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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

A proposito dell’Area C di Milano

Pubblico volentieri la lettera aperta di Enrico Fedrighini che commenta l’Area C di Milano e fa utili suggerimenti all’Amministrazione

Cari Amici,

ancora una volta grazie del fondamentale aiuto che state dando alla città, con segnalazioni, proposte e indicazioni su benefici e disagi da quando è stata avviata Area C: ogni vostro messaggio viene girato agli uffici responsabili. Gli ultimi avvenimenti dimostrano che sapere comunicare è importante quasi quanto sapere cosa comunicare.L’avvio della congestion charge a Milano è un sogno che si realizza: alcune regole vanno certamente modificate (come le deroghe senza regole concesse ai veicoli commerciali e l’assurda vertenza con i residenti del centro), ma in ogni caso questa scelta – frutto dei referendum cittadini del giugno 2011 – può imporre un cambio di marcia irreversibile in senso ecologista. Non mi riferisco certo al quadro politico, e nemmeno solo alla nostra città. Abbiamo gli occhi puntati addosso: se funziona a Milano, la scelta di liberare le città dalle auto verrà seguita da molti, per il bene di tutti. A determinate condizioni: comunicare in modo chiaro e trasparente gli obiettivi e i risultati conseguiti, in modo da estendere e consolidare il consenso fra i cittadini. E qui iniziano una serie di problemi, che vanno segnalati nella speranza che vengano risolti al più presto.  Punto primo: trasparenza dei dati. Area C ha certamente prodotto una importante riduzione del traffico, soprattutto in centro; il sistema di trasporto pubblico ne sta beneficiando, soprattutto in centro. E’ un primo passo: occorre avviare molte altre misure per estenderne gradualmente gli effetti all’intera città. Leggiamo sui giornali commenti diversi: critiche pregiudiziali da parte di chi si oppone ad Area C; commenti positivi da parte dei suoi sostenitori. Manca però la materia prima per trasformare le polemiche da bar in qualcosa di più serio: la pubblicazione dei dati. Durante l’era Ecopass, sul sito del Comune venivano pubblicati (sin dal primo giorno, il 2 gennaio 2008) i report quotidiani, settimanali e mensili stilati da AMAT (l’Agenzia mobilità ambiente e territorio) su flussi di traffico, analisi del trasporto pubblico, impatto su trasporto privato e trasporto commerciale, ecc. Ne ho salvato diverse copie: erano uno strumento di informazione e di lavoro – non di propaganda – molto utile, accessibile a tutti: studiosi e comuni cittadini. Perché lo stesso non succede con Area C? Perché non esiste ancora uno straccio dei report AMAT disponibile e scaricabile da chiunque sul sito del Comune? Qual è il problema? Si parla spesso, talvolta anche a sproposito, di partecipazione e trasparenza. Perché negare uno strumento così importante per l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini in una scelta strategica per il futuro della nostra città?Punto secondo: trasparenza economica. Non ho dubbi che l’Amministrazione comunale rispetterà l’impegno – previsto dal referendum – di devolvere le entrate di Area C al potenziamento di trasporto pubblico e ciclabilità. Analogo impegno era previsto anche nella delibera istitutiva di Ecopass: ma è rimasto sulla carta. Affinchè questo avvenga in modo effettivamente verificabile dal cittadino – e quindi promuovendo un coinvolgimento positivo della cittadinanza nel percorso avviato – esiste uno strumento semplice e a costo zero: creare un fondo vincolato, separato dalle altre voci del bilancio comunale, in modo che chiunque possa ottenere in tempo reale un rendiconto puntuale delle entrate e soprattutto delle uscite destinate a migliorare il sistema di trasporto