Tanti i piccoli orti fioriti sparsi qui e là: amorevolmente curati con tanti piccoli dettagli da copiare
Anche i nanetti al limite del kitch hanno un sapore di piacevole ingenuità
L’orto di sapore monastico al centro del vivaio Galanthus che si trova a Lana, tra Bolzano e Merano; un posto molto interessante sia per la bella collezione di aromatiche e di peperoncini che per le interessanti scenografie delle aiuole del giardino. Agli inizi di ottobre si svolge presso il vivaio una interessante manifestazione florovivaistica intitolata “meraviglie sudtirolesi”
Un’altra immagine dell’orto del vivaio Galanthus
La bellezza e l’armonia del paesaggio è anche ottenuta con l’inserimento di strutture di legno tradizionali sia nelle recinzioni che nelle semplici panche
La panca molto semplicemente si inserisce nella struttura della recinzione
Le assi di legno sono legate con rami di pino
Una piccola aiuola contornata da assi di legno a ridosso della recinzione
Fiori appesi dovunque sia alle case che ai fienili
Una parete vegetale composta da assi di legno digradanti al Vivaio Galanthus
Una grande varietà di flora sia nei grandi prati fioriti che nel sottobosco umido, tra cui il giaggiolo acquatico e siberiano (Iris pseudoacorus e siberiano), il trifoglio fibrino (Menyantes trifoliata) l’orchidea di Fuchs (Dactylorhiza fuchsii) e varie specie di carici.
Vi segnalo un sito benfatto che raccoglie una grande collezione di piante alpine: http://www.fiorialpini.net/
Ecco una selezione di immagini
Alchemilla alpina
Anthriscus sylvestris e Geranium
Aruncus dioicus
Campanula glomerata
L’orchidea di fuchsii, Dactyloriza fuchsii
Echium vulgare
Galium lucidum
Geranium sylvaticum
Hypochoeris uniflora e cardo
Lathyrus pratensis
Leucanthemum vulgare
Una bella macchi adi lupini ai margini dei boschi
Maianthemum bifolium
Myosotis e Geranium
Platanthera bifolia, una orchidacea
Potentilla anserina
I prati ospitano una strordinaria biodiversità di specie erbacee
Rumex acetosa
Salvia pratensis
Scabiosa colombaria
Sorbus aucuparia, un albero molto diffuso oltre alle tante betulle
Stellaria nemorum
Thalictrum minus
Trollius europaeum botton d’oro
Tussilago farfara dalle grandi foglie nelle zone umide dei boschi
Vicia cracca
Verbascum thapsis
Viola biflora
Per finire un paio di accostamenti catturati in qualche giardino
Le mie care amiche Donatella e Flavia sono tornate entusiaste da un viaggio in parte in macchina e in parte in bicicletta in Estonia e Lettonia. Mi sembra interessante dare loro la parola.
Sono tornata da un viaggio che non pensavo fosse così interessante e ricco di spunti di riflessione.
Le due capitali, Riga e Tallin sono magnifiche. Riga, specialmente, è un gioiello, credo unico in Europa, per l’unitarietà dello stile architettonico predominante, l’art nouveau, che rende ogni edificio uno spettacolo per gli occhi e la fantasia. Il padre di Eizensteins è stato l’architetto principe di questo mondo fatto di colori pastello e mediterranei, riccioli di spuma, rotonde membra femminili avviluppate in vortici arborei, animali fantastici e deità pagane uniti in un fantastico gioco di volumi. Città disegnata in tondo, proiettata sul mare con i suoi innumerevoli parchi/boschi che intervallano larghi e spaziosi boulevards alberati. Tantissimi giovani, molto belli (strepitose le ragazze, specie le brune, tutte con occhi grigi o verdi), che girano sempre in bici e che si occupano di quasi tutte le attività che qui vediamo delegate agli over 30. Li vedi dietro ai banchi degli alberghi, delle agenzie, delle banche, servono nei bar, nei ristoranti, lavorano nei negozi, insomma sono dappertutto, attivissimi e sportivi. Moltissime le coppie giovani con bambini piccoli e le mamme in cinta. L’impressione è quella di un paese che guarda e pensa al futuro. Diversamente affascinante Tallin, piu’ piccola e raccolta a chiocciola intorno al suo nucleo medievale, con le sue stradine di antichi ciottoli resi morbidi dallo scorrere dei passi, i suoi tetti rossi puntuti, le sue austere chiese protestanti, il suo sguardo gettato su un Baltico color fango che sembra un lago infinito. Una serie di piccoli, interessantissimi musei tra cui quello commovente e sconvolgente dedicato a tutte le occupazioni violente subite da questo piccolo territorio: la nazista e la russa con documentazioni ricchissime sulla resistenza partigiana, sugli stermini effettuati, sui lugubri personaggi che hanno infestato e appestato il mondo. E poi un territorio infinito di boschi, boschi, boschi e laghi, da percorrere in silenzio, annusando l’aria e respirando i fiori, in questo periodo rigogliosi, salutando da vicino le cicogne che vengono a becchettare ai bordi delle strade e incontrando qualche alce dall’espressione timida e interrogativa.
