Vivaio di piante insolite: perenni, graminacee, aromatiche, alberi, arbusti, rampicanti…. Il vivaio ha inoltre un buon assortimento di piante da ombra
Il catalogo descrive in maniera esauriente ogni pianta corredandola di una scheda tecnica. Ricerca per tipologia o per singola pianta; è prevista una ricerca avanzata che mette a disposizione una serie di criteri di selezione, dall’altezza, al colore della foglia e del fiore, all’esposizione, al periodo di fioritura…
Vivaio specializzato in perenni ed erbe ornamentali, con una bella collezione di astri e sedum.
Il catalogo descrive sinteticamente ogni pianta con brevi note colturali; si può effettuare la ricerca selezionando la categoria (perenne, graminacea…)
Vivaio con un bell’assortimento soprattutto di arbusti (anche insoliti), oltre che di perenni ed erbe ornamentali
Il catalogo offre informazioni stringate su ogni pianta ma per ciascuna è possibile con un messaggio richiedere maggiori informazioni
Nella ricerca si può selezionare la famiglia e il genere; disponibile una ricerca avanzata secondo molteplici parametri, come rusticità, portamento, periodo di fioritura, tipo di pianta e di terreno, colori delle fioriture…
Il più grande vivaio al dettaglio specializzato in perenni ed erbe ornamentali; offre anche un buon assortimento di felci e di alcuni arbusti particolari.
Il catalogo offre per ogni pianta le informazioni indispensabili e anche suggerisce gli accostamenti più adatti con altre piante.
Un’aiuola del mio giardino a Laveno in attesa della ripresa
In questo periodo di quarantena le giornate si susseguono tranquille nella solitudine domestica. Oltre alle mille faccende pratiche che ci vedono improvvisati cuochi, perfezionisti giardinieri a curare quelle poche piante dei balconcini, questa giornate insolite ci spingono a ideare nuovi progetti. Tra questi ho pensato di dare inizio – in maniera un pò artigianale – ad una serie di videoconferenze sul plant design.
Sul mio canale youtube potete vedere le prime due lezioni:
La prima riguarda le siepi: come utilizzarle in modo originale, con forme inconsuete, con differenti profondità e con giochi di sovrapposizioni.
ecco il link https://www.youtube.com/watch?v=jRKODzXcclA
La seconda riguarda la vegetazione sotto chioma: alcuni esempi di vegetazione alla base degli alberi con piccoli arbusti, erbacee perenni ed erbe ornamentali.
Il Midwest degli Stai uniti un tempo era ricoperto da praterie ormai distrutte dall’agricoltura, dallo sviluppo urbano, dalla invasione di piante non autoctone, insetti nocivi e interruzione della pratica degli incendi: ne resta solo 1%. Negli ultimi decenni dal 1980 ci sono stati vari progetti di ricostituzione di praterie a scopo didattico e di ricerca. Durante il mi viaggio di una decina di anni fa ne ho visitate alcune.
Per proseguire con i viaggi virtuali, eccovi alcune immagini di paesaggi delle praterie
Glacial Park prairie
Glacial Park Prairie
Glacial Park Prairie
Ragdale
Una macchia di Rhus tiphina nella prateria autunnale
Dato che per il momento non possiamo andare per vivai comincio una breve selezione di alcuni vivai che offrono le loro collezioni online e che ci offrono dei cataloghi ben fatti. Nei prossimi post continuerò la mia selezione.
Arborea farm
Vivaio specializzato in piante acquatiche e palustri. Il catalogo, oltre alla scheda tecnica, presenta una descrizione accurata di ogni pianta incluse alcune note colturali.
Ricerca per tipologia (ninfee rustiche, fiori di loto, galleggianti, ossigenanti, da terreno umido, graminacee palustri, per fitodepurazione…)
Specializzato in erbacee (perenni e annuali), offre anche una piccola collezione di buddleie e rose.
Il catalogo fornisce informazioni essenziali ma utili per ogni pianta. Inoltre è possibile navigare non solo scegliendo la tipologia (erbacee/graminacee/rose…) ma anche selezionando le piante per alcune interessanti caratteristiche (foglia grigia/foglia decorativa/vagabonde/coprisuolo/da taglio)
Ricca collezione di erbacee perenni, disponibilità di alcuni piccoli arbusti, di felci e di molte piante adatte a zone ombreggiate. Il catalogo è veramente fatto molto bene: oltre alla scheda tecnica, racconta l’origine della singola pianta, i suoi utilizzi e le sue caratteristiche estetiche. Ricerca per tipologia, tipo di esposizione, colore, altezza, piante autodisseminanti, fiori eduli e piante con ridotte esigenze idriche.
