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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

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Radice pura Garden festival 2025: caos e ordine
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Radice pura Garden festival 2025: caos e ordine

Il 27 marzo si è tenuta - nel suggestivo contesto dell'Orto botanico di Brera - la presentazione a più voci ...
Villa Carlotta: inaugurazione della stagione 2025 dal 21 marzo
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Villa Carlotta: inaugurazione della stagione 2025 dal 21 marzo

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C'era una volta a Milano. L'antica sinergia tra Milano e natura. Riccardo Rossetti
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C’era una volta a Milano. L’antica sinergia tra Milano e natura. Riccardo Rossetti

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Soffio di primavera. Marzo 2025
/ Plant design

Soffio di primavera. Marzo 2025

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Letto per voi. Il giardino delle piante
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Letto per voi. Il giardino delle piante

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Fuori salone 2025: alcune anticipazioni
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Fuori salone 2025: alcune anticipazioni

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BAM il programma culturale 2025
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BAM il programma culturale 2025

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News in tema di corsi, mostre, viaggi e altro ancora
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Underground: Suggestioni dalle giornate di studio della Fondazione Benetton
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C'era una volta a Milano. I vecchi alberi dell'antica strada di circonvallazione . Riccardo Rossetti
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C’era una volta a Milano. I vecchi alberi dell’antica strada di circonvallazione . Riccardo Rossetti...

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Paesaggi e giardini del Mediterraneo: Barbera e Varotto alla XXXV edizione del Corso del giardino storico di Padova
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Giuseppe Barbera e Mauro Varotto sono stati i relatori del primo incontro della XXXV edizione del corso del giardino storico ...
Parco 8 marzo in inverno
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Parco 8 marzo in inverno

Sono tornata in questi giorni di inizio febbraio a vedere la situazione del parco 8 marzo realizzato un paio di ...

Radice pura Garden festival 2025: caos e ordine

Parco Radice Pura Opera di Isgrò

Il 27 marzo si è tenuta – nel suggestivo contesto dell’Orto botanico di Brera – la presentazione a più voci dell’edizione 2025 del festival biennale di giardini Radice pura, che quest’anno è arrivato alla quinta edizione. Organizzato dai prestigiosi Vivai Faro con la direzione artistica di Antonio Perazzi, il festival si svolgerà dal  17 maggio al 7 dicembre 2025 a Giarre, vicino a Catania.

“SeHo seguito Il Radicepura Garden Festival dalla prima edizione e ho visto il parco botanico trasformarsi, negli anni, in un giardino di giardini, una collezione di opere d’arte vegetali. Ma anche in un osservatorio importante sulle piante del clima mediterraneo e sulla loro capacità di reagire al cambiamento climatico” commenta a margine della presentazione Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia.

Nel Parco Botanico Radicepura sarà possibile visitare 10 giardini temporanei e 7 giardini permanenti, realizzati con le piante messe a disposizione da Piante Faro. Il vivaio – che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà – rappresenta una delle realtà più innovative e dinamiche del territorio grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele.

Ph Alfio Garozzo-1

“È un’edizione importante perchè conferma i 10 anni di lavoro che ci hanno portato a poter avere una qualità molto alta in termini di restituzione di progetti – ne abbiamo scelti 10 tra 1100 iscrizioni che ci sono arrivate da oltre 60 Paesi – per un festival che è cresciuto portando 50.000 visitatori e 8.000 studenti e studentesse nell’ultima edizione premiando i nostri sforzi, e facendo emergere il tema del vivere con la natura – argomento sempre più diffuso e centrale nella cultura contemporanea – rendendo così anche il nostro lavoro di florovivaisti più vicino e comprensibile”, così ha dichiararo durante la presentazione Mario Faro, direttore generale Radicepura Garden Festival. Il direttore ha illustrato qualche dato sulle edizioni: 4000 iscrizioni al concorso, più di 1000 i progetti presentati e 60 giardini realizzati (“una vera collezione di giardini”) che in parte rimangono, in parte vengono regalati e quindi girano per il mondo e crescono. E’ stato realizzato un archivio con tutti i progetti catalogati e circa 5000 cortometraggi perchè Radice pura non è solo giardini ma arte e cultura!
In questo contesto si inserisce la donazione di un giardino del festival al Comune di Milano annunciata oggi da Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde.