Abbiamo anche fatto un salto in Lituania, decisamente piu’ povera e agricola, per vedere un altro luogo, davvero molto emozionante che si chiama La collina delle croci a Siaulai, dove la pietà popolare (e non la chiesa), dai tempi dei primi stermini russi e nazisti, ha cominciato a mettere, spontaneamente, delle povere croci in legno, per ricordare i morti dimenticati di tutte le violenze dell’uomo sull’uomo. Molte volte la collina è stata rasa al suolo dai russi e, sempre, la gente ricominciava a mettere la propria testimonianza di resistenza. Adesso le croci sono migliaia (anche Flavia ed io abbiamo messo una nostra croce fabbricata da noi) e questo è davvero un monumento a tutte le povere persone che, oggi, come ieri, sono vittime della disumanità.
Abbiamo trovato sempre persone gentili, dignitose, spontanee. Un bagno corroborante di umanità e di conoscenza.
bimba estone
Estonia bimbe in festa
Architetture
Architetture a Riga
Estonia casetta nel bosco
Interni pieni di delicati dettagli
Donatella nel padiglione della casetta nel bosco
Recinzioni e bordi di aiuole
La collina delle croci, in lituano “kryziu kalnsa”: la maggior parte in legno ma alcune sono in ferro, situata a 10 km da Siauliai in Lituania
Dal 13 al 15 settembre “Bucolica. Il vivere country” a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda (Mi), mostra mercato con interessanti eventi collaterali : l’artista Brigitta Rossetti, nella mostra curata da Beba Marsano, si presenterà con una raffinata antologia di opere realizzate per l’occasione, uno spazio, trasfigurato come un giardino del desiderio, dove spiccheranno i Children’s garden, lavori monumentali ad alto impatto estetico ed emotivo, i Fiori immaginari, dell’omonimo, fortunatissimo ciclo, e i Fiori dormienti, per la prima volta in formato orizzontale. Per info www.bucolicacountry.com
Dal 31 agosto all’1 settembre“Tra pomi e fiori” manifestazione florovivaistica a Calvi dell’Umbria. Programma
Archi&Parchi, Mercanteinauto, Tre Mostre Collaterali, l’Angolo del Restauro e il Premio Mercanteinfiera: ecco le novità di questa edizione che si svolgerà alle Fiere di Parma dal 5 al 13 Ottobre 2013. Archi&Parchi e Mercanteinauto. La prima, da quest’anno, si apre alla florovivaistica e alle sue declinazioni: si potranno pertanto trovare, accanto ai materiali di riutilizzo e agli arredamenti da esterno d’epoca, florovivaistica di alto livello. Il progetto di allestimento infatti sarà frutto della sinergia tra Tusi Vivai e Fiere di Parma Spa. Comunicato stampa
8 settembre Festa del riciclo e del recupero ambientale in Corso Buneos Aires a Milano, a cura di Viattiva. Il Il percorso ormai consueto si svilupperà nelle 5 aree tematiche: Vivi e Muoviti eco: ecologia, economia, eco-sostenibilità;- Non chiamarla spazzatura: area istituzionale con la presenza di attori come Amsa, Comieco, …; Rigenerart: mostre e performance live di opere create da artisti del riciclo; Scarti Party: lo spazio dedicato agli hobbisti; Riciclopoli: laboratori per grandi e piccini. Per info http://lafestadelriciclo.com
