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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Un parco dedicato alle donne nell’area ex scalo di Porta Vittoria

La planimetri del parco 8 Marzo

Avevo già parlato del nuovo parco che sorge nell’area dell’ex scalo di Porta Vittoria https://www.giardininviaggio.it/un-nuovo-giardino-sta-nascendo-a-porta-vittoria-a-milano/.

Ora sono tornata a visitare il parco 8 Marzo che è stato completato nella sua prima parte fino a via Cervignano. Un parco lineare bello e ben disegnato con molte aiuole, alberi, lunghe sedute, tanti spazi per il relax e la lettua e angoli per il gioco dei bambini. Nulla da dire sugli accostamenti delle tante aiuole che contengono un bel mix molto vaporoso e leggero di arbusti e di perenni, con scelte molto azzeccate per quanto riguarda la tolleranza al secco (vedi le tante Stchys byzantina, la Choisya ternata ‘Sundance’, i Teucrium). Quello che mi lascia un pochino perplessa è la manutenzione che questo tipo di aiuole richiede e che a Milano sicuramente scarseggia (basta guardare lo stato in cui sono i nostri spazi verdi).
Infatti già ad aprile le aiuole erano piene di infestanti e nel corso della stagione sarà sempre peggio. Ho trovato molto più realistico l’intervento di viale Argonne che ha solo alberi ma tanti luoghi di fruizione! (ne ho parlato nel post https://www.giardininviaggio.it/un-nuovo-giardino-a-milano-inaugurato-con-il-primo-tratto-della-m4/).

Riporto una breve descrizione tratta dal sito del Comune

“Questo nuovo asse verde è pensato e progettato per offrire ai visitatori e alle visitatrici una molteplicità di spazi aperti con caratteristiche diverse: da quelli attrezzati per la ricreazione e la convivialità, più raccolti all’interno del parco, a quelli per il gioco dei bambini e delle bambine, o dedicati al relax, alla lettura, alla ginnastica dolce. In una superficie complessiva di circa 28.000 m2, sono stati piantati 400 alberi di diverse specie che si aggiungono alla quercia spontanea già presente, quasi 2.500 rose e oltre 4.800 arbusti da fiore e sempreverdi. Colombo costruzioni ha agito quale general contractor nella realizzazione del Parco. I tracciati in cemento drenante di varia finitura, colore e formato sono alternati ad aiuole con piantagioni erbacee ed arbustive di diversa tessitura, dimensione e colore. Per assicurare tranquillità ed intimità al Parco, affacciato per tre lati su strade carrabili, è stata concepita una separazione fisica, una ‘protezione’ rispetto al traffico circostante costituta da una duna che si sviluppa lungo via Monte Ortigara.”

Ecco alcune immagini

Uno scorcio delle aiuole

Il rain garden

Uno dei percorsi in cemento drenante

La piccola duna che protegge il parco dai rumori del traffico

Uno dei portali in corten e la lunghissima panchina

 

Quadrilatero: una piccola piazza fiorita nel centro di Milano

 

Piazza Quadrilatero, Milano

Non conoscevo la nuova piccola piazza ‘Quadrilatero’ che è stata creata per Portrait (brabd alberghiero della famiglia Ferragamo) dall’arch. De Lucchi. Un luogo che era prima inaccessibile e che unisce corso Venezia e via Sant’Andrea, oggi ospita oltre a tanti negozi del lusso alcune grandi aiuole sinuose con camelie, magnolie, canfore e piccoli arbusti.

Ecco alcune immagini

Piazza Quadrilatero

Piazza Quadrilatero

Piazza Quadrilatero

 

Punto rosso… e a capo. I dipinti floreali di Annarosa Serafini

Annarosa Serafini

Una piccola mostra a Reve, bello spazio di via Disciplini di Roberta Vancini dedicato a fiori e molto altro.

Un’artista bolognese piena di grazia e creatività che ha presentato i suoi ultimi lavori a olio, tessuti e filo rosso.