pubblico nelle aree periferiche e semiperiferiche. Tutto questo ancora non esiste. Cosa aspettiamo? Punto terzo: trasparenza di obiettivi. “Area C serve a ridurre il traffico, non l’inquinamento”: me lo sono sentito ripetere più volte, durante un dibattito televisivo serale, da rappresentanti della maggioranza. La stanchezza può giocare brutti scherzi – ho pensato – ma sbagliavo: questa è davvero la linea ufficiale della Giunta. Incredibile. Il traffico veicolare privato in ambito urbano comporta crescenti costi di natura sia economica (tempi, code, spazi) che socio-sanitaria. Area C sta riducendo sensibilmente il traffico, mentre le centraline Arpa registrano livelli di concentrazione di PM10 ancora elevati. Cosa significa? “Significa che abbiamo finalmente avviato un primo passo verso un percorso di graduale riduzione del traffico e miglioramento della qualità dell’aria; significa che iniziare a ridurre il numero di auto in circolazione equivale anche a ridurre la tossicità del PM10, perché si riducono proporzionalmente le emissioni inquinanti più pericolose per la salute umana, quelle prodotte direttamente dai motori e che si mischiano al particolato che respiriamo in città; significa che tutelare la salute dei cittadini è un obiettivo prioritario di questa amministrazione: per questo dobbiamo andare avanti con tutte le altre misure previste dai referendum e chiediamo la collaborazione di tutti per costruire insieme un futuro migliore”. Questo direi ai cittadini: senza propagandare illusioni né svicolare dalle responsabilità.  La cosa strana è che, mentre afferma che “Area C non serve a ridurre l’inquinamento”, la stessa Amministrazione incarica AMAT di eseguire un monitoraggio su un marcatore dell’inquinamento da traffico, il black carbon, che pare confermi (dico “pare” perché anche in questo caso i dati non vengono resi accessibili ai cittadini) una riduzione del 30% del carbonio organico legata alla riduzione del traffico privato. Attenzione: questo dato non può essere raffrontato con le concentrazioni medie giornaliere del particolato- PM10 registrate dalle centraline ARPA: è molto più importante e preciso sotto il profilo sanitario perché riguarda la qualità/quantità effettiva di veleni che, mescolati al particolato, inaliamo. In centro si sono ridotte le auto circolanti e si sono ridotti i veleni che i cittadini respirano in quella determinata zona.Perché questa apparente difficoltà a comunicare chiaramente quanto sta accadendo?Ci sono diverse risposte possibili. Non penso sia semplicemente un problema di cattiva comunicazione. Assumere la tutela della salute come prioritario criterio-guida delle scelte in materia di traffico impone una serie di scelte e responsabilità. Se Area C ha liberato il centro dal traffico e anche migliorato la qualità dell’aria che vi si respira, significa che bisogna andare avanti su questa strada. Significa che, come proposto dai referendum, occorre mettere in cantiere nuove misure con nuovi investimenti, progetti e risorse seguendo un preciso programma di estensione al resto della città la cura antitraffico e antismog, liberando spazi pubblici per costruire una città più sana e bella. Questo percorso ha costi e ostacoli che si possono affrontare e superare se il modello di una città più sana viene condiviso. Con coraggio e trasparenza. Senza tentennamenti. L’aria come bene comune. Non abbiamo voluto Area C per far viaggiare senza code i furgoni in centro. A Milano non ci sono Genitori Anticode. La lotta all’inquinamento dell’aria non possiamo delegarla alla neve invernale, alla pioggia primaverile e al sistema polmonare dei ciclisti nei restanti mesi dell’anno.  Un caro saluto a tutti, per favore fate girare la comunicazione come al solito.