Durante la giornata è stato inoltre presentato il libro Il Giardino delle piante edito da Libreria della natura (post https://www.giardininviaggio.it/letto-per-voi-il-giardino-delle-piante/) , occasione per un confronto con alcuni dei protagonisti e promotori della cultura del paesaggio in Italia quali Manlio Speciale, botanico, Valentina Ugo della BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano e Simonetta Zanon della Fondazione Benetton che sottolinea come Radice pura sia un’officina culturale che dà la possibilità di sperimentare i temi più attuali e di cimentarsi con problematiche urgenti. Anche se il giardino dell’eden non c’è più, il giardino può essere l’ambito in cui il cambiamento può essere attuato attraverso un nuovo rapporto con la natura; un luogo di resistenza non solo estetica, ma anche ecologica e sociale. Simonetta cita le bellissime parole sempre attuali di Ippolito Pizzetti “Se faccio (non creo) un parco, un giardino, non è il lavoro di scelta che compio o di organizzazione da cui mi aspetto la gioia, il mio gesto è solo propiziatorio, ma dalla vita che d’un tratto si esprime dentro il corso della stagione nelle piante, dal loro prosperare e crescere, che è al di fuori di me, che è cosa degli dei, di cui io sono soltanto spettatore e testiome. Al massimo il catalizzatore. (edito da Rizzoli nel 1982 nella collana “Biblioteca universale Rizzoli”)

 

La giornata è stata l’occasione per introdurre il tema di questa quinta edizione, scelto dal Direttore Artistico Antonio Perazzi: Chaos (and) order in the Garden. “I progetti selezionati esplorano il tema guida: dal caos rinasce la natura e si organizzano le idee. Il giardino in questo momento storico è a cavallo tra il naturale e l’artificiale e i progetti che saranno realizzati danno spazio ai tempi lenti propri della natura, rivelando la possibilità di creare stupore e meraviglia, assecondando lo sviluppo senza rigidi canoni di progettazione, un modo per rispettare l’ambiente e gli ecosistemi sottesi che in questo modo riescono a coabitare” commenta Antonio Perazzi. I festival di giardini sono l’unico modo per i giovani di mostrare i loro progetti e di comunicarli; il progettista, a differenza dell’architetto,  ha la possibilità di prendere e perdere tempo per imparare dagli errori. Caos è quello che sta accadendo oggi nel mondo e ordine la capacità dei progettisti di prendere ispirazione dal mondo selvatico.

Ospite speciale della quinta edizione del festival sarà la pluripremiata paesaggista inglese Sarah Eberle che ha progettato A Postcard from Sicily, un’ode alla ricchezza della terra siciliana: “La Sicilia è culturalmente e botanicamente ricca, con una storia di diversità e resilienza. L’Etna è il cuore spirituale della costa orientale, fonte di ispirazione il cui valore va ben oltre il progetto di questo giardino. I ricchi e fertili terreni lavici e le precipitazioni permettono da secoli una varietà di piante provenienti da molti continenti. Il titolo “A postcard from Sicily” esprime come il giardino miri a racchiudere il cuore di questo meraviglioso Paese” dichiara Sarah Eberle. Oltre al giardino di Sarah Eberle, la quinta edizione presenterà dieci giardinidi cui 8 in concorso e 2 nella categoria Off Gardens – realizzati da altrettanti team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale, che hanno interpretato il tema d’indagine.
I progetti di questa edizione arrivano da Francia, Hong Kong, India, Islanda, Italia, Spagna, Stati Uniti.

Per maggior informazioni: https://www.radicepurafestival.com/edizione-2025/

 

 

 

Villa Carlotta: inaugurazione della stagione 2025 dal 21 marzo

Crediti villa Carlotta. Foto con drone

Si inaugura la Stagione 2025: apertura ufficiale il 21 marzo, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale delle Foreste e l’inizio della Primavera.

Villa Carlotta è pronta a riaprire le sue porte per una nuova stagione di bellezza, cultura e natura. Da venerdì 21 marzo, il giardino e il museo torneranno ad accogliere i visitatori tutti i giorni, da lunedì a domenica, con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00. L’ultimo biglietto sarà acquistabile fino alle 18.00, con chiusura del museo alle 18.30 e del giardino alle 19.00. Tutte le informazioni su costi e modalità di accesso sono disponibili sul sito ufficiale www.villacarlotta.it, nella sezione dedicata (visita).