Ecco alcune immagini

Annarosa Serafini

Annarosa Serafini

Annarosa Serafini

Annarosa Serafini

Annarosa Serafini

Annarosa Serafini

Villa Maser, gioiello del Palladio, rinasce per le prossime generazioni grazie ai fondi del PNRR

Il prospetto della Villa con alle spalle il Bosco. Crediti Villa Maser

Il 13 aprile si è svolta a Villa Maser la conferenza stampa di presentazione degli interventi di conservazione e valorizzazione in fase di avvio, resi possibili dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR-M1C3, Ministero della Cultura (Unione Europea, NextGenerationEU*), per un importo di 2 milioni di euro. Il progetto – frutto di una equipe multidisciplinare guidata da Paolo Faccio, Progettista e Coordinatore Generale del Progetto, Professore Ordinario di restauro presso lo IUAV di Venezia, e composta tra gli altri da Annachiara Vendramin, Progettista e Direttore dei Lavori della componente vegetale, agronomo del paesaggio e Andrea Di Lenna, Coordinatore delle attività di valorizzazione del Progetto, Professore di Organizzazione all’Università di Padova, si è aggiudicato il 9° posto nella graduatoria delle 813 proposte ammesse a valutazione di parchi e giardini storici.
(PNRR AllegatoA_Graduatoria (1) ; AllegatoB1_CentroNord (1); AllegatoB2_Sud (1))

Il gruppo di progetto e il proprietario della villa durante la conferenza stampa condotta dalla giornalista Elena Giordano. Foto Laura Pirovano

Ospite della giornata Vittorio Dalle Ore, proprietario della Villa che ha aperto ai giornalisti presenti le parti anche più intime e private della villa facendo loro ammirare le meravigliose stanze affrescate da Paolo Veronese.

Stanza di Bacco con gli affreschi di Paolo Veronese e i mobili disegnati da Tomaso Buzzi negli anni trenta del Novecento. Crediti Villa Maser.

Il PNRR è davvero una occasione unica per il prezioso patrimonio italiano dei giardini storici e fa piacere notare come il settore professionale degli architetti, dei paesaggisti e degli agronomi abbia saputo cogliere con tempestività e con proposte innovative questa sfida!

Il Ninfeo di Villa Maser. Crediti Villa Maser.

Villa Maser – conosciuta anche come Villa Barbaro – è uno dei complessi più interessanti tra i progetti di Palladio e, con i suoi 200 gli ettari di pertinenza, di cui 100 ettari a bosco, il resto a vite e in parte a uliveti, rappresenta davvero un unicum. L’intervento finanziato dai fondi del PNRR M1C3  riguarda la conservazione della parte architettonica e impiantistica (sistema idraulico palladiano, uso della risorsa idrica in modo funzionale; restauro del Ninfeo, straordinaria macchina idraulica e dell’apparato decorativo con materiali bio-eco compatibili e sostenibili). La componente arborea della Villa – il Bosco, formato da conifere, cedri, un antico cipresso, lecci, tassi e altri alberi di pregio e lo scenografico viale di tigli – con un’attenzione particolare per gli esemplari più antichi, sarà curata e integrata con altri elementi vegetali che saranno goduti dalle future generazioni. Saranno restaurati e rinnovati, con l’introduzione di piante e fiori particolarmente amati fra il Cinquecento e Seicento, anche i giardini progettati negli anni trenta del Novecento da Tomaso Buzzi (il giardino delle rose e altri tre giardini con serre, limonaia e vasca e una straordinaria galleria di carpini, tipica dei giardini veneti). L’area dell’ex maneggio, descritta da Palladio come un frutteto e un orticello, ospiterà orto e frutteti con l’inserimento di piante di frutti nani, antichi e di piante officinali, mentre i prati verranno arricchiti dal punto di vista floristico e aromatico.

