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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Piano freddo a Milano

L’assessorato alle politiche sociali del Comune di Milano promuove l’iniziativa “Piano freddo” che sarà attiva dal 15 novembre 2011 al 31 marzo 2012 per aiutare i senza fissa dimora della città.
Tutti i cittadini possono contribuire alla catena solidale segnalando situazioni di bisogno a:
– Centro aiuto Stazione centrale tel 02/88447645
– Casa dell’accoglienza Ortles, tel 02/88445239 (serale e notturno).
Sabato 19 novembre Giornata aperta in via Ortles 69 dalle 10 alle 17

Un omaggio a Sylvia Crowe

Ho sempre trovato “Garden design” di Sylvia Crowe (tradotto in italiano da Muzzio con il titolo “Il progetto del giardino”) uno dei più importanti e utili manuali di progettazione del giardino, per la sue osservazioni al tempo stesso acute, profonde e così pratiche su tanti elementi che entrano in gioco nella creazione di uno spazio verde sia su piccola che su grande scala. Illuminanti per me le sue considerazioni sull’uso dell’acqua o sull’impiego della vegetazione. Un libro che dovrebbe stare sul comodino di ogni paesaggista per consultarlo ogni volta che si deve affrontare qualche aspetto cruciale nell’ideazione di un giardino o di un parco.
Ho perciò molto apprezzato che quest’anno fosse proprio lei la paesaggista a cui è stato dedicato il bell’appuntamento annuale del convegno “Donne protagoniste della storia del giardino”, organizzato dal Garden Club di Monza e della Brianza assieme a Orticola di Lombardia per questa settima edizione.
Francesca Orestano e Filippo Pizzoni hanno rispettivamente tracciato un suo profilo e illustrato i suoi principali progetti mettendo in luce il ruolo di straordinaria pioniera che questa donna energica, volitiva e antesignana ha saputo rivestire nella storia del paesaggismo del ‘900.

Sylvia Crowe

Il suo contributo alla professione di paesaggista è stato fondamentale in quanto ha contribuito in prima persona a istituzionalizzare questa figura professionale sia in qualità di presidente del Landscape Institute che come fondatrice dell’IFLa-International Federation of Landscape Architects e ha saputo interpretare a tutto tondo il compito del paesaggista operando in progetti di larghissima scala, dall’inserimento paesistico dei grandi insediamenti industriali alle consulenze per la progettazione delle New towns inglesi sia infine per gli interventi di forestazione della Forestry Commission di cui fu l’unico membro femminile.
Alcune parole chiave del suo pensiero progettuale: la morfologia del terreno è il fondamento di ogni paesaggio; un corretto utilizzo della vegetazione implica una profonda conoscenza delle qualità che le piante possiedono e del ruolo che si vuole affidare loro; qualunque occasione di usare l’acqua va sfruttata; la progettazione dei giardini e la scultura sono complementari; i confini sono parte dell’essenza del giardino; il disegno del terreno ha due funzioni: costituire il piano orizzontale e consentire l’accesso.

Fontana in cemento per il giardino della Cement and concrete Association, 1959
Roof garden per Scottish Widow Head Office, 1976

Come chiusura del convegno è stato assegnato il premio Lavinia Taverna a una giovane giardiniera, Clara Pozzi, che dopo studi classici, una laurea in Agraria all’Università di Firenze e un tirocinio universitario presso i giardini di Boboli, ha deciso che la sua vera vocazione è quella di fare la giardiniera a tempo pieno!

