Come ogni anno a Villa Necchi Soffio di primavera anticipa l’arrivo della primavera in una piccola mostra di vivaisti (tra cui Giani, Cascina Bollate, Peccato vegetale, Quadrato di giardino) e altri espositori di oggettistica.
Ecco alcune delle piante esposte
Pteris creticus, bellissima felce proposta dal Quadrato di giardino
Pteris ensiformis, una felce variegata sempre al Quadrato di giardino
Bellissimi gli ellebori proposti dal Peccato vegetale
Tante varietà di Primula pollyana sempre allo stand del Peccato vegetale
Dal 15 al 21 aprile a Milano torna il Fuorisalone, il momento dell’anno in cui la città si anima per celebrare il mondo del design con mostre, installazioni diffuse, presentazioni e appuntamenti negli showroom. Per la prossima edizione Fuorisalone promuove il tema Materia Natura, una suggestione che propone, attraverso un’esplorazione della profonda connessione tra queste due parole, una cultura del progetto consapevole, mettendo in risalto la sostenibilità come principio guida e valore nel processo creativo e nella progettazione.
La parola “natura” sottolinea l’importanza di promuovere progetti orientati verso soluzioni sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Allo stesso tempo, la parola “materia” apre e alimenta un dialogo spontaneo con il design, il pensiero creativo, la progettazione e la propensione a immaginare infinite e possibili trasformazioni.
Con questa edizione nasce una collaborazione d’eccezione, quella con miart – fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, per promuovere una relazione sempre più stretta tra arte e design, che insieme contribuiscono a dare forma a un mese importantissimo per la cultura contemporanea in città.
Brera Design District propone un fitto calendario con oltre 260 eventi nel distretto e 196 showroom permanenti.
La zona di Tortona torna con una veste inedita e una proposta di comunicazione mirata a riunire e raccontare le realtà diverse realtà che lo animano: Tortona Rocks, Tortona Design Week, Superstudio e BASE Milano.
5VIE Art+Design, con la nuova edizione “Unlimited Design Orchestra”, ripropone e amplifica il tema della scorsa edizione “Design for Good”, ovvero quello del design inteso come strumento per creare e coltivare profonde vibrazioni umane, nell’ottica di una sostenibilità radicata nella collaborazione e nella condivisione come accade per gli elementi di un’orchestra.
Milano Durini Design presenta il tema COLORE: il colore è design, è emozione, è vita, è l’elemento essenziale del vivere quotidiano e dei lifestyle più esclusivi. Il colore si declinerà attraverso un percorso di urbanistica tattica e di elementi diffusi all’interno del distretto MDD.
Isola Design Districtpresenta un viaggio attraverso la sostenibilità e la funzionalità del design, mostrando il suo potenziale nell’affrontare questioni reali anticipando il futuro del settore ed espandendosi in nuove aree: Lampo Milano, WAO PL7 e Galleria Bonelli. Cinque mostre collettive e numerose installazioni ospiti metteranno in evidenza il design circolare, i nuovi materiali e l’artigianato. Inoltre, Isola accoglie varie realtà dal Medio ed Estremo Oriente promuovendo connessioni globali.
Lunedì 15 Aprile ore 12.00, Press Preview + Opening Atrio Stazione di Porta Garibaldi, Piazza Freud 2, Milano Il programma internazionale GREEN ISLAND propone The Secret Garden, un giardino segreto in cui scoprire opere realizzate con elementi naturali, cera, api e vegetazione. Un percorso di eco-design, paesaggi e botanica per Milano Design Week 2024, realizzato appositamente per l’Atrio Stazione di Porta Garibaldi, Zona Isola Milano, a cura di Claudia Zanfi (fondatrice Green Island). In questo giardino temporaneo si scoprono una serie di opere speciali realizzate con foglie, fiori, legni, pietre, argilla, ceramiche. 1_CS_GREEN ISLAND_Milano Design Week 2024
La quattordicesima edizione, dal 3 al 6 ottobre 2024 a Villa Erba a Cernobbio, sul Lago di Como, è dedicata alle piante per la fitodepurazione, mentre il tema è la terra. Un inno al mondo vegetale che ripara i danni causati dall’uomo, una preghiera a essere più consapevoli dell’importanza del suolo.
