Una nuova videolezione di giardini raccontati. Mien Ruys
Un piccolo tour virtuale nel giardino olandese di Mien Ruys
Un piccolo tour virtuale nel giardino olandese di Mien Ruys
L’amministrazione parigina, guidata da Anne Hidalgo, ha avviato un progetto davvero ambizioso che da oggi al 2024 (in occasione delle Olimpiadi) trasformerà in un ‘giardino straordinario’ la più famosa promenade della capitale francese, i trafficatissimi e inquinati Champs- Élysée. Philippe Chiambaretta, l’architetto che ha realizzato il progetto, ha dichiarato di voler restituire il viale alla città e ai parigini, sottraendolo allo sfruttamento commerciale e turistico. Dimezzamento del numero di automobili, alberi, spazi verdi e zone pedonali, budget di 250 milioni per un restyling su un percorso di oltre 2 km da Place de La Concorde fino all’Etoile.
Video con il rendering del progetto
https://www.huffingtonpost.it/entry/champs-elysees-come-un-immenso-giardino-ecco-come-sara-parigi-con-le-olimpiadi-2024-video_it_5ffc584ec5b63642b6fd9b31
L’impossibilità di partecipare dal vivo a molti degli eventi può dare l’opportunità di assitervi a distanza: uno dei pochi vantaggi di questo periodo!
Finalmente quest’anno riesco a seguire online le conferenze organizzate da più di 30 anni dal Gruppo Giardino storico di Padova. L’edizione 2021 ha scelto un tema davvero affascnante, quello dei cammini e della lentezza. (giardino storico PROGRAMMA XXXI CORSO 2021).
Serge Briffaud – E’cole Nationale Supérieure d’Architecture Bordeaux – presentato e intervistato dalla curatrice del corso Antonella Pietrogrande, inaugura il ciclo con un intervento estremamente interessante e suggestivo dal titolo ‘Camminare il paesaggio. Le vie dello sguardo’.
L’architetto passa in rassegna le peculiarità di vie, cammini, sentieri come come componenti indissociabili del paesaggio e luoghi da dove è possibile scoprirlo.
Occorre andare oltre alla mobilità che cancella tutti i luoghi intermedi e partire dai vuoti che sono stati cancellati dai nostri viaggii ordinari per rivelare ciò che è diventato invisibile.
Il cammino può dare una forma di bellezza a spazi non riconosciuti.
Il sentiero può essere – come nel caso del Cammino nepalese sull’Everest – il vettore di mutazioni, capace di registrare l’evoluzione che provoca, diventando il luogo di incontro tra cultura locale e occidentale.
Paolo Pileri – pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano e responsabile del progetto VENTO – nel suo intervento ‘Progettare la lentezza’ sottolinea come la lentezza sia una risorsa preziosa e rigenerativa, tale da aumentare l’occupazione giovanile come dimostrano le esperienze dei ciclo-circuiti turistici tedeschi.
Per superare il paradigma secondo il quale ‘La velocità è diventata la norma sociale prevalente. Chi è veloce vince’ (Harmud Rosa, ‘Accelerazione e alienazione, Einaudi 2010), Pileri sottolinea il valore democratico della lentezza che è per tutti.
Il camminare è la forma di movimento che spreca meno energia e la bicicletta ancora meno. Inoltre solo con il cammino o andando in bicicletta si può avere una esperienza del paesaggio attiva.
Pileri ha poi presentato le linee guida del progetto VENTO sviluppato dal Politecnico di Milano, la ciclovia Torino-Venezia, 700 km lungo il fiume Po attraverso 4 regioni. Per informazioni sul progetto e per i video si consiglia di accedere al sito https://www.project.vento.polimi.it/
Letture consigliate
Siti web
Orti botanici d’Europa. Un viaggio tra storia, scienza e natura. Cristina Archinto. Testi di Alessandra Valentinelli. Terrimagon edition, 144 pp, € 26.00
https://www.terrimago.com/ortibotanicideuropa
Non una semplice guida agli orti botanici europei, ma piuttosto un interessante percorso tematico che ci aiuta a leggere l’evoluzione storica di queste importanti istituzioni.
