copri suolo con alcune emergenze a fiore sparse all’interno della matrice.
Riduce notevolmente i costi di impianto, si avvicina agli schemi tradizionali e la preparazione richiesta per la manutenzione è presente sul mercato.
Di contro, i costi manutentivi sono molto elevati.
Anne Guilfoile: “Creative landscapes ovvero, il mio approccio alla progettazione con gli arbusti”
– uso storico degli arbusti:
Ars topiaria romanica (buxus)
Rinascimento -villa Gamberaia- (buxus+ conifera)
Hampton Court Palace
Cotay Manor, Devon, degli anni ’20 (buxus+taxus+lavanda)
Hidcote Manor anni ’10, le piante diventano architettura (taxus)
Lytes Cary, Somerset
Long Barn, Kent 1915, primo giardino di Vita Seckville-West
Great Dixter, east Sussex, 1910 esempio di Arts&Crafts
Sissinghurst, Kent- il “rondelle”di taxus
E’ necessario osservare le piante nel loro habitat ricordando che le piante non leggono i libri e non sono macchine:sono loro che ci dicono cosa dobbiamo fare noi e non viceversa( entro determinati limiti).
Per pianificare gli arbusti necessari in un piccolo spazio si può utilizzare il metodo di posizionare dei volumi, a matita, su carta da lucido appoggiata su foto producendo un planted plan a partire dalla struttura sempreverde che ha la stessa importanza dei volumi architettonici e con essi dialoga diventandone complementare.
Scampston Hall, Yorkshire, Piet Oudolf
Marchant’s Hardy Plants, East Sussex , Graham Gough.
– Siepi insolite con specie diverse…. Stanze con siepi basse
– Siepi mosse, con percorsi stretti….esplorazione, crano intimità, atmosfera
– Siepi alte, con percorsi stretti……creano dramma, intensità.
Importante è la stagionalità: inverno, primavera, autunno…..struttura, colore, profumo.
“Non bisogna disdegnare nessuna pianta perché c’è un posto per ognuna”
– Arbusti manipolati;
– Arbusti bassi………………….seguire lo sguardo;
– Colori contrastanti;
– Siepi miste in altezza e/o forma, magari ripetute nel colore e nella forma, per creare armonia
– Piante rampicanti ottime come copertura dei muri, da sole o da ombra;
– Forme e strutture contrastanti:
East Lambrook Manor, Somerset
Hanham Court, Somerset
Derry Watkins -Special plants nursey-
Bury Court
Non bisogna creare un mostro: tenere sempre presenti i bisogni manutentivi
La presenza dell’acqua è molto importante sia per attrarre fauna selvatica, che per il suono e per il riflesso della vegetazione.
Prestare attenzione alla scala è necessario colmare il divario tra la dimensione del cotruito e quella del giardino.
La suggestiva scultura di Mitoraj tra i resti archeologici di Pompei.
Dopo tanti anni di assenza da questa splendida città, ho trovato Napoli in splendida forma: strade pulite senza immondizia (almeno in tutto il centro), traffico automobilistico vietato nel centro e in parte del lungomare: il sindaco sta facendo un buon lavoro, nonostante le tante critiche. E tantissimi turisti.
Detto questo a Napolici sono veramente tanti luoghi di interesse, oltre al piacere di girovagare per le strade del centro, per i quartieri spagnoli, per il quartiere Sanità, o di arrampicarsi con la funicolare al Vomero per godere di viste stupende. Poi ho scoperto, grazie alla segnalazione dell’amica Donatella, il complesso archeologico di Posillipo con l’incredibile grotta di Seiano che dà accesso alla baia di Gaiano con i resti del teatro e della domus patrizia romana. Le visite al complesso sono assicurate da personale molto competente dell’Associazione Gaiola che assicura la manutenzione del sito e organizza molti eventi anche teatrali nel periodo estivo.
Anche l’orto botanico è stata una felice sorpresa per la buona manutenzione e per la ricchezza botanica; molto interessante il piccolo museo paleobotanico ed etnobotanico. E poi Capodimonte…
Ecco alcune immagini
Il giardino, inaspettato, del B6B Giardino segreto che si trova nell’animata via Foria proprio in faccia all’Orto botanico.
Il Palazzo cosiddetto dello Spagnuolo, edificio stupendo settecentesco nel quartiere Sabità, in via delle Vergini. Qui tra gli altri hanno girato alcune scene del film Passione di Turturro.
Orto botanico di Napoli: la collezione di felci arboree, una delle più importanti in Europa.
L’area desertica dedicata alle succulente nell’orto botanico di Napoli.
Un bellissimo esemplare di Chorisia insignis in piena fioritura.
Uno dei tanti pannelli didatticii nel museo di paleobotanica.
L’interno della Grotta di Seiano, un’opera monumentale lunga quasi un km che taglia la collina di Posillipo e fu fatta costruire nel I secolo d.C. dai romani per dare accesso alla domus e al teatro affacciati sulla baia di Gaiano
Il complesso archeologico di Posillipo con il teatro di 2000 posti e i resti della domus patrizia di Publio Vedio Pollione.
Lo stupendo affaccio sulla baia di Gaiola.
Vista della città dal Vomero.
Un’altra scultura di Mitoraj donata dall’artista a Pompei.
Pompei
L’incredibile folla di turisti a Pompei ai primi di ottobre.
