Antonio Perazzi, I giardini invisibili, Utet, aprile 2022, 191 pp., 16 euro
Un libro di un appassionato botanico che sa disegnare giardini partendo dalle piante e dal rispetto del contesto naturale. Da leggere e rileggere per le tante idee, suggestioni e spunti che se ne ricavano, con il piacere di una davvero bella scrittura. E oltre a questo disegni molto grafici ci introducono ad ogni capitolo.
Il sottotitolo ‘Un manifesto botanico’ ci fa capire che l’autore in questo suo ultimo libro (ricordiamo il primo a 4 mani con Pia Pera ‘Contro il giardino’ e il precedente ‘Il Paradiso è un giardino selvatico’) ci vuole raccontare, anche se non in maniera sistematica ma attraverso tanti percorsi, la sua filosofia progettuale. Ma non solo….
Tante sono le definizioni di giardino, per Perazzi è ‘un paesaggio che si frequenta con la scrittura, il progetto e la pratica. E’ il punto di contatto tra natura pensata e natura interpretata, o meglio, assecondata’.
Nel capitolo ‘Frequentare un luogo per renderlo giardino’ Antonio definisce il giardino come ‘un’opera d’arte frutto del suo ideatore, del giardiniere, ma contemporaneamente dipende dal luogo e dalla creatività intrinseca di tutti i fattori naturali che lo compongono’. Infatti ‘Mondo selvatico e natura addomesticata non dovrebbero più essere separati’ e ‘frequentare un luogo, anche parzialmente selvatico, serve a creare un giardino’.
Interessanti le osservazioni su alcuni dei progetti realizzati. Nel caso della Manifattura tabacchi di Firenze si è trattato di applicare il metodo della ‘Botanica temporanea’ che consiste nel progettare senza assolutismi, ma sapendo assecondare le potenzialità del luogo a partire dalle sue fasi di trasformazione spontanea, con il contributo delle piante pioniere. Piante semplici come malvoni, violaciocche, belle di notte ed erigeron riescono a rendere giardini anche luoghi che non lo sono, come aiuole nel traffico o il bordo di un marciapiede. Un esempio che mi viene in mente sono le macchie colorate di Alcea rosea tra i binari dei tram in alcuni viali milanesi.
Per concludere che cosa sono i giardini invisibili? ‘Sono una potenzialità intrinseca del paesaggio che va solo saputa cogliere e non necessta di forzature. Sono l’epressione di una vitalità che non ha confini e non ha tempo…’
Uno scorcio scenografico del parco dell’Isola Madre
Estate di turismo di prossimità godendo del lago a Laveno e di piccole gite nei dintorni.
A Cerro ha sede il Museo della ceramica nel bellissimo palazzo Perabò e quest’anno oltre alla collezione (che merita assolutamente una visita) erano esposte altre opere della bravissima Antonia Campi provenienti da collezioni private e una singolare esposizione di un artista contemporaneo, Giorgio Laveri.
Ecco alcune immagini
Antonia Campi, MIDEC
dalla collezione permanente del MIDEC
Un’opera in ceramica di Giorgio Laveri
Sempre nei dintorni passeggiata lungo le sponde del lago da Ispra a Ranco nel Parco del Golfo della Quassa
Parco del Golfo della Quassa
Un’altra breve escursione al Sacromonte di Ghiffa della fine del 1600, con affaccio scenografico sulla sponda piemontese del lago Maggiore e vista delle Prealpi lombarde, che comprende tre cappelle, il santuario e un loggiato con via Crucis e cappelle.
Una delle cappelle del Sacromonte di Ghiffa
La vista dal Sacromonte
Una meta per me abituale è quella del parco botanico dell’Isola Madre, che questa estate era particolarmente affollata ma sempre suggestiva; ho potuto constatare che il cipresso del Kashmir si è egregiamente ristabilito e ha cominciato a riassumere la sua bella forma.