Vivaio di piante erbacee perenni, graminacee ornamentali e annuali da fiore. Selezione delle piante più rustiche, resistenti a parassiti e malattie.
Interessante la ricerca che permette di selezionare le piante – oltre che per le caratteristiche di base – per l’interesse per l’ambiente (coprisuolo, azotofissatrici, utili per insetti e uccelli, con poche esigenze idriche, piante spontanee).
Un vivaio al femminile – composto da un gruppo di donne vivaiste produttrici – che offre molti tipi di arbusti, con una bella collezione di ortensie. Il catalogo è ben fatto e oltre alle informazioni tecniche descrive altri aspetti sull’origine e la storia della pianta. Ricerca per tipologia, tipo di esposizione, di suolo, di utilizzo (siepe/cespuglio isolato/aiuola/scarpata…), colore.
Sempre per offrirvi immagini e suggestioni pur restando a casa, ho aperto il mio archivio fotografico per estrarre alcune piante che ho incontrato nel corso dei miei viaggi.
Io amo in modo particolare le felci e quindi ho pensato di iniziare da qui proponendovi alcune immagini di felci particolari che avevo fotografato anni fa nel parco stupendo di Terranostra nel mio viaggio alle isole Azzorre.
In questo periodo di clausura, bisogna affidarsi ai ricordi dei viaggi fatti quando si poteva farlo, che oggi ci sembra un tempo già molto lontano.
Ho pensato di estrarre dal mio archivio fotografico alcune poche immagini dei paesaggi che ho più amato. Così senza commenti, solo per sognare un pochino…
Consigli per viandanti e giardinieri. Storie di paesaggi, semi e talee, Emina Cevro Vukovic, Nora Bertolotti, Edicicloeditore, 2020, 184 pp., 14 euro
Conosco da molto tempo Emina e ho seguito spesso gli incontri del ciclo ‘Lunedì sostenibili’, manifestazione che si è tenuta per diversi anni e mi ha consentito di incontrare tanti personaggi e di conoscere tante diverse realtà. Quindi mi fa piacere dire due parole su questo piacevole libro che lei ha scritto a 4 mani con l’amica giardiniera Nora Bertolotti.
Fin dalla presentazione sono stata attratta dal loro proponimento, cioè quello di offrire spunti per guardare con altri occhi il paesaggio e per arricchire il proprio spazio verde con quanto la natura mette gratuitamente a disposizione lungo i sentieri. Un invito dunque a camminare per osservare e copiare in un certo modo la natura raccogliendo, quando possibile, semi e rametti da coltivare nei propri giardini o terrazzi o semplici balconi.
Un invito a “formarsi alla botanica proprio attraverso l’atto del camminare”. I primi due capitoli ‘Mettersi in cammino’ e ‘Note pratiche per incominciare’ offrono al lettore alcune semplici nozioni di base che possono aiutarlo a iniziare il cammino botanico.
Il libro poi ci offre 5 itinerari in luoghi molto differenti, da una passeggiata milanese alla scoperta delle semplici erbe degli spazi residuali, oppure a quella delle aiuole del Parco Bibioteca degli alberi, fino a camminate nella natura mediterranea ligure, alle scoperte lungo il crinale tra Emilia e Toscana, o ancora a quelle della Valsesia per finire alla scoperta dell’orto botanico di Palermo.
Bella – nella sua sintesi ragionata – la bibliografia finale.
Un piccolo libretto prezioso di cui mi ha fatto dono Sheppard Craige, il talentuoso artefice di quel posto incantato e misterioso che è il Bosco della ragnaia, il parco boschivo che Craige ha inaugurato nel 1995 nel piccolo borgo del Senese di San Giovanni d’Asso dopo un lavoro di molti anni (che prosegue ancora) che ha intrapreso con l’aiuto di alcuni giovani del luogo.
Il Bosco nelle parole del suo ideatore è “un’opera che nasce dall’applicazione diligente e dall’estro inventivo.”