Enrico Fedrighini Portavoce Comitato Promotore MilanoSiMuove Verdi Ecologisti e Civici

Novità dal mondo dei giardini:corsi, viaggi, siti e altro ancora

  • Nasce Linaria, organizzazione non profit per la BIO e BIBLIO diversità.

Creata per promuovere la diffusione della cultura del giardino e del paesaggio, coniuga una forte finalità culturale e sociale a una competenza professionale e fonda le sue attività sul confronto e la partecipazione. Oltre a una rete di eventi e progettiLINARIA propone una nuova collana di libri, che esplora gli sviluppi e le evoluzioni del concetto di paesaggio e giardino. Con l’obiettivo di sostenere in modo attivo la diffusione di libri che oggi, in Italia, non vengono proposti dall’editoria ufficiale.

La nuova pagina web, LINARIA, racconta tutte le nostre attività e idee.

Pronto il programma dei viaggi 2012 per visitare i giardini inglesi sotto la guida dello storico dei giardini e raffinato botanico Michaeljon Ashworth: il primo con meta la Cornovaglia è in calendario dal 15 al 21 aprile 2012. Per informazioni contattare la paesaggista Clare Littlewood alla sua mail clare.littlewood@libero.it

  • Prossimi viaggi di Linnea Tours

Malta, DAL 24 AL 28 MARZO 2012

Narcisi alla Pescigola, sulle Alpi Apuane, 29 marzo 2012

  • Corso per giardinieri specializzati in parchi e giardini storici

L’ Associazione Culturale “Paesaggi e Giardini” (via Corridoni, 97) propone la IV edizione del corso per “Giardinieri specializzati in giardini e parchi storici”. Diretto da Eleonora Pecchioli storica dell’arte ed esperta di giardini, e coordinato da Tiziana Grifoni, agronomo e architetto del paesaggio, il corso prevede 200 h e da quest’anno  si avvarrà anche della consulenza dell’architetto Mariachiara Pozzana, autrice di numerosi importanti restauri nel campo dei giardini storici a livello internazionale, che ne presiederà il Comitato Scientifico.
L’obbiettivo è formare una figura altamente specializzata, in grado di affrontare con competenza le problematiche connesse alla manutenzione del verde, con particolare riguardo per il verde storico e di qualità.
Alla fine del corso sarà possibile effettuare uno stage pratico nei giardini della Soprintendenza speciale del Polo Museale Fiorentino (Boboli, Castello, Petraia, Corsini) oppure in alcuni importanti giardini inglesi.
Il corso è aperto a diplomati e laureati in materie tecnico-scientifiche e anche ad addetti del settore (con esperienza lavorativa nel campo del giardinaggio).  Le lezioni  saranno concentrate in un solo giorno alla settimana (di norma il venerdì) dalle h. 9.00 alle h. 18.00. Il costo è coperto per la maggior parte da un concorso di sponsor, e al corsista sarà richiesto solo un contributo pari a 950 euro, da versare al momento dell’iscrizione.
Per informazioni : www.paesaggiegiardini.it tel. 055 4487156

  • Corso di ikebana

Organizzato dal Garden Club di Milano ha preso l’avvio l’1 febbraio un nuovo corso per imparare a realizzare composizioni di Ikebana e avvicinarsi alla cultura e alle tradizioni giapponesi. Il corso si sviluppa secondo le direttive della Scuola Ohara di Tokyo, con insegnanti diplomati e riconosciuti dalla scuola madre giapponese. Alla base dell’insegnamento vi è lo studio dei valori culturali giapponesi e delle tecniche tradizionali.

  • Perugia Flower Show

Quest’anno la manifestazione dedicata alle piante rare e inconsuete avrà due edizioni, una primaverile dal 25 al 27 maggio e una autunnale dall’8 al 9 settembre

  • Siti

Un quadrato di  giardino, forum di giardinaggio e tanti articoli e e-book da scaricare previa registrazione

Thinking gardens, una preziosa raccolta di articoli e saggi e molto altro sul mondo dei giardini

Spunti da una conferenza di Ugo Morelli, Invito al giardino, Milano, 12 gennaio 2012

Morelli ė autore tra gli altri di ‘Mente e paesaggio’, Bollati e Boringhieri, 2011 e di ‘Mente e bellezza’, Allemandi, 2010, che affrontano da un punto di vista cognitivo il rapporto mente-paesaggio e l’esperienza estetica.
In questo approccio, molto suggestivo e stimolante, si tratta di affrontare non solo la fruizione ma la vivibilità nella relazione dell’animale uomo con il paesaggio.
Secondo gli studi della scienza cognitiva la cornice acquisita nella prima infanzia riguardo al modo di incorporare l’ambiente rimarrà il parametro fondamentale di riferimento per ogni altro paesaggio. Vale a dire che noi costruiamo il mondo in cui viviamo.
La bellezza non é un fatto esterno ma incarna il legame uomo-mondo (secondo l’etimologia greca aestesis significa sensazione). Citando Fausto Melotti (da Linee), l’arte non é una istanza mentalistica, che nasce da una mente isolata dal mondo, ma il risultato di una particolare competenza della specie umana che da un certo punto della sua evoluzione diventa simbolica: é per questo che possiamo parlare di giardino e di paesaggio, perché un insieme di piante e di fiori non sono solo una cosa in sé.

