MOSTRA KIEFER PALAZZO STROZZI CYNARA 2023 (particolare)
Fino al 21 luglio Palazzo Strozzi a Firenze ospita ‘Angeli caduti’, una mostra di alcuni recenti lavori dello straordinario artista tedesco Anselm Kiefer.
Nel bellissimo percorso espositivo – introdotto nel cortile dal grande quadro ‘Caduta dell’angelo’ concepito dall’artista per dialogare con l’architettura rinascimentale del palazzo – si intrecciano pittura, scultura, installazione e fotografia.
Devo dire che è stato molto utile, prima della visita alla mostra, la visione del documentario di Wim Wenders ‘Anselm’ (in questo periodo nelle sale), che ci fa scoprire le tecniche e l’immaginario assai complesso di Kiefer, artista titanico quasi leonardesco che, nonostante i grandi rimandi teorici alla filosofia, alla letteratura, alla cabala, ci offre opere che si possono leggere anche solo con le proprie emozioni.
Ho trovato straordinaria la stanza ‘Vestrahlte Bilder’ che raccoglie, come in una camera delle meraviglie (‘Wunderkammer’), 6o dipinti del periodo 1983-2023, posizionati su ogni parete e sul soffitto che si possono vedere atraverso un grande tavolo-specchio al centro.
Ecco alcune immagini
Angelo caduto nel cortile di Palazzo Strozzi
Sol Invictus
MOSTRA KIEFER PALAZZO STROZZI LUZIFER 2012 2023
MOSTRA KIEFER PALAZZO STROZZI VESTRAHLTE BILDE 1983-2023
MOSTRA KIEFER PALAZZO STROZZI SOL INVICTUS 1995
MOSTRA KIEFER PALAZZO STROZZI DAS BALDER LIED 2018
MOSTRA KIEFER PALAZZO STROZZI DAPHNE E NEMESIS
Di fronnte al Palazzo da non perdere la nuova libreria Giunti che ha sede nel vecchio cinema Odeon che di sera, alla chiusura della libreria, ridiventa cinema
Questa volta, per evitare le folle, sono stata molto selettiva e ho visitato solo pochi luoghi che ho trovato davvero interessanti.
Molto bello il progetto di Central Park di Mariani e Boccardo in collaborazione con Gardenia e l’architetto Cucinella in Solferino, straordinario il nuovo showroom in via Bovio di Paola Lenti tra spazi interni e cortili e giardini, fantastico l’allestimento di Zegna, minimalista e suggestivo. Poi alcune cose interessanti nel chiostro del Museo Diocesano, evento organizzato da Vanity fair e alcune suggestioni dalla zona cinese.
Ecco alcune immagini
Allestimento di Central Park
Central park
Paola Lenti
Paola Lenti
Paola Lenti
Paola Lenti
Paola Lenti
Paola Lenti
Paola Lenti
Paola Lenti
Zegna
Zegna
Zegna
Zona cinese
Vanity Fair Museo Diocesano
Vanity Fair Museo diocesano
Vanity Fair Museo diocesano
Una bellissima piantina palustre Hydrocotyle palustris al Centro culturale cinese
Sono tornata dopo moltissimi anni a Siviglia, città di cui conservavo un bellissimo ricordo e che si è riconfermata una meta molto piacevole e interessante. Una città vivace, piena di stradine con filari di aranci, piccoli quartieri da scoprire, un lungo fiume molto ben organizzato, tanti tesori d’arte, realizzazioni frutto dell’Expo del 1992. Incredibilmente, per chi vive oggi a Milano, pulita, con tante piste ciclabili. Un paradiso, se non fosse che a causa del cambiamento climatico in estate deve essere torrida, anche se l’aria del grande fiume Guadalquivir procura una certa frescura molto piacevole.
Molti viali con alberi fioriti, soprattutto gli alberi del rosario (Melia azedarach) e le Bahuinia, enormi ficus con le radici protette da grandi reti di juta per agevolare la crescita.
