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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Franco Panzini: Boschi di città un itinerario storico tra i boschi urbani. Intervento al XXXII Corso di aggiornamento del giardino storico di Padova

Molto interessante l’intervento, assai articolato e approfondito, che il Prof. Franco Panzini, architetto e storico del paesaggio, ha svolto all’interno del Corso di aggiornamento sul giardino storico organizzato dal Gruppo Giardino storico dell’Università di Padova lo scorso 17 febbraio.
Il relatore ha analizzato, con un ricchissimo apparato iconografico, l’evoluzione del fenomeno dei boschi urbani a partire dall’inglobamento delle grandi riserve di caccia successivamente trasformate in grandi parchi urbani fino ai casi più recenti.

La trasformazione delle riserve di caccia reali rappresenta la prima tipologia di questo processo di inurbamento dei boschi. Tanti gli esempi, dai grandi parchi periferici di Parigi che a metà ‘800 nascono dalla grandi tenute di caccia: Bois de Boulogne (846 ettari, inaugurato nel 1853, dove sorgono le prime piste ciccalbili ‘Chalet des cycle’) e Bois de Vincennes, al Real Bosco di Capodimonte a Napoli, fino al Tiergarten di Berlino 210 ettari, aperto alla popolazione nel 1740 e divenuto parco pubblico dal 1881.
Questa prima tipologia accoglie attività legate alla vita urbana che non presentano ancora attinenza con il godimento della natura.

La seconda tipologia riguarda, in città di fondazione più recente, la protezione di brani di copertura boscata originaria spesso collocati su alture intorno alla realtà urbana. Un caso emblematico quello del Mont Réal a Montreal (280 ettari con oltre 32.000 alberi e parco pubblico dal 1876) successivamente trasformato nell’omonimo parco su disegno originario del grande Olmsted. Il più spettacolare esempio è poi costituito dalla Foresta da Tijuca a Rio de Janeiro; il disegno dei percorsi di visita e le nuove piantagioni (4000 ettari con piantagione di 130.000 alberi nella prima fase di riforestazione) sono opera del paesaggista Augusto Glaziou.

La terza tipologia riguarda esempi di brani forestali nuovi nelle città. Gli esempi più importanti a New York Central park (su disegno del progetto vincitore del concorso del 1858 di Olmsted-Vaux), ad Amsterdam Amsterdamse Bos (935 ettari su progetto di Cornelis van Eesteren e Jacoba Mulder, realizzato tra il 1934 e il 1970), un lavoro immenso che comportò un grandioso lavoro di drenaggio delle acque del polder per rendere il terreno adatto alle piantagioni. A Milano il Bosco in città nacque proprio su ispirazione del grande progetto olandese.

La quarta tipologia dei giorni nostri consiste nella creazione di nuovi boschi tra abbandono e rinaturalizzazione. Due gli esempi illustrati da Panzini: il Gasometro di Roma che ha visto la rinaturalizzazione spontanea lungo la riva del Tevere in un contesto altamente mineralizzazto e il Natur-Park alla periferia meridionale di Berlino che è sorto su un ex scalo ferroviario e aperto al pubblico come parco lineare di circa 18 ettari con una interessante percorrenza realizzata proprio per rispettare il processo di rinaturalizzazione spontanea.
Il parco è stato individuato dalla Fondazione Benetton per il Premio Scarpa del 2022.

 

 

Letto per voi. Giardini storici, verità e finzione a cura della Fondazione BenettonStudi e ricerche

Fondazione Benetton Studi e ricerche, Antiga, 2021, 316 pp., 30 euro

Una nuova iniziativa editoriale della Fondazione Benetton dedicata al tema del ‘giardino storico’, che raccoglie, integrandoli, i contributi presentati nel corso delle Giornate di studio del 2019.