ISOLA MADRE CIPRESSO DEL KASHMIR
La terrazza delle protee
Un angolo che mi è sempre piaciuto molto
Infine sono andata a vedere più da vicino il Monte Rosa a Macugnaga
Vista del ghiacciaio del Monte Rosa
Un piccolo ponte di recente costruzione a Pecetto: molto semplice di legno e ferro
Approfittando della mostra sul design giapponese, questa estate sono andata al Castello di Masnago a Varese, interessante edificio quattrocentesco che include un’ala seicentesca e una torre medievale, contornato da un apcro botanico con una bella collezione arborea. All’interno si trovano interessanti sale affrescate e una collezione di opere d’arte moderne e contemporanee.
Una vista del parco botanico
Sale interne del Castello di Masnago
Sale interne del Castello di Masnago
La mostra sul design giapponese, ancora visitabile fino all’11 settembre, dai libri illustrati Meiji ai manifesti d’arte contemporanea, mi è sembrata molto suggestiva e vi ho ritrovato la poesia e l’estetica raffinata che tanto mi attrae della cultura visiva del Giappone.
Giardini in mostra: Naturale inclinazione. Ciclo di incontri pubblici dedicati al tema del giardino 16-21-23-28 settembre 2022. Spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso
“Giardini in mostra” è il tema della nuova edizione di Naturale inclinazione, il ciclo di incontri sul giardino, organizzato da venerdì 16 settembre (ore 18) dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, a cura di Simonetta Zanon (coordinatrice area progetti paesaggio), e ispirato alla figura del paesaggista Ippolito Pizzetti (1926-2007).
Venerdì 16, mercoledì 21, venerdì 23 e mercoledì 28 settembre 2022, gli spazi Bomben di Treviso ospiteranno quattro appuntamenti per offrire insolite prospettive sul giardino, a partire da due interessanti punti di vista – le mostre sui giardini e quello che i giardini mostrano –, in una rassegna di incontri che darà spazio non solo a studiosi ed esperti, ma anche al linguaggio del cinema e della musica.
Programma
Venerdì 16 settembre ore 18
Per un progetto curatoriale del giardino
Michele Tobia, architetto, presenta la ricerca attorno alle nozioni di “giardino” e “mostra” condotta nel 2022 come borsista in Fondazione, e l’installazione sperimentale, realizzata negli spazi della Fondazione nel contesto della stessa ricerca (con la partecipazione di Luigi Latini, Mario Lupano, Monique Mosser, Filippo Pizzoni, José Tito Rojo e Simonetta Zanon). Introduzione di Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, docente di Architettura del Paesaggio, Università Iuav di Venezia; commento conclusivo di Sara Marini, docente di Composizione architettonica e urbana, Iuav.
Mercoledì 21 settembre ore 18
Avrei dovuto essere un giardiniere
Incontro con la musicista Alessandra Novaga, che eseguirà dal vivo i brani del suo album I Should Have Been a Gardener, ispirato alla figura di Derek Jarman e al suo giardino di Prospect Cottage, a Dungeness, nel Kent.
La performance sarà preceduta dalla proiezione del cortometraggio Great Gardens. Derek Jarman’s Prospect Cottage di Howard Sooley (UK, 2014, 6’) e da un’introduzione di Anna Lambertini, docente di Architettura del Paesaggio, Università di Firenze.
Venerdì 23 settembre ore 20.30
I misteri del giardino di Compton House (The Draughtsman’s Contract)
di Peter Greenaway, Gran Bretagna, 1982, 108’.
Proiezione introdotta da Paola Brunetta, docente e critica cinematografica.
Mercoledì 28 settembre ore 18
I giardini invisibili
Incontro con il paesaggista e scrittore Antonio Perazzi, in occasione dell’uscita del suo libro I giardini invisibili (UTET, Milano 2022).
I fiorellini bianco-rosati di Anemone hupehensis addolcisono le foglie così scure di Physocarpus ‘Diablo’
Durante il mese di agosto mi sono goduta il giardino nonostante il caldo pazzesco e la presenza massiccia e infausta di Popillia japonica (che questa estate dopo le rose si è nutrita delle foglie della vite, di quelle del glicine e persino della Fuchsia magellanica). Le piante hanno sofferto ma hanno resistito indomite ed ora con le temperature un poco meno torride hanno ripreso il loro aspetto meno sofferente.