Schema degli interventi proposti nel progetto. Crediti Villa Maser

Una delle gallerie di carpini appena rinnovata. Foto Laura Pirovano

Particolare del Giardino delle rose. Foto Laura Pirovano

Uno dei giardini opera di Tomaso Buzzi con uno splendido gioco di pavimentazioni. Foto Laura Pirovano

Annachiara Vendramin così ci ha raccontato la filosofia progettuale dell’intervento sulla componente vegetale: “Per un agronomo, per un paesaggista, è un privilegio poter contribuire alla rinascita di Villa di Maser, anche attraverso la valorizzazione delle componenti arboree di grande valore e la reintroduzione di fiori e piante rare. Il lavoro sarà molto articolato: il giardino storico sarà riqualificato in un’ottica di sostenibilità ambientale; saranno restaurate le pavimentazioni. Sarà recuperato il frutteto, con la messa a dimora di piante di frutti nani, antichi, e di piante officinali; anche il boschetto retrostante sarà riqualificato. A Villa di Maser vivranno insieme e dialogheranno due linguaggi, quello voluto da Palladio e quello impresso negli anni Trenta del secolo scorso dall’architetto Tomaso Buzzi e da Maria Teresa Parpagliolo Shephard, per volere della proprietaria di allora, Marina Volpi di Misurata. Pregevoli curiosità attireranno l’occhio del visitatore attento, come i vasi di terracotta che riporteranno le cifre MM, esattamente come un tempo”.

 

 

Editoria e giardini 2023


Il Salone del Libro Editoria & Giardini ritorna dal 27 maggio al 4 giugno nella splendida cornice di Villa Giulia a Verbania. Organizzato dal Comune di Verbania in collaborazione con l’Associazione Libriamoci e l’Associazione Verbania Garden Club, con la partecipazione di Enti e Associazioni, Editoria & Giardini è l’unico salone italiano del libro dedicato al giardino, un evento di portata nazionale che vede confluire a Verbania studiosi, addetti ai lavori o semplici appassionati per partecipare alle diverse iniziative in programma.

Sarò presente giovedì 1 giugno alle 0re 15 per presentare il mio nuovo libro GIARDINI D’OMBRA, edito da Libreria della natura: una rilettura completamente aggiornata e rivisitata di un tema che ho già affrontato più di 15 anni fa.

Saranno circa 3.000 titoli provenienti da oltre 400 editori che presenteranno il giardino nei suoi vari aspetti: dall’architettura alla botanica, dalla fotografia all’arte, dalla storia alla letteratura, con una sezione speciale dedicata al tema dell’anno.

Ci sarà anche una mostra di fotografie della cara amica Flavia De Petri dedicate al Giardino di Pia Pera.

La 16° edizione della rassegna avrà come tema “Il giardino che accoglie”. Il giardino è la stanza verde di una casa dove accogliere  gli ospiti tra  colori e i profumi e dove il giardiniere  può orgogliosamente mostrare il proprio lavoro. I grandi giardini pubblici vivono grazie ai visitatori e il tema dell’accoglienza diventa strategico per la loro sopravvivenza e sostenibilità. Intorno a questo tema si svilupperà un programma ricco di proposte che comprenderà, oltre alla consueta mostra-mercato dei libri, numerosi eventi collaterali (convegni, presentazioni editoriali, incontri, laboratori per bambini, mercatini e mostre a tema), anche in luoghi diversi della città e dei comuni limitrofi e in collaborazione con Enti e Associazioni Culturali come il Museo del Paesaggio, i Giardini Botanici di Villa Taranto, l’Associazione Gabaré e la Società dei Verbanisti OdV. Il ricco programma, le numerose collaborazioni di Enti e Associazioni, la partecipazione di esperti e studiosi, fanno di Editoria e Giardini un evento corale del territorio, un’occasione di incontro, studio e valorizzazione del paesaggio e dei giardini.