Dal 4 al 6 ottobre a Villa Erba (CO) Peccati di gola in giardino, V edizione di Orticolario: Sono annunciate: una giungla nel padiglione centrale con piante tropicali, subtropicali ed esotiche; una mostra di Michele Vitaloni esponente della Wildlife Art; giardini creativi nel parco ideati da alcuni paesaggisti che hanno vinto un concorso internazionale appositamente indetto:tra gli altri Barbara Negretti “Tutti giù per terra”, Vittorio Peretto con “Capriccio italiano”, Sandra Migliavacca con “Una dalia di velluto blu” con piante del vivaio valfredda; Carla Testori con “Orto è benessere, l’orto giardino terapeutico sociale. Il fiore protagonista della manifestazione sarà la dalia. ..e altro ancora. Comunicato stampa
Corsi e workshop
Il 13 settembre, in occasione della manifestazione “I Maestri del paesaggio” organizzato a Bergamo da Arketipos sono previsti alcuni workshop tenuti da famosi paesaggisti attivi sulla scena internazionale tra cui G. Kiefer. J. Brookes, A. Jan van der Host. Per info http://www.arketipos.org/meeting-workshop/
Dal 18 al 22 settembre ACMA organizza un workshop con Kristine Jensen sul tema “Oltre il giardino: ripensare il verde urbano”. Programma
Su Pinterest, un sito dove si possono pubblicare per argomento le proprie immagini, ci sono suggestioni fotografiche molto interessanti che riguardano il landscaping. Ad esempio l’amica Silvia Ghirelli mi segnala le fotografie di Alan Huanghttp://pinterest.com/alanhuang/: organizzate in diverse aree tematiche offrono spunti davvero molto intriganti, si vedano ad esempio “Fences”, !Water features”.
Viaggi
Viaggi in Inghilterra della Manchester Language School con la guida dello storico dei giardini Michaeljon Ashworth
-dal 4 all’11 agosto English country gardens: 6 magnifici giardini, tra cui Levens Hall, Arley Hall gardens, Peak district ‘Palace’ Chatsworth, Dunham Massey
– dal 6 al 13 ottobre The poetry of landscape: the English lake district Per informazioni contattare Clare Littlewood, clare.littlewood@libero.it, cell 347 3216720
Il 20 luglio verrà inaugurato il restauro del Castello del Poggio per la creazione di un laboratorio ludico creativo delle colture tipiche, progettato fra gli altri dall’arch Filippo Pizzoni. Bolano Piazza Castello. FOTO
Concerti nei Giardini della Reggia di Venaria (TO). Ogni venerdì, fino al 2 agosto 2013, Grandi artisti in concerto nei meravigliosi Giardini della Reggia di Venaria (TO. Per maggiori informazioni: Tel. 011 4992333 www.grandigiardini.it/scheda.php?id=99 I giardini della Reggia di Venaria fanno parte di GIARDINI IN MUSICA: itinerario alla scoperta dei più bei giardini visitabili d’Italia che quest’estate ospitano rassegne musicali. Per maggiori informazioni: www.grandigiardini.it/sponsor3.php
“Giardini di vetro”. E’ questo il nome della mostra dedicata ai poetici vetri di Murano e a due tra i suoi migliori artisti contemporanei come Lucio Bubacco e Diego Bottacin, che prenderà il via a Villa Carlotta venerdì 5 luglio per proseguire fino a domenica 28 luglio. Per maggiori informazioni e prenotazioni: Tel +39 0344 40405 Mail: segreteria@villacarlotta.it
Visite guidate serali al Ninfeo e ai giochi d’acqua di Villa Borromeo Visconti Litta (MI). Visita guidata serale al Ninfeo e ai giochi d’acqua di Villa Borromeo Visconti Litta (MI) Seguiranno altri appuntamenti: 27 luglio, 31 agosto, 28 settembre 2013 dalle ore 21:15 alle ore 22:30. Visite guidate al Ninfeo e ai giochi d’acqua. Per info: Associazione Amici di Villa Litta: 3393942466 – amicivillalitta@newmarket.it
“Oltre il giardino”: la cultura protagonista nel Giardino Storico della Reggia di Colorno (PR) : prosegue fino al 25 luglio.