Uno dei tanti Ficus macrophylla (?) con le reti di juta
Ficus retusa (?) in forma
Ficus rubiginosa
Melia azedarach
BRACHYCHITON POPULNEUS
Ecco alcune immagini
La cattedrale con la Giralda
La stupenda Plaza des toros
Uno dei chiostri del Museo delle belle arti
Parque de Maria Luisa
Parque de Maria Luisa con tante pergole con azulejos
Il lungo fiume
Il parlamento andaluso nel quartiere della Macarena
Un angolo del quartiere Macarena
Tanti alberi di aranci lungo le strade
Setas (funghi), Metropol parasol, un progetto dell’architetto tedesco Jurgen Mayer realizzato nel 2010 come complesso polivalente: piazza,mercato e museo. La più grande struttura in legno del mondo
A Triana il 14 aprile ha avuto inizio la Feria d’abril
Feria do abril con tantissime donne e bambine in costume per ballare il flamenco
Il Real Alcazar sia nei palazzi che nei magnifici giardini rappresentano un viaggio nel tempo dall’epoca araba fino al 1900: più di mille anni di arte e architettura.
Ecco alcune immagini
Real Alcazar l’ingresso con una parete ricoperta di bouganville
Corte delle damigelle
Galleria del grottesco
JARDIN DE LAS DAMAS REAL ALCAZAR
JARDIN DE L’ALCOVA CON PADIGLIONE CARLO V E A DESTRA JARDIN DES DAMES
Interno della torre del Padiglione della navigazione
Cartuja era prima un’isola che poi, con gli interventi dell’Expo ’92, è stata integrata al resto dei quartieri con un grande lavoro sul tracciato del fiume: molti parchi, il bellissimo Padiglione della navigazione che all’interno è stato progettato come una grande nave e illustra, con uno straordinario viaggio virtuale, la storia delle traversate oceaniche, e poi il complesso della Cartuja che da monastero era stato trasformato a metà ottocento in una fabbrica di ceramica e ora ospita un museo d’arte contemporanea.
Ecco alcune immagini
Tante pergole avvolte da bouganville
TORRE DEL PADIGLIONE DELLA NAVIGAZIONE
INTERNO DEL PADIGLIONE DELLA NAVIGAZIONE
PADIGLIONE DELLA NAVIGAZIONE DISEGNATO COME UNA GRANDE NAVE
Sullo sfondo la grande torre che ospita un albergo e uffici del settore high tech
Filari di alberi del rosario
Distese di rosmarino prostrato
Cartuja: Alicia, opera di Cristina ucas, 2009
L’interno del museo di arte contemporanea
Huerto 5 TIEMPO AUTOCENSURADO CARTUJA, al piede del gelso strisce di specchio con scitte censurate a ricordo delle censure della dittatura franchista
TIEMPIO DI MEMORIA SILENCIADA, cONCHA jEREZ: IN MEORIA DELLE VITTIME DEL FRANCHISMO
Tavola rotonda La città resiliente organizzata da Gaetano Zoccali
Durante la manifestazione ‘Flora et decora’ che in questa edizione si è tenuta a Piazza Sempione a Milano, si è svolta la tavola rotonda ‘La città resiliente. Una metropoli accogliente per gli uomini e la natura’ organizzata dal giornalista Gaetano Zoccali, curatore della Garden School dell’evento.
Dopo l’introduzione del curatore e ideatore della manifestazione, Lamberto Rubini, hanno risposto alle domande di Zoccali:
– Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e al verde del Comune di Milano, che ha sottolineato come l’obiettivo di Milano sia la riduzione del 40% delle auto e delle emissioni di gas serra entro il 2030, come il Comune ha avviato con Arpa e regione Lombardia un Tavolo sull’inquinamento. Tra i progetti in corso ha citato il drenaggio sostenibile, con parterre alberati, il primo in via Pacini, la depavimentazione sfruttando le risorse del PNRR e i progetti europei Climate City Contract (https://www.comune.milano.it/-/ambiente.-milano-con-nove-citta-e-il-ministero-delle-infrastrutture-per-contesti-urbani-sostenibili).
– Simone Lunghi, in qualità di presidente, ha parlato della missione e delle attività della Fondazione Angeli del bello di Milano, attiva nel sostenerre pratiche partecipative che si svolgono con azioni di pulizia e abbellimento di luoghi con un fitto calendario (vedi https://www.angelidelbello.org/chi-siamo/).