LE MOSTRE

Grande attenzione, come sempre, è riservata alle mostre che arricchiscono la già ricca proposta culturale del museo. Dal 6 aprile fino al 31 agostoGli argenti del Duca. Oggetti preziosi dalle collezioni di Villa Carlotta’. Una selezione di argenti e metalli dei duchi di Sachsen-Meiningen lascia i depositi di Villa Carlotta. Raffinati manufatti inglesi, tedeschi e francesi raccontano lo sfarzo e l’arte della tavola tra Otto e Novecento, testimoniando il gusto aristocratico dell’epoca.
Un rinnovato dialogo tra arte e natura prenderà vita nel parco e nelle sale di Villa Carlotta con gli interventi di arte ambientale a verde di Maria Dompé (da giugno a ottobre). La sperimentazione è il fulcro della ricerca di Maria Dompè che, tra pittura e scultura, esplora materiali e tecniche dando vita a un linguaggio visivo ricco di simbolismi e carico di emozione, creando un’esperienza immersiva in cui memoria e natura si fondono armoniosamente con il paesaggio e l’armonia della villa. La mostra è a cura di Elena Di Raddo e Maria Angela Previtera in collaborazione con i giardinieri di Villa Carlotta. Dal 20 settembre all’8 dicembre, verrà proposta al pubblico la mostra ‘Ritratto di famiglia. I Bisi, una dinastia di artisti nella Lombardia romantica tra Manzoni, Hayez e la principessa Belgiojoso’. Partendo dal legame di Giovanni Battista Sommariva con i Bisi, tra i maggiori protagonisti della pittura romantica lombarda, il percorso espositivo esplora l’evoluzione del paesaggio, della veduta prospettica e del ritratto attraverso opere provenienti da prestigiosi musei e collezioni private. La rassegna racconta anche i rapporti dei Bisi con illustri figure dell’epoca, tra cui Manzoni, Hayez, la principessa Belgiojoso e Massimo d’Azeglio. La mostra è a cura di Cristina Brunati, Maria Angela Previtera e Sergio Rebora, con il coordinamento scientifico di Alberto Corvi.

GLI EVENTI

Molto ricco è il calendario di eventi che prevede visite guidate al giardino e al museo, giornate speciali organizzate dai servizi educativi di Villa Carlotta.
Sempre molto apprezzati dal pubblico sono gli appuntamenti dedicati alle fioriture, al paesaggio e alle collezioni sia botaniche che storico-artistiche.
Il primo giorno di apertura, 21 marzo ore 11.00, è previsto l’evento Un Passo nel parco, un’occasione riservata ai primi 20 prenotati per scoprire nuove aree del parco riaperte al pubblico su prenotazione grazie al bando PNRR Un passo nel parco, un passo verso il futuro. Villa Carlotta una risorsa per il territorio, nell’ambito del PNRR per la valorizzazione di parchi e giardini storici.
Domenica 23 marzo Pic-Nic di primavera, una speciale visita al comparto agricolo accompagnati dalla Cooperativa Azalea Onlus che terminerà con un gustoso pic-nic con prodotti locali, sabato 29 marzo un viaggio alla scoperta delle Camelie storiche, uno dei tesori più straordinari del Giardino di Villa Carlotta. Il viaggio delle Camelie del Lago di Como continua anche a Villa Melzi e a Villa Monastero.
Il 6 aprile è previsto l’open day per le famiglie, un momento per scoprire le proposte ludico didattiche che coinvolgeranno i bambini durante le diverse settimane di Camp, che da quest’anno non saranno previsti solo nel periodo estivo, ma partiranno dalla settimana di Pasqua con l’Easter Camp.
Il 12 aprile tornerà Disegniamo l’arte, evento realizzato in collaborazione con Associazione Abbonamento Musei Lombardia e a seguire, il 21 aprile, un altro evento per i bambini e le famiglie e t, la tradizionaleCaccia al tesoro Botanico di Pasquetta.
Sabato 10 maggio, nell’ambito di Fuori Orticola 2025, ritornerà Bio flower day, un viaggio, in compagnia di un giardiniere, tra botanica e cultura, per tutti coloro che desiderano immergersi nella biodiversità del giardino di Villa Carlotta. Sarà attiva una speciale convenzione che permetterà a visitatori in possesso del biglietto di Orticola 2025 (8-11 maggio) di ricevere una riduzione sul ticket di Villa Carlotta (validità: 29.04.2025-18.05.2025).
Il 17 maggio in occasione dell’International Museum Day, Villa Carlotta aderisce all’iniziativa Notte europea dei musei, patrocinata da Unesco, Consiglio d’Europa e ICOM. L’iniziativa rientra inoltre nel Weekend delle Ville e dei Musei del Lago, network costituito da dodici istituzioni culturali d’eccellenza del territorio e nato con l’obiettivo di promuovere e favorire la crescita culturale del territorio lariano. Il coordinamento opera con il sostegno della Camera di Commercio di Como-Lecco. Maria Angela Previtera, direttore di Villa Carlotta è la referente del Coordinamento insieme a Anna Zottola per Villa del Grumello. A inizio febbraio, alla Borsa Italiana del Turismo, il Network delle Ville e Musei del Lago di Como è stato nominato testimonial del marchio Lago di Como.
Infine, verrà riproposto a settembre il Weekend della Rete dell’800 Lombardo, una rete diffusa sul territorio che promuove e valorizza con eventi, convegni e mostre il patrimonio museale della Regione.
Sempre in settembre, come ogni anno, si terranno Le Giornate Europee del Patrimonio.
In ottobre (25 e 26) si terrà il secondo appuntamento con il Weekend delle Ville e dei Musei del Lago.
Si rinnova anche la pluriennale collaborazione con Orticolario, l’evento internazionale dedicato agli amanti della natura, che ogni autunno va in scena a Villa Erba sul Lago di Como e abbina alla sua ampia offerta di piante e artigianato installazioni d’arte e design e giardini tematici.
Il concorso internazionale Spazi Creativi, riconosciuto con l’ambito premio-scultura “La Foglia d’oro del Lago di Como” – realizzato da Gino Seguso della storica Vetreria Artistica Archimede Seguso di Murano – si prepara alla sua decima edizione.  In occasione della riapertura al pubblico di Villa Carlotta il premio assegnato per l’edizione 2024 allo Spazio STIHL “SETA. Sustainable Environment and Textile Artwork”, di Jonathan Arnaboldi e Matteo Pellicanò – cui è stata affidata la progettazione del Padiglione Centrale a Orticolario 2025 – viene riconsegnato da Moritz Mantero, presidente di Orticolario a Villa Carlotta. La Foglia d’oro del Lago di Como sarà custodita, secondo una consuetudine ormai consolidata, nelle sale del museo fino alla prossima edizione dell’evento, in programma dal 2 al 5 ottobre 2025.