L’obiettivo di questo importante lavoro di studio e riflessione è quello di restituire al tema del giardino storico le necessarie centralità e attenzione nel presupposto che i giardini xopiano, reinterpretano, sono influenzati e influenzano.
Come sottolineano i curatori nell’introduzione ‘i ritorni del passato sono stati realizzati in mille modi diversi: copie, ricreazioni, restauri fantasiosi, ripristini illusori, vecchi giardini tornati a uno stato originale che non era mai esistito, mode passeggere, tributi, fantasie…Non è un panorama di bianchi e neri, semmai un groviglio di trame e grigi, sensazioni e letture…’

In modo ironico e irriverente l’analisi parte dal fenomeno del secolo scorso delle repliche, quasi ‘autentiche copie’ di giardini del passato che annovera anche esempi convincenti che mostrano interesse verso la conoscenza e l’esercizio creativo di interpretazione critica della storia. Nella sezione finale vengono illustrate opere di artisti del paesaggio che in modo personale rileggono le tradizioni dell’arte dei giardini (Ritorno alla storia e modernitaà dei giardini in Francia (Monique Mosser); Jacques Gréber e la rilettura del giardino formale (Stéphanie de Courtois); Pietro Porcinai e villa Theobald a Colonia (Luigi Latini); Progetto contemporaneo e giardino storico nel lavoro di Pascal Cribier e Michel Van Gessel (Elena Antoniolli); Dieter Kienast e il senso della storia nei giardini contemporanei svizzeri (Simonetta Zanon).

Il volume si apre con una introduzione a firma dei curatori e si struttura in quattro parti: Letture e interpretazioni di modelli storici; La fortuna del giardino italiano: invenzioni, copie, influenze; Evoluzione e in invenzione nel paesaggio del nord-est d’Italia; La rilettura del giardino storico e i paesaggisti europei: alcuni esempi.

 

Una mostra da non perdere: Sorolla a Palazzo Reale a Milano

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022 ISTANTANEA BIARRIZ

Ho trovato bellissima la mostra che Palazzo reale dedica al pittore valenciano Joaquìn Sorolla, maestro nelle vedute a schizzo dove trionfano le luminose tonalità di bianco accostate ai blu, violetti e verdi del mare, ritratti mobili e quasi sfuggenti e panorami mediterranei con sorprendenti giochi di riflessi. Belli anche i piccoli quadri dove il tema sono i giardini.

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022 LA VASCA DELL’ALCAZAR DI SIVIGLIA

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022 GIARDINO DI CASA SOROLLA

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022 MARIA NEI GIARDINI DELLA GRANJA

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022 MIA MOGLIE I MIEI FIGLI

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022 STUDIO DI MARE VALENCIA

MOSTRA SOROLLA PALAZZO REALE 2022BACINO DELL’ALCAZAR DI SIVIGLIA

Althea: il regno degli ellebori

Gli ellebori al vivaio Althea

Era da tempo che desideravo visitare il vivaio Althea i cui ellebori avevo ammirato nelle fiere orticole.
Un piccolo vivaio vicino a Cantù (https://www.elleboro.com/) specializzato nella selezione, coltivazione e vendita di tante specie e varietà di ellebori e da qualche tempo anche degli epimedium.

C’è davvero da perdere la testa osservando le tante tonalità e forme degli ellebori che il vivaio vende anche in piccoli vasetti: soprattutto tante varietà di Helleborus x hybridus ottenuti incrociando diverse specie con fioriture tra febbraio e marzo e infruttescenze decorative tra aprile e maggio, a fiori semplici, picchiettati, doppi, Helleborus lividus dai fiori giallo-verde, thibetanus fino ad alcune rarità come il progenitore degli ellebori a fiori doppi, Helleborus torquatus ‘Tinckerbell’.
Poi ancora gli ellebori spontanei (niger, foetidus e argutifolius) , quelli interspecifici che sono spettacolari ma piuttosto esigenti e sterili.
Claudio Furlanis, l’agronomo titolare del vivaio con la moglie Anna, mi spiegava che gli ellebori che si mantengono più eretti sono quelli a fiore doppio del gruppo Ice N’ Rose, frutto di un incrocio con i Niger.