Mosaico nella casa di Nettubo e Anfrite a Ercolano.
Casa di Nettuno e Anfrite a Ercolano.
Casa di Nettuno e Anfrite a Ercolano.
Vista da Capodimonte
Scorci del parco paesaggistico di Capodimonte.
Parco di Capodimonte
Ceramiche nel Gabinetto cinese all’interno della Reggia di capodimonte.
Per chi a Buenos Aires volesse passeggiare lungo viali ombrosi, con grandi piante esotiche, aiuole colorate piene di salvie che attirano colibrì e profumate lantane che attirano le farfalle o sedersi per ammirare piante grasse alte diversi metri, deve andare all’orto botanico di Buenos Aires, situato al centro dell’elegante quartiere Palermo.
7 ettari di piante provenienti dai 5 continenti, 5 belle serre che qui chiamano invernaculos, molto rigoglioso e pieno di zone ombrose dovute ad alberi secolari dato che questo giardino risale alla fine del 1800.
Non ci si deve stupire se si vede un gatto dormire tra i fiori, ce ne sono una quarantina, tutti in cerca di adozioni e curati dai volontari.
Unico neo: non tutte le essenze sono cartellinate, cosa interessante l’ingresso è gratuito ed è l’ideale per una sosta verde per i turisti.
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Petraea volubilis. Orto botanico di Buenos Aires. Foto M. Aresi
Flash mob in piazza della Scala a Milano venerdì 27 ottobre alle ore 12.30 organizzato dai Verdi di Milano, per chiedere al Consiglio Comunale di votare e approvare il Regolamento d’Uso e di Tutela del Verde Pubblico e Privato. Il regolamento, già approvato dalla Giunta e dai 9 Municipi, nonché dai settori competenti, è da oltre un anno in attesa di essere trattato e votato. Dovremo essere in tanti: armati di strumenti di lavoro (rastrelli, palette, cesoie, innaffiatoi) mimeremo la manutenzione della aiuola di Piazza della Scala, per dire con forza che Milano Città Metropolitana e agricola non può attendere oltre il suo regolamento del verde, strumento insostituibile per la tutela, la cura, l’utilizzo e la valorizzazione degli spazi aperti e verdi della città metropolitana.
Sono in arrivo al Vivaio Coccetti di Lisanza (Sesto Calende) oltre una trentina di specie di Allium, a fioritura primaverile, estiva e autunnale, da sole e mezz’ombra di diverse altezze. Una bella scelta!
Sabato 21 ottobre il vivaio organizza un pomeriggio ai Microrganismi effettivi con l’agronomo Giani Ficola. Locandina
DONNE DI FIORI. INCONTRI FEMMINILI INTORNO AL GIARDINO
di AA.VV. a cura di Eliana Ferioli
editore: EDIZIONI ERTA (2017)
Un libro che vi consiglio caldamente, curato da Eliana Ferioli che ha creato una nuova piccola e interessante casa editrice L’Erta.
Tanti ritratti, scritti da varie autrici, di donne che hanno fatto la storia del giardino e del paesaggio. Donne di ieri e di oggi: botaniche, giardiniere, paesaggiste, illustratrici botaniche.
Tra le altre la mia amata Mien Ruys, che mi fa piacere venga finalmente riscoperta, e poi Vita Sackville-West, Gertrude Jekyll, Arabella lennox-Boyle di cui avevo molto amato il suo giardino in Inghilterra. E ancora Francesca Marzotto Caotorta, Anna Peyron, Elena Balsari e la grande fotografa Marianne Majerus.
PORCINAI E IL PAESAGGIO
di ZANAROTTI C. PORCINAI P. FUSARO D.
editore: LIBRERIA DELLA NATURA (2017)
Dalla prefazione di Paolo Pejrone Se dovessi idealmente collocare Pietro Porcinai nella storia, e nella nostra storia in particolare, lo immaginerei come un maestro del Rinascimento, come uno di quei grandi sapienti che a tutto si interessavano, con la testa sempre in moto ed un passo avanti agli altri. Dal suo studio sulle sponde dell’Arno e più tardi sulle colline di Fiesole, la famosa Villa Rondinelli, vera fucina di idee, di proposte e di sperimentazioni, Pietro Porcinai seppe creare un nuovo modo di pensare non soltanto il giardino, ma più in generale l’architettura, il paesaggio e la stessa vita all’aperto, influenzando non poco i gusti e gli stili della società italiana di allora.
Splendide le fotografie di Dario Fusaro!
MEZZO GIARDINIERE
di LAWRENCE C. A.
editore: OFFICINA NATURALIS (2017)
Una nuova piccola casa editrice, curata da Daniele Mongera che riprende con altra veste grafica l’idea di quella di Maestri di giardino.
In oltre cinquanta capitoli, suddivisi in sette sezioni, Clark Lawrence ripercorre la sua straordinaria avventura di promotore culturale, fra ville e castelli italiani, attraverso una galleria dei personaggi, dei temi e degli ambienti a essi legati. Uno sguardo composto da tante lenti sottili e leggere, incorniciato da alcuni brani che richiamano le origini e la formazione americana. Libri, quadri e musica scandiscono il viaggio dellautore fra le dimore della Pianura Padana, luoghi in cui nasce e si esprime lirresistibile attrazione per il giardino e per la sua creazione.