Per maggiori informazioni: Tel: + 39 0521 313790 Fax: + 39 0521521370
In occasione del convegno EFUF2013 – European Forum Urban Forestry sulla forestazione urbana è stata approvata la “Carta di Milano ” – documento sui principi di gestione sostenibile del verde urbano che illustra 12 principi strategici per garantire una serie di servizi eco-sistemici alle nostre città. Il documento verrà proposto ai Comuni, ai cittadini e alle Associazioni, come punto di riferimento per una gestione della città sostenibile e duratura. Le amministrazioni potranno adottarla nei loro programmi di governo. Atti e presentazioni del convegno sul sito http://www.emonfur.eu/pagina.php?sez=91&pag=554&label=EFUF+2013
Mostre
Fino al 25 agosto Le Corbusier: opere da una collezione privata, a cura di R. Padrini Dolcini e F. Sardella. Palazzo Cominelli, Cisano di S. Felice di benaco (BS). Locandina
Fino al 21 luglio a Villa Visconti Borromeo Litta la mostra “Vivere alla Ponti”: le case abitate da Giò Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro.
Orti
Gli orti e giardini condivisi di Roma sono aumentati del 50 % in un anno, passando da 100 a 150. In quasi ogni quartiere della città i cittadini, davanti all’incuria dello spazio pubblico e del verde urbano, si sono rimboccati le maniche ed hanno recuperato le aree abbandonate per restituirle all’uso pubblico. Sono i dati dell’aggiornamento 2013 della mappa on line di Zappata Romana (www.zappataromana.net), visitata ogni anno da oltre 30 mila persone, nella versione in italiano ed in inglese, per trovare informazioni, linee guida e manuali su come fare. La mappa riporta per ogni esperienza la localizzazione, un breve testo, una fotografia e, quando possibile, i contatti. Comunicato stampa
Una nuova associazione per l’ortoterapia: AssIOrt, promossa dalla Scuola agraria del Parco di Monza e costituita da esperti professionisti del settore. L’Associazione, senza fini di lucro, realizzerà attività di ricerca e promozione delle metodologie, censimenti e monitoraggi, informazione e divulgazione anche attraverso eventi e pubblicazioni; fornirà assistenza tecnica e scientifica e attiverà sessioni per la certificazione delle figure professionali e dei soggetti associati. Per info http://www.monzaflora.it/it/left_assiort.php
Libri
Giona delle sequoie: un reportage per il quotidiano La Stampa e un nuovo libro in preparazione a cura di Tiziano Fratus. Comunicato stampa
Manuale ISPRA Specie erbacee spontanee mediterranee per la riqualificazione di ambienti antropici : fornisce indicazioni utili per un ambito non sempre idoneo all’insediamento di prati fioriti, quale quello mediterraneo e sottolinea anche come la biodiversità possa aumentare all’interno degli ecosistemi urbani tramite l’uso delle specie erbacee spontanee. Il manuale è scaricabile a questo link http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/manuali-lineeguida/manuale_86_2013.pdf
La collina del presente tutta avvolta dalle ringhiere di metallo
L’altra settimana sono andata a visitare il nuovo parco del Portello – localizzato tra viale De Gasperi e le vie Palazzolo e Serra sull’ex area industriale dell’Alfa Romeo -, la cui prima parte (circa 2/3 dell’insieme del progetto), è stata inaugurata lo scorso mese di dicembre a circa sette anni dall’inizio dei lavori.