Non a caso il racconto testuale e iconografico parte dal più antico degli orti, quello cinquecentesco di Padova e si conclude con Dublino, dove l’attuale direttore ha ricostruito una sorta di museo a cielo aperto nella migliore tradizione di manifesto della biodiversità, come del resto ha fatto recentemente l’orto botanico di Bergamo con il progetto ‘Valle della biodiversità’.
Il libro ci guida attraverso la storia e le trasformazioni più recenti di dieci realtà europee: Padova, Amsterdam, Parigi, Madrid, Roma, Kew garden presso Londra, Berlino, Hanbury a La Mortola, Bruxelles e Dublino.
Le immagini di Cristina Archinto, da sempre fotografa di natura, non sono per nulla convenzionali e hanno la capacità di evocare la suggestione anche di angoli più nascosti dei giardini.
I testi assai accurati di Alessandra Valentinelli, urbanista e studiosa di storia del paesaggio rurale, ricostruiscono la nascita, l’evoluzione di missione e funzioni degli orti, in parallelo al mutare del pensiero scientifico e all’emergere di una nuova consapevolezza del valore degli ambienti naturali e della necessità di preservarne la biodiversità.
Interessanti i piccoli approfondimenti che integrano la descrizione dei singoli luoghi, come il racconto della ‘Febbre dei tulipani’ olandese, la ‘Galleria botanica’ e ‘L’Agius Evolution Garden’ a Kew o, ancora, ‘Il viaggio delle palme’ a proposito di Hanbury.
Dalla narrazione di questo bel volume si ricava il desiderio non solo di approfondire la storia degli orti botanici ma anche quello di rivedere con occhi più attenti luoghi che magari abbiamo visitato nel corso degli anni oppure di visitarli se ancora non lo abbiamo fatto.
Un piccolo tour nel giardino della famosa plant designer Beth Chatto
Una panoramica sul mondo delle praterie americane e sulle piante più utilizzate. Un universo di alta biodiversità al quale si sono ispirati i paesaggisti contemporanei come Piet Oudolf.
Corsi e convegni
Fiere e vivai
Libri
E’ sempre piacevole conoscere iniziative che ci corrispondono in modo particolare: è questo il caso del recente sito Itinerarium.it promosso da Francesca Garegnani e Alan Piralla che da un anno hanno messo in linea – in modo molto chiaro, graficamente perfetto e anche direi con grande generosità – una serie di itinerari da compiere a piedi o in bicicletta alla scoperta di luoghi per loro di prossimità.
Oltre all’italiano è disponibile una versione in inglese.
‘Scoperta attiva’, ‘lentezza’, ‘curiosità’, ‘cultura del paesaggio’, ‘immersione nella natura’, ricchezza paesaggistica’ mi sembrano le parole chiave che possono identificare questo progetto.
I luoghi delle esplorazioni sono le alte vette del Verbano-Cusio-Ossola e della Svizzera, le colline del Vergante e del Cusio, la pianura novarese, con viste panoramiche sul Lago Maggiore, sul Lago D’Orta e sul Lago di Mergozzo… e qualche gita fuoriporta.
Le informazioni sugli itinerari – molto accurate e corredate da immagini stupende e da alcuni video – sono approfondite con piccole storie illustrate che raccontano aneddoti storici e la cultura dei luoghi su Instagram che prevedono una interazione con gli utenti.
Per selezionare le passeggiate sono a disposizione molti filtri, come il dislivello, la lunghezza, il tempo di percorrenza; per ogni itinerario si può comodamente scaricare la traccia GPS.
Che altro dire? Vi consiglio di visitarlo all’indirizzo https://www.itinerarium.it
Ecco alcune immagini che mi hanno inviato Francesca e Alan