Fino al 6 ottobre si può visitare al LAC di Lugano una bellissima mostra dedicata ad Alexander Calder. Sono esposti una trentina di opere che sono state prevalentemente realizzate negli anni trenta e quaranta del novecento, dalle prime astrazioni ad una rara selezione di mobiles, standing mobiles, stabiles e Constellations.
Nonostante il caldo molto intenso di quest estate il mio giardino ad agosto mi è apparso lussureggiante e festoso, complici le piogge prolungate di maggio e giugno.
Ecco alcune immagini
Le aiuole verso il bosco
Il percorso nel bosco
Tanti tanti anemoni in giro per il giardino
Qui la macchia di Anemone ‘Prinz heinrich’, più tardivi
Finalmente in fiore la bellissima Passiflora ‘Fata confetto’, uno dei tanti doni dell’amico Adriano Bettin
Amo moltissimo questo ibiscus bianco che fiorisce molto più tardi di quello rosa acceso
Mi ha dato soddisfazione Nierenbergia scoparia, una solanacea che fiorisce dala primavera fino alla tarda estate
Clematis heracleifolia Blue dwarf
Anche quest’anno mi hanno dato grande soddisfazioni le Tithonia con i loro fiori di una ronalità di arancio davvero stupenda
Davanti alla casa in un vaso è spuntata una Solidago
Il giardino dedicato all’amata Lea e agli altri cari animaletti le cui ceneri sono qui conservate
foto scattata di sera con hydrangea serrata e paniculata assieme alla fucsia magellanica
L’aiuola centrale con le tante Cleome che durante l’estate si sono allargate e sarano in fiore fino ai primi geli
Molto interessante la nuova iniziativa dei podcast del network Grandi giardini italiani: La voce dei protagonisti
Il favoloso mondo dei Grandi Giardini Italiani si racconta attraverso i protagonisti di luoghi testimoni di oltre 500 anni di storia, arte e botanica. Anche su Spotify https://open.spotify.com/show/2xAkGuf17d50r88BVg90F8
Episodio 1 Alessandra Vinciguerra racconta I giardini della Mortella
Vere lezioni per la vita quelle assegnate ai ragazzi di iSchool Bergamo dalle professoresse Cristina Coletto e Irina Cigolini, insegnanti dei corsi di “Sala” e “Cucina” presso l’Istituto Professionale Alberghiero: «Le buone abitudini apprese da adolescenti si conservano anche da adulti», sottolinea Coletto. Il progetto A lezione dall’ortoprevede che ogni studente delle prime classi – ragazzi di età compresa tra i 14 e i 15 anni – svolgano un inedito compito per le vacanze: coltivare un piccolo orto, documentandone ogni due settimane le evoluzioni con un fotodiario, confrontandosi con i compagni e gli insegnanti sui progressi ed elaborando una ricetta con l’ingrediente autoprodotto che più ha dato loro soddisfazione. Una preparazione da videofilmare e presentare alla classe al rientro a scuola.
«La scelta di un buon prodotto è il punto di partenza per i nostri allievi. Prendersi cura di una pianta, insegna loro il valore dell’attesa e fa capire che ciò che mettiamo nel carrello ha una grande importanza». Ciascun alunno ha ricevuto il proprio vaso da portare a casa, le indicazioni sulle piante da coltivarci dentro – una combinazione di un’erba aromatica, un fiore edule e un ortaggio – e le istruzioni su come prendersi cura del mini-orto. «Si sente tanto parlare di deficit da mancanza di natura. Per fortuna, i nostri ragazzi hanno scelto un percorso molto legato alla terra. Abbiamo iniziato a lavorare sui concetti del bello e del buono a scuola, coltivando molti tipi di erbe aromatiche che i ragazzi utilizzano per le lezioni di cucina, ma anche delle piante ornamentali. Non si può prescindere dalla bellezza per rendere accogliente un ambiente», ricorda l’insegnante, che ha una chat aperta con gli alunni per seguirli passo passo in questo “compito” estivo.
Uno degli interni della nuova sede della Libreria della natura
La libreria della natura inizia una nuova fase della sua lunga esistenza a partire dalla nuova bellissima sede in centro a Milano, in corso di Porta Romana al civico 23.
Entrando nelle belle salette della libreria si ha subito una sensazione di piacevole accoglienza, un pò come se ci si trovasse ad osservare gli scaffali di una casa amica; tutto è curato alla perfezione, con uno stile funzionale, elegante ma sobrio, con una bella luce naturale e con un affaccio laterale sul vecchio cortile che come spesso accade a Milano è un luogo segreto e di fascino.