Segreteria Editoria e Giardini

Tel. 0323 542261 – 0323 542204 www.editoriaegiardini.it   editoriaegiardini@comune.verbania.it

Anteprima Orticola 2023

“Il mondo vegetale che a noi sembra così pacifico, dove tutto appare accettazione, silenzio, obbedienza, è al contrario il luogo dove la rivolta contro il destino è la più veemente e la più ostinata”.
Questa frase è tratta da “L’intelligenza dei fiori”, libro del 1907 di Maurice Maeterlinck, Premio Nobel per la Letteratura quattro anni dopo, ma era già presente molto tempo prima nel pensiero di Linneo e Charles Darwin.
E l’intelligenza dei fiori è il tema di Orticola 2023.
La prima cosa che ci colpisce è la bellezza del fiore, ma i fiori non sono solo ornamento, sono l’organo riproduttivo di molte piante che riescono ad attrarre gli insetti impollinatori e a guidarli, come Salvia sclarea che si è evoluta in modo da evitare l’autoimpollinazione oppure Dactylorhiza incarnata che attira l’insetto e riesce a
fargli depositare il polline esattamente nel posto giusto!
Le piante e i fiori sono quindi intelligenti, capaci di adattarsi, di crescere, di moltiplicarsi.
Orticola 2023 vi invita a visitare la mostra con “occhi nuovi”, cercando di cogliere per ciascuna pianta le sue strategie, le sue tecniche, le sue modalità di nutrimento, perché la bellezza è effimera, mentre dell’intelligenza non ci si stanca mai e questo aiuterà tutti noi ad avere più rispetto per la natura!

I vivaisti “new entry”
L’Azienda Agricola Andrea Pagani
di Lestizza in provincia di Udine, è gestita da un giovane e competente giardiniere che progetta, realizza e cura giardini e aree verdi e a maggio presenta la sua ricchissima collezione di querce, forse la più ricca di Europa, che riproduce direttamente da seme.
Il vivaio Gardenesque giardini eclettici di Andrea e Simone da Monteu da Po (Torino) approda in mostra con una scelta di piante ornamentali perenni e annuali, arbusti, rampicanti, ma anche kokedama.
La Rosa del Borghetto,
nasce nel 2007, è un vivaio specializzato nella coltivazione di rose antiche e moderne e ad oggi propone oltre 400 differenti varietà. Il vivaio ha sede nella collina di Prepo a Perugia. A Orticola presenta in anteprima ‘Perugino’, nuovo ibrido esclusivo di rosa, commemorativa del 500simo della morte del divin pittore.
Da Pietrasanta, in provincia di Lucca, proviene il Vivaio Corazza di Lucia Cortopassi. Fondato nel 1995, produce piante insolite provenienti da tutto il mondo.
(Dal Comunicato stampa)
MOSTRAMERCATO_ORTICOLA_2023_05

Da oggi fino al 21 aprile i biglietti d’ingresso, acquistabili solo on line, sono scontati!

Michael Jacob interviene alle conferenze del Gruppo Giardino Stoico di Padova 2023

 

Il tema dell’edizione 2023 del ciclo di incontri del Gruppo giardino storico è il rapporto tra paesaggio ed energia (https://www.giardininviaggio.it/paesaggio-ed-energia-il-tema-del-xxxiii-corso-di-aggiornamento-sul-giardino-storico-e-sul-paesaggio-contemporaneo-del-gruppo-giardino-storico-universita-di-padova/).

Michael Jacob, Haute École du Paysage – d’Ingénierie et d’Architecture HEPIA di Ginevra, Università di Grenoble, Politecnico di Milano – ha tenuto una conferenza davvero straordinaria dal titolo ‘Paesaggio pro e contra’.

Alcuni titoli recenti dell’autore: ‘Le origini tecnologiche del paesaggio’, Lettera 22, 2022 (dove si illustra il concetto del paesaggio come frutto di una serie di tecnlogie moderne) e ‘La finta montagna’, Silvana ed, 2022 (lettura critica delle montagne artificiali dal Monte Parnaso alle montagnette nei giardini barocchi fino al parco ottocentesco  Buttes-Chaumont di Parigi).