Giardini emozionali a Orticolario 2011

All’ultima edizione di Orticolario a Villa Erba sono stati allestiti 6 piccoli giardini emozionali che hanno proposto al pubblico differenti ambienti con un uso molto raffinato e originale di piante e di elementi di arredo: una bella occasione per dare spunti ai visitatori ed educarli anche ad un utilizzo meno scontato di essenze erbacee e arbustive. Regista di queste realizzazioni effimere la giovane garden designer Barbara Negretti che davvero ha dimostrato di saper lavorare con creatività e competenza botanica con le combinazioni vegetali.
Molto raffinato il ” Giardino addormentato” , una sorta di piccolo spazio segreto da scoprire attraverso una tenda leggera, con piante tutte giocate sulle tonalità argentate delle foglie e delle fioriture bianche e azzurre (tra le altre Teucrium fruticans Azureum, Stackys bizantina, Lavandula hidcote, Vitex agnus castus…).

Piccolo scorcio del giardino (Foto Giorgio Missoni)

“Elogio al vento” propone una scenografia all’insegna di piante leggere e piumose con fiori bianchi e rosa acceso: tra le graminacee Panicum virgatum Dallas Blue, Pennisetum alopecuroides National Arboretum; tra le perenni Sedum spectabile variegato, Geranium nodosum, Echinacea purpurea Alba, Anemone H. Bressingham Glow.

Planimetria di "Elogio al vento"

Uno scorcio del giardino (Foto di Giorgio Missoni)

Due giorni per l’autunno Masino 2011

Ho sempre trovato particolarmente affascinante e suggestiva l’edizione autunnale di Masino, forse perchè personalmente prediligo i colori e le forme dell’autunno che mi sembrano più intriganti rispetto alle pur smaglianti fioriture primaverili. Molto belle le scenografie proposte da alcuni vivaisti, originali per accostamenti di colori e molto invoglianti. Come sempre ho fatto alcune scoperte interessanti sia per quanto riguarda specie e varietà più inconsuete che per alcune piccole strutture o elementi ornamentali.
Per iniziare presento una piccola galleria di immagini delle più intriganti scenografie proposte

Esposizione di erbacee perenni e graminacee di Erbario della Gorra

Erbario della Gorra

Vivaio Central Park con una bella collezione di graminacee e restionacee

Una bella composizione di porri!!

Una cesta di zucche di tutte le forme e colori

Vivaio Eta beta specializzato in piante acquatiche

Tra le essenze che hanno colpito la mia attenzione alcune proposte di rampicanti del Vivaio Giani di Moncucco Torinese: Adlumia fungosa, una papaveracea biennale molto rigogliosa che produce fiori bianchi o rosa in grappoli in estate; Celastrus orbiculatus ‘Hercules’, una rampicante decidua di origine asiatica che in autunno produce belle bacche gialle; Trachelopsermum angustifolium, dalle belle foglie allungate che può essere usata anche come coprisuolo.

Adlumia fungosa

Celastrus orbiculatus 'Hercules'

Trachelospermum angustifolium

Tra i vivai che mi hanno colpito per alcune interessanti collezioni segnalo il vivaio di Thomas Froese di Cravanzana (Cuneo) specializzato in bambù, che ha esposto una bella struttura di bambù e dei bei segnapiante della medesima essenza

Segnapiante in bambù di Thomas Froese

Struttura esposta da Thomas Froese

Garden Studio di Bologna propone una ricca collezione di felci, piante da ombra e orchidee rustiche

Dicksonia fibrosa

L’azienda agricola Zanelli di Montichiari si distingue per una bella collezione di echinacee, di ellebori e di Tricyrtis giapponesi

Echinacee del Vivaio Zanelli

Tra le essenze da segnalare

Amsonia hubritchi

Clerodendron variegatum

Hydrangea paniculata Pinky winky

Rabdosia longituba

Infine molto interessanti le grandi ceste in salice e le strutture quadrettate sempre nella stessa essenza proposte da Giardini Villa

Un mini orto in cesta

Piccole strutture da usare come separazioni nel giardino

Un’aiuola davanti alla Casa della carità di Don Colmegna a Milano

Pubblico con piacere un appello di Michela Pasquali, paesaggista coinvolta nella realizzazione di un’aiuola davanti alla Casa della carità di Don Colmegna in via Brambilla 1 a Milano.