– Vittorio Peretto, titolare dello studio di progettazione del verde Hortensia, ha raccontato del suo Manifesto di un Ecogiardino inaugurato con un suo progetto al Gallaratese per il complesso Green Living, dove ha dato forma al primo giardino condominiale ecologico italiano.
– Hanno poi parlato Andrea Kerbacher, scrittore e fondatore de La Kasa dei libri di Milano e Antonio Bisignano, responsabile Marketing AMSA, che tra le altre cose ha ricordato come a Milano si producano oltre 20.000 di ottimo compost che è a disposizione, in sachetti da 5 Kg per i cittadini.
La mostra ha raccolto alcuni artigiani soprattutto con proposte di abbigliamento e pochi vivaisti, tra i quali ho trovato molto interessante ‘Il giardino di famiglia’ che propone una notevole offerta di bulbi di dalie, ciascuno in una confezione con tutte le informazioni sulla varietà e sulle note colturali. (NB sarà per la prima volta presente all’edizione primaverile di Masino)
venerdì 12 e sabato 13 aprile Treviso ospiterà gli eventi pubblici del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2023-2024, il premio a un luogo del mondo, istituito e organizzato dalla Fondazione Benetton, quest’anno dedicato, nella sua trentatreesima edizione, all’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico: un luogo costituito da una grande opera d’arte collettiva che emerge dalla stessa superficie lavica sulla quale, a partire dalla metà del Novecento, nascono e si sviluppano nuovi quartieri e soprattutto un’intera città universitaria, quella dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, l’UNAM.
L’Espacio Escultórico è una sorta di anello dentato, composto da sessantaquattro prismi in cemento che poggiano su un basamento circolare del diametro di 120 metri, un’opera che circoscrive un brano di suolo lavico “intatto”, rendendo manifesta la potenza espressiva di questo paesaggio, ma anche la sua condizione mutevole e fragile.
Opera fortemente voluta dall’UNAM e inaugurata nel 1979, l’Espacio Escultórico esprime in modo esemplare il valore e il significato di un paesaggio – quello del Pedregal de San Ángel, così forgiato da un’eruzione vulcanica – con il quale la città, le istituzioni e le comunità universitarie, l’ambiente culturale e la società messicana si confrontano e dialogano sul piano del suo valore ambientale ed ecologico, della sua potenza evocativa, ma anche dei conflitti generati in seno all’espansione urbana di una megalopoli che ne accerchia il perimetro e ne modifica nel tempo la natura e i significati. Frutto dell’eruzione del vulcano monogenetico Xitle, – avvenuta circa duemila anni fa –, il Pedregal (in italiano, letteralmente, “pietraia”) ci appare come una distesa di roccia lavica, disseminata di vegetazione e variazioni morfologiche, che si evolve nel tempo e si manifesta come un paesaggio vivo, e portatore di richiami alla storia preispanica che lo ha preceduto, nonostante l’enorme riduzione del suo perimetro e della sua estensione originaria.
Risulta oggi significativo il metodo e il processo costruttivo scelto per l’Espacio Escultórico, quello di convocare sei artisti della Scuola Nazionale di Arti Plastiche del Messico – Helen Escobedo, Manuel Felguérez, Mathias Goeritz, Hersúa, Sebastián e Federico Silva – per realizzare un’opera collettiva, dunque priva di carattere monoautoriale, totalmente tesa all’interazione con il paesaggio presente e con la sua eredità storica, e che assume un significato più vasto – oggi diremmo “non antropocentrico” –, aperto alle istanze ecologiche che sarebbero emerse a breve. La stagione successiva alla costruzione dell’Espacio Escultórico sarà infatti improntata alla difesa di ciò che rimane del Pedregal, della protesta rispetto alla sua progressiva distruzione, e della presa di coscienza da parte della comunità scientifica e studentesca del suo valore, con la creazione ufficiale, nel 1983, della Riserva Ecologica del Pedregal de San Ángel (REPSA), istituita dall’UNAM.