 

 

 

 

C’era una volta a Milano. L’antica sinergia tra Milano e natura. Riccardo Rossetti

Druido

Circa diecimila anni fa gli Insubri giunsero in queste terre e costruirono i primi insediamenti; semplici capanne e palafitte. In seguito furono scacciati dai bellicosi Etruschi, comandati da due condottieri di nome Medo Olano, i cui nomi congiunti si leggono MEDOLANO. Nella primavera del 623 A.C., un popolo gallico, capeggiato da Belloveso, valicò le Alpi e sconfisse gli Etruschi a Melpum(Melzo). Iniziava così il dominio celtico sulla Pianura Padana.

Intorno al I secolo dopo Cristo, lo storico romano Pompeo Trogo (oriundo della Gallia Narbonese), paragonò l’invasione gallica in Italia ad una “primavera sacra” (ver sacrum), un arcaico rito che consacrava agli dei tutto ciò che era animatoMAI LAND in tedesco significa appunto PAESE DI MAGGIO, il presunto mese in cui i celti invasero il Nord Italia.

Quando i giovani celti raggiungevano l’età adulta, venivano benedetti, bendati, condotti a confini delle terre conosciute e spinti ad un viaggio verso l’ignoto, sotto la guida di un animale sacro che li portasse ad una nuova casa. Un’antica leggenda medievale narra che un cinghiale indicò a Belloveso il punto esatto in cui edificare Milano; la Sus Medio Lanae, o scrofa semilanuta, è ben visibile tutt’oggi su uno dei pilastri dell’antico Palazzo della Regione (Piazza dei Mercanti).

scrofa-semilanuta-Milano

Potrebbe far sorridere, o avvilire, che il nome della nostra città derivi da un suino ma dobbiamo tenere presente che per i Celti il cinghiale rappresentava il potere spirituale (contrapposto al potere temporale dell’orso), ed era spesso raffigurato di colore bianco, come le vesti dei sacerdoti druidi, proprio per il suo sacrale contatto con la natura.

MEDIOLANUMovvero un luogo sacro in MEZZO ALLA PIANURA, scelto non tanto per motivi strategicamente commerciali, quanto per ragioni spiritualiun punto di contatto tra l’uomo e la natura o, secondo il moderno gallese LLAWN (pieno), un CENTRO DI PERFEZIONEil CENTRO DEL MONDO.

Molto tempo dopo, nel 1288 D.C. Bonvesin da la Riva, nel suo “De Magnalibus Urbis Mediolani”, probabilmente irritato dall’accostamento della sua adorata Mediolanum con un maiale, preferirà attribuirle un’etimologia derivante dalla sua posizione centrale tra l’Adda e il Ticino e rammentarne l’antico nome insubre: Alba. Ma anch’egli non mancherà di decantare il clima temperato, la fertile pianura, “le limpide fonti e i fiumi fecondatori”.