Buongiorno a tutti,
ho bisogno di consigli e aiuti per la realizzazione di due piccole aiuole davanti alla Casa della carità (quella di don Colmegna) di Milano. In allegato trovate il progetto che prevede l’uso di sedute disegnate da Ettore Favini e di aree pavimentate fatte utilizzando i pallet che una cooperativa della Casa produce e aggiusta.
Un primo piccolo lavoro per cominciare una serie di attività sul verde condiviso made in Casa della carità.
Abbiamo bisogno di piante e di qualcuno che metta a disposizione un po’ del suo tempo per aiutarci a dipingere, montare, piantare…
Che ne dite? Potete diffondere nei vostri blog o pagine web? Volete venire a dare una mano? Dalla prossima settimana arrivano le prime piante regalate e ci saranno già i pallet a disposizione.
Per date e orari scrivetemi!!!
A presto e un abbraccio a tutti
Michela Pasquali
michela.pasquali@gmail.com

aiuola Casa della carità prima e dopo

A Milano sorge un nuovo orto comunitario a Precotto

Segnalo volentieri una nuova interessante iniziativa sorta in un terreno abbandonato nel quartiere di Precotto a Milano. Qui di seguito il resoconto della giornata di inaugurazione domenica 2 ottobre, fatto dagli organizzatori. Se volete vedere alcune immagini è a disposizione un bel video

Ciao a tutti e tutte.
Domenica è stata una giornata molto bella.
Abbiamo realizzato un importante primo passo, tante persone hanno lavorato sotto un sole caldissimo per trasformare il terreno incolto in un luogo finalmente bello, utile, condiviso.
La fatica è stata tanta, ben compensata dalla soddisfazione per i risultati e dalla sensazione che le cose si muovano in una direzione positiva.
Vogliamo ringraziare quelle persone che sono state con noi nel corso della giornata; il nostro quaderno alla fine era pieno di indirizzi, messaggi, suggerimenti, indicazioni di disponibilità. Gli indirizzi mail diventeranno una mailing-list perché ognuno possa contribuire al processo che abbiamo avviato.
A lavorare con noi c’erano tanti amici della rete di cui facciamo parte: Ortodiffuso, Libere Rape Metropolitane, il Giardino degli Aromi presso l’ ex O.P. Paolo Pini, il Community Garden del Trotter, l’associazione Piano Terra, il giardino comunitario presso Conchetta, quelli di Cascina Albara e della scuola Pizzigoni, il gruppo di viale Montello, l’orto nascente di via Sauli… che nel corso della giornata hanno portato energie, piante, attrezzi.
Grazie a Marta e Riccardo, che hanno realizzato una meravigliosa istallazione di land-art intrecciando rami. Vista alla luce del tramonto domenica sera era fantastica. Geniali.
Il tutto è stato realizzato grazie a: la Coop. Soc. “B” LavoriAmo che ci ha prestato il camion; la ditta Erbavoglio di Monza che ci ha regalato la terra; la ditta FRAMAR S.r.l. di Senago che ci ha regalato i bancali per i cassoni, il gruppo della facoltà di Agraria che ci ha prestato i gazebo; il CeAS che ha prestato attezzi e materiali; l’amico che sabato mattina è venuto a tagliare l’erba, regalandoci due ore di tempo e sudore; i cittadini che hanno prestato sedie e tavoli e regalato cibo e bevande… spero davvero di non dimenticare nessuno.
Per ora siamo a questo punto. Ci vediamo con i cittadini del quartiere (e chi vorrà partecipare) domenica alle 11.00 nell’orto-giardino. Condivideremo una prima valutazione e ci immaginiamo insieme come continuare il percorso.