Alcuni anni fa – nell’ambito di una iniziativa promossa dall’associazione VerDiSegni – avevo visitato il cantiere con la guida di Margherita Brianza e il Time garden appena ultimato e, pur apprezzando il piccolo giardino concluso accanto all’Istituto Palazzolo, avevo alcune perplessità di fondo sulla scelta di realizzare a Milano le colline a spirale che sono un tema caro all’architetto Charles Jencks. Se nel suo giardino scozzese della “Cosmic speculation” avevo potuto apprezzare lo straordinario effetto scenografico delle sue suggestive sculture vegetali perfettamente inerbite che si riflettevano negli specchi d’acqua con sinuose lingue di terra, mi sembrava piuttosto incongrua la scelta di farne un tema nel cuore di Milano e addirittura in un parco pubblico.
Devo confessare che le mie precedenti perplessità si sono notevolmente acuite vedendo il risultato ormai quasi completo del progetto firmato da Jencks e realizzato dallo studio Land di Milano: un parco che mi è parso molto discutibile sul piano estetico, molto costoso sia per quanto riguarda la sua realizzazione che soprattutto la sua manutenzione (pensate solo al taglio dell’erba e alla potatura degli arbusti su pendii assolutamente scoscesi) e infine poco accogliente e fruibile.
Per motivi di sicurezza la grande collina chiamata “La collina del presente” è stata circondata da ringhiere metalliche che ne impediscono la lettura e tolgono ogni poeticità all’intento del progettista: l’incauto visitatore deve salire l’alta montagnetta in estate sotto un sole cocente e in inverno rischiando di scivolare; arrivato in cima può godere della vista di una delle solite sculture dedicate al Dna sempre a firma di Jencks e chiedersi come mai accanto alla fontana che circonda la scultura sia stata collocata – in stridente contrasto – una delle nostre fontanelle milanesi di ghisa verde! Dall’alto si gode di una bella vista delle montagne e del parco sottostante…
Accanto alla grande collina, la più bassa “Collina della preistoria” (lasciamo alla fantasia dei visitatori la decodifica dei tanti simboli e metafore di Jencks) che come tributo ai colori della storica Alfa Romeo è un tripudio di arbusti verdi e rossi: lungo il sentiero da una parte allori e dall’altra fotinie intervallate da tuie gialle e sui versanti della collina stravaganti festoni di berberis atropurpureo e nandine con un effetto davvero incredibilmente kitch.
Intorno al laghetto – che dovrebbe diventare una pista di pattinaggio nel periodo invernale – una lunga fila di panchine che per ora sono in pieno sole.
La pavimentazione di rizzada in cima alla collina si sta già scomponendo perchè non è stato previsto nessun cordolo.
Per quanto riguarda i prati nelle siccitose giornate estive milanesi non oso neppure pensare allo stato penoso in cui saranno.
Il “Time garden” resta bello come l’avevo visto alcuni anni fa: un piccolo giardino che in primavera e in autunno regala belle fioriture dei Prunus x subhirtella “Autumnalis” (che putroppo mi sono sembrati alquanto malati) in un tripudio di rose e altre belle fioriture. Un unico appunto: non sono riuscita a leggere il tema delle stagioni in quanto la vegetazione scelta non è molto adatta a segnarle: per l’estate tante Abelia e va bene ma ci sarebbero state bene anche tante altre essenze e per l’autunno e l’inverno solo Mahonia e poco altro.
In ogni caso mi auguro che il parco con i suoi limiti venga utilizzato dai milanesi e si animi progressivamente
Per raggiungerlo M. Lotto e poi circa 500 metri a piedi con ingresso o da via Palazzolo dal Time garden o da via Serra
Ecco alcune immagini
La grande scalinata di accesso che a breve sarà ostruita dai pini!