Il vivaio è assai ben tenuto e in questo periodo presenta allestimenti molto curati e piacevoli nelle serre.

Vivaio Althea

Helleborus a fiore doppio ICE N ROSES

Helleborus thibetanus

HELLEBORUS X GLANDORFENSIS VIVAIO ALTHEA

HELLEBORUS X HYBRIDUS DOUBLE AUBERGINE VIVAIO ALTHEA

HELLEBORUS X HYBRIDUS WHITE SPOTTED VIVAIO ALTHEA

Vivaio Althea

EPIMEDIUM X AMANOGAWA VIVAIO ALTHEA

 

News in tema di corsi, fire, libri e altro ancora. Febbraio 2022

Maria Lai

Ambiente e sostenibilità

  • Con la modifica all’art. 9 della Costituzione, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali “anche nell’interesse delle future generazioni” entrano di diritto tra i principi fondamentali della nostra Repubblica, mentre con la modifica dell’art. 41 della Costituzione si stabilisce che lo svolgimento della iniziativa economica privata non può svolgersi “…in modo da recare danno alla salute, all’ambiente”.

Concorsi e premi

  • Nell’ambito del progetto Europeo “CLEVER Cities” l’Amministrazione Comunale bandisce il Concorso “Premia il tuo verde” (che scade il prossimo 25 febbraio), con l’obiettivo di assegnare un riconoscimento ad alcuni tetti/pareti verdi della città di Milano, con due tipologie di riconoscimenti: ai tre tetti/pareti verdi scelti tramite votazione pubblica; a un tetto/parete verde scelto da una Giuria tecnica, come menzione speciale. Possono partecipare gratuitamente al Concorso tutti i soggetti privati/società/enti (inclusi no profit), condomìni rappresentati dall’amministratore condominiale, proprietari o comproprietari, locatari e progettisti autorizzati con delega dai proprietari di immobili dotati di tetti e/o pareti verdi localizzati esclusivamente nel Comune di Milano. Per maggiori informazioni, potrà inviare una mail a clevercities@comune.milano.ito visitare il sito net
    Per info https://milanoclever.net/concorso-premia-il-tuo-verde/

Corsi e convegni

  • venerdì 18, giovedì e venerdì 24-25 febbraio online sulla piattaforma Zoom Il paesaggio e la pienezza del vuoto, Giornate internazionali di studio sul paesaggio 2022 della Fondazione Benetton di Treviso. La riflessione proseguirà con un incontro extra in programma venerdì 11 marzo 2022 alle ore 18. Nello spazio di tre sessioni, che coinvolgeranno studiosi, esperti e professionisti di diverse discipline, saranno messi a confronto e discussi contributi che si muovono, il primo giorno, in ambiti diversi come quello dell’abbandono della montagna, delle foreste, della campagna coltivata, dei borghi, affrontati da sguardi plurali come quello geografico, antropologico o paesaggistico, agronomico e forestale. I temi dell’evoluzione del paesaggio urbano contemporaneo e del destino degli spazi dedicati al “loisir”, che hanno visto l’abbandono di grandi strutture dedicate al tempo libero, saranno invece al centro della seconda e terza sessione del convegno. Comunicato stampa. Per info e prenotazioni www.fbsr.it
  • dal 15 al 19 febbraio 2022, in presenza ma anche in streaming, l’evento annuale dedicato a meteorologia, ambiente e clima ospitato quest’anno dall’Università degli Studi di Milano. AISAM  aisam.eu
    http://congresso.aisam.eu/
  • 19 febbraio 2022 Paesaggio 2026, visione educazione e competenze. PNRR e transizione ecologica. Diretta streaming del XXVI Convegno nazionale dei delegati e dei Soci Fai.
    Per info https://fondoambiente.it/il-fai/convegni-nazionali/xxvi-convegno-dei-delegati-e-dei-volontari-fai/?utm_source=dem&utm_medium=email&utm_term=&utm_content=nl-istituzionale&utm_campaign=nl-istituzionale&j=1948617&sfmc_sub=280152662&l=239_HTML&u=40760605&mid=100009131&jb=10027
  • 25-26 marzo 2022 a Villa Marigoli a Lerici, Giornate di studio sul tema ’Il Paradiso degli inglesi nella Riviera Ligure. Storie, paesaggi e persone’. paradiso degli inglesi programmaconabstract
  • Floriana Bulbose organizza 4 incontri su prenotazione.
    9 Aprile ore 9.00Gianpiero Gauna Corso di Giardinaggio – Propagazione e semina delle piante (a pagamento €40 a persona); 9 Aprile ore 15.00 Christian Shejbal Introduzione al mondo dei narcisi e delle bulbose con particolare attenzione alle orchidee bulbose (gratuito); 10 Aprile ore 10.00 Simonetta Chiarugi (Aboutgarden) – Corso di acquerello botanico – tema Narcisi (a pagamento €50 a persona); 10 Aprile ore 15.00 Christian Shejbal Introduzione al mondo dei narcisi e delle bulbose con particolare attenzione alle orchidee bulbose (gratuito). Info e prenotazioni: tel 069447769 – whatsapp 3668707078 – info@florianabulbose.com – florianabulbose.com

