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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

La mostra ‘Nous les arbres’ alla Fondation Cartier a Parigi

Cesare Leonardi Architettura degli alberi, Mostra Trees Fondation Cartier

Sono reduce da Parigi dove tra le altre cose ho visitato la mostra ‘Nous les arbres’ alla Fondation Cartier (mostra che chiuderà il prossimo 20 novembre).

Devo dire che mi aspettavo ben di più da una esposizione che veniva presentata come una occasione per ‘dare voce a numerosi personaggi che, attraverso i loro viaggi estetici, scientifici e filosofici, hanno dato vita ad un forte e intimo legame con gli alberi, rivelandone bellezza e ricchezza biologica’. Detto questo la mostra offre alcune interessanti suggestioni oltre a presentare i disegni di Cesare Leonardi che poi furono raccolti nel libro ‘Architettura degli alberi’ (avevo visitato la mostra a lui dedicata a Modena vedi post https://www.giardininviaggio.it/larchitetto-che-disegnava-gli-alberi-cesare-leonardi/.)

Molti disegni e piccole sorprese, come le pagine dell’erbario di Sylvia Plath, video interessanti.

Mostra Trees Fondation Cartier

mostra trees fondation Cartier

Erbario Sylvia Plath Mostra Trees Fondation Cartier

Trees Fonation cartier strumenti giardinaggio

Mostra Trees Fondation Cartier

Jardin du Rayol

Disegno su Le jardin du Rayol, Mostra Trees Fondation Cartier

Sempre affascinante il giardino della Fondazione

Jardin Fondation Cartier Parigi

Giardino Fondation Cartier

Jardin Fondation Cartier Parigi

Giardino Fondation Cartier

parete vegetale Patrick Blanc

Kirengeshoma palmata, parete vegetale Patrick Blanc

Agnes Varda Fondation Cartier

Nini sur son arbe, Agnes Varda, Fondation Cartier

Un ricordo di Charles Jencks a cura di Margherita Brianza

Charles Jencks. Fonte Internet

Pubblico con molto piacere il bel ricordo che l’amica paesaggista Margherita Brianza ha voluto dedicare al grande architetto americano scomparso di recente. Margherita l’ha conosciuto molto bene e ha avuto l’opportunità di collaborare con lui in alcuni progetti.

Mi ricordo l’emozione che ho provato quando ho visitato, con la guida dell’amico Miachaeljon Ashworth, lo stupendo e magico giardino scozzese di Jencks ‘The garden of cosmic speculation’ e in coda all’articolo inserisco alcune immagini da me scattate nel 2004.

Lascio la parola a Margherita.

Il 13 Ottobre ci ha lasciato Charles Jencks.
Charles è stato uno dei grandi intellettuali del nostro tempo. Uomo colto e libero, praticante convinto della libertà che solo la conoscenza e la cultura può concedere.
Era solito viaggiare per il pianeta e sedersi e conversare pienamente immerso nella comprensione della essenza del luogo, tanto da mettere a proprio agio i suoi interlocutori stranieri. Una volta lo portai all’Università Statale di Milano e fu lui a spiegare a me come il Filarete avesse risolto il problema dell’angolo.
Il dettaglio è sempre stata sostanza, sostanza e significato.
La sua infinita curiosità lo portò ad approfondire il paesaggio come luogo di riassunto della complessità dell’uomo.
Era ateo ma credeva convintamente nel cosmo e nella scienza. Era strabiliato dalla meraviglia del DNA.
Le idee le fissava velocemente a volte nel tempo di un viaggio in taxi verso Linate. Tutto era chiaro nella sua testa.
Il mondo lo ha compreso, Milano forse un po’ meno. Questo è un grande rammarico. Charles fu chiamato nel 2002 per il progetto del Portello da Brunelli che aveva capito quanto i suoi paesaggi avessero la capacità di portare lo sguardo e la mente altrove. I suoi erano paesaggi portati alla essenza . La vocazione al futuro era chiara ma altrettanto forte il legame con il passato. Ogni cosa ha una origine ; la potenza del passato segna la direzione per lo sviluppo futuro.
Il progetto Holding the Eco-line a Suncheon City in Corea è un sunto straordinario di comprensione del territorio e della cultura locale.
Jupiter Art-Land Cells of Life è poesia pura.
Scottish Worthies è quasi rinascimentale.
Metà del suo tempo lo dedicava al progetto dei Maggie’s Centres . Charles usava le sue relazioni per creare piccoli centri di cura degli aspetti collaterali alla malattia del cancro.
Lui era convinto che parte della cura fosse anche insegnare ad una donna a sentirsi bella durante il periodo delle chemio; supporto psicologico, pratico e sociale.
Li faceva disegnare ai suoi amici architetti: Frank O’Gehry, Steven Holl, Snøhetta, Zaha Hadid, Rem Koolhaas. Ne ha costruiti ben 30 in giro per il mondo.
Serbo il ricordo della sua eleganza. Il suo era un modo di essere profondo di chi con pazienza porta avanti le sue idee consapevolmente ma senza imporsi.
Personalmente gli sono molto grata. E’ stato il mio maestro di vita. Mi auguro e auguro a tutti di poter praticare il senso di libertà e vera amicizia che Charles mi ha insegnato.