La collina del presente tutta avvolta dalle ringhiere in metallo
La collina del presente: particolare delle ringhiere
La scultura di Jencks con doppia elica del DNA a firma di Jencks
Vista del parco dall’alto della collina: il laghetto e sui versanti dell’altro rilievo i festoni di arbusti rossi e verdi
L’accesso al sentiero della collina della presistoria con le due siepi di alloro e fotinia intervallate dalle tuie: effetto un pò cimiteriale
Vista della passerella ciclo-pedonale e delle nuove costruzioni in corso
Il giardino del tempo dall’alto
Giardino del tempo: particolare del percorso principale con la bella pavimentazione grigia e bianca
Giardino del tempo con le indicazioni dei mesi dell’anno
La passeggiata lungo il fiume Meno con sullo sfondo lo skyline
Francoforte è una città molto viva, con una quantità notevole di musei, alcune architetture interessanti e molto verde, non solo il grande parco paesaggistico Groneburg che ospita le belle serre del Palm garden, ma anche la green belt che segue il percorso delle vecchie mura e i parchi di cintura tra cui merita una menzione la straordinaria oasi verde di imrponta naturalistica che sorge a Bonames sull’area di un ex eliporto militare.
Lascio parlare le immagini in una piccola galleria selezionata
Il ponte sul Meno
Uno dei giardini che compomgono la cintura verde della città
DWS Deutsche Bank : un intervento dello studio Breimann&Brunn che ha disegnato all’esterno della sede della banca una distesa di bossi tipiati che rievocano le piantagioni di tè orientali
Sullo sfondo una delle serre che sono collocate in grandi teche di vetro a diverse altezze dell’edificio interno ed esterno: qui esemplari di Diksonia anttactica (felci arboree) a rievocare la vocazione internazionale della banca
Un’immagine molto scenografica della topiaria di bosso
In un giardino in città delle buffe pecore
Il cimitero ebraico
Lungo il muro del cimitero piccole lapidi ricordano le vittime dell’olocausto morte nei vari lager
L’esterno dell’edificio del museo Kunsthandwerk di Meier
Il cortile dell’edificio firmato da Meier
Cortile del museo di Meier
Particolari dell’interno del museo
Il cortile esterno della nuova parte dello Stadel Museum: una distesa di prato ondulato con sfere illuminate. Progetto di Schneider&Schumacher
Ecco alcune immagini del Palm garden e del parco Gruneburg
Un angolo di fronte alle serre del Palm garden
Una coppia di anatre molto socievoli
Trionfo delle fioriture di rododendri
Un’anatra gru!
Interno della serra delle palme
Un bel contrasto fra un acero e un faggio rosso
Un bellissimo esemplare di Pawlonia dai fiori bianchi
Una bella distesa di lupini nel giardino botanico non lontano dal Palm garden
Una vista del Korean garden realizzato nel 2006 come omaggio alla repubblica coreana: un esempio davvero infelice di giardino orientale ricostruito sena alcuna poesia in occidente
Cambiando completamente di registro ecco alcune immagini di un luogo magico e inaspettato: sull’area dell’ex eliporto Maurine Rose nel quartiere settentrionale di Bonames lo studio Breimann&Brunn ha realizzato un progetto di rinaturalizzazione a bassissimo costo e attraverso il recupero piuttosto che la demolizione dei materiali delle installazioni militari. L’asfalto della pista dell’aeroporto militare che precedeva l’eliporto è stato spaccato e ora la natura ha preso il sopravvento creando delle oasi naturali davvero soprendenti.
L’area lungo il fiume
I bambini fanno un picnic utilizzando come tavoli i gabbioni di rete metallica che sono stati riempiti con le macerie
Ai lati del’asfalto scomposto in blocchi cresce ora una vegetazione naturale
In alcuni tratti la pista di asflato è stata mantenuta come un piccolo sentiero avvolto dalla vegetazione spontanea
Il muschio compone qui e là dei quadri molto belli
Quasi un fiume di lava
Alcuni dei materiali riciclati vengono a comporre delle sculture molto suggestive
Il grande anfiteatro di Burger Park con un gioco di siepi di carpino
La Germania è stata pioniera in Europa della riconversione a verde di aree ex industriali con gli interventi ormai diventati un modello e un punto di riferimento del paesaggista Peter Latz nella Ruhr. A Saarbrucken, a circa 200 Km da Francoforte Peter Latz e Gunther Bartholomai hanno progettato a metà degli anni ottanta, attraverso un percorso di progettazione partecipata che ha visto il coinvolgimento dei cittadini, Burger Park Harbour Port, un parco di circa 9 ettari che sorge sull’area dell’antico porto minerario della città e sule rive del fiume Saar. Il progetto, molto suggestivo, è disseminato dai segni del passato infrastrutturale che sono sapientemente inclusi nel nuovo disegno.