Secondo le nuove acquisizioni della scienza cognitiva la mente é ‘embodied’, cioè ‘incarnata’; ‘embedded’, cioè ‘situata nelle situazioni’; ‘extended’, cioè ‘estesa’. Vale a dire che la mente che condivide gli spazi del luogo che vive, non può che trasformare il contesto in cui vive (embedded). Occorre perciò interrompere la separatezza del modo in cui parliamo di paesaggio. Noi abbiamo una mente relazionale, incarnata e non esiste una scissione fra mente e corpo.

Uno dei risultati più importanti della ricerca é che l’esperienza estetica é esperienza sociale e responsabilità: stare bene o male in uno spazio non é mai solo un fatto individuale ma sono fatti nostri.

Non esistono paesaggi incontaminati perché la condizione per l’esistenza di un paesaggio é la presenza di un osservatore: quindi attenzione ai facili ecologismi e al rischio – isolando paesaggi naturali in artificiali – di preservare pezzi di mondo considerati autentici a detrimento di tutto il resto!

Noi costruiamo e cerchiamo bellezza e paesaggi come espressione della nostra evoluzione storica e naturale che ci ha fatto esseri dotati di una tensione rinviante, esseri cioè desideranti e capaci di tendere all’oltre non solo nell’arte, ma anche nella scienza, nella politica, nel sacro e nell’amore.

Un’altra riflessione importante di Morelli riguarda la differenza fra simbolico e immaginario: noi siamo sempre meno capaci di vivere esperienze simboliche, ma ci siamo consegnati all’immaginario depauperando le nostre esperienze estetiche della loro valenza simbolica e trasformandole così in cose seriali. Si assiste cioè sempre di più ad una colonizzazione da parte dell’immaginario dello spazio simbolico.

Il paesaggio emerge al punto di connessione fra mondo interno e mondo esterno come mediazione del principio del movimento (si impara camminando) e della immaginazione: attraverso il movimento e l’immaginazione noi trasformiamo lo spazio in paesaggio. Il problema di oggi é l vivibilità che sarà possibile solo con la natura e non più contro la natura e questo passaggio cruciale sarà molto difficile perché per l’essere umano cambiare idea è difficilissimo. Ci sono ostacoli sia affettivi che cognitivi che ci rendono difficile arrivare ad una concezione del paesaggio che sia vivibile essendo alleati con la natura. Infatti dobbiamo rifigurarci da sopra le parti a parte del tutto.

In questa concezione i paesaggi non sono quello che sta fuori di noi ma spazi di vita e arena della partecipazione responsabile e della negoziazione.

Per finire Morelli cita Rilke che dinanzi alle Dolomiti afferma che sono belle perché irripetibili, perché non ci saranno più!

Affinità elettive di Federica Raggio

Federica Raggio è un’amica architetto e giardiniera che ama viaggiare e fotografare giardini, piante e paesaggi. La sua sensibilità estetica e botanica la porta a cogliere dei fenomeni nella natura che sono tanto stupefacenti quanto bellissimi. Perciò ospito con piacere queste immagini di piante che lei ha intitolato “Affinità elettive”

“E coloro che trascorrono assieme tutta la vita sono individui, che non saprebbero neppure dire cosa vogliono ottenere l’uno dall’altro. Nessuno invero potrà credere che si tratti del contatto dei piaceri amorosi, ossia che in vista di ciò l’uno si rallegri di stare vicino all’altro, con uno slancio così grande: è evidente, al contrario, che l’anima di entrambi vuole qualcos’altro, che non è capace di esprimere; di ciò che vuole, piuttosto, essa ha un presentimento, e parla per enigmi. E se, mentre giacciono accostati, Efesto comparisse dinanzi a loro, con i suoi strumenti, e domandasse: “Che cos’è, (uomini), ciò che volete ottenere l’uno dall’altro?”, e se, di fronte al loro imbarazzo, di nuovo li interrogasse: “Forse è questo che desiderate, l’accostarvi quanto più è possibile l’uno all’altro, così da non rimanere staccati, né di notte né di giorno, l’uno dall’altro? Se desiderate questo, voglio fondervi e saldarvi in qualcosa di unico, in modo che, da due che siete, diventiate uno, e finchè rimarrete in vita, viviate entrambi in comunione, come un essere solo, e quando sarete morti, ancora laggiù, nella dimora di Ade, siate uno in luogo di due, in comunione anche da morti..”