Sono andata a fare due chiacchiere con Valentina Romano, che da anni si occupa con energia, creatività e grande competenza, della libreria e più di recente delle edizioni LDN. La libreria è entrata a far parte della famiglia Brioschi editore ma questo non significa un cambiamento di rotta, bensì un potenziamento.
“Quello a cui penso è una sorta di ‘Gabinetto botanico’, un luogo di divulgazione culturale e scientifica dove accogliere e far dialogare tutte le differenti figure che si occupano di paesaggi, giardini, piante e in generale di natura, dal giardiniere, al paesaggista, al botanico, all’agronomo, al naturalista, al vivaista…” così racconta Valentina. “Una serie di incontri che possono scaturire da un libro, da una stagione, da un tema cruciale, o anche da un nuovo progetto…”.
Per gli incontri la libreria dispone, cosa non comune, di una bella saletta perfettamente attrezzata al piano inferiore, spazio che sarà a disposizione su prenotazione anche di committenti privati, associazioni, istituzioni e singoli che hanno bisogno di un luogo accogliente e funzionale per organizzare i propri eventi.
Grande spazio avrà la letteratura per l’infanzia che è uno dei fiori all’occhiello di Brioschi con Valentina edizioni. L’idea è quella di sviluppare una serie di attività innovative rivolte ai bambini e ai ragazzi. “Non penso soltanto ai classici laboratori ma, piuttosto a incontri nei quali possano confrontarsi come relatori un bambino e un esperto, ad esempio del museo di storia naturale, e dove il dibattito si può allargare ai compagni di classe”.
La saletta con le edizioni dedicate all’infanzia, accuratamente suddivise per fasce di età
Ho chiesto infine a Valentina quali sono i prossimi progetti editoriali di LDN.
I primi titoli che usciranno a settembre saranno Sicilia. Alberi e paesaggi, di Giuseppe Barbera, che raccoglie i testi e le fotografie di Margherita Bianca che l’autore scrisse per la rivista Gattopardo diretta da Laura Anello; una nuova edizione aggiornata con molti nuovi giardini di Giardini inviaggio, di Laura Pirovano, che raccoglierà più di cento giardini e, infine, un testo dedicato al Radice pura Garden festival con un focus botanico di Antonio Perazzi e una panoramica dei progetti di paesaggio in concorso.
Complimenti a auguri alla Libreria della natura che farà una inaugurazione ufficiale il prossimo 26 settembre.
Rendering della piazza vecchia nel progetto 2024 di Catherine Mosbach. Crediti Arketipos
Piazza vecchia
Quest’anno l’allestimento di Piazza Vecchia a Bergamo, all’interno del Lanscape festival, sarà firmato dalla paesaggista francese Catherine Mosbach, fondatrice dello studio parigino Mosbach paysagistes, oltre che della rivista Pages Paysages.
Della paesaggista ricordiamo tra gli altri progetti quello dell’Orto botanico di Bordeaux (https://jardin-botanique-bordeaux.fr/decouvrir-jardin/histoire-jardin/jardin-public) e Louvre Lens Museum park a Pas de Calais (https://www.louvrelens.fr/en/architecture-et-parc/).
“La green square immaginata dalla progettista francese invita i visitatori a esplorare uno spazio dove la materia minerale inerte si mescola con quella vegetale, e dove luce e suono si intrecciano in un’esperienza sensoriale unica, stimolando una riflessione profonda sulla relazione tra il corpo umano e gli elementi naturali. Catherine Mosbach ha paragonato la geometria a losanghe di piazza vecchia al terreno arso dalla siccità che si riempie di fenditure per rilanciare un messaggio ottimistico. Un pavimento minerale, materico, apparentemente sterile, inanimato e sottomesso alla desertificazione degli eventi catastrofici o bellici, caratterizzato tuttavia da preziose fenditure nelle quali riescono a ripararsi i semi di una nuova vita, così da far ripartire la vegetazione pioniera. Si esprime in questo modo il messaggio di superamento della crisi globale da parte della Landscape Designer francese, che posa agli incroci delle fenditure un centinaio di gruppi di piante erbacee e perenni. A completare l’istallazione, circa 60 piante d’alto fusto inserite in mastelli di colore bianco, la stessa cromia scelta anche per i contenitori delle piante di piccole dimensioni e per gli arredi e le sedute della piazza, per rafforzare ulteriormente la dimensione concettuale ed evocativa di questa installazione. Un progetto, dunque, in grado di ingenerare nelle persone la possibilità di considerare le città come terreni fertili, pronti ad accogliere nuovi giardini, nuova vitalità, nuova socialità e un nuovo orizzonte di benessere collettivo.”