All’ingresso del parco un grande specchio d’acqua sul tetto del parcheggio sotterraneo
Una delle strutture industriali all’iniziio del parco con una grande vasca che accoglie le acque del fiume in caso di esondazione
Un viale di pioppi cipressini
Uno dei piccoli giardini che si succedono lungo il percorso del parco
Un esempio più recente è il parco lungo il Reno a Bingen am Rheim, non lontano da Francoforte, progettato in occasione di una fiera orticola regionale (Landesgartenschau) nel 2008 come uno degli elementi del più ampio progetto di riconversione dell’area industriale dell’ex porto. Un parco lineare molto interessante e articolato su più livelli con lo sfondo del paesaggio collinare con coltivazioni di vite. Nel parco sono stati conservati in ottimo stato i giardini effimeri progettati in occasione della fiera orticola; oltre a questi si trovano diversi giardini con un impianto vegetale molto bello, di rose, arbusti, aromatiche ed erbacee perenni. Molto interssanti le aree gioco e fitness e la zona conclusiva degli orti, assai ben tenuti e molto pittoreschi.
Ecco alcune immagini
Una immagine dall’alto del parco lineare con grandi zone prative e forme topiarie di carpino
Un’altra immagine del parco lungo il fiume attraversato da imbarzazioni sia turistiche che di trasporto merci e con sullo sfondo la ferrovia e le colline a vigneto
Uno dei piccoli giardini che si succedono lungo il percorso
Uno dei giardini presentati alla mostra orticola
Un altro giardino tematico che rappresenta un vigneto composto dai tralci seccati della vite
A intervallare i giardini tematici lunghe aiuole con piccole betulle e ai piedi una bella composizione di tappezzanti da sottobosco
Particolare di una delle composizioni alla base delle betulle con hosta, Tiarella cordifolia e brunnera
Ai margini del parco un interessante struttura di gabbioni con sassi beige e grigio
Una scultura con sullo sfondo il paesaggio collinare
Un’aiula contenuta da una struttura di corten
Il Rose garden
Un giardino lungo il percorso con fontana e sedute
Una bella composizione con Allium e Foeniculum bronzeum
Notre Dame du Haut, la famosa cappella progettata da Le Corbusier a metà degli anni cinquanta a Ronchamp nel sud della Francia, è un’architettura religiosa dal fascino straordinario: con le sue irregolari forme morbide in calcestruzzo domina dall’alto di una collina e suscita nel visitatore un profondo sentimento di spiritualità raccolta, sobria ed emozionante.
Sui versanti della collina Renzo Piano si è cimentato con il grande maestro novecentesco disegnando semplici forme che vengono a comporre su più livelli le strutture che accolgono il convento delle dodici clarisse che vi abitano dal 2011. Le stanze e i luoghi comuni sono direttamente collegate con il bosco in un contatto bellissimo con la natura
Ecco alcune immagini
Il lato della chiesa con l’altare per le funzioni all’aperto
Una delle vetrate interne
Giochi di luce all’interno della navata
Le tre campane
La planimetria del progetto di Piano per il convento delle clarisse
L’ingresso alla base della collina
Una distesa di vinca sovrasta uno dei piani del convento
Lascio la parola a Federica che ci mostra un volto più nascosto e suggestivo di Ninfa rispetto al periodo delle straordinarie fioriture delle rose che attirano orde di turisti
Il fascino di Ninfa è difficile da descrivere a parole.
Non c’è un disegno preciso, sono le rovine che tagliano gli spazi e tratteggiano a modo loro il layout principale del giardino.
Gli interventi a più mani sono arrivati dalle specifiche passioni delle proprietarie dell’ultimo secolo, e creano quell’armonia che stordisce gli appassionati quanto i neofiti.