Fiere e vivai

  • 12-13 febbraio 2022 X edizione di Agrumi a Villa Necchi, Milan.Due giornate di profumi avvolgenti e colori intensi che presenterà l’intero universo di aromi e sapori degli agrumi: piante, frutti, marmellate, mieli, mostarde, profumi, cosmetici e raffinati decori. Villa Necchi, Milano
    Per info e prenotazioni https://fondoambiente.it/agrumi/
  • 23-25 febbraio My plant and garden alla Fiera Milano Rho. Per info https://myplantgarden.com/
  • 23-25 febbraio Forum piscine alla Fiera di Bologna. Paysage Topscape è Media partnerPer registrarsi https://www.forumpiscine.it/it/infoaccredito/registrazione-online?
  • Dal 19 marzo al 18 aprile 2022 Giardinity Primavera ‘I bulbi di Evelina Pisani a Villa Pisani Bolognesi Scabrin, Vescovana (PD): la fioritura di migliaia di bellissimi tulipani, oltre 200mila, a fioritura differenziata. Per info e prenotazioni info@villapisani.it
  • Dal 6 marzo fino ad aprile Tulipanomia al Parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio: un milione di tulipani assieme a narcisi, giacinti e muscari,
  • 25-27 marzo FLORIANA BULBOSE – NARCISI CON AMORE 2022: In occasione del 25° anniversario della mostra Orchidee dal Mondo di MOnte Porzio Catone, FLORIANA BULBOSE organizza una apertura speciale a ingresso libero. L’edizione straordinaria della Mostra del Narciso è in memoria di Enrico Shejbal, noto collezionista di Narcisi. Monte Porzio Catone – via vicinale San Marco, 8 (da via Frascati Colonna)
  • Dal 2 aprile al primo maggio Messer Tulipano al Castello di Pralormo (TO): oltre 100000 tra tulipani e narcisi
  • dal 23 aprile all’8 maggio tornerà a Genova Euroflora. I biglietti possono essere acquistati sul sito euroflora.genova.it. Euroflora 2022-1

Giardini e parchi

  • La strategia dei Giardini di Castel Trauttmansdorff  è quella di investire in nuove modalità, concentrandosi sul potenziamento della resistenza delle piante e sulla riattivazione del suolo nel rispetto completo del concetto di “sostenibilità”. A Trauttmansdorff i giardinieri utilizzano, infatti, esclusivamente concimi organici, estratti vegetali, compost tea e microrganismi vivi, in grado di rendere terreno e piante più resistenti e meno soggetti a malattie.
    giardinaggio ecologico
  • 20-22 maggio 2022 Diverdeinverde, 8a edizione Giardini aperti a Bologna e dintorni. Diverdeinverde2022-2feb22