Un intervento molto originale, profondo e ricco di tantissime suggestioni, che non è facile sintetizzare. Provo solo a indicare alcuni concetti e credo che la cosa migliore sia andare alla fonte leggendo alcuni degli scritti di questo personaggio così eclettico e profondo conoscitore della letteratura, dell’arte e della storia del paesaggio.

La religione della natura esprime il desiderio anche esagerato della natura nella nostra società (vedi le piante intelligenti).
Interessante anche la negatività del paesaggio: a volte per vedere il paesaggio e incorniciarlo si distrugge la natura e in questo si coglie l’ambiguità del paesaggio.

Il paesaggio europeo ha una origine pittorica e fino al 1750 il paesaggio viene identificato con un genere pittorico.
In primo luogo Paesaggio come rappresentazione artistica di un ritaglio di natura.

In secondo luogo Paesaggio esperito, che esiste solo nella mente di chi lo percepisce: dal 1750 paesaggio come fatto mentale.

Con Monet entra in crisi questa rappresentazione del paesaggio, è quasi la morte del paesaggio. Un esempio le ninfee dove il paesaggio non è quasi più riconoscibile: si esce dalla riconoscibilità della natura per entrare in una sfera astratta, come nell’ Albero grigio del 1912 di Mondrian.

Albero grigio, Piet Mondrian, 1912

Nel paesaggio esperito c’è da domandarsi se i paesaggi esistono veramente oppure solo nella nostra mente.; esistono le pitture e le fotografie, ma il paesaggio?
Si tratta in questo caso di una identità non durevole, non stabile, con una incerta identità: il paesaggio come evento estetico sfugge alla stabilizzazione.
In terzo luogo il paesaggio della tecnologia, la tecnologia dello sguardo. 
Dalle finestre – trasparenza e ostacolo – che ci permettono di inquadrare il mondo circostante. Nel Palazzo ducale di Urbino le finestre sono una astuzia architettonica per inquadrare il mondo in modi differenti. Al ‘velo reticolato’, dove  la finestra è uno strumento per vedere meglio e per poter rirprodurre il paesaggio. La finestra diventa uno strumento ottico per controllare il mondo.

Nel turismo per vedere il paesaggio occorrono dispositivi per andare in alto, es dal pallone aerostatico.
In una parola quando ammiriamo il paesaggio, siamo il frutto dell’evoluzione di tutte le tecnologie dello sguardo (dal velo reticolato, alla cinepresa fino al cellulare).

Il fatto di conferire stabilità temporale a questi fenomeni di percezione di paesaggio è il risultato di una tradizione europea che vuole fissare il mondo, mentre l’immobilità è una finzione.

Con quale dispotivio guardiamo il paesaggio?

 

 

 

Kate Cullity inaugura le giornate di studio della Fondazione benetton dedicate al Fuoco. Febbraio 2023

Giardino effimero presentato al Festival di Chaumont nel 2004 dal titolo ‘Fire stories’

Ho sempre seguito a distanza i lavori dello Studio australiano TCL-Taylor Cullity Lethlean e mi ricordo in particolare il loro giardino effimero presentato al festival di Chaumont sur Loire nel 2004 (una delle più intriganti edizioni a mio ricordo). Perciò ero molto ansiosa di ascoltare la relazione di Kate Cullity che ha inaugurato le Giornate di studio 2023 della Fondazione Benetton dal titolo ‘Dalla parte del fuoco. Riti, visioni, pratiche di coltivazione nel paesaggio‘ (le relazioni delle due giornate 23 e 24 febbraio si possono riascoltare sul canale youtube della Fondazione al link https://www.youtube.com/@fondazione_benetton/streams).