Il titolo, Orticolario “Terrae”, è evocativo. Dal latino, “alla terra”. Dopo l’immersione totale nell’acqua, principio guida di Orticolario 2023, l’edizione 2024 vuole essere ode e preghiera al suolo, vuole tornare all’essenza di tutto.
PIANTE PER LA FITODEPURAZIONE – Durante la quattordicesima edizione ci si avvicina alle piante per la fitodepurazione: se ne conoscono le proprietà, le modalità di “azione” e le infinite possibilità di risanare ciò che è inquinato da noi umani.
Alcune specie di vegetali, oltre 400 secondo l’United States Department of Agriculture, Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America, sono in grado infatti di trattenere, degradare e rimuovere dal suolo e dall’acqua sostanze inquinanti, dai composti organici agli idrocarburi, fino ai metalli pesanti. Sentinelle che non solo intercettano l’inquinante, ma lo contrastano con i mezzi a disposizione: immobilizzandolo nelle radici, facendolo degradare in collaborazione con i microrganismi della rizosfera (parte di suolo che circonda le radici), assorbendolo nella biomassa.
NOVITÀ – Orticolario è portatore di nuovo. Oltre ad aver rivisto, lo scorso novembre, le modalità di partecipazione con una open call rivolta a progettisti, artisti, designer, performer ed espositori, ha anche cambiato veste grafica al proprio sito web, orticolario.it, caratterizzato da una fruizione semplice e intuitiva, ad hoc dei visitatori.
COLPO D’OCCHIO ORTICOLARIO
3-6 ottobre 2024 Villa Erba, Cernobbio (CO), sul Lago di Como
Info visitatori: tel. +39 031 3347503, mail: info@orticolario.it
(Wisteria sinensis) e palazzo Brera (foto Archivio Orto Botanico di Brera)
Nella rete degli orti botanici della Lombardia, gli antichi saperi si tramutano in nuove pratiche per la diffusione della cultura scientifica.
Entra nel vivo la parte di divulgazione e restituzione al pubblico del progetto ScienzaViva. Orti botanici e giardini di delizia. Antichi saperi e nuove pratiche per la diffusione della cultura scientifica (SVING. Scienza Viva in Giardino), di cui la Rete degli Orti Botanici della Lombardia è partner insieme con ReGiS – Rete dei Giardini Storici e con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, capofila di questa iniziativa cofinanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito delle iniziative per la diffusione della cultura scientifica, che si concluderà entro il 2024.
Nell’ambito del progetto SVING, i tre partner indagano sul patrimonio di antichi saperi custodito all’interno dei rispettivi circuiti per contribuire a dargli valore attraverso forme creative di diffusione della conoscenza e soluzioni espositive e didattiche innovative e coinvolgenti. L’obiettivo: creare un ponte tra passato e futuro e sostenere la scienza quale “materia viva” per raccontare i grandi temi del presente, dalla biodiversità agricola al cambiamento climatico alla sostenibilità della filiera alimentare.
La Rete degli Orti Botanici della Lombardia supporta l’attività dei singoli orti botanici del circuito che, nel loro continuo operare per la valorizzazione delle collezioni botaniche viventi e non, nel progetto hanno voluto attuare un focus di ricerca e recupero di un nucleo del loro patrimonio da riscoprire, finora poco noto al pubblico, per farlo conoscere in maniera innovativa e condivisa.
Di seguito, alcuni focus sulle indagini condotte dai singoli orti botanici aderenti alla Rete lombarda.
SEI COLLEZIONI INEDITE
214 pomi di fine Ottocento in mostra
L’Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota” ha approfondito lo studio della collezione pomologica costituita da 214 modelli in ceroplastica di antichi frutti risalente al 1887, all’epoca fornita dalla Ditta Gaspani.
Parte della collezione pomologica è attualmente esposta presso la Sala Viscontea in Piazza Cittadella – Passaggio Torre di Adalberto in Città Alta (BG), alla mostra “L’altro Orto Botanico di Bergamo. Dalla Pomona alla Città Amica delle Api dei Fiori”, visitabile fino al 31 maggio con entrata libera.