Sheppard ci guida alla scoperta della sua creazione con parole semplici ma illuminanti, che ci aiutano a cogliere le sue tante idee progettuali, quelle di un artista che ha saputo trasformare con poesia e rispetto un luogo incontaminato in un magnifico parco d’arte sempre aperto alle visite.
Il racconto inizia con alcune concezioni spaziali molto interessanti “A volte progettare un paesaggio implica lo scostamento da ciò che troviamo naturalmente davanti a noi. Si vuol far sembrare più vicine o più lontane di come sono realmente alcune cose. Questo comporta una sorta di gioco con la prospettiva ovvero una forzatura.”
Le belle fotografie di Dominique Bollinger, in un luminoso bianco e nero, accompagnano con discrezione le sue parole e hanno il pregio di rendere la bellezza ‘umile’ ma profonda dei tanti angoli del luogo.
Ho inserito il Bosco della ragnaia nel mio racconto dei tanti giardini che ho amato nel mio ultimo libro “Giardini in viaggio. Ritratti di settanta e più giardini” edito dalla Libreria della natura. https://www.giardininviaggio.it/libri/
Coltiviamo il nostro giardino, a cura di F. Ferran, C. Mattogno e A. Metta, Derive e approdi, 2019, 159 pp, 15 euro
«Bisogna coltivare il nostro giardino»: prendiamo alla lettera la metafora di Candide che conclude il famoso racconto di Voltaire, è tempo di osare nuovi paesaggi.
Il pregio di questo libro è quello di fornire spunti per riflessioni più approfondite, di donarci tante diverse piste di indagine per rispondere al quesito su quale possa essere il nuovo modello di città che consenta una interazione tra tutte le forme del vivente in un ambiente nel quale siamo tutti collegati.
Un dialogo tra tanti esponenti della cultura legata al paesaggio, italiani e francesi, di differenti discipline, tra paesaggisti, architetti, urbanisti, geografi, sociologi, filosofi, artisti.
Cito solo alcuni passi che mi hanno colpito.
In “Teoria della metamorfosi” Emanuele Coccia propone il modello della metamorfosi in alternativa ai due modelli che in prevalenza affrontano la trasformazione e il cambiamento, che sono la conversione e la rivoluzione. La prima “seduce: dimostra e testimonia al soggetto la propria onnipotenza; il secondo è invece il mondo che cambia”. In entrambi i modelli “il soggetto contempla la propria potenza.” “In una metamorfosi la potenza che ci attraversa e ci trasforma non è affatto un atto cosciente e personale della volontà”. Quello che ci suggerisce Coccia è di prendete “il bozzolo come il paradigma… del semplice essere al mondo… E la Terra nella sua totalità non è che un immenso bozzolo che impedisce ad ogni soggetto di compiacersi nella sua potenza”.
Interessanti le considerazioni di Pierre Donadieu che sottolinea come a partire dagli anni Duemila emerga un “interesse a costruire le città non solo attraverso l’architettura ma anche attraverso il paesaggio, e, in particolare, attraverso la natura coltivata, boschiva e spontanea” E cita i progetti di Chemitoff a Nantes, quelli di Desvigne a Bordeaux o dell’Agence TER a Strasburgo.
“Nel XXI secolo, l’idea di natura in ambito urbano è diventata pluralistica; designa cioè sia ambienti boschivi e agricoli , sia ambienti spontanei o giardini”.
Interessanti anche le considerazioni sull’innovazione digitale a sostegno dell’abitante-giardiniere delle città: Fratini e Carrè segnalano rispettivamente l’esperienza della piattaforma bolognese GAIA e della francese Végétalisation Paris, utili strumenti di informazione e comunicazione per raggiungere il pubblico più vasto possibile.
Franco Panzini ci rimanda a sua volta ai giardini pensili di Babilonia nei quali a suo parere si univano “due concetti divergenti ma a noi cari: il senso della città densamente costruita e quello della naturalità a portata di mano”.
Gli autori del volume: Cristina Bianchetti, Nathalie Blanc, Catherine Carré, Eric Cassar, Veronica Cavedagna, Laura Centemeri, Emanuele Coccia, Jean-Noël Consalés, Pierre Donadieu, Fabiola Fratini, Alberto Giustiniano, Mathieu Gontier, Giovanni Leghissa, Mathieu Lucas, Dominique Marchais, Franco Panzini, Paolo Pileri, Nelly Pons, Carlo Ratti, François Vadepied, Stéphanie Wyler.