Ecco alcune immagini
Cloranthus japonicus, una new entry nella mia aiuola di sottobosco
Ecco nel suo insieme l’aiuolina sotto bosco: molte viole, tanti ellebori, felci, liriope muscari, qualche tocco di Persicaria ‘Painter’s palette’ e ‘Filiformis’. Ho cominciato ad inserire qualche anemone giapponese che aggiungerò.
La mia nuova aiuola centrale che ha sostituito quella molto più selvaggia e ombreggiata con molti noccioli. E’ ancora un pò acerba: il piccolo albero di Stewartia pseudocamellia deve crescere. Intorno ai Carex flagellifera ‘Bronzita’ ho inserito qualche vaso con erbacee fiorite per dare un pò di colore
Una piacevole sorpresa sono state le Perilla frutescens che si sono autodisseminate al posto giusto e che stanno bene con le lantane arancioni
La nuova aiuola inserita nel giardino: rispetto a prima si sono aperte le viste sul boschetto di palme che dominano dall’alto le bordure miste
Il boschetto di Trachycarpus excelsa al tramonto
Un nuovo angolo per pranzare all’aperto al fresco sotto la pergola di rose
L’inizio della fioritura degli anemoni Prinz Heinrich più tardivi degli altri
Una delle aiuole con bordure miste con una delle ormai gigantesche Fuchsia magellanica
Una Salvia molto bella e con lunga fioritura, varietà ‘Love and wishes’
Una bella clematide a fioritura tardiva con fiori di un delicato celeste, varietà ‘Alonushka’
La giuria ha reso noto il vincitore del Bando SIFI “Keep alive the sense of wonder”: Pocket Sicily di Linda Grisolie Gordon Goh. A conferma della qualità importante dei progetti ricevuti, la giuria ha tuttavia deciso di assegnare una menzione speciale ad altre tre proposte risultate significative e aderenti alle richieste della call: si tratta di A.S.I. (“Osservare per Apprendere e Scoprire Insieme” di Enrico Pupi). GiardinoPaSIFIco (di Alexandru Ilioaia e Alessia Coltraro) e Anthea (di Andrea Bartolini, Chiara Calvisi, Annunziata Centonze, Lia Maggioli, Dario Trovato). La premiazione avrà luogo nella sede SIFI l’8 luglio prossimo alle ore 10.00 in presenza dei paesaggisti vincitori che esporranno il loro progetto.
La call – promossa dalla SIFI in partnership con il parco botanico Radicepura – poneva come quesito progettuale la necessità di coniugare la sostenibilità ambientale, valore fondamentale, alla base dello sviluppo etico, e ideare uno spazio che avesse al centro l’idea di ristoro, non solo inteso come relax, ma come spazio di accoglienza a disposizione della collettività dove rigenerare la mente e godere del contatto con la natura, rivelando quel °senso di meraviglia° suggerito dal luogo che si trova ai piedi del più grande e maestoso vulcano d’Europa. Keep Alive the Sense of Wonder_vincitori-030722
Nell’ambito della rassegna Sorsi d’autore 2022, la Fondazione AIDA organizza Forest Bathing con l’esperto Mirco Tugnoli, e un Immersive Garden Experience diretta da Fabio Mangolini assieme alla garden designer Cecilia Comencini e il sound design di Enrico Bellaro, che si terrà a Villa Pisani Bolognesi Scalabrin a Vescovana (PD) il 24 luglio 2022.
Inoltre lo scrittore ed esperto botanico Tiziano Fratus ci presenterà i suoi libri Alberi millenari d’Italia (Gribaudo, 2021) e Ogni albero è un poeta (Mondadori, 2022).
Per info https://www.fondazioneaida.it/progetto/sorsi-dautore-2022-degustazioni-incontri-visite-ville-venete/
FAI
Dal 30 giugno è entrato il 70° Bene a far parte della famiglia dei luoghi speciali che il FAI tutela: il Memoriale Brion a San Vito d’Altivole (TV), un capolavoro dell’architetto Carlo Scarpa di cui Il FAI si impegnerà a garantire la perfetta manutenzione e la valorizzazione.