800 varietà di semi che raccontano come cambia la montagna
Il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio ha riportato alla luce da un archivio una collezione di 790 provette contenenti i semi di altrettante specie alpine raccolti negli Anni ‘50, oltre a una collezione di 162 tavole di un erbario alpino. Il lavoro sulle due collezioni intende renderle fruibili ai visitatori, creando percorsi ad hoc in giardino.
Le 183 etichette in porcellana firmate Richard-Ginori
Durante i lavori di restauro dell’Orto Botanico di Brera, appartenente all’Università degli Studi di Milano, sono venute alla luce circa 200 etichette di fine Ottocento realizzate appositamente dalla manifatturaRichard-Ginoriper indicare i nomi delle specie coltivate.
Grazie ad un percorso dedicato, il pubblico potrà così osservare come nel tempo la modalità per indicare l’identità delle piante è cambiata non solo per quanto riguarda il materiale usato nel realizzare i cartellini, ma anche nella quantità di informazioni fornite.
Tutti i colori del regno vegetale
L’Orto Botanico “Città Studi”, appartenente all’Università degli Studi di Milano, racconta una storia che ha fatto la fortuna e la ricchezza dell’arte e dell’industria tessile italiana: quella delle piante tintorie, ampiamente utilizzate prima dell’avvento dei coloranti di sintesi. Sono state individuate 12 tavole parietali storiche aventi per soggetto specie tintorie presenti in collezione, la cui riproduzione verrà posizionata in orto a integrare l’esistente percorso e creando un link con la collezione vivente.
Anche la botanica fa sfilare i suoi 150 modelli
L’Orto Botanico di Pavia sta lavorando alla valorizzazione di 150 preziosi modelli vegetali prevalentemente in cartapesta o gelatina, antecedenti al 1893, 135 dei quali provenienti dalle mani degli artigiani dalla Antica Manifattura Brendel (fondata da Robert Brendel nel 1866 in Breslavia, Polonia, poi spostata in Germania dal successore e figlio Reinhold Brendel) e 15 da Henrich Gässer, collaboratore tecnico del botanico Gottlieb Haberlandt attivo a Graz (1880-1910) e in seguito a Berlino.
Droghe vegetali in viaggio: studio di 47 reperti vegetali in resina
L’Orto Botanico “G.E. Ghirardi” di Toscolano Maderno, appartenente all’Università degli Studi di Milano, raccoglie l’eredità delle collezioni appartenute alla Stazione botanica sperimentale dell’Azienda Farmaceutica Milanese “SIMES La Cardioterapica”, di proprietà del professor Giordano Emilio Ghirardi, e ancora oggi dedito ad acclimatazione, coltivazione e studio di piante officinali.
L’aiuola di Piazza Duomo – che dal 2017 ospita la composizione di palme cinesi e banani disegnata da Marco Bay per lo sponsor Starbucks – cambierà aspetto in modo radicale. Intanto la vegetazione esistente troverà un’altra sede e per fortuna sarà recuperata.
La grande aiuola sarà trasformata, su progetto ‘Oasi Zegna’ presentato lo scorso mese di novembre, in un “boschetto” ispirato a quello situato nelle Alpi Biellesi creato dalla famiglia Zegna agli inizi del 1900. La partnership tra il Comune di Milano e Zegna durerà 3 anni e la nuova composizione sarà consegnata in occasione del prossimo Salone del Mobile (16-21 aprile 2024).
Il progetto Zegna adotterà un approccio diverso da quello attuale, portando nel cuore del Centro Storico di Milano elementi distintivi della flora alpina piemontese. Le aiuole ospiteranno una struttura permanente composta da quattro boschetti di canfore a cespuglio, piante sempreverdi e rigogliose che rappresenteranno gli elementi stabili di un ecosistema ottimizzato. Tra questi boschetti, saranno collocate piante fiorite soggette a rotazione: i vivaci rododendri dall’autunno alla tarda primavera e i delicati fiori bianchi del Philadelphus dopo la fioritura dei rododendri. Queste due specie garantiranno un habitat favorevole alla presenza di farfalle e insetti impollinatori. Al termine del ciclo, le piante verranno trasferite nell’Oasi Zegna.