Margherita Brianza

Immagini del Garden of cosmic speculation:

Black hole, Garden of cosmic speculation.

Snail snack mounds. Garden of cosmic speculation.

Jumping bridge. Garden of cosmic speculation.

Standard model. Garden of cosmic speculation.

 

Masino: tre giorni per l’autunno 2019

Masio fiere di piante

Fiera di Masino 2019: lo stand dell’Erbario della gorra

La versione autunnale della Fiera del Castello di Masino è sempre incantevole. Quest’anno era una giornata brumosa molto piacevole per fortuna senza pioggia.
Molto belli alcuni stand, in primis quello dell’Erbario della gorra: un vero giardino con stanze di differenti tonalità dal violetto, al rosa fino al giallo. Bellissima l’esposizione di dalie di Susanna Tavallini, sempre intrigante quello di I Giardini e le fronde. E poi tante interessanti scoperte botaniche come Desmodium yunanensis dalle grandi foglie rotonde e di Deutzia coimbrosa che ha una fioritura bianca autunnale (Vivai Cappellini); Aster Montecassino double, con fiore bianco doppio; Fuchsia Piero Jam dal portamento alto e un pò scomposto e rustica (Vivaio Il giardino delle essenze perdute). Il vivaio Nifantani presentava Hamamelis virginiana Mexicana già in fioritura con le foglie e Hamamelis Yamina dalle foglie porpora. E infine molto bello Tanacetum parthemium ‘Flore pleno’.

Ecco alcune immagini di altre piante che mi hanno colpito:

aster, fiori autunnai

Aster Tataricus, molto alto ed eretto. Fiera di Masino 2019

Carissa, piante mediterranee

Carissa grandiflora: arbusto delicato sempreverde con una continua fioritura bianca profumata. Fiera di Masino 2019

crisantemi, fiori autunnali

Chrysanthemum ‘Ruby mound’ dal rosso stupendo. Fiera di Masino 2019

dalie, fiori autunnali

Dahlia Taurus. Fiera di Masino 2019

eupatorium, fiori autunnali

Eupatorium capilliformis ‘Elegans’, altissmo e con spighe piumose. Fiera di Masino 2019

foglie, arbusti

Fothergilla Blue shadow, dalle foglie quasi azzurre. Fiera di Masino 2019

Gingko, miniature

Un gingko in miniatura. Gingko biloba ‘Mariken’. Fiera di Masino 2019

Hydrangea, ortensie piccole

Hydrangea quercifolia ‘Ice christal’, molto compatta e di dimensioni ridotte. Fiera di Masino 2019

ricadenti, rampicanti

Lonicera crassifolia, ricadente e tappezzante. Fiera di Masino 2019

ciliegi da fiore, bacche autunnali

Malus toringo ‘Brouwer’s Beauty’. Fiera di Masino 2019

agrumi rustici

Bellissimi esemplari di Poncirus trifoliata al vivaio Cappellini. Fiera di Masino 2019

piante da ombra

Rabdosia longituba: perenne a fioritura autunnale anche da ombra fitta. Fiera di Masino 2019

I giardini di Venaria Reale e la mostra sui giardini d’Europa

I giardini di Venaria Reale.

Dopo tre anni (vedi post del 2016 “Ritorno a Venaria Reale“) sono ritornata ai giardini di Venaria Reale in occasione della bellissima mostra sui giardini d’Europa. Rispetto a tre anni fa devo dire che lo stato dei giardini è davvero molto migliorato, con una manutenzione più accurata e finalmente con i famosi Potager allestiti con piante e ortaggi. Anche il Giardino dei fiori che la volta precedente appariva una sfilata di patetiche piantine del vetro, oggi ha delle composizioni rispettabili. Restano potenti gli assi visivi, bello come sempre il giardino di sculture di Penone.