Libri

Milano

Mostre

Riviste

  • Melacotogna Febbraio 2022
    MELACOTOGNA 2022pages-1
  • Scape Magazine 17
    LOYALTY – Where interventions are needed most
    Projects in Mexico, Cape Town, Jordan, Chernobyl, Peru and Kenya, with interviews and reflections.
    How designers use their professionalism and idealism to make a difference.
    PORTRAIT
    H+N+S Landscape Architects Thirty years of innovative landscape design. ‘We look for the values that underlie thebeauty of a landscape’.

Viaggi

  • Viaggi floreali
    17-22 maggio Magico Piemonte tra rododendri, roseti, castelli e vivai
    10-17 giugno natura e giardini della Sicilia Orientale
    18-21 giugnoRoseti e manieri del Somerset short
    9-15 luglio Roseti, coste fiorite e boschi incantati dell’East Anglia
    8-11 settembre Colori autunnali del Lake District
    Per info https://viaggifloreali.com/ 

Semi di fiori selvatici. Conferenza di Silvia Assolari a VerDiSegni. Febbraio 2022

Molto interessante la conferenza organizzata dall’Associazione VerDiSegni lo scorso 8 febbraio tenuta da Silvia Assolari, titolare di SemeNostrum, la prima azienda italiana produttrice di semi selvatici.

Innanzitutto bisogna sottolineare che le erbe selvatiche hanno comportamenti molto diversi dalle specie coltivate, con un ciclo di sviluppo più lungo.
Quando si parla di biodiversità si parla soprattutto di qualità piuttosto che di quantità
I livelli di biodiversità:
– diversità genetica (mentre le specie coltivate sono uniformi), che è garanzia della sopravvivenza della specie. Infatti madre Natura odia l’uniformità!
– diversità delle specie
– diversità degli ambienti

Il rapporto tra animali e piante è molto complesso ed è l’ambiente che sostiene l’intero ciclo vitale di molte specie.

I semi si possono definire una forma di resistenza; infatti possono sopportare condizioni di vita che risultano insopportabili per le piante. La dormienza (che può durare tempi lunghissimi) è infatti l’attesa delle condizioni più adatte per germinare (di temperatura, acqua, luce e anche spazio).
In natura bisogna saper aspettare!
Mentre le sementi selezionate nascono tutte assieme e in tempi brevi, quelle selvatiche sono lente e spesso scalari.
La dose di semina dipende dalle dimensioni dei semi e delle piante e occorre tenere presente che la sovrasemina è un errore.

I prati fioriti sono prati naturali perenni, mediamente costituiti da 20-40 specie di 15 famiglie diverse. Sono associazioni vegetali che permettono ad esempio ad un insetto di trovare cibo per l’intero suo ciclo vitale.
La competizione, annullata nelle coltivazioni, è un fattore fondamentale in natura.
Le caratteristiche di un prato fiorito perenne:
– pieno sole
– altezza dell’erba di 50-60 cm
– fioritura dopo 2/3 anni
– composizione di graminacee e fiori
Per contrasto un’aiuola fiorita è composta da un miscuglio di specie da fiore, varietà selezionate, specie alloctone e colorazioni monocromatiche. La sua durata è di circa 1/2 anni dopo di che occorre riseminare.
Mentre per le piante coltivate occorre concimazione, in natura i prati più ricchi sono su terreni poveri. Quindi non occorre concimazione, che anzi sarebbe letale perchè favorirebbe l’aumento delle graminacee a scapito delle specie fiorite.