Diaologo di Aristofane a Erissimaco – Simposio – Platone

È solo desiderio di noi umani la ricerca di legami stretti e indissolubili?
O è nella natura degli esseri viventi, anelare a compagnia nella perfetta affinità?
Sotto mentite spoglie ecco alcune affinità elettive del tutto sorprendenti e inaspettate, di chi sembra essersi finalmente trovato, andando oltre le apparenze e osando sfidare (quasi) l’impossibile.
Storie di amicizie vegetali, indissolubili e imprescindibili da genere, specie e varietà.Come sempre la natura ci manda messaggi celati, dai quali potremmo attingere spunti e lezioni di vita.

Segue galleria di immagini di Federica

Betula pendula e Picea abies, Inari, Lapponia

Cactacea e Aloe sp Jardin Exotique, Principato di Monaco

Crassula sp e cactacea Jardin Exotique, Principato di Monaco

Ficus carica e Phoenix canariensis Tangeri, Marocco

Ficus elastica e Washingtonia filifera, Jardins du Casino, Principato di Monaco

Neobuxbamia polylopha e Aloe sp Jardin Exotique, Montecarlo

Platano e Chamerops humilis, sulla strada che conduce al Museo d’Arte Orientale Chiossone a  Genova

Spirito wabi

Mi viene da dire evviva gli incontri casuali che poi ci fanno scoprire i legami tra le cose che più ci hanno colpito. Mentre stavo scrivendo il mio libro sul giardino d’ombra Marco Bay mi parlò di un libro che non potevo non leggere, vista la mia passione per il Giappone e per l’ombra: è così che ho scoperto un libro che ritengo fra quelli miei più preziosi, “Libro d’ombra” di Junichiro Tanizaki, edito da Bompiani e che consiglio vivamente a tutti coloro che prediligono i mezzi toni, le cose imperfette, gli spazi vuoti e che alle superfici radiose preferiscono un universo avvolto da ombre.

Recentemente una cara amica paesaggista, Silvia Ghirelli, con la quale ho condiviso la gioiosa compagnia in alcuni viaggi, mi ha regalato un libro che mi ha preso tantissimo, “Spirito wabi” di Axel Vervoordt. Premetto che ignoravo sia lo wabi sia l’autore. Ma ho scoperto che l’autore, un personaggio poliedrico che spazia dall’architettura all’antiquariato, cita fra i suoi riferimenti più importanti, oltre a Lucio Fontana (che io amo tantissimo), il movimento zero, il movimento giapponese Gutai (che occupa la scena artistica giapponese del secondo dopoguerra dopo Hiroshima e Nagasaki), anche Tanizaki e il suo libro d’ombra. Ecco che allora tutto sembra tornare e io capisco anche meglio perchè sono così innamorata del Giappone, della sua cultura e dei suoi giardini.

Axel Vervoordt ha scoperto il concetto di Wabi-Sabi attraverso la lettura di “Wabi-Sabi per artisti, designer, poeti e filosofi” di Leonard Koren e attraverso il Libro d’ombra. In seguito collaborando con l’architetto giapponese Tatsuro Miki ha coniato il concetto di wabi applicandolo all’architettura. Il termine, preso in prestito dal giapponese, indica una cosa nel suo stato più austero e naturale, la bellezza che si ritrova in oggetti umili e senza pretese, dell’imperfezione e della incompletezza.

Qui di seguito riporto alcune immagini che ho tratto dal libro

Texture

Casa ristrutturata nel centro storico di Anversa

Casa di Jiro Yoshihara, creatore del movimento Gutai

Casa dell'artista vasaio Shiro Tsujimura, a Nara

Dal guerilla gardening alle installazioni verdi

Nell’incontro del 23 gennaio dei Lunedì sostenibili, dedicato al giardinaggio critico e ribelle, ho scoperto alcune realtà interessanti che vi segnalo