E ancora, nel 1457, dopo che Francesco Sforza fece riedificare il Castello, Milano risultava assai apprezzata dai visitatori perché tra le due cerchie d’acqua, i Navigli (Fossa Interna) e il Redefossi, si era creata una sinergia tra città e campagna caratterizzata da borghi, cascine, abbazie, conventi e svariate attività artigianali immerse nel verde. Nel 1479 l’ambasciatore veneziano Ca’ Donati espresse “singulare piacere a vedere molto bene questa citate di Milano […] con le sue fosse” e nel 1492, sempre due ambasciatori veneziani, lodarono il bucolico paesaggio di piccoli borghi perché rendevano “la città più bella”.

Insomma, un luogo degno di un fantasy anche dopo la costruzione dei Bastioni Spagnoli(1555). Immaginate la scena: si giungeva dall’aperta campagna e, appena attraversate le mura, convinti di trovare la città, ci si prospettava un ulteriore ed idilliaco scenario che gentilente ci avrebbe condotti all’effettivo centro.

BELLOVESO, FONDATORE DI MILANO.FONTE MILANO FREE

Infine, Cesare Correnti, paragonerà Milano ad una pianta fatata che, sebbene messa a dura prova dalla storia, alla prima occhiata di sole, si rinforza e ringiovanisce perché la terra è buona e le radici sono sane.

Oggigiorno si stenta a crederlo ma la recentissima, leggendaria Milano delle grandi fabbriche, della conseguente, romantica ma venefica scighera(nebbia), e dell’inquinante pragmatismo, resa immortale da scrittori e registi, rappresenta unicamente un nero, singolo e minuscolo granello di sabbia nel nostro millenario arenile color smeraldo.

Veduta di Milano di Daniele Ranzoni

Riccardo Rossetti

 

Soffio di primavera. Marzo 2025

Trovo sempre piacevole entrare nel giardino di Villa Necchi, un esempio elegante e sobrio di giardino d’ombra e mi piace la mostra ‘Soffio di primavera’ che ci fa assaporare le prime fioriture dopo l’inverno (che peraltro non è affatto una stagione morta, tutt’altro!).

La sfilata di primule del Peccato vegetale

La collezione di clematidi di Anna Peyron

Echium fastuosum

Si scoprono sempre nuove piante interessanti ed eccone alcune:

Il vivaio di Fabio Giani, specialista di rampicanti, ha portato alcune clematidi invernali, tutte sempreverdi, come le cirrhosa e la urophylla ‘Winter beauty’, Sollya heterophylla, di origine australiana che tollera anche qualche grado sotto lo zero, un solanum variegato, il bel Gelsemium sempervirens (sempreverde, ma velenoso) e Handenbergia violacea.

Gelsemium sempervirens

Handenbergia violacea

Solanum dulcamara Variegato

Clematis cirrhosa Landsdowne Gem

Ecco altre piante interessanti

ASPARAGUS DENSIFLORUS MEYERSII. Peccato vegetale

Aspidistra chromatgraphic. Quadrato di giardino

Persicaria Purple fantasy. Quadrato di giardino

TRACHYSTEMON ORIENTALIS da Cascina Bollate. Ottima come tappezzante da ombra

TILLANDSIA AERONTHOS. Michieli Floricoltura

 

 

Letto per voi. Il giardino delle piante

“Bio ispirazione, piante, giardino mediterraneo: con la direzione artistica di Radicepura vorrei partire da questi tre elementi. La cultura ambientale è cresciuta in maniera esponenziale e in questi anni ha ribadito la centralità di sensibilità ambientale. Ecologia e semplice bisogno di verde; al contrario, è da tempo che l’arte dei giardini si sta scollegando dalla natura deragliando verso un lato superficiale del design. Ĕ per questo che vorrei si tornasse a parlare di piante e poetica dei luoghi”.

Con queste parole Antonio Perazzi riassume le parole chiave del suo mandato in qualità di direttore artistico del Festival che ha preso l’avvio nel 2017 sul tema delle essenze mediterranee, è proseguito nel 2019 sui giardini produttivi, nel 2021 sui giardini del futuro.
Il volume, raffinato e sobrio nella sua grafica, racconta, con un bellissimo apparato iconografico, i progetti dei paesaggisti che hanno partecipato alla IV edizione del 2023 dedicata alle piante. Il testo italiano è accompagnato dalla versione inglese.

Interessante e molto utile l’apparato botanico che elenca, descrivendone in dettaglio impiego e caratteristiche, tutte le piante utilizzate nei progetti e presenti nel parco botanico.