Nei miscugli preparati da SemeNostrum vengono aggiunte sementi di specie annuali (papavero, fiordaliso, anthemis) per pronto effetto e per competizione con le infestanti.
I miscugli sono composti da: graminacee commerciali, annuali, specie selvatiche perenni (graminacee e fiori).
Il periodo di fioritura da maggio a parte di luglio e una seconda fioritura, deisamente meno intensa, in tarda estate.
La gestione è semplice e poco costosa:
primo sfalcio dopo fioritura primaverile senza mulching
– secondo sfalcio autunnale con possibile mulching
– nessun concime
– nessun trattamento fitosanitario
– irrigazione di soccorso per siccità

Il prato fiorito si comporta come un ecosistema e ha un forte grado di autonomia

 

 

Il progetto di Emergency in Uganda firmato da Renzo Piano

Ospedale di Entebbe in Uganda progettato per Emergemncy da Renzo Piano

‘Voglio un ospedale scandalosamente bello’ queste le parole formulate da Gino Strada a Renzo Piano per sognare quello che poi è diventato realtà: l’ospedale di chirurgia pediatrica che ha sede in Uganda, a Entebbe. Aperto ad aprile 2021, Il progetto è stato sviluppato da Renzo Piano e dal suo Studio RPBW pro bono, Studio TAMassociati e dalla Building Division di EMERGENCY. La progettazione strutturale è stata realizzata da Milan Ingegneria, la progettazione impiantistica di Prisma Engineering e il progetto paesaggistico dello studio Franco e Simona Giorgetta – Architetti paesaggisti.

Uno degli aspetti fondamentali e più complessi del lavoro sul campo a Entebbe è stato coniugare i due presupposti iniziali del progetto, l’eccellenza e la bellezza, con un terzo valore, quello che avrebbe reso possibili e duraturi i primi due: la sostenibilità. I muri portanti dell’ospedale sono stati realizzati in terra cruda con l’antica tecnica del pisé, una tecnica costruttiva semplice e molto economica. L’idea è stata quella di utilizzare gli stessi principi costruttivi delle case tradizionali ma in modo innovativo.

Il complesso ospedaliero è inserito in un giardino con un affaccio sul Lago Vittoria con circa 350 alberi, un elemento importante per il recupero e per la guarigione dei piccoli pazienti.

Emergency Children’s Hospital. L’ospedale dei bambini, Entebbe, Uganda” il volume di Renzo Piano sulla nascita del Centro di eccellenza

Per info e approfondimenti

Children’s Surgical Hospital, Renzo Piano Building Workshop, Entebbe (Uganda)

Letto per voi: Labirinti vegetali di Ettore Selli


Ettore Selli, Labirinti vegetali. La guida completa alle architetture verdi dei cinque continenti, Pendragon, 2020, 25 euro, 247 pp.

Il mito del labirinto è un tema antichissimo che accompagna anche la storia dei giardini e che è stato declinato in stili e modi differenti anche nei progetti contemporanei.
Di forme e materiali vegetali  più diversi (dai classici bossi e tassi fino ai gelsi, ai bambù e alle camelie) sono luoghi dove provare l’ebbrezza dello smarrimento nel tempo e nello spazio oppure solo bellissime scenografie da ammirare dall’alto.

Prezioso questo libro che ci guida alla scoperta dei labirinti vegetali realizzati in epoche diverse in tutto il mondo.
Complessivamente l’autore di questo progetto editoriale davvero complesso ha catalogato 420 architetture vegetali delle quali ne ha descritte 188 e per le altre ha fornito al lettore le indicazioni essenziali per identificare le località e le coordinate. Interessante notare che nella sola Gran Bretagna sono stati identificati ben 75 labirinti.
Di ciascuno dei labirinti descritti Selli ne racconta brevemente la storia, la composizione e ne fornisce una immagine.

Nell’ultima parte sono poi illustrati 12 labirinti costruiti con altri materiali, non vegetali dal ghiaccio, al legno fino alla roccia.

 

Stefano Mancuso parla del pianeta delle piante al Teatro Carcano

Teatro al completo l’altra sera, lunedì 7 febbraio, per ascoltare ancora una volta Stefano Mancuso che ci parla delle piante e di cosa sta accadendo al nostro pianeta.
Mancuso è un ottimo comunicatore ed è riuscito a tenere incantata per due ore la platea degli spettaori mentre sullo schermo alle sue spalle scorrevano le bellissime immagini dei suoi disegni.