Suggestioni da Orticolario 2011

Si è appena conclusa a Cernobbio la II edizione di Orticolario, che quest’anno ha presentato scenografie di luci e alcuni giardini effimeri.
Ricevo dall’ufficio stampa alcune immagini che volentieri pubblico sul mio blog.

Fairy garden realizzato da Jardin Suisse e Alto Lombardo- Foto di A. Fasola

Scenografie di luci - Foto di P. Vasconi

Scenografie di luci - Foto di P. Vasconi

Lo stand del vivaio Cascina Bollate - Foto di A. Fasola

Lo stand del vivaio Nifantani - Foto di A. Fasola

Un gioioso paesaggio che unisce

Vi segnalo un piccolo video su Youtube che è stato girato il 9 settembre scorso alla Stazione centrale in occasione della manifestazione dell’associazione italiana di architettura del paesaggio  Aiapp per presentare la prima completa rassegna dei progetti dei soci paesaggisti.
E’ bello vedere tanti giovani con magliette intitolate al paesaggio che unisce, che era l’azzeccato slogan della giornata, con messagi e auguri al buon paesaggio. Si tratta di uno dei tanti modi di fare cultura del verde.

Si può fare: l’esempio dei giardini gestiti dalla Fondazione Torino musei.

L’altra settimana sono andata a visitare i due giardini medievali – quello del Borgo ormai collaudato e quello nuovissimo di Palazzo Madama – gestiti dalla Fondazione Torino Musei, una fondazione senza scopo di lucro partecipata come primo fondatore dal Comune oltre che da enti pubblici e privati che ha la finalità di conservare e valorizzare i 4 musei a lei assegnati –  inclusi i loro giardini – favorendone la massima fruizione da parte del pubblico (oltre al Borgo e a Palazzo Madama, GAM e MAO). La guida di questa piacevolissima e istruttiva visita è stato Edoardo Santoro, il giovane e appassionato agronomo che cura per conto della Fondazione questi spazi verdi. Ho trovato molto interessanti, ben curati nei particolari delle strutture e nella vegetazione i due giardini e ho amato in particolare quello del Borgo non solo perchè ormai maturo (è stato realizzato nel 1997 , risistemato recentemente e aperto al pubblico separatamente dal museo a partire dal 2007)  ma anche perchè più spontaneo e poetico con un bell’equilibrio tra le strutture, la pavimentazione e i materiali rispetto al nuovo giardino di Palazzo Madama (per il momento visitabile solo assieme al museo ma con la prospettiva di avere anche un ingresso autonomo), che ha dovuto fare i conti con la presenza di numerosi vincoli impiantistici e in primis con l’esigenza di una fruizione dei diversamente abili . Quello che in particolare mi ha colpito è l’intelligente politica di gestione di questi spazi verdi che prevede il coinvolgimento di alcuni volontari “senior civici” che contribuiscono alla perfetta manutenzione dei giardini, ne curano romanticamente alcuni teneri e piacevoli elementi di decoro e, soprattutto, gestiscono il piccolo vivaio di riproduzione, che serve i due giardini, seminando e facendo talee. Nei due giardini viene applicata la lotta naturale contro malattie e parassiti evitando ogni uso di prodotti chimici. Infine un ricco programma di eventi contribuisce a coprire parte delle spese di gestione e assicura un coinvolgimento dei visitatori con programmi di educazione e di divulgazione storico-ambientale.
Qui di seguito alcune immagini dei due giardini

Un particolare delle strutture di salice intrecciato

Il giardino delle delizie con la piccola fontana centrale

Uno dei pannelli che illustrano le proprietà delle essenze, tratte da un'opera del 1300 di De Crescenzi

Giardino dei semplici

Particolare della piccola struttura che funge da esposizione di antichi attrezzi, coperta da zucche, con appese piccole coroncine

Particolare di una delle strutture che reggono le piante

Un bellissimo fagiolo rosso rampicante Dolichos

Vista dall'alto del nuovo giardino medievale nel fossato di Palazzo Madama

Planimetria del giardino

Scorcio del pollaio con le simpatiche galline di legno

Scorcio dell'orto con le tradizionali aiuole rialzate bordate di salice intrecciato