A maggio verrà inaugurata la V edizione che avrà come tema “Caos e ordine nel giardino”. Per seguire l’andamento del Festival https://www.radicepurafestival.com/edizione-2025/

Fuori salone 2025: alcune anticipazioni

Showroom Paola Lenti, Fuori salone 2024

Dal 7 al 13 aprile 2025 torna a Milano  il Fuorisalone. In concomitanza con lo storico Salone del Mobile negli spazi di Rho Fieramilano, arrivato quest’anno a ben 63 edizioni. Il tema di quest’anno del Fuorisalone è “Mondi Connessi”, che fa emergere la circolarità come elemento centrale della rassegna, richiamando all’equilibrio tra natura, innovazione e umanità

I sei distretti, divenuti ormai un elemento chiave del Fuorisalone, ospiteranno la maggior parte degli eventi, mentre tornano le sedi “satellite” di Alcova a Varedo, dove occuperà quattro location d’eccezione, Dropcity, che in un’area di 1.500 mq, svelerà un’indagine sul tempo e lo spazio all’interno delle carceri e le iniziative diffuse in zona Sarpi, alla Triennale, a Palazzo Litta e in molti altri spazi dell’area metropolitana di Milano.

Vediamo alcune piccole anticipazioni sui temi degli spazi verdi e delle piante

BRERA

All’interno del bellissimo giardino Pippa Bacca, in via Tommaso de Cazzaniga, il brand giapponese MUJI, da sempre legato al concetto di sostenibilità circolare, propone un progetto realizzato in collaborazione con lo studio 5∙5. Si tratta di un’installazione ispirata alle case giapponesi, che invita il pubblico alla riconnessione con la natura e la tranquillità, così necessaria in una metropoli frenetica come Milano. Ogni elemento del sistema riflette l’impegno per ridurre al minimo l’impatto ambientale: materiali di origine biologica, sistema di recupero dell’acqua piovana, isolamento in tessuto riciclato, e tetto bianco per ridurre le isole di calore.
American Express apre il suo Digital Garden in via Palermo 16, per esplorare il rapporto tra natura e tecnologia in uno spazio dove un giardino segreto svela schermi digitali e giochi di luce. Al piano superiore della location sarà inoltre ospitata l’“American Express Living”, una lounge riservata ai Titolari Platino e Centurion di American Express.

TORTONA

Tortona Rocks compie 10 anni e presenta il progetto Unframed Design, con la partecipazione di brand come IQOS, che in collaborazione con Seletti, presenta Curious X: Sensorium Piazza, un’installazione che reinterpreta il topos della piazza italiana. IKEA tornerà con un progetto dedicato all’arredamento democratico. All’interno degli spazi anche le creazioni di Paola Navone per Braid, con una collezione dedicata all’arredamento outdoor, Livintwist, che presenterà i lavori di Matteo Ragni e Archiproducts Milano, che presenterà À.RIA, terzo capitolo in collaborazione con Studiopepe.

PORTA VENEZIA

All’interno del distretto si troveranno installazioni come quella di GROHE Aqua Gallery, negli splendidi spazi appena ristrutturati di Garden Senato. Qui i prodotti GROHE dialogano con gli spazi del giardino segreto in via Senato attraverso il linguaggio dell’acqua, che si fa veicolo tra l’uomo e la natura. L’esperienza prosegue all’interno del giardino con l’Aqua Atelier, uno spazio dedicato all’ispirazione e alla creatività, dove porter comporre il proprio Aqua Poem e l’Aqua Bar, un luogo dove trovare ristoro e riflettere sul devastante impatto della plastica monouso e dell’inquinamento idrico.

ALCOVA

Varedo ospiterà nuovamente il progetto Alcova, che apre al pubblico e al design spazi solitamente chiusi al pubblico o dimenticati. Quest’anno due nuove location si aggiungono a quelle già esplorate in precedenza: insieme a Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi verranno aperte le Serre di Pasino e l’ex Fabbrica SNIA.Quest’ultimo luogo ospiterà Under the Volcano, un’installazione immersiva che esplora la potenza primordiale del vulcano attraverso materia, suono e spazio. Il progetto si articola in tre elementi chiave: le rocce erose dalle simulazioni algoritmiche di Quayola, il paesaggio sonoro di Rodrigo D’Erasmo e le architetture evocative di Francesco Meda e David Lopez Quincoces, già direttori creativi di Ranieri.

DROPCITY

In via Sammartini, su un’area di 1500 mq nascosta sotto i binari della Stazione Centrale, si svolgerà l’innovativo progetto Prison Times – Spatial Dynamics of Penal Environments, un’indagine sullo spazio e la percezione del tempo all’interno delle prigioni.