Lo studio TCL, con sede a Melbourne e ad Adelaide, ha nella sua filosofia progettuale – come ha illustrato con la consueta competenza e chiarezza Anna Lambertini – un forte elemento poetico, una grande attenzione alla vita urbana contemporanea e la presenza di pratiche artistiche; inoltre si occupa anche del valore che anche azioni effimere possono avere sul piano educativo e sperimentale. Infine va sottolineata una grande attenzione alle pratiche della tradizione australiana delle origini, come quella del fuoco per il controllo e la cura dei sistemi forestali.

Il titolo della relazione di Kate Cullity ‘Cultivated by fire’.

Ecco alcune delle sue riflessioni in estrema sintesi.

La vegetazione australiana ha grande capacità di sopravvivere al fuoco, i semi si adattano al calore estremo e ne vengono rafforzati dischiudendosi poi piano piano. ‘L’Australia ha bisogno del fuoco, ma non lo ama!’ E per combattere gli incendi sono fondamentali le pratiche degli aborigeni che agiscono da prevenzione degli incendi distruttivi con la pratica dei fuochi controllati.

Nell’installazione del 2004 a Chaumont l’idea è stata quella di esprimere la forza caotica e ordinativa del fuoco: la scena con tronchi carbonizzati su un letto di mattoni frantumati e germogli rigenerati dopo il fuoco.

Nel museo ‘Inserted Forest Galery’ di Melbourne lo studio ha progettato un racconto della foresta con la piantagione di circa 2000 alberi di alto fusto attraverso una rappresentazione ibrida (reale e simbolica) delle specie attuali e del passato.

Alla IGA di Berlino del 2017 TCL ha progettato una installazione permanente chiamato ‘Cultivated by fire’.

Dopo il gigantesco incendio del 2003 che aveva devastato il National Arboretum di Canberra lo studio vincitore di una competizione internazionale ha progettato un intervento ispirato agli incendi creando una serie di foreste coniugando estetica ed ecologia

Nel 2021 per il Nature Festival di Adelaide il progetto ‘Fire circle’, una installazione multimediale con sculture, poesie, video tutta dedicata alla ‘sublime qualità del fuoco’, che non è solo distruttore ma anche rigeneratore.

Un grande intervento quello di ‘Wide brown land’ con una serie di terrazzamenti in cui gli abitanti sono stati invitati a piantare alberi: un lavoro che ha coinvolto scienziati, esperti, forestali e comunità locali.

 

Soffio di primavera a Villa Necchi. Marzo 2023

Le bellissime primule presentate dal Peccato vegetale

E’ sempre un piacere andare a Villa Necchi che, oltre ad ospitare eventi interessanti, ha un bel giardino ombreggiato dove in questo inizio di stagione ho potuto ammirare crocus violetti in mezzo alla convallaria.

Pochi ma selezionati vivai, tra i quali Cascina Bollate, Anna Peyron, Peccato vegetale, Quadrato di giardino e Rampicanti Giani: molte primule insolite, tanti ellebori ibridi e altre piccole scoperte che vi mostro.

HELLEBORUS ORIENTALIS CUOR D’ANEMONE. Peccato vegetale

HELLEBORUS ORIENTALIS DOUBLE RED Peccato vegetale

PRIMULA BELARINA VANILLA E FRESH LEMON. Peccato vegetale

ECHIUM PINNINIANA, Cascina Bollate

FARFUGIUM ‘WAVY GRAVY’. Quadrato di giardino

Fuori salone 2023

Dal 17 al 23 aprile la città di Milano torna protagonista della scena internazionale del mondo del progetto con un corposo calendario di eventi, mostre, installazioni. Designer, architetti, scuole, università e istituzioni si riuniscono per condividere idee che possano interpretare il presente e immaginare il domani. Le pratiche del design diventano uno strumento prezioso per fornire le coordinate per leggere il presente e la contemporaneità, restituendo visioni e suggestioni per il futuro. Con focus sulle tematiche dell’economia circolare, del riuso, della sostenibilità dei processi e dei materiali, Fuorisalone si terrà come di consueto in concomitanza con il Salone del Mobile.Milano, che quest’anno giunge alla 61esima edizione.