Venerdì 16 febbraio a inaugurare la XX edizione delle Giornate di studio della Fondazione Benetton una strordinaria conferenza di David George Haskell (professore di Biologia alla University of the South, Sewanee, Tennessee, e scrittore) dal titolo “Suoni fragili e selvaggi. Ascoltare oltre la superficie”.
“A partire dalle origini del canto animale e attraversando l’intero arco della storia della Terra, Haskell illumina e celebra la graduale comparsa dei vari suoni nel mondo. Cosí, dai flauti d’avorio di mammut delle caverne del Paleolitico, dai violini delle moderne sale da concerto o dalle registrazioni che ascoltiamo con gli auricolari, apprendiamo che musica e linguaggi umani appartengono alla stessa storia ecologica ed evolutiva del pianeta. Noi uomini produciamo musica, ma siamo anche dei distruttori che soffocano o mettono a tacere molti suoni della Terra. Haskell ci accompagna nelle foreste minacciate, negli oceani sconvolti dai sonar e dai rumori prodotti dalle navi e per le strade caotiche delle città per dimostrare che l’estinzione di alcuni suoni non comporta solo la perdita di meri ornamenti sensoriali. Il suono è una forza generativa, e quindi la cancellazione delle diversità sonore rende il mondo meno creativo, meno giusto e meno bello. Suoni fragili e selvaggi è un invito ad ascoltare, meravigliarsi, agire.”
Ecco alcune riflessioni del relatore che mi sono annotata e che vi propongo
Oggi la cultura è satura di suoni registrati mentre un tempo si ricorreva alla fantasia per ricordare i suoni.
Prima della comparsa della terra il suono era una forza creativa (attività vulcanica, onde dei primi oceani, pioggia, vento e suoni primordiali).
I mammiferi producono suoni complessi e sofisticati grazie ai complessi muscoli sulla gola e sul collo (prima utilizzati per bere il latte dalla madre e poi evoluti per produrre suoni).
Ogni specie di albero ha la propria voce e queste voci ci richiamano le loro architetture: i pini, con i loro aghi forti e flessibili, hanno voci basse e roboanti; le caducifoglie una voce alta e sabbiosa.
Gli alberi influenzano il canto degli uccelli: in aperta campagna canti più virtuosi e nelle foreste più intermittenti.
I suoni degli insetti cambiano a seconda degli alberi e gli insetti sono come dei liutai.
I suoni del passato vivono nella memoria sonora umana e sono molto importanti per gli uomini. Nel ricordo di un suono c’è una componente e motiva e sociale.
Il suono è uno dei grandi connettori.
Occorre anche educare all’ascolto del silenzio.
La sfida per il futuro: il rapporto con la terra da preservare!
Da leggere dell’autore in traduzione italiana: “Suoni fragili e selvaggi”, Einaudi, 2023.
Ricordo l’intervento di Nadine Schütz, artista del suono di origine svizzera ed esperta di acustica del paesaggio, con base a Parigi, autrice di molte opere integrate in progetti architettonici, paesaggistici, urbani, nonché di ambienti acustici, installazioni temporanee, performances, scenografie e inneschi sonori progettati per musei, mostre e giardini. Modalità diverse attraverso cui esplora la dimensione sonora del nostro esser parte del paesaggio, distillandone strumenti di analisi e di intervento per confrontarsi con urgenti criticità ambientali.
Un libro interessante e originale illustrato da disegni molto belli racconta a bambini e adulti il rapporto tra le donne e le piante nel corso dei secoli presentandoci molte figure femminili che hanno contribuito da differenti punti di vista e ambiti disciplinari hanno affrontato sfide difficili.
Si parte dal presupposto che, studiando il nostro passato più remoto, quando vivevamo come cacciatori-raccoglitori, ci si immagini che gli uomini cacciassero soprattutto mentre le donne raccogliessero cominciando a coltivare le piante dando avvio ad una delle invenzioni dalle conseguenze più profonde per l’intero pianeta.