Negli anni ’20 Ada Caetani pensa agli alberi più importanti, Marguerite è dalla parte degli arbusti e le collezioni di Prunus, Malus e rose e la figlia Lelia completa gli spazi con le collezioni di erbacee perenni visibili oggi e le rampicanti.
Questa scaletta familiare è una scaletta perfetta secondo natura, e la natura prosegue il lavoro sotto l’occhio attento del capo giardiniere che permette alle specie colonizzatrici di naturalizzare il tutto più o meno liberamente.
Detto questo, Ninfa va visitata rispettando alcuni suoi must :
le fioriture primaverili, soprattutto le collezioni di Prunus e meli ornamentali, di profumatissime magnolie piantate a profusione nel anni ‘30;
la visione d’insieme con i suoi piantoni ancora semi spogli e le lame di sole che saettano tra gli spazi;
le limpide acque del fiume con la gunnerona che ne lambisce le sponde;
e le rose che fioriscono a tutto gas.
Purtroppo durante l’inverno non c’è possibilità di accesso e l’esplosione di profumi di calicanti, hamamelis, lonicere, viburni e buddleje che qui hanno stagione anticipata, resta solo narrazione su carta per i più di noi visitatori fanatici.
Per quanto riguarda i primi due must, ho fatto un centro quasi perfetto.
Ero già quasi in ritardo per le fioriture delle magnolie precoci, e in vago anticipo sui Cercis, ma i ciliegi ornamentali si esibivano in gran parata di fronte a me con tutte le loro onde di rosa, rosini e rosetti; tante le presenze ancora spoglie che hanno concesso quella profondità di campo eccezionale e la vista ha superato anche l’immaginazione; il sole ancora basso taglia radente le superfici e il paesaggio in due, ed entra tra i rami e le poche foglie nuove, tra i fiori dei ciliegi, quelli profumati dei viburni e gli ultimi delle magnolia, tra le gemme dei cornus e incontra api indaffarate a raccogliere nettare tra i fiori.
Olfatto e udito deliziati da natura in movimento frenetico.
Raggiungendo il fiume, ho visto queste acque limpidissime dopo giorni di pioggia, i crescioni fanno venire l’acquolina in bocca già di primo mattino e la gunnera non ha ancora raggiunto quelle sue dimensioni mostruose che potrebbero creare batticuori o far temere improvvisi assalti alle spalle.
Le rose chissà quando le vedrò. Non ho progetti a breve termine che mi garantiscano lo spettacolo e so che in quel periodo la gente che transita a Ninfa è veramente molta e la cosa mi spaventa.
Questo primo richiamo a Ninfa è arrivato il secondo giorno di apertura.
La verginità ridata dopo un inverno di totale solitudine ha reso il giardino e le sue rovine ancora più speciale.
Così credo che il mio prossimo ritorno possa essere immaginato quando le foglie dell’autunno avranno coperto le tante impronte lasciate durante tutta la stagione di apertura.
Quando tra le rovine, tutte le fioriture saranno ormai sfinite, le foglie arrossate, quando queste meraviglie, esauste del peso delle stagioni e dei troppi sguardi, si metteranno in attesa dell’umido autunno e delle solitudini dell’inverno.
Un po’ alla volta tutti i simboli di Ninfa escono dalle immagini dei libri impresse nella memoria e si fanno sensoriali. Può sul serio tanto emozionare un luogo?
Per organizzare la visita con servizio di navetta dalla stazione di Latina Scalo
C.I.S. Latinaturismo – Sig. Filippo Maria Serra
latinaturismo@tin.it
http://www.latinaeventi.it/giardini-e-rovine-di-ninfa_398725.html
Il fiume e iris japonica in fiore
Cascatelle e iris japonica
Magnolia soulageana e stellata con torre del castello
Ruderi e sullo sfondo viale dei cipressi
Rovine coperta da Muehlenbekia complexa e zona delle erbacee perenni ancora addormentate
Collezione di ciliegi e il viale delle lavande sotto manutenzione straordinaria
Un muro coperto da Clematis armandii, fine delle fioriture dei ciliegi sullo sfondo
Rovine lungo il fiume
Una delle sei varietà di ciliegio ornamentale in fiore e il fiume