Il progetto Zegna si ispira a un dipinto del 1957 di Dino Buzzati, “Piazza del Duomo di Milano”, che raffigura il Duomo e le sue guglie come una vetta dolomitica con numerosi pinnacoli, al centro di una vallata verde. L’assessore al Verde, Elena Grandi, ha dichiarato: “L’aiuola di Piazza Duomo è un ambito simbolico ma significativo e molto amato dai cittadini. È giusto che da qui parta il racconto del verde non solo come elemento decorativo, ma soprattutto per la sua importanza vitale nell’equilibrio degli ecosistemi”.
Volentieri pubblico le ultime novità da Cascina Bollate.
Sabato 2 marzo dalle 9 alle 13 riprende “Giardinieri per un giorno”. Per prenotare mail a info@cascinabollate.org. Numero massimo 30 persone. Non sono ammessi bambini e cani
Ecco il comunicato di Cascina Bollate
[Giardinieri per un giorno] Avevamo un’usanza, prima del Covid, ed era quella di fare del vivaio – almeno in certe occasioni – un luogo di conoscenza oltre che di vendita delle piante. Siamo finalmente usciti dal torpore dell’isolamento (che in carcere è la pena più pena di tutte) e abbiamo deciso di ricominciare con ‘Giardinieri per un giorno’. Se fossimo fiscali diremmo Giardinieri per mezza giornata, ma volete mettere? In realtà si comincia alle 9 e si finisce intorno alle 13, tutti i primi sabati del mese (per ora 2 marzo, 6 aprile, 4 maggio e 8 giugno). Le prime due ore circa sono dedicate a una sorta di corso di giardinaggio pratico informale (si parlerà di un argomento specifico: dai trapianti e nuovi impianti alle potature, dalla riproduzione delle piante alle malattie più comuni, etc etc). Il 2 marzo al centro ci sarà il passaggio alla primavera: concimi, trapianti, nuovi impianti. Anticipiamo la domanda: e le potature? Tempo scaduto: ma almeno vi spiegheremo perché. E si farà esperienza concreta lavorando insieme ai giardinieri di Cascina Bollate. Alla fine, un giro in vivaio. Poi tutti a casa. Sperando che portiate con voi un bagaglio di chiacchiere, cazzeggio e scambio di informazioni tra giardinieri appassionati (onore eterno a Rudolf Borchardt per il suo libro-cult). Perché saltabeccheremo tra la lamentela (e che giardinieri saremmo se non fossimo anche un po’ lagne?) e la saggezza del lasciar fare alla natura. Storie di ordinario giardinaggio. Che speriamo siano il preludio anche per un giardino (terrazzo, balcone? vale tutto!) ordinario, che lo straordinario un po’ ci ha rotto le scatole. Ovvero un giardino normalmente bello, normalmente sano, normalmente manutenuto. Un luogo dove giardino e giardiniere reciprocamente trovino pace.
27 febbraio e 19 marzoCorso di acquerello botanico. I primi fiori sbocciano dalle 13:30 alle 16:30 all’Orto botanico di Brera a Milano. Per informazioni di dettaglio e iscrizioni:https://ortibotanici.unimi.it/i-primi-fiori-sbocciano/
Workshop di Wildlife Photographer of the year
2 o 3 marzo Workshop in natura al Parco del Gran Paradiso con Marco Colombo
11-12 marzo Corso teorico di Birdgardening con paolo Taranto, naturalista e fotografo
26-27 marzo Corso teorico sull’ Avifauna italiana con Paolo Taranto
28 aprileWorkshop in natura: Corso di fotografia e illustrazione naturalistica con M. Colombo e L. Dotti
Per info Associazione Culturale Radicediunopercento, Villa Mirabello 7, 20125 Milano, IT Segreteria 3516982286 info@radicediunopercento.itradicediunopercento.it
Festival di giardini
5-7 aprile XIII edizione del Festival del Verde e del Paesaggio, la più grande manifestazione espositivo-culturale in Italia dedicata al verde in città e al paesaggio urbano nel suggestivo Giardino Pensile dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma (Viale Pietro De Coubertin, 30 orari 10.00 – 19.00). FestivalDelVerde2024
20-26 maggio a Torino II edizione del Festival del verde, una settimana di eventi, mostre, spettacoli, iniziative culturali, sociali e artistiche, aperture straordinarie di giardini e visite guidate per scoprire il vasto patrimonio naturalistico di Torino e provincia. La manifestazione ,”diffusa” tra ampi parchi pubblici, orti urbani e piccoli giardini privati nascosti, è organizzata da Orticola del Piemonte ed è finalizzata a far scoprire l’ampio patrimonio naturalistico del capoluogo sabaudo e della sua area metropolitana. Festival del Verde_20_26 maggio a Torino
Relazione di Giuseppe Barbera – Università degli Studi di Palermo, Associazione Parchi e Giardini d’Italia, Fondazione Benetton Studi Ricerche
Come sempre il relatore ha affrontato il tema con pensieri e parole molto interessanti, che ci aiutano a riflettere.