Grazie alle piante Jeanne Baret riuscì a fare il giro del mondo imbarcandosi, travestita da uomo, in una grande spedizione che la portò a scoprire la bounganvillea. Mary Elisabeth Barber, sudafricana, fu la prima donna a pubblicare un articolo scinetifico su una rivista inglese dopo aver intrattenuto una fitta corrispondenza con Darwin. Tu Youyou vince il Nobel per la medicina per essere riuscita ad estrarre il principio attivo dell’Artemisia annua usandolo per curare efficacemente la malaria.
Sono solo alcuni degli esempi di ritratti che il libro ci propone raccontandoci le sfide che alcune donne straordinarie hanno dovuto affrontare, “sfide doppiamente difficili perchè erano donne e molti le ritenevano meno intelligenti e meno capaci degli uomini”.
Rossini Art Site riapre al pubblico domenica 2 aprile 2023 con un ricco calendario di eventi, scopriteli tutti!
Domenica 2, 16, 23 aprile e Lunedì 10 aprile: visite guidate ore 15
Domenica 2 aprile: riapertura Ore 15.00: Festa di Primavera: Caccia alle uova | Spazio Casita
Lunedì 10 aprile: Pasquetta ore 11.30 e 15.30 Giardino Eolico | Labo Gatto Meo
Domenica 16 aprile: laboratorio creativo Ore 11.00 e 15.00 Linee e intrecci | Labo Gatto Meo
Domenica 30 aprile: art tour botanico Ore 16.00:Botanic Art tour | Eleonora Sarcina – Servizi per l’arte & The Wild Weeds Hunter NB tutte le attività richiedono prenotazione obbligatoria, inviando una mail ainfo@rossiniartsite.com
30 marzo-27 ottobre 2024 17èmesaison d’art de Chaumont-sur-Loire. Domaine de Chaumont
20 al 26 maggio Torino ospiterà la seconda edizione del Festival del Verde, il primo Festival italiano dedicato esclusivamente al verde e alla natura in città: una settimana di eventi, mostre, spettacoli, iniziative culturali, sociali e artistiche, aperture straordinarie di giardini e visite guidate per scoprire il vasto patrimonio naturalistico di Torino e provincia. La manifestazione ,”diffusa” tra ampi parchi pubblici, orti urbani e piccoli giardini privati nascosti, è organizzata da Orticola del Piemonte ed è finalizzata a far scoprire l’ampio patrimonio naturalistico del capoluogo sabaudo e della sua area metropolitana. _Festival del Verde_20_26 maggio a Torino
Interno verde organizza giardini aperti in diverse città. I giardini privati di Parma, Piacenza, Mantova, Ferrara e Vicenza aprono eccezionalmente le loro porte al pubblico in occasione di Interno Verde, il festival diffuso che dal 2016 si impegna per valorizzare il meraviglioso patrimonio architettonico e botanico celato dietro le facciate dei palazzi. Cinque appuntamenti da aprile a settembre, oltre duecento giardini tutti da scoprire. Interno Verde sarà a Parma sabato 27 e domenica 28 aprile, a Piacenza sabato 11 e domenica 12 maggio, a Mantova sabato 6 e domenica 7 luglio, a Ferrara sabato 14 e domenica 15 settembre, a Vicenza sabato 28 e domenica 29 settembre. Interno Verde 2024
Museo Lab6 Proiezione Video “Una mattina in piazza Tirana“, 27 marzo 2024 – ore 18,00 Spazio Ex Fornace. Un video realizzato dall’associazione culturale MuseoLab6 con la società di produzione Paguro Bros in occasione della traversata urbana in Piazza Tirana /San Cristoforo, capolinea della nuova linea M4. M4 Stazione Segneri, 16 aprile 2024 – ore 10,00 Una traversata nel Quartiere Giambellino intorno alla nuova fermata M4 tra le vie Lorenteggio e Segneri. 28-29 marzo, Bosco in città Laboratorio di Pasqua. Per info https://www.boscoincitta.it/2024/02/16/laboratorio-pasqua/
Fino al 9 aprile all’Eremo di Santa Caterina del Sasso (VA); tutti i giorni 9.30-19.30 La memoria degli oggetti. Lampedusa, 3 ottobre 2013. dieci anni dopo