Alcune immagini

I giardini di Venaria Reale. I giardini fioriti

I giardini di Venaria Reale. Il lungo canale d’acqua

I giardini di Venaria Reale. La fontana all’ingresso con i bei cani di metallo di Velasco Vitali che avevo già visto alcuni anni fa all’Isola Madre

I giardini di Venaria Reale. Uno scorcio dei Potager du Roi

I giardini di Venaria Reale. Uno scorcio della lunga pergola nei Potager du Roi

I giardini di Venaria Reale. Pelle di marmo di Penone

Davvero notevole la mostra “Viaggio nei giardini d’Europa da Le Notre a Henry James” (vedi www.lavenaria.it/it/mostre/viaggio-giardini-deuropa) che dura ancora pochi giorni fino al 20 ottobre.
Un viaggio molto complesso e assai ben documentato attraverso i racconti e le testimonianze iconografiche dei celebri viaggiatori del 1700 e del 1800.

Venaria Reale: disegni di Francesco Bettini

Venaria Reale: J.S. Singer | Signore in giardino

Orticolario 2019 all’insegna del viaggio e dei colori delle bacche

Premiazione Paolo Bürgi | Orticolario

Molta affluenza e molti appuntamenti interessanti a Orticola 2019. Quest’anno ho trovato più convincenti gli spazi creativi e alcuni davvero notevoli. Molto completa la sfilata di arbusti da bacca e in generale molto belli gli allestimenti di piante dei vivaisti e in particolare quelli di Erbario della gorra e di I giardini e le fronde. Molte le piante interessanti proposte anche da Il quadrato di giardino, Althea con ellebori da Zanelli, dal vivaio francese Pepiniere du Lac des sapins, dal Peccato vegetale e da Il giardino con un bellissimo esemplare di Oxydendrum arboreum.

Ho trovato particolarmente riuscita l’installazione di Mario Mariani intitolata “5”, per i cinque punti di entrata/uscita e per le piante (600 di circa 400 specie!) provenienti dai 5 continenti. Immerse in una radura le cinque grandi bordure sono un trionfo di colori, dal rosso, all’arancio, al porpora, fino ai gialli solari e acidi e ai bianchi…

Molto piacevole e rasserenante l’allestimento “Il cammino del sole che sorge” di Francesca Meddi che ha interpretato il tema del viaggio come un percorso spirituale in un boschetto di bamboo attraversato da belle pietre tonde di ardesia.

Fantastico il bus garden progettato dal garden designer Leonardo Magatti. Molto riuscita l’installazione di Silvia Ghirelli per All’Origine. Infine da segnalare i vasi in resina ecologica di Monica Bispo.

La giornata di venerdì 4 ottobre ha avuto inizio con il conferimento del premio “Per un Giardinaggio Evoluto” 2019 a Paolo Bürgi, architetto paesaggista tra i più apprezzati a livello internazionale, che ha ricevuto il premio “Per un Giardinaggio Evoluto” 2019.

Per quanto riguarda le installazioni realizzate nel parco, selezionate dalla giuria del concorso internazionale “Spazi Creativi”, il premio “La Foglia d’Oro del Lago di Como” (ideato e realizzato da Gino Seguso della storica Vetreria Artistica Archimede Seguso di Murano) è andato allo spazio intitolato “Move n’ meet”, progettato da Mirco Colzani, realizzato in collaborazione con gli allievi della Fondazione Minoprio. Questa la motivazione espressa dalla giuria: “Per la maestria nell’uso dei diversi materiali e nella ricerca delle piante. L’audacia nell’accostamento di piante comuni e insolite in un contesto contemporaneo crea un viaggio nello spazio e nel tempo”. Tra gli “Spazi Creativi”, “Time Travel” di Nicoletta Mattezzi si aggiudica i premi “Empatia”, “Villa Carlotta”, “Villa d’Este” e “AIAPP – Matilde Marazzi” (quest’ultimo ex aequo con “Move n’ meet”), mentre a “5” di Mario Mariani sono stati consegnati i premi “Arte”, “Gardenia” e “Stampa”.

A chiusura della giornata ho assistito alla conferenza di Paolo Bürgi nello spazio Gardenia: il paesaggista ha illustrato alcuni dei suoi progetti che sono davvero stupendi sia nelle scale minori che nei grandi interventi sul paesaggio. Ricchi di suggestioni poetiche e dotati di una armonia perfetta.

Alcune immagini da Orticolario 2019

Giardini Creativi | Move n’ meet

Spazi Creativi | “5” di Mario Mariani

Spazi Creativi | “5” di Mario Mariani

giardini-creativi-cammino-del-sole che sorge -orticolario-2019

Bus Garden

Erbario della Gorra

I giardini e le fronde

Creativo e molto bello l’allestimento di Silvia Ghirelli per All’Origine

Vasi in resina ecologica di Monica Bispo

Orticolario 2019: piante che mi hanno colpito

Tra le piante esposte a Orticolario 2019 ecco alcune che mi hanno colpito:

Acanthus ‘Snow storm’ dalle belle sfumature bianche

Anemone ‘Red Riding hood’ un anemone mignon di altezza max 30 cm

Aster ‘Ann Leys’ molto particolare

Disporum, erbacea da ombra con un fiore bianco

Hibiscus acetosella dalle foglie porpora tr le piante di “5” di Mariani

Hydrangea ‘Pink Annabelle’

Malus ‘Georgeous’ dalle meline molto grandi e appariscenti. Pare che l’unico difetto sia che le meline si spappolino facilmente sporcando a terra…

Reineckia carnea, una erbacea sempreverde da ombra, crescita veloce, con fiore rosa. Proposta nell’allestimento “Move n’ meet”

Schizostylis cocc. ‘Major’

Hydrangea macrophylla ‘Etoile violet’ del vivaio I giardini e le fronde: stupenda!

Seminario Valfredda con James Hitchmough e Cassian Schmidt

Molto interessante il seminario organizzato da Valfredda in occasione degli eventi di Maestri di paesaggio a Bergamo. Quest’anno i relatori sono stati due personaggi di spicco nel plant design e nell’orticoltura contemporanea:

  • James Hitchmough, professore all’Università di Sheffield e ricercatore negli ambiti dell’ecologia, la progettazione e gestione della vegetazione erbacea e
  • Cassian Schmidt, direttore per 18 anni di Hermannshof garden, laurea in architettura del paesaggio e master in orticoltura

Interessante la convergenza del pensiero dei due ricercatori/paesaggisti nell’approccio basato sull’osservazione e studio delle comunità vegetali naturali per poterle riproporre in un contesto artificiale e nelle considerazioni sulla manutenzione.

Per approfondire i loro contributi si consigliano due libri: C. Scmidt, The garden Hermannshof, Ulmer, 2013; J. Hitchmough, Sowing beauty, Timber Press 2017 (entrambi acquistabili alla Libreria della Natura)

Hitchmough propone le comunità naturali come modello di plant design, per la loro stabilità nel tempo e le prolungate fioriture. In particolare le comunità naturali australiane possono essere un efficace modello per gli impianti urbani. H. sostiene che “l’ispirazione deve venire dalla natura piuttosto che dai cataloghi dei vivai”.

Propone tre letture della natura: 1 come fonte estetica; 2 come lezione etica; 3 come lezione ecologica e orticola, cioè come imparare dalla natura.

Tutte le piante erbacee della terra si possono classificare in 5 tipologie

Schmidt propone nuove prospettive del plant design basate sugli habitat naturali, che si possono definire come ecologia+estetica.

Affronta 4 argomenti principali 1. Gli ecosistemi orticolturali nel giardino: l’esempio di Hermannshof; 2 Manutenzione time-saving; 3 Tipologie di vegetazione naturale come fonte di ispirazione; 4 Comunità di piante stile prateria.

Sottolinea l’importanza del concetto di socialità sviluppato da Hansen; ad esempio se utilizzo in gruppo piante che preferiscono essere isolate avrò una maggiore necessità di manutenzione.

Il modello migliore per comprendere la competizione delle piante è CSR (Competion/Stress/Ruderal)

News in tema di corsi, convegni, fiere e altro ancora. Ottobre 2019

Dal mio giardino a Laveno

Associazioni

  • Domenica 13 ottobre al vivaio Spertini di Cittiglio avrà luogo una grande festa organizzata dall’associazione Piante guerriere ‘Colori, musica e profumi d’autunno’: molti gli eventi in programma e il ricavato sarà impiegato per il restauro del giardino di Villa Fumagalli progettata da Portaluppi a Laveno Mombello.
    Locandina

Concorsi e premi

  • I vincitori della Seconda Edizione del Premio Internazionale “EcoTechGreen”, importante riconoscimento che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e PAYSAGE, con la Rivista Internazionale TOPSCAPE, hanno promosso in collaborazione con FLORMART, in occasione della decima edizione del Forum Internazionale ECOtechGREEN, sono:
    CATEGORIA A Technological Green and Green Infrastructures:
    1.Capogruppo Adam Greenspan, Peter Walker – Pwp Landscape Architecture. Progetto Jewel Changi Airport, Singapore
    2. Capogruppo Rasmus Astrup – Sla Architects. Progetto Amager Bakke Rooftop Park, Amager, Copenaghen
    CATEGORIA C, Hi-tech city landscape: Capogruppo Jean Louis Missika – Ass. Urbanismo, Architettura, Progetti Di Grand Paris, Sviluppo Economico E Attrattività, Città Di Parigi, Progetto Municipalità Di Parigi
    Comunicato stampa
  • 12-13 ottobre a Palazzo Verbania di Luino seconda edizione di Earth Prize 2019 con la partecipazione tra gli altri di Stefano Mancuso.
    Il Programma

Corsi e convegni

  • 12 ottobre inizia alla Libreria della natura di Milano il corso in 4 lezioni “Giardinieri all’opera”, docente Sandro Degni.
    Locandina
  • Mese di ottobre gli eventi Fondazione Benetton.
    Consulta www.fbsr.it
  • A fine ottobre partono alla Scuola del verde di Roma una serie di corsi di progettazione dei giardini, giardinaggio, cura dell’orto, illustrazione botanica.
    Ecco il programma con tutte le info.
  • 16 ottobre 2019- 8 giugno 2020, nuove lezioni nel corso di giardinaggio avanzato e replica del corso di giardinaggio base in compagnia del curatore botanico Edoardo Santoro.
    Programma.
    Prenotazioni: t. 011 4429629 – madamadidattica@fondazionetorinomusei.it , www.palazzomadamatorino.it
  • 31 ottobre, Congresso “Comunicare l’albero” nell’ambito delle giornate tecniche della Società italiana di arboricoltura.
    Programma

FAI

  • Il 26 settembre 2019, con il Comune di Recanati e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani il FAI ha inaugurato il primo Bene FAI nelle Marche, l’Orto sul Colle dell’Infinito, situato sull’altura che dal 1837 è intitolata a una delle più grandi poesie della nostra letteratura, L’Infinito di Giacomo Leopardi. Presenti alla cerimonia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
    Per approfondire www.fondoambiente.it/luoghi/orto-sul-colle-dell-infinito
  • 12-13 ottobre, Torna in 260 città il weekend dedicato alla bellezza. 700 luoghi del nostro Paese inaccessibili o poco valorizzati da scoprire attraverso occhi nuovi e prospettive insolite.
    Per saperne di più www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/

Fiere e vivai

Giardini

  • Nasce la Rosa ‘Gabriele D’Annunzio’ messa a dimora nel roseto del Vittoriale. A questo fiore è dedicato un progetto culturale multidisciplinare, L-ODO-ROSA, che comprende la riqualificazione del roseto del Vittoriale, che verrà inaugurato in primavera 2020 e ospiterà, oltre a numerosissime rose dannunziane, varietà di rose di diverse forme, colori e dimensioni, tutte provenienti da Paesi del Mondo legati al Poeta (12, come le aiuole del Roseto). L’obiettivo, creare una vera e propria “rete internazionale della Rosa”, un luogo di piacere psicofisico, fonte di benessere e di ispirazione letteraria.
  • E’ stato inaugurato Il ‘Giardino della Sport Therapy’ per combattere le leucemie infantili è diventato realtà. Il concorso di progettazione ‘I Giardini di Myplant’ ha permesso la realizzazione di una palestra a cielo aperto di 500mq sul tetto del Centro Maria Letizia Verga a Monza.
    Comunicato stampa

Milano

  • 6 ottobre ore 10, MuseoLab organizza si rinnova la “classica ” passeggiata alla scoperta della storia e del territorio dello stabilimento industriale della ex Richard Ginori sul Naviglio Grande fino alla Canottieri Milano. Appuntamento sul ponte di ferro davanti alla Richard via ludovico il Moro, cavalcavia Don Milani