Riporto qui di seguito una breve sintesi.
Richiama due avvenimenti recenti
Il primo: con la protesta degli agricoltori si rischi di fare un pericoloso passo indietro rispetto alla consapevolezza della difesa dell’ambiente. Il secondo: in un recente convegno a Caltanisetta si è parlato della figura di Rosario Assunto, il cui pensiero è ancora molto attuale, un grande interprete delle vicende legate al paesaggio.
Il pensiero di Rosario Assunto è un invito a non essere sopraffatti dalla ideologia (come avveniva negli anni ’80 quando si contrapponeva l’ecologia alla visione sistemica e si stigmatizzava chi indugiava sui temi della bellezza e del giardino), ma piuttosto curiosi del pensiero altrui.
L’estetica per Assunto non è pura contemplazione, ma una contemplazione vissuta con responsabilità; un paesaggio si vive e lo si può modificare.
Quello che occorre oggi è una visione sistemica del paesaggio che sappia unire visione estetica, visione agronomica e piacere del giardino.
Il paesaggio, infatti, ci insegna a disprezzare gli specialisti “ignoranti” che non sanno cogliere e godere la complessità.
“Occorre conoscere i sonetti di Shakespeare e le leggi della termodinamica”. Quindi unire una visione umanistica a quella scientifica.
Il paesaggio è la totalità dei caratteri del territorio ma anche la percezione di chi lo guarda.
L’attualità del pensiero di Rosario Assunto è dovuta anche alla sua capacità di porsi i problemi dei paesaggi futuri quando affermava che l’uomo è portato a progettare spazi e non paesaggi. E oggi è proprio quello di cui abbiamo bisogno, cioè progettare paesaggi, non semplicemente spazi.
In conclusione l’appello è quello di coniugare una visione estetica ed etica del paesaggio.
Relazione di Nicoletta Ferrucci – Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), Accademia dei Georgofili
La relatrice ha illustrato in maniera approfondita l’evoluzione della visione giuridica del paesaggio.
Da una visione estetico-culturale “Il bel paesaggio”, Legge 1487/1939 ad una concezione morfologico-ambientale con la legge Galasso 431/1985, al ritorno ad una visione estetica ma mediata dalla percezione e dalla partecipazione con la Convenzione europea del paesaggio del 2000 e con il Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004.
Partecipazione nel rapporto tra diritto e paesaggio: diritto delle popolazioni di godere di un paesaggio di qualità e di svolgere un ruolo attivo nell’identificazione degli elementi identitari del paesaggio.
Nell’attuale accezione giuridica la nozione del paesaggio deve essere distinta da quella di ambiente. L’Unione europea si occupa molto di ambiente (un intero capitolo del Trattato) e non del paesaggio.
Nella modifica dell’art. 9 della Costituzione si è aggiunta la tutela dell’ambiente e della biodiversità anche per le future generazioni ma non si parla di tutelare il paesaggio in un’ottica di sostenibilità!
C’è un oggettivo squilibrio nel bilanciamento dei due valori.
Nell’art. 41 della Costituzione l’attività imprenditoriale non può contrastare la tutela dell’ambiente, ma non si fa alcun riferimento al paesaggio.
Alla sostenibilità paesaggistica si fa riferimento nella Convenzione europea all’art.5 e nel Codice dei beni culturali art. 143 e 145 e nel Decreto leg. 3 aprile 2018 n. 34, dove vengono valorizzate le molteplici funzioni del bosco che è un bene paesaggistico.
Per quanto riguarda i giardini storici si sottolinea l’evoluzione nella normativa regionale in materia di turismo dove il giardino storico è visto anche come motore di sviluppo economico del territorio e non solo come bene da conservare e proteggere.