  • Duo Martmat – http://infomarmat.blogspot.com – che promuove piccoli progetti fantasiosi per diffondere il verde in città a costi ridotti: “L’abbracciapalo” il nome di queste installazioni in giro per Milano (sul blog c’è una mappa di quelle fino ad ora realizzate) per abbellire pali, ringhiere, semafori e altro ancora.
    Ecco il piccolo opuscolo predisposto dal gruppo per seminare l’idea presso altri giardinieri ribelli

  • Piante volanti – http://piantevolanti.blogspot.com – il nome di un altro gruppo che si propone di conquistare minuscoli spazi verdi in luoghi impensati con contenitori appesi e fiori.
  • Atelier delle verdure – http://atelierdelleverdure.it – un gruppo di tre giovani paesaggisti che nei loro lavori cercano di coniugare coinvolgimento dei cittadini, disegno del paesaggio urbano e sensibilità dell’attività di progettazione. Tra i recenti progetti realizzati un piccolo giardino temporaneo in via Montello a Milano e Malerbario, un orto botanico itinerante esposto la prima volta a Sesto San Giovanni

giardino via Montello

Malerbario

Il mio giardino in inverno

Il mio giardino è un giardino di lago, precisamente a Laveno sulla sponda lombarda del lago Maggiore. Il terreno è leggermente acido, abbastanza povero e pieno di sassi, non un granchè per dire la verità, le rose stentano ma in compenso ortensie e camelie sono molto contente!
Come esposizione è parzialmente ombreggiato e sono poche le zone pienamente al sole. Nel corso degli anni ho piantato molte ortensie, camelie soprattutto invernali, tante perenni e recentemente anche graminacee.
Qui di seguito una piccola galleria di immagini del giardino in questo periodo invernale

Le foglie porpora di Hydrangea quercifolia, davanti Liriope muscari e dei fiori bianchi di metallo che servono ad abbellire l'aiuola nel periodo invernale

Helleborus niger mescolato con la bella felce sempreverde Asplenium scolopendrum

In questo periodo Sarcococca ruscifolia è ancora piena di bacche rosse e comincia a fiorire con fiori bianchi molto profumati

Appeso a un vecchio albicocco un vasetto con un Helleborus niger

I fiori rosa acceso di Camellia hiemalis e accanto in un vecchio contenitore di rame Equisetum hyemale

Sono ancora piacevoli i portasemi bianchi dell'anemone giapponese

Un vecchio tavolino di ferro con seggioline di un colore rosa sbiadito illumina la scena nella luce invernale

In mezzo alle viole del pensiero un funghetto di metallo e un cagnolino di ferro

Una piccola casetta con il cibo per gli uccelli che d'inverno hanno bisogno del nostro aiuto

Le belle foglie luminose di Vinca 'Illumination'

Le foglie coriacee e spinose di Helleborus argutifolius che fiorisce più avanti con fiori giallo verde

Un bel fiore bianco di Camellia sasanqua

Sulla parete di un muro a secco si stagliano i rami rossastri di Hydrangea petiolaris

Le caratteristiche foglie coriacee di una dafne

Le graminacee lungo un pendio dove spiccano i rami bianchi di Rubus cockburnianus

Un' aiuola di perenni con gli astri e le astilbe sfiorite

Il boschetto di bambù

Il calicanto in fiore che sparge un profumo delizioso per tutto il giardino

I portasemi di Ceratostigma wilmottianum che durano tutto l'inverno

Una Nandina "Firepower" con le caratteristiche foglie che si tingono di rosso

I bei portasemi di Ceratostigma willmottianum che durano quasi tutto l’inverno

Prospettiva del lago

Siti su paesaggio e dintorni

Una piccola rassegna di siti e blog che documentano su progetti di giardini e paesaggio: tratta dalla rivista di architettura del paesaggio Paysage

http://www.vulgare.net/

Blog dell’artista francese Thomas Barbey che contiene moltissime immagini di giardini, parchi, installazioni, elementi di design in giro per il mondo. Può essere fonte di idee, suggestioni e di segnalazioni di luoghi da visitare. Consultando le categorie si possono selezionare architetture, paesaggi e progetti di singoli paesi. Peccato solo che le immagini non contengano nessun commento ma solo l’indicazione del progetto, della località e dell’anno di realizzazione.