LAKAPOLIESIS

La Fondazione Luigi Rovati, nel cuore di via Palestro, presenta Lakapoliesis di Matteo Cibic (1983). Durante il Fuorisalone il Padiglione d’arte e il giardino della Fondazione ospiteranno un nuovo corpo di lavori dell’artista che esplora, con linguaggi sperimentali, le capacità cognitive del mondo vegetale. Protagoniste dell’esposizione sono sculture in legno, alluminio riciclato, polvere di marmo e lana annodata, che danno forma a una nuova “nomenclatura vegetale” attraverso una narrativa inedita e asimmetrica. Nel giardino due sculture di grande formato in alluminio riciclato – realizzate con il supporto di CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio) – raccontano l’immortalità di questo materiale e la sua capacità di rinascere sotto molteplici spoglie.

Fonte https://www.milanoweekend.it/articoli/fuorisalone-2025-eventi

Per info vedi anche il sito del Fuori salone https://www.fuorisalone.it/

BAM il programma culturale 2025

Il nuovo roseto. Crediti BAM

Il 5 marzo alla Fondazione Catella, che proprio quest’anno festeggia il suo ventesimo anniversario, è stato presentato il ricchissimo programma culturale di BAM- Biblioteca degli alberi di Milano che per il 2025 si declinerà sul tema della fragilità e vulnerabilità umana con oltre 300 momenti culturali.

Durante la conferenza stampa hanno parlato tra gli altri l’assessore alla cultura di Milano Tommaso Sacchi, Chiara Angeli, Volvo Car Italia e Franco Aletti di Fondazione di Comunità Milano.

Hanno presentato Kelly Russell Catella, Direttore generale Fondazione Catella e Francesca Colombo, Direttore generale culturale di BAM

Si inizierà la stagione il prossimo 30 marzo con BAM Spring Festival, una giornata tutta dedicata al tema del fiore e della danza e con l’inaugurazione del nuovo Roseto-Oasi degli insetti e delle farfalle, che accoglie 90 varietà di rose in un percorso accessibile a persone con disabilità. Distribuite su 8 aiuole, ogni rosa è diversa e scelta appositamente per adattarsi al clima e alle condizioni che sono propri del parco. In questa collezione – prima per numero di rose in tutto il territorio milanese, spicca la Rosa di BAM, ibridazione creata apposta per il parco in collaborazione con il Vivaio Barni, e presente in anteprima solo in questo spazio, all’inizio di ogni vasca. Ogni fiore o pianta presente nel parco è accompagnato dal cartellino con il suo nome.
Per saperne di più https://bam.milano.it/il-roseto-di-bam-oasi-degli-insetti-e-delle-farfalle/

Crediti BAM

Tra le novità della stagione culturale, la nascita di Community Talent, contest per giovani artisti tra i 14 e i 30 anni realizzato con Fondazione di Comunità Milano per valorizzare il talento nelle discipline di circo, musica e teatro; l’adesione alla Refugee Week nell’ambito del Summer Bam festival dedicato alla multiculturalità; i Picnic solidali con Caritas Ambrosiana e Intesa San Paolo. Nella seconda parte dell’anno una programmazione speciale ispirata ai principi olimpici e paraolimpici con la partecipazione all’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.
Altro importante appuntamento BAM Circus, il festival delle meraviglie dal 16 al 18 maggio, evento dedicato al circo contemporaneo e al teatro di strada.

Tra le importanti attività di Fondazione Catella va ricordato il progetto Micoltivo Orto a scuola, attivo dal 2012 per la diffusione dell’educazione ambientale tra le giovani generazioni con attività in 9 scuole, con oltre 1500 mq di spazi riqualificati e il coinvolgimento di oltre 200 insegnenti e 10.000 studenti.

Infine una parole su Visioni diacroniche: mondi in dialogo tra ecosistemi naturali e arte contemporanea, un ciclo di incontri organizzato alla BAM da Volvo Studio Milano, Park Ambassador BAM.
I prossimi incontri

4 aprile, 9.30 Sarah Brahim, artista e performer che guiderà il pubblico in una camminata artistica immersiva tra il parco e Portanuova.
17 settembre, ore 19, Matteo Nasini
12 novembre, ore 19, Mario Airò

Per informazioni dettagliate sul programma e sul calendario di tutti gli eventi  https://bam.milano.it/programma/

CS_BAM_Programma Culturale_2025

 

News in tema di corsi, mostre, viaggi e altro ancora

Radice Pura Garden festival. Ph Alfio Garozzo

Corsi e convegni

FAI

Festival di giardini

Fiere di piante

Giardini

  • 16 e 30 marzo, visita a giardini privati a cura dell’Associazione Giardino e dintorni. Per info https://www.giardinisegreti.com/
  • Interno verde organizza apertura di giardini privati in alcune città. Per info https://internoverde.it/
    12-13 aprile Piacenza
    – 26-27 aprile Vicenza
    – 10-11 maggio Ferrara
    – 24-25 maggio Verona