Nella normativa del verde urbano il giardino storico acquista anche una valenza ambientale.
Nel PNRR vengono accolte tutte le differenti valenze del giardino storico, come motore di sviluppo del territorio in tutte le sue funzioni anche per la tutela dell’ambiente e le funzioni paesaggistiche.
In questo è fondamentale il ruolo dei proprietari: vedi esempio di Blenheim (utilizzo di veicoli elettrici, riutilizzo dei contenitori delle bibite…).
Piante, testi di Riz Reyes e illustrazioni di Sara Boccaccini Meadows, Fabbri Editori, 2024, 61 pp, 22,90 euro
In questo libro spledidamente illustrato gli eroi sono le piante che ogni giorno affrontano le sfide della vita con la loro intelligente adattabilità: un insegnamento prezioso che si ripropone stagione dopo stagione. Ci forniscono cibo, riparo e anche medicamenti.
Ogni capitolo è dedicato ad un “eroe vegetale”, sia delle specie selvatiche che delle varietà addomesticate e ci racconta e mostra i suoi fiori, frutti, e ci fa capire il ruolo vitale che ciascuno svolge. Di ogni pianta vengono mostrate le varie parti, ne viene raccontata la storia, gli utilizzi anche curativi, si allarga il campo ad altri esponenti della stessa famiglia, e si insegna in modo semplice come coltivarla.
La menta, la più popolare aromatica del mondo, con l’olio essenziale che ne deriva serve per attenuare i dolori muscolari; la lattuga e le suediverse varietà; i funghi e la loro capacità di formare comunità; i narcisi che ci segnalano l’arrivo della primavera e che secondo le ultime ricerche potrebbe rappresentare una cura di diversi tipi di cancro. E ancora l’ananas e gli altri esponenti delle bromeliacee, i pomodori e il processo dell’impollinazione, le mele che per alcune culture è un frutto mistico o proibito, le tante vitamine che ci offre il cavolo, le proprietà benefiche della carota, il potere lenitivo dell’aloe vera, la pianta del tè (Camellia sinensis), gli aceri con i semi “elicottero”, il bambù e le sue tante applicazioni utili, la zucca, sinonimo di coltura associata per il suo modo di crescere accanto ad altri vegetali e infine l’orchidea e la sua straordinaria capacità di ingannare gli impollinatori.
Gianumberto Accinelli, Verde come l’Italia. Cento anni di storia del nostra paese attraverso i cambiamenti della natura, Il Battello a vapore, 2023, 120 pp, 16 euro
L’autore, entomologo, scrittore e ottimo divulgatore, ci offre 14 racconti attraversando un secolo di storia italiana, per spiegarci “l’importanza delle buone abitudini e il potere dei sogni”. E, soprattutto, di come il destino si possa cambiare e che natura e uomo possano convivere.
Si parla di animali, come il leone Reno che fa ricrescere gli alberi oppure i gabbiani obesi di Roma la cui invasione fu salvata dalla spazzatura differenziata, oppure dei lupi e del loro incontro con le nutrie, di insetti, come quelli alieni provenienti dall’America o delle termiti fameliche in Romagna.
Molto interessante la storia dei fichi che riuscirono a fruttificare in California grazie ad un illustre entomologo, il Prof. Guidi, che scoprì l’unico impollinatore, una piccola vespa (Blastophaga psenes) e anche il racconto del fiume ai piedi del Vesuvio che divenne una cloaca rossa a causa degli spaghetti al pomodoro: le fabbriche di pelati furono poi costrette a scaricare le “pellecchie” in una apposita discarica in modo che potessero essere utilizzate come concime organico per l’agricoltura.
La sorprendente onda anomala che si verificò ad Alghero nel novembre 2013 ci ricorda la doppia faccia dell’anidride carbonica: benefica a basse concentrazioni, dannosa se il suo livello nell’atmosfera cresce; ma molti giovani, oltre a protestare nell’ambito di Fridays for future, hanno iniziato buone pratiche abbandonando motorini e macchine e tirato fuori le bicilette.
Consapevolezza delle tante minacce che incombono sul nostro pianeta ma anche una buona dose di ottimismo, che forse non guasta in questo periodo di sfide complesse.