Laboratorio futuro: il tema dell’edizione 2023

L’edizione di aprile di Fuorisalone, intitolata “Laboratorio Futuro”, propone una riflessione su come immaginiamo il nostro futuro, in relazione all’unicità dei tempi in cui viviamo. Laboratorio perché questa edizione rappresenta un’occasione di dibattito per immaginare e costruire idee alternative attraverso momenti di dialogo collettivo, per mettere a fuoco opportunità e criticità, ma anche contraddizioni. Laboratorio come luogo di confronto, luogo concreto dove l’errore è considerato un elemento utile per evolvere. Laboratorio come metodo di lavoro condiviso, come modalità per costruire nel presente soluzioni per permetterci un futuro che potrebbe altrimenti diventare miraggio.
Viviamo un momento storico dove le grandi tematiche che lo caratterizzano sono strettamente collegate tra loro da un filo rosso: dalla crisi climatica a quella energetica, passando per la guerra e l’instabilità politica. Il tema di quest’anno richiama la dimensione sperimentale del progetto e vuole essere un invito, un’esortazione a interrogarci su come vogliamo progettare il cambiamento rispondendo alle numerose sfide che ci aspettano. E per farlo, il design diventa uno strumento di riflessione e allo stesso tempo di azione collettiva.
L’edizione 2023 farà dunque luce sui temi della progettazione sostenibile, della circular economy, dell’innovazione nei materiali, della rigenerazione urbana e dell’intelligenza artificiale. Quest’ultima da intendere non come una tecnologia respingente, ma come uno strumento che potrebbe essere parte del futuro. Il tutto con uno sguardo alle nuove generazioni, che vedranno il coinvolgimento di studenti e studentesse delle principali scuole del settore. “Laboratorio Futuro” farà da palcoscenico a mostre e installazioni, occasioni per far emergere la complessità dei temi sul tavolo. Progetti in grado di intercettare le trasformazioni in corso nella società, che propongono visioni di un futuro ambizioso e credibile, fatto di sperimentazione e concretezza. Un futuro dove il design è agente di cambiamento, oltre che una lente per interpretare la società.

TRAME: un’installazione interattiva all’Acquario Civico, a cura di STARK, interpreta il tema “Laboratorio Futuro”

Trame è l’esercizio interattivo-percettivo che Stark dedica al tema di Fuorisalone 2023: Laboratorio Futuro. L’essere umano si riscopre parte integrante della comunità biologica il cui moto, intrecciato e condiviso, consente l’abitare degli esseri viventi stessi. Stark propone un’esperienza di interazione a più voci.

Anteprime dall’edizione di aprile: Distretti del design 2023

Brera design district cuore pulsante della kermesse, propone un calendario tra mostre, installazioni, collettive, novità di prodotto. Promuovendo il tema proposto da Fuorisalone, “Laboratorio Futuro”, Brera Design Week 2023 attiva una riflessione sulle sfide della contemporaneità, dando spazio a progetti e pratiche in grado di innescare azioni di cambiamento.

Il Distretto Tortona torna con una veste inedita e una proposta di comunicazione mirata a riunire e raccontare le realtà diverse realtà che lo animano: Tortona Rocks, BASE, Superstudio e Tortona Design Week. Il distretto si fa portavoce dei temi di attualità visti attraverso la lente della progettualità, con l’obiettivo di rispondere alle sfide del domani.

Milano Durini Design rafforza ufficialmente il brand Milano Design District, un concept district Design allargato a tutte le aziende di valore presenti in centro città. Forte di oltre 40 aziende di design, per l’edizione 2023 il distretto propone il fil rouge “Metamorfosi Urbana”, tra installazioni dal forte carattere evocativo.