http://www.urbanautica.com

Blog indipendente dedicato alla fotografia del paesaggio, che raccoglie le opera di giovani talenti della fotografia, con brevi commenti e link ai siti dei singoli artisti. Aperto a chi vuole contribuire con le proprie foto

http://alessandrogabbianelli.blogspot.com/

Blog dell’architetto paesaggista italiano Alessandro Gabbianelli Dottore di Ricerca (PhD) in “Knowledge and Design of Urban Landscape” – presso la School of Advanced Studies (UNICAM Università di Camerino) con una ricerca riguardo i processi di trasformazione delle aree residuali metropolitane attraverso l’uso di materiali vegetali dal titolo: “Spazi residuali. L’utilizzo di materiale vegetale nei processi di rigenerazione urbana”., che esplora il tema degli spazi residuali. Foto, film, articoli, progetti di paesaggisti italiani e stranieri. Molti links utili

http://www.landezine.com/

Raccoglie progetti internazionali di parchi, piazze, waterfront, cimiteri e memoriali, giardini. Per ogni progetto una descrizione e immagini. Molto interessante la possibilità di effettuare ricerche per tipologia del progetto, località, materiale di costruzione, data e autore.

Giardinaggio in rete

Una prima rassegna di siti per il giardiniere appassionato

Data base botanici

Callphotos: http://elib.cs.berkeley.edu/photos/flora/
Database che dà accesso a più di 45.000 immagini di piante realizzate da diversi fotografi; per ogni immagine è possibile chiedere l’autorizzazione all’utilizzo anche commerciale dietro l’eventuale pagamento di una royalty. Per ogni fotografia, oltre e a notizie sull’essenza, vengono fornite informazioni sulla data e sulla localizzazione e sul fotografo.

RHs plant selector: http://www.rhs.org.uk/rhsplantselector/index.aspx

Si tratta di un database realizzato dalla Royal Horticultural Society che fornisce, con corredo fotografico, informazioni dettagliate e notizie colturali su un universo di più di 4500 essenze. La ricerca è molto articolata e consente di effettuare selezioni secondo profili molto particolareggiati; ad esempio identificando le piante di un certo colore, di una determinata caratteristica ornamentale, adatte per una certa esposizione.

Cataloghi di vivaisti consultabili online

Acquatiche e palustri

http://www.etabeta-ninfee.it/prodotti.php

Alpine

http://www.vivalpi.it/contents/Default.aspx

Arbusti insoliti (rose antiche e bacche)

http://www.rosebacche.it/

Bulbi

http://www.raziel.it/

Clematidi

http://www.vivaioannapeyron.com/cms/copertina-clematis/copertina-clematis.html

Erbacee perenni, graminacee e felci

http://www.vivaipriola.it/

http://www.lepage-vivaces.com/

http://www.vivaiovalfredda.it/impaginato_pdf.pdf

Glicini

http://www.wisteria.it/wisteria.htm

Ortensie

http://www.pbortensie.com/

Piante da ombra

http://www.central-park.it/Mario%20Mariani.html

Piante da secco

http://www.jardin-sec.com/

Rampicanti

http://www.vivaigiani.it/catalogo-piante.htm

Rose

http://www.vivaioannapeyron.com/cms/copertina-roses-du-temps-passe/copertina-roses-du-temps-passe.html

http://www.davidaustinroses.com/italian/Advanced.asp

etichette segna piante

http://www.signenature.com/

la segnaletica professionale per il mondo vegetale, tanti diversi prodotti in molteplici materiali

http://www.botaniqueeditions.com/etiquette-jardin,fr,2,11.cfm

etichette in acciaio, alluminio, zinco, legno, plastica…che si possono ordinare online

http://www.essentialscompany.co.uk/labels.html

segnaletica in plastica di differenti colori; ordini online

http://www.alitags.com/

una scelta di tanti materiali, tra cui anche bambù; si possono inviare ordini dal sito

Giardini del mondo

http://www.gardenvisit.com/

Portale prezioso per informazioni sui giardini di tutto il mondo; è possibile fare una ricerca per area geografica e si ottiene una scheda descrittiva sintetica ma per fatta di ogni luogo con tutte le informazioni per la visita e gli eventuali links ai singoli giardini

Giardini in viaggio Laura Pirovano