Milano

  • 15-16 marzo a Villa necchi Soffio di primavera
  • il 27 marzo alle ore 11 all’Orto Botanico di Brera la Fondazione Radicepura presenta la quinta edizione del Radicepura Garden Festival, biennale del giardino mediterraneo che si terrà a Giarre da maggio a dicembre 2025 e che avrà come tema Chaos (and) order in the garden, argomento di ricerca che sarà interpretato dai team di paesaggisti under36 selezionati tramite un bando internazionale; alla call si sono iscritti oltre 1100 progettisti provenienti da oltre 60 Paesi, confermando il crescente interesse per questo appuntamento unico nel suo genere. Nota stampa 24_02_2025.docx
  • 29-30 marzo, Floralia, Sagrato della chiesa di San Marco
  • 4-6 aprile Flora et decora torna introno alla Basilica di Sant’Ambrogio. Flora et Decora Aprile 25_primo lancio
  • Dal 3 al 13 aprile 2025, BASE e DOPO? inaugurano a Milano la prima edizione di Performing Architecture, un festival diffuso nato dalla collaborazione di due realtà radicate nel territorio che mette in rete cinque quartieri della periferia sud – Corvetto, Chiaravalle, Stadera, Barona e Tortona – creando un percorso simbolico tra centri culturali. Per ognuno dei quartieri toccati dal festival è previsto un intervento progettuale – un’installazione temporanea – concepito da un architetto e un performer in collaborazione con un “presidio”, un’organizzazione radicata nella zona di riferimento. Delle azioni trasversali serviranno a connettere ulteriormente lo spazio pubblico “perimetrale” della città: il padiglione mobile Little Fun Palace attiverà spazi pubblici di diversa natura con azioni ludiche e coinvolgenti, mentre Luci su Milano Sud sarà un tour in bicicletta attraverso itinerari guidati da fotografi, osservatori di eccezione della città. Queste azioni effimere si configurano come dispositivi architettonici nomadici, strumenti di attivazione allo stesso tempo estetici e politici.
    BARONAStudiolatte e Babau – Vandali CHIARAVALLE Lemonot e Luca Boffi – Macchine da festa CORVETTO DOPO?, Sbagliato e Caterina Gobbi – Fuga dalla città STADERA Sara Ricciardi Studio e Annamaria Ajmone – Arena Stadera TORTONA Matilde Cassani e Martina Rota – Another Week. Per info https://base.milano.it/

Mostre

  • Fino al 30 aprile mostra fotografica Il Paese della biodiversità. Il patrimonio naturale italiano nella sede del CNR a Roma. Sono esposti una cinquantina di lavori del collettivo Wild Line

Siti web

Viaggi

  • 7-12 luglio GIARDINI E PAESAGGI D’ALSAZIA | Grandi esempi di sostenibilità tra Francia, Germania e Svizzera. A cura di Wigwam Club Giardini Storici Venezia con la preziosa collaborazione di Ursula Pruegger di Ulimengo. Mariagrazia Dammicco prenotazioni.giardinivenezia@gmail.com. L’adesione andrà poi confermata entro lunedì 17 marzo. 20250707-Programma-Wigwam-Alsazia (1)

Underground: Suggestioni dalle giornate di studio della Fondazione Benetton

 

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Affascinante e insolito il tema scelto dalla Fondazione benetton per le due giornate 2025 del suo consueto seminario annuale: il mondo sottoterra. (QUI IL PROGRAMMA DELLE GIORNATE)

Davvero arduo sintetizzare lo straordinario intervento di Michael Jacob (“Dietro” vs “sotto” il paesaggio) che ha fatto compiere un viaggio molto complesso e affascinante toccando l’Inferno di Dante, le invenzioni prospettiche di Brunelleschi, il testo Mundus subterraneus del padre gesuita Athanasius Kircher…Se nel paesaggio, iscritto nella storia dello sguardo europeo, il punto centrale è la percezione e la frontalità dello sguardo e la categoria principale la spazialità, nella dimensione del sotterraneo vige l’immaginazione e la categoria principale diventa la temporalità.

Con Pollock la pittura abbandona la frontalità e l’artista calpesta il quadro sotto i suoi piedi

L’Inferno dantesco, pur esendo sottoterra è strutturato com euno spazio architettonico

Molto interessanti la lettura del sottoterra dal punto di vista dei tanti abitanti invