La vista del giardino progettato da Piet Oudolf nel maggio 2020 dal Vitra Haus
Sono state utilizzate circa 30.000 piante, tra cui in gran numero nella stagione autunnale Anemone ‘Pamina’, Persicaria amplexicaulis “Alba”, Amsonia hubrichtii, Heuchera villosa, Aster di differenti varietà (‘Twilight’, ‘Umbellatus’, ‘Nachtauge’), Echinacea pallida “Hula Dancer” . Tra le graminacee Schizachyrium ‘Ha Ha Tonka’, Pennisetum, Molinia caerulea ‘Moorhexe’ e ‘Heidebraut’, Sporobolus heterolepsis (come matrice), Stipa calamagrostis.
Molto bello il disegno complessivo che include alcuni segni tondi, quello centrale con un vecchio ciliegio, due laterali con cerchio di prato a formare un dolce rilievo e uno con un sottile canale d’acqua. Bellissimo il dialogo del giardino con le architetture sullo sfondo.
Planimetria. Fonte Vitra
Il piccolo canale d’acqua
Il cerchio di prato
L’albero centrale
AMSONIA HUBRICHTII
ARTEMISIA GUIZHOU
KALAMINTHA NEPETA E SEDUM MATRONA SUNKISSED PIET OUDOLF GARDEN
Persicaria Alba
Anemone ‘Pamina’ e sullo sfondo la piccola costruzione Diogene progettata da Renzo Piano
Da Basilea è facile raggiungere il Vitra design museum di Weim am Rheim con i mezzi pubblici (autobus 55 fino alla stazione Vitra, in 15 minuti). Consiglio di fare una visita guidata alle architetture che dura circa un paio d’ore perchè al Vitra dagli anni ottanta fino agli anni più recenti (ultimo nel 2016 il Vitra Schaudepot firmato da Herog&deMeuron).
Dal maggio 2020 – davanti alla Vitra haus per una estensione di circa 4000 metri quadrati – si può ammirare il bellissimo giardino di Piet Oudolf che vi illustrerò in un post successivo.
Qui di seguito la planimetria con l’indicazione di tutte le architetture e di seguito alcune immagini
HERZOG & DE MEURON VITRAHAUS 2010
FRANK GEHRY 1989
FRANK GEHRY 1989
TADAO ANDO 1993: ospita una serie di sale per conferenze
NICHOLAS GRIMSHAW 1983 factory Building
ALVARO SIZA 1994
ZAHA HADID 1993 ex Stazione dei pompieri ora luogo per ospitare eventi
Sanaa 2012, sede della logistica
SANAA 2012
Vitra Schaudepot, by Herzog&De meuron, 2016: bellissimo il gioco di mattoni, tagliati sulla facciata e interi nella pavimentazione
Dopo tanti anni un ritorno ad un luogo molto amato: la Fondation Beyeler di Basilea per la bellissima mostra dedicata a Matisse che è aperta fino al prossimo 26 gennaio.
Sempre magica questa architettura di Renzo Piano che si apre in maniera così poetica e naturale sul giardino e che sa così ben valorizzare le delicate silhouette di Giacometti.
Molto bella la mostra che ripercorre tutto il percorso artistico del pittore.
Ecco alcune immagini
Molto delicata la leggera scala che si perde nel prato
Bellissimo il nome scelto dalla Fondazione Asilo Mariuccia per il nuovo progetto, in partenza a metà ottobre, che prevede un percorso formativo rivolto a tutti i ragazzi dai 16 ai 21 ani che in questo momento non stanno lavorando e neppure studiando. Il progetto è stato pensato per il territorio dell’Alto Verbano nei distretti di Luino, Cuveglio e la sede è presso le strutture di Asilo Mariuccia a Porto Valtravaglia.
‘Coltivare l’inclusione’, finanziato dalla Fondazione Cariplo, fa tesoro dell’esperienza ultra ventennale nell’accompagnamento al lavoro degli adolescenti.
Il corso vedrà coinvolti tre gruppi di 12 giovani ciascuno per cicli formativi di 6 mesi. Come strumento per imparare le principali regole del lavoro (tempistiche, costanza, sicurezza del lavoro in gruppo e capacità di iniziativa in primis) è stato scelto il giardinaggio dato che Asilo Mariuccia dispone di serre e di tutti gli strumenti oer garantire una formazione di qualità. All’interno del processo formativo è inoltre prevista una “pillola formativa” sulla castanicoltura che parte dalla creazione di talee fino al trattamento del castagno.
Il percorso è gratuito e garantisce rimborso spese ai partecipanti.
Per informazioni
Manuela Comi, mail manuela.comi@asilomariuccia.com
Maurizio Mozzoni, mail maurizio.mozzoni@asilomariuccia.com
27 dalle 10 alle 13, Convegno Italia nostra- Aipin, Beni culturali e paesaggio di fronte al cambiamento climatico….CAM Gabelle, via San Marco 45 Milano. Italia nostra beni culturali e paesaggio
1 ottobre Nel Boscoincittà, nell’ambito ella rassegna Parole in giardino organizzata da Gardenia con Bookcity la biologa Emanuela Evamgelista presemta il suo libro Amazzonia, una vita nella foresta. Per info https://www.bookcitymilano.it/
Non conoscevo affatto la valsesia e anche se certamente non è il mio modello di montagna (essendo una appassionata delle Dolomiti e del Trentino Alto Adige o della meravigliosa Alpe Veglia) ho trovato interessanti le testimonianze delle antiche case Walser soprattutto ad Alagna, paese molto bello, assai ben tenuto e non rovinato con un bellissimo affaccio sul Monte Rosa (nuvole permettendo)
Ecco alcune immagini
Ronco, frazione di Alagna con molte case Walser e con il piccolo delizioso museo Walser
Casa Walser con le caratteristica intelaiatura di legni in orizzontale che servivano per far seccare il fieno
Un’architettura tipica ad Alagna
Tanti splenditi orti
Campertogno, vista dal sentiero dell’arte
La piccola frazione di Rusa, vicino a Campertogno sul torrente Artegna
Un tratto della ciclopedonale che congiunge tutti pa paesi della Valsesia
La bellissima val Vogna che si raggiunge con un piccolo bus e dove ci si può fermare a dormire nella frazione Sant’Antonio dove c’è un agriturismo e poi fare belle escursioni o semplicemente percorrere il sentiero che attraversa, in piano, la valle
Ad agosto sono andata a visitare Casa Macchi, una recente acquisizione del FAI a Morazzone, un paesino di quelli ormai un po’ abbandonati in provincia di Varese. L’architettura è un grazioso palazzetto di provincia che sorge all’ombra del campanile della chiesa. L’interesse di questo luogo è dovuto alla “possibilità di cogliere e restituire la vita autentica di una dimora che non fu né cascina né palazzo, né ordinaria né straordinaria, ma tipica, tradizionale, semplice, vicina nelle forme – borghesi, con qualche gradevole vezzo alto-borghese – e vicina nel tempo, tanto da generare curiosità ed empatia nel visitatore, che vi riconoscerà oggetti e consuetudini in un paesaggio domestico che appartiene alla sua stessa tradizione (soprattutto se lombardo), capace di solleticare la memoria e di accendere un qualche interesse antiquario.”
Fino al 6 ottobre si può visitare al LAC di Lugano una bellissima mostra dedicata ad Alexander Calder. Sono esposti una trentina di opere che sono state prevalentemente realizzate negli anni trenta e quaranta del novecento, dalle prime astrazioni ad una rara selezione di mobiles, standing mobiles, stabiles e Constellations.
Nonostante il caldo molto intenso di quest estate il mio giardino ad agosto mi è apparso lussureggiante e festoso, complici le piogge prolungate di maggio e giugno.
Ecco alcune immagini
Le aiuole verso il bosco
Il percorso nel bosco
Tanti tanti anemoni in giro per il giardino
Qui la macchia di Anemone ‘Prinz heinrich’, più tardivi
Finalmente in fiore la bellissima Passiflora ‘Fata confetto’, uno dei tanti doni dell’amico Adriano Bettin
Amo moltissimo questo ibiscus bianco che fiorisce molto più tardi di quello rosa acceso
Mi ha dato soddisfazione Nierenbergia scoparia, una solanacea che fiorisce dala primavera fino alla tarda estate
Clematis heracleifolia Blue dwarf
Anche quest’anno mi hanno dato grande soddisfazioni le Tithonia con i loro fiori di una ronalità di arancio davvero stupenda
Davanti alla casa in un vaso è spuntata una Solidago
Il giardino dedicato all’amata Lea e agli altri cari animaletti le cui ceneri sono qui conservate
foto scattata di sera con hydrangea serrata e paniculata assieme alla fucsia magellanica
L’aiuola centrale con le tante Cleome che durante l’estate si sono allargate e sarano in fiore fino ai primi geli
Molto interessante la nuova iniziativa dei podcast del network Grandi giardini italiani: La voce dei protagonisti
Il favoloso mondo dei Grandi Giardini Italiani si racconta attraverso i protagonisti di luoghi testimoni di oltre 500 anni di storia, arte e botanica. Anche su Spotify https://open.spotify.com/show/2xAkGuf17d50r88BVg90F8
Episodio 1 Alessandra Vinciguerra racconta I giardini della Mortella