Radicepura garden festival annuncia il nuovo bando internazionale 2023 “il giardino delle piante”. La quarta edizione della biennale del paesaggio mediterraneo si svolgerà a Giarre dal 7 maggio al 3 dicembre 2023 Paolo Pejrone inaugurerà il festival con un nuovo progetto. radicepura 2023_130722
14-17 settembre torna a Norimberga GaLaBau, Salone internazionale del verde e degli spazi aperti. Per info https://www.galabau-messe.com/en. Contatto in Italia martina Gorni, project manager, mail gorni@nm-italia.it
Four Season Hotel di Taormina ha incaricato l’ architetto paesaggista Marco Bay di ridisegnare i nuovi giardini leggendari. Bay ha immaginato ciascuno degli spazi esterni del San Domenico Palace come una “stanza” con una propria identità, a cominciare dal cortile d’ingresso dell’hotel, che ha abbellito con una varietà di piante scultoree in vasi di terracotta. Lo spazio successivo è il Grande Chiostro, costruito per la prima volta nel XV secolo e successivamente rimaneggiato nel XVII secolo, che circonda un affascinante pozzo in pietra. Per permettere al pozzo di diventare il vero protagonista, Bay ha rimosso la Bougainville che lo circondava e ha scelto di incorniciare lo spazio con varietà di palme in diverse tonalità di verde. Oltre alle palme originali (che ha salvato da un brutto caso di punteruolo rosso), ha aggiunto altre varietà di palme come Livistona e Macrozamia, insieme ad alcune piante subtropicali a foglia larga tra cui Alocasia, Pianta leopardo (Farfugium) e Banana Abissina (Ensete ventricosum ‘Maurelii’). Per vedere le immagini del giardino https://press.fourseasons.com/it/taormina/hotel-news/2022/a-garden-to-dream-in-2/
Nei Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano crescono più di 200 palme cinesi nel Palmeto, sulla sponda del Laghetto delle Ninfee. La palma nana (Chamaerops humilis) fa parte delle prime piante che furono messe a dimora nel 1996 a Trauttmansdorff, lungo la Passeggiata di Sissi, nel Bosco di Roverelle. Da allora le specie di palme ai Giardini sono aumentate. Nel 2002 è stata posizionata una palma caranday (Trithrinax campestris) sul lato sud dell’edificio amministrativo e nel mese di marzo 2017, nei pressi del Laghetto delle Ninfee, sono state aggiunte due imponenti palme da vino cilene (Jubea Chilensis), di cui una raggiunge gli 8 metri. Gli ultimi inserimenti di palme risalgono a fine 2021/inizio 2022: la Nannorrhops ritchieana, che vive nelle zone aride di Afghanistan, Iran e Pakistan e che si adatta bene sia a temperature molto calde sia molto fredde, come quelle che ci sono di notte nel deserto; le Trachycarpus princeps, originarie delle ripide scogliere della Cina meridionale, con bellissime foglie di un verde chiaro tendente al bianco nella faccia inferiore; le Trachycarpus takil, originarie dell’Himalaya centrale, ultimi due esemplari originali (nate da semi raccolti direttamente in natura) rimasti sul mercato europeo. Per info https://www.trauttmansdorff.it
Il Giardino botanico di Oropa ha riaperto al pubblico a fine aprile e garantisce, nei mesi di luglio e agosto, l’accesso del pubblico tutti i giorni, dalle 10:00 alle 18:00 in orario continuato. Si lavora alla sensibilizzazione e alla tutela della biodiversità, anche quella delle montagne biellesi, anche se possono sembrare poca cosa davanti all’immensità della catena alpina e delle altre vette del Mondo: le montagne ospitano la maggior parte degli hotspots della biodiversità della Terra e forniscono acqua dolce a circa la metà dell’umanità. Per info http://www.gboropa.it/News/Primopiano/Estate22.htm
Libri
Libri in viaggio a cura della Libreria della natura. Libri in viaggio
Di nuovo visitabile la sala dedicata ai 7 Palazzi celesti di Ansel Kiefer dopo il restauro
Sono tornata all’Hangar della Bicocca, luogo da me molto amato, per visitare una mostra, rivedere i sette Palazzi celesti di Kiefer e il giardino progettato da Marco Bay.