L’ho ascoltato tante volte e ho letto i suoi libri ma ogni volta imparo qualcosa di nuovo.
Vorrei solo annotare alcune delle informazioni e dei dati che mi hanno colpito.
Cominciamo dai dati: oggi sul pianeta ci sono quasi 3000 miliardi di alberi, quasi la metà dell’epoca – 10.000 anni fa – quando fu inventata l’agricoltura. 2000 miliardi di quelli persi sono stati tagliati negli ultimi due secoli.
La foresta primaria: in Europa  fino a inizio del XIX secolo si poteva viaggiare da Palermo ad Oslo attraversando una ininterrotta foresta primaria. Oggi pochi scampoli….
Il saldo mondiale è di meno 15 miliardi di alberi ogni anno!
Oggi ci troviamo nel mezzo della VI estinzione di massa ma il processo è molto veloce se si confronta con la durata della V estinzione dei dinosauri che durò quasi 2 milioni di anni

Interessante il paragone fatto da Mancuso tra noi uomini e le piante durante il periodo del lockdown.
Stando fermi, come appunto le piante, abbiamo dovuto avere maggiore attenzione all’ambiente che ci circonda, abbiamo comunicato di più, abbiamo dato più importanza alla comunità.
Le piante sono maestre del ‘mutuo appoggio’, termine coniato dall’anarchico biologo Petr Kropotkin nel suo libro ‘Il mutuo appoggio. Un fattore dell’evoluzione’ edito in italia nel 2020 da Elèuthera. Il mutuo appoggio diventerà poi la simbiosi.

Mancuso conclude con il suo ormai famoso consiglio: per abbattere l’anidride carbonica occorre piantare sul pianeta 1000 miliardi di alberi. Soprattutto negli ambienti urbani.

Ci chiediamo se ciò sia possibile, in quanto tempo e in che condizioni….

Maria Lai: il tempo dell’incalcolabile

Maria Lai, La frana, anni ’90: ceramica smaltata e sassi

Anni fa alla Biennale di Venezia ero rimasta incantata dai lavori di Maria Lai, tanti piccoli libri in stoffa tutti ricamati a mano con una leggerezza e poesia stupefacenti.

A Milano la Galleria M77 – fino al 26 febbraio – espone, in collaborazione con l’Archivio Maria Lai, un progetto tutto dedicato ai lavori dell’artista. Una mostra di fili, si potrebbe dire, il tema prediletto di Lai.
Il primo filo è quello che lega l’artista al racconto ‘Cuore mio’ di Salvatore Cambosu diffuso in sala dalla voce della nipote. ‘La storia racconta il sacrificio di una madre per salvare il suo bambino al punto di farsi pietra rendendo poroso il confine tra geologico e umano’ (Da un testo di Riccardo Venturi)
Il filo materiale è quello che compone le sue opere: i pannelli di tela con gli struggenti ricami di animali (colombe, cerbiatti, uccelli…) o il grande libro tutto cucito a mano dall’artista (‘Il libro di Maria Pietra’, 1991) e ancora le pietre che in realtà sono ceramiche smaltate e che sono intitolate ‘Telai’ perchè sulla loro superficie si colgono i fili del telaio.
Al piano superiore una serie di foto di Piero Berengo Gardin sulle quali è intervenuta Maria Lai e che raccontano attraverso le immagini l’opera ‘Legarsi alla montagna’, azione avvenuta nel 1981 nel paese natale di Maria Lai, Ulassai.

Ecco alcune immagini

Il libro di Maria Pietra 1991 Maria Lai

La sala con i pannelli appesi e le ceramiche

Uno dei gruppi di ceramiche smaltate della serie ‘telai’

Particolare dei ricami

Una delle foto di gardin sulla quale si notano i piccoli fili inseriti da Lai

Giardini in viaggio Laura Pirovano