Mostre

Viaggi

  • Sabato 12 ottobre Italia nostra organizza “ Meraviglioso Garda: la villa romana di Desenzano, Catullo e le sue grotte a Sirmione, le antiche limonaie di Gargnano”.
    Programma

Dal mondo delle riviste. Ottobre 2019

Persicaria ‘Painter’s palette’

Arcipelago Milano

Disegno di Claudio Longo

Coda di gallo settembre 2019 a cura di Claudio Longo

Gardenia ottobre 2019

  • Il paradiso botanico di Umberto Pasti in Marocco
  • Il giardino di villa Fanny sul lago di Como
  • Un progetto di Paolo Burgi in Canton Ticino
  • Il giardino-vivaio di Erbario della Gorra in Piemonte
  • Panicum: specie e varietà

Gardenia Rose e giardini, ottobre 2019

  • La collezione di rose David Austin a Foligno
  • Un giardino di rose in Puglia
  • Rose moderne sul lago Maggiore
  • Un castello ricco di rose nella valle della Loira
  • Le cure naturali per far crescere le rose

Giardino antico autunno 2019

  • Un progetto di Filippo Piva tra paesaggio agricolo e parco storico
  • Quando il nutrimento arriva dalla natura: l’uso dei microrganismi
  • Nel giardino di un giovane paesaggista
  • Charme provenzale
  • Oasi romantica vista mare, progetto di Luigina Giordani

Topscape, n. 37 2019

  • Essay Cyberparks, M. Bocci, C. Smaniotto Costa, E. Marcheggiani
  • Personaggi: Patrick Blanc
  • Chi tutela e gestisce o pianifica le acque marine, A. Calcagno Maniglio
  • e poi tanti progetti internazionali

La botanica di Leonardo alla BAM di Milano

Capra e Mancuso alla BAM durante la conferenza dedicata alla botanica di Leonardo

Sabato 28 settembre alla BAM di Milano si è tenuta una conferenza molto interessante sulla Botanica di Leonardo a cura del gruppo di esperti (Mancuso, Capra e Mercato di Aboca) curatori della mostra in corso a Firenzie fino al 15 dicembre (www.labotanicadileonardo.it/mostra-leonardo-da-vinci-firenze/).

Relatori il biologo Stefano Mancuso, il fisico Fritjof Capra e il fondatore di Aboca Valentino Mercati, a illustrare il grande (e poco esplorato fino ad ora) contributo di Leonardo alla botanica.
Leonardo come pensatore sistemico, ci dice Capra, nel senso del suo approccio alla comprensione dei fenomeni attraverso la messa in relazione tra loro dei fenomeni attraverso patterns. Leonardo aveva un approccio visivo, tipico del pittore, ai fenomeni della natura con una connessione tra rappresentazione artistica e comprensione intellettuale delle forme della pittura, considerata come arte e come scienza. L’approccio scientifico di Leonardo è estremamente dinamico in quanto rappresenta le forme della natura in trasformazione. Leonardo è il primo botanico ed ecologista.

Mancuso cita una frase molto importante di Leonardo che afferma che le qualità delle piante sarebbero sempre le stesse anche senza la lingua umana. Mentre prima di Leonardo le piante venivano classificate solo in base alla loro utilità per l’uomo (alimentari, tintorie, da fibra..), per la prima volta Leonardo si interroga sul funzionamento delle piante e formula una serie di ipotesi che si sono poi dimostrate vere. Un esempio è la scoperta degli anelli concentrici degli alberi, un altro esempio è la fillotassi, cioè lo studio della disposizione delle foglie sul ramo.

Mercati sottolinea come Leonardo, scagliandosi contro gli alchimisti, introduca per la prima volta il concetto di artificiale e avverta il pericolo di un sistema che va contro natura.

Alla fine degli interventi si apre un interessante dibattito con domande del pubblico che toccano aspetti diversi come la catastrofe ambientale (Mancuso sottolinea a questo proposito come uno dei rimedi principali sia quello di piantare alberi nelle città,che vanno ripensate completamente, Mercato invita i consumatori ad essere più vigili e consapevoli), sulla epigenetica, sulla formazione alla botanica (Mancuso cita alcune statistiche americane da cui si desume il ruolo assolutamente marginale di laureati nelle scienze naturali).

Giardini in viaggio Laura Pirovano