(Fonte Comunicato stampa)
XIV edizione di Landscape Festival, il festival internazionale dedicato alla promozione della cultura e della progettazione del Paesaggio, promosso dall’associazione Arketipos e dal Comune di Bergamo.
Tra i momenti topici e immancabili, il tradizionale International Meeting of Landscape and Garden, che si terrà il 20 e 21 settembre. Il tema centrale dell’edizione 2024 del Landscape festival è “Facing the crisis”. Tra i relatori di quest’anno, Andrew Laidlaw (Australia), Andrew Grant (UK), Catherine Mosbach (Francia), Arit Anderson (UK), Arthur Adeya (Kenya), Yoonjin Park (Corea del Sud), Margherita Brianza (Italia), Garden Masterclass, un workshop pratico, ormai appuntamento fisso del Landscape festival, che accompagnerà i partecipanti attraverso una visione concettuale della progettazione del paesaggio. Guidati dal metodo FLOW e dall’esperienza di Nigel Dunnet, Professore di Planting Design & Urban Horticulture presso l’Università di Sheffield, i corsisti lavoreranno come dei veri artisti per creare progetti che sono radicati nella scienza dell’ecologia. L’incontro si terrà il 18 settembre presso il Monastero di Astino.
Il 19 settembre avrà invece luogo l’International Seminar, con Cristobal Elgueta, Ton Muller, Jason Siebenmorgen. Modera Giacomo Guzzon. L’incontro, che si terrà presso la Sala Alfredo Piatti, si propone di esplorare le dinamiche e le sfide che i grandi centri dovranno gestire e affrontare nel prossimo futuro, soprattutto per ciò che concerne la relazione tra ambiente urbano, aree verdi e società. Nel corso del seminario verrà esaminato il lavoro dei tre professionisti provenienti da Sud America, Europa e Stati Uniti e si analizzeranno i modelli di successo e gli insuccessi che hanno contribuito a plasmare i loro approcci. Landscape Talk, seminari di approfondimento gratuiti dedicati alla cultura e al progetto del paesaggio e indirizzati a un pubblico di professionisti, studenti e cultori della materia. Per maggiori informazioni e per iscriversi agli incontri: www.landscapefestival.it/educational
è uscito il bando della decima edizione delle Borse di studio sul paesaggio, istituite annualmente dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche per sostenere giovani laureati desiderosi di intraprendere un percorso di ricerca nel campo della cultura del paesaggio e del giardino, e della cura dei luoghi. Il modulo per la candidatura è disponibile, con il bando, nel sito fbsr.it
La domanda dovrà essere inviata all’indirizzo paesaggio@fbsr.itentro venerdì 30 agosto 2024, alle ore 12.
Apprendo dal Parco Segantini che nel corso del 2024 e 2025 il Comune procederà al completamento del progetto del parco.
L’intervento inizia in questi giorni con la realizzazione dell’area fitness (adulti, ragazzi e disabili) e l’area giochi per i bambini più grandi nella zona compresa tra il canneto e la cascina Argelati, dove sono previsti anche nuovi gruppi di alberi e i nuovi percorsi in calcestre attrezzati con illuminazione pubblica, panchine e bidoni della spazzatura. I lavori dovrebbero essere completati entro fine anno.
Secondo i programmi annunciati, nel corso del 2025 l’impresa procederà alla sistemazione della parte sud del Parco e in particolare dell’area prossima a piazza Belfanti, area ancora priva di alberi e di attrezzature.
Per info http://www.parcosegantini.it/
Il 15 giugno è stato inaugurato il parco pubblico San Marco di Osio Sotto (BG): un progetto di rigenerazione urbana e di comunitàfirmato dallo Studio di paesaggio GPT di Bergamo, una visione innovativa e totalmente diversa del parco pubblico.
Comunicato stampa00. nota Osio Sotto_Inaugurazione parco San Marco_18 06 2024
Con Yoko davanti a Hydrangea serrata ‘Stellata’ che mi dà sempre grandi soddisfazioni
Non è ancora venuta in massa la popillia ma a breve so che mi devasterà, come ogni estate, la mia piccola pergola di vite: è sempre uno strazio assistere inermi a queste devastazioni; ho abbandonato la pratica delle trappole perchè era come invitare per un banchetto tutte le popillia della zona. Proverò di nuovo a spruzzare olio di neem e olio di senape e vediamo se otterrò qualche risultato.
Per il resto grazie alle piogge copiose è tutto un rigoglio.