Un pisello selvatico si avvolge su una delle classiche strutture di sostegno

Edoardo Santoro ci mostra il piccolo annaffiatoio di ceramica riprodotto su un disegno originale

Una colorata composizione di cavoli con i fiori del fagiolo Dolichos

Una prospettiva del giardino con sullo sfondo la falconaia

Note a margine del convegno I maestri del paesaggio, Bergamo, 4-5 settembre 2011

Il convegno organizzato da Arketipos è stata l’occasione per conoscere i progetti di alcuni tra i più qualificati paesaggisti che operano sulla scena internazionale.
Senza pretendere di fornire un resoconto dettagliato dei loro interventi vorrei soffermarmi con alcune brevi segnalazioni a commentare alcuni degli interventi che mi hanno maggiormente suggestionato corredandoli da alcune immagini che ho scattato durante il convegno (quindi immagini non tanto belle, ma spero comunque tali da fornire suggestioni).
Tra i paesaggisti che affrontano la scala maggiore del paesaggio ho trovato molto affascinante l’approccio di Lodewijk Baljon, di stanza ad Amsterdam, che ha presentato tra gli altri un ambizioso progetto la cui sfida è un paesaggio che nasce prima della città e integra tutti gli aspetti progettuali in un ambiente sostenibile. L’intervento è collocato in un polder di circa 200 ettari e la sfida appunto quella di ideare per prima cosa un paesaggio che solo successivamente, dopo circa 5 anni dalla realizzazione dell’intervento paesaggistico, accoglierà un complesso residenziale dove ogni casa resterà invisibile dalle altre vicine e strettamente collegata alla natura circostante.

Giardino a Delft, Olanda

Sulla scala urbana opera il paesaggista Peter Fink, fondatore dello studio FoRM e con un interessante background formativo che spazia dall’ingegneria, alla filosofia e alle arti visive.
Molti dei suoi lavori all’insegna del Green urbanism sono progetti partecipati con un forte coinvolgimento delle collettività.

Millwall dock, Londra: ridefinizione del waterfront con giardini galleggianti collegati fra loro

Rendering del progetto londinese

Tra i progetti presentati dal prestigioso studio olandese West8, che conta uno staff di oltre 70 professionisti di differenti discipline, ho trovato molto affascinante l’intervento “10.000 bridges” ideato per la International Horticultural Expo 2011 di Xian, in Cina.

10.000 bridges, Expo Xian

Alberi inclinati in un progetto ad Anversa

Tra i paesaggisti che operano invece piuttosto sulla scala del giardino segnalo la garden designer inglese Charlotte Rowe, che ha un curriculum molto particolare: dopo aver studiato storia dell’arte in Italia (tra i suoi riferimenti fondamentali i quadri di Piero della Francesca per le sue prospettive e per la plasticità e semplicità delle linee), design e orticultura, ha lavorato per 15 anni come marketing manager e nel 2001 ha completato i suoi studi in garden design e ha aperto uno studio a Londra. Nei suoi giardini, spesso di contesto urbano, l’acqua e la luce sono due componenti fondamentali e davvero superba la sua capacità di integrare casa e giardino.

Infine una breve menzione ai progetti del garden designer inglese Andy Sturgeon, pluripremiato al Chelsea Flower Show di Londra. Spesso nei suoi giardini gioca con le tonalità del verde da lui giudicato il colore che meglio ci fa sentire in pace con il mondo.

Progetto presentato al Chelsea

Nello stesso giardino effimero stupendo gioco con piccoli quadrati di acqua

Interessanti i pannelli di rete metallica con inserti di acrilico blu e pietre

Progetto più formale con parterre e tulipani vermigli

Giardini in viaggio Laura Pirovano