Ecco alcune immagini flash
In questa stagione la macchia di graminacee è ancora bassa e verde luminoso
Già mature le spighe di Calamagrostis Karl Foerster
Ormai sono molto alte le belle Sohora jponica che spuntano in mezzo al boschetto di carpini
I bei fiori di Sophora japonica
Dalla mostra Metaspore diell’artista coreana Anicka Yi
Dalla mostra Metaspore diell’artista coreana Anicka Yi
Anche se in questo periodo siccitoso le fioriture erano poche, il giardino era estremamente suggestivo grazie al suo bel disegno, alle magnifiche vedute delle colline del Monferrato e alla bella alternanza di angoli assolati e ombrosi nel boschetto di noccioli. E poi di questi tempi un giardino che non è irrigato ed è a bassa manutenzione è un esempio per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente e sono alla ricerca di suggestioni. Suggestioni che non mancano in questo gioioso giardino, come i tanti piccoli decori e le sculture vegetali realizzate con rami di nocciolo e di altri arbusti.
Per saperne di più il libro-diario di Perino che ci racconta la storia del suo giardino https://www.giardininviaggio.it/letto-per-voi-il-giardino-gaudente-autobiografia-di-un-giardino/
Ecco alcune immagini
Molto bello l’accostamento di Eragrostis e Andropogon che tappezzano una scarpata del giardino mescolandosi con Iris.
Una pergola fatta con tronchi di legno di forma ottoagonale tutta rivestita di glicine
piccoli decori di vetro e di sasso con colori che si sposano con le fioriture
Una piccola cascatella
Il nido realizzato come altre piccole sculture vegetali dal proprietario
A delimitare il percorso nel bosco i rami seccati di Lespedeza
Un angolo del giardino mediterraneo con seduta e vasca d’acqua con vecchie piastrelle
Ecco alcuni titoli di libri più o meno recenti che vi consiglio come letture per questa estate
Barbara Mazzolari, biologa con un dottorato in Ingegneria dei Microsistemi, ci parla del futuro che ci aspetta e di come, oggi, lo stiamo già costruendo nei laboratori di tutto il mondo. In un futuro non troppo lontano Robotica e Intelligenza artificiale offriranno soluzioni per proteggere il clima e la biodiversità.
Dopo ‘Il paradiso è un giardino selvatico’ Antonio Perazzi continua la sua ricerca botanica e torna all’origine del concetto stesso di giardino per esporre il suo manifesto botanico, con l’esperienza del paesaggista che è stato in grado di permettere alla natura di svilupparsi senza piegarla al volere dell’artefice.
Questo libro appassionato che incrocia Goethe, Holderlin, Heidegger, Schubert e D’Annunzio, è anche un diario di giardinaggio.
Alberi-monumento, foreste urbane, fossili viventi, antenati selvatici, specie in pericolo e salvataggi in extremis, viaggi avventurosi e spionaggio vegetale, coltivazioni fantascientifiche e termometri del pianeta. Il mondo vegetale, a chi lo sa ascoltare, racconta storie incredibili.
Passione Sakura. La storia dei ciliegi ornamentali giapponesi e dell’uomo che li ha salvati.
Il volume – attraverso i contributi di diciotto autori – ricostruisce una geografia complessa di relazioni, scambi e influenze reciproche molto fertili, che continuano ad alimentare la cultura contemporanea del giardino e del paesaggio e a ispirare interventi capaci di non congelare le forme del passatoma di interrogarsi sulla continuità dei luoghi e dei contesti di appartenenza, e sulla presenzadi coloro che li abitano e si prendono curadel loro futuro.