Una new entry, dono dell’amica Marina, che mi sta dando grandi soddisfazioni: Clematis texensis ‘Princess Diana’ che sta molto bene con i colori della rosa ‘Dorothy Perkins’ e che dovrebbe fiorire per tutta l’estate
Dopo la grande potatura le ortensie quercifolia lasciano più luce alle piante sottostanti
Ho cambiato di nuovo la grande aiuole centrale con tante nandine nane e molte Cleome spinosa, annuale che dà grandi soddisfazioni con fioritura continua fino ai primi geli e che nel corso della stagione cresce fino a creare dei cespugli che sembrano piccoli arbusti. Intorno salvie ornamentali e perovskia
Un’altra aiuola con le fucsie magellaniche, Hydrangea serrata ‘Preziosa’, tanti anemoni giapponesi non ancora in fiore e le foglie porpora di Physocarpus opulifolius ‘Diabolo’, ormai diventato molto grande e che ha fatto una bellissima fioritura primaverile
Sulla parete di sasso Hydrangea petioalris e davanti Loropetalum porpora, fucsia, e Hydrangea ‘Ayesha’
Un’altra Hydrangea ‘Preziosa’ tra le felci e sopra Lonicera Henyi, un caprifoglio sempreverde
Ho trovato molto bella e poetica la grande retrospettiva dedicata a questa artista piacentina che si può vedere a Pirelli Hangar della Bicocca fino al 21 luglio.
Artista che si cimenta in diverse tecniche, dalla scultura, al disegno, alle stampe vegetali fino ai video, utilizzando differenti materiali spesso naturali e oggetti comuni di uso domestico. Mi ha poi colpito sapere che spesso i suoi lavori sono una pratica collettiva, perchè spesso coinvolge molte persone, amici e parenti, attraverso laboratori e workshop. Molto belli, nelle loro forme differenti e naturali, i tanti vasi di terracotta e di gres, misteriosi a affascinanti i gruppi scultorei intitolati “Sisters”, figure di donne arcaiche, un pò streghe o maghe o divinità protettrici, tutte avvolte da tanti oggetti di ceramica oppure organici. E poi ancora tante stampe vegetali di seta appese con figure misteriose sullo sfondo, i mosaici di marmo a formare pavimenti labirintici.
Il 16 maggio è stato inaugurato a Milano il Parco della luce all’interno di Monterosa91, il grande progetto di riqualificazione dell’edificio progettato da Renzo Piano nel 2004 che fu sede del Sole 24 ore fino a qualche anno fa.
Già interamente affittato ad aziende che qui hanno scelto di stabilire i propri uffici, il complesso punta così a realizzare la sua più ambiziosa missione, secondo la visione dell’architetto genovese: con la sua collina, la gigantesca piazza centrale, gli ambienti regolari e ampi, nasceva come spazio di lavoro, ma con tutte le potenzialità per diventare anche un luogo di relazioni, di eventi, di incontri, di pause nel verde, di vita pubblica.
L’originaria collina artificiale, con le interessanti presenze arboree di liquidanabar, carpini e querce, si è trasformata con il progetto firmato dallo studio di architettura del paesaggio AG&P, nel Parco della Luce, un giardino intitolato alla biodiversità, fruibile dai cittadini – non solo dai residenti – con spazi interni attigui destinati ad accogliere servizi di varia natura.
La corte, contornata dalle alberature rivalorizzate e da nuovi alberi, si pone come suggestivo spazio eventi, mentre l’area verde a bosco di circa un ettaro, è stata interamente recuperata e ripensata come un interessante e suggestivo percorso attraverso passerelle sospese in mezzo alla vegetazione. Peccato che rispetto al progetto oiriginario illustrato nei rendering sia rimasta solo una piccola isola con sedute, perchè sarebbe stato molto più accogliente per la fruizione aver realizzato gli altri spazi di relax.
Molto interessante la vegetazione scelta per il sottobosco, con molte felci, maonie, e grandi macchie composte da camelie, ortensie quercifoglia, osmanti, viburni. L’aspetto complessivo è molto naturale e sicuramente quando maturerà sarà molto affascinante.
Ecco alcune immagini
La corte costituita da tante aiuole come piccole isole fiorite con solanum.
Particolare del sottobosco con felci e maonie (Mahonia eurybracteata ‘Soft caress’)
Un altro particolare della corte
L’inizio del percorso nel bosco con ai fianchi macchie di ortensie
Una delle sculture, firmata da Cecchini
La passerella che attraversa il bosco
L’angolo con sedute
Rendering che mostra come nel progetto originario fossero previste diverse isole di sosta