5VIE torna con una proposta dedicata al design d’autore e alle contaminazioni del design con l’arte e l’alto artigianato. Il tema di quest’anno, “Design for Good”, vuole essere un invito a guardare al design come strumento per creare e coltivare connessioni umane profonde, nell’ottica di una sostenibilità radicata nella reciproca cura. Curatori, artisti e designer internazionali sono stati chiamati a confrontarsi con questo tema attraverso una serie di mostre firmate 5VIE, che si affiancano nel percorso espositivo d’area alle esposizioni di studi, aziende e designer indipendenti.

Isola Design District annuncia la settima edizione di Isola Design Festival: oltre 25 location ospitano mostre collettive ed eventi che coinvolgono centinaia di designer internazionali, studi di progettazione e artigiani. Il programma prevede sei mostre collettive che si concentrano su temi come arredi circolari e rigenerativi, design da collezione e nuovo artigianato, design tech e benessere.

Progetti e percorsi sul territorio 2023

Alcova la piattaforma fondata da Joseph Grima (Space Caviar) e Valentina Ciuffi (Studio Vedèt) giunta alla sua quinta edizione, dal 17 al 23 aprile svela gli inediti spazi inediti monumentali dell’Ex-Macello di Porta Vittoria. Alcova 2023 ospita oltre 70 progetti che esplorano direzioni diverse e complementari del design contemporaneo: dalla ricerca sui materiali innovativi e sostenibili, al contemporary craft, al design sensoriale, affiancando istituzioni, brand e studi affermati e talenti emergenti.

Design Variations,  la manifestazione curata da MoscaPartners, presenta “Breath”, l’opera site-specific sulla facciata del Circolo Filologico Milanese, progettata dallo studio Zaven. Palazzo Visconti propone al suo interno un percorso volto alla scoperta dell’uso dei materiali naturali e sostenibili nel mondo del design. L’edizione di quest’anno presenta inoltre “REFORMING FUTURE”, la mostra antologica dei progetti del corso magistrale di Michele De Lucchi (con Andrea Branzi fino al 2017) del Politecnico di Milano, allestita all’interno dell’Istituto Marchiondi Spagliardi, capolavoro brutalista dell’architetto Vittoriano Viganò che per la prima volta si apre al pubblico del design e dell’architettura internazionale. Quest’ultimo progetto è nato da un’idea di Valerio Castelli che l’ha fortemente voluto.

Dropcity Convention 2023, progetto vincitore della seconda edizione di Festival Architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, dal 15 al 23 aprile apre alla città. All’interno dei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale, Dropcity Centro di Architettura e Design, ideato dall’architetto Andrea Caputo, produce e ospita un fitto palinsesto di mostre, installazioni, conferenze e talk con la partecipazione di architetti e designer internazionali.

Morel Design Week: Morel Milano, un tempo sede di una manifattura di tessuti in cotone per calzature, presenta le sue architetture industriali originali del 1930 attraverso una nuova interpretazione, unendo la sua storia alle nuove funzioni del villaggio di 7mila metri quadrati in zona Certosa. Non si tratta di un sito industriale abbandonato, ma di un luogo autentico, curato e flessibile dove Morel Milano si unisce a Tipografia Alimentare presentando “A FUOCO LENTO”, un progetto culinario disegnato a quattro mani.

Materially esplora e restituisce un punto di vista sui materiali partendo dal concetto di meraviglia osservato in vari ambiti: l’educazione, la creatività e l’industria. Si tratta di un un racconto strutturato in più tappe, in luoghi diversi e significativi per il design e la città, che ospitano mostre, talk e laboratori.

Tortona Rocks parte da un interrogativo per dare forma all’ottava edizione: “How do you take care of tomorrow? Design instructions” fa riflettere su come prendersi cura del domani sia un atto collettivo, mentre il design incoraggia stili di vita alternativi in risposta alle urgenze contemporanee.

(Dal sito del Fuori salone)

 

Per saperne di più https://www.fuorisalone.it/it/magazine/focus/article/1129/programma-fuorisalone-2023

 

 

 

 

 

Giardini in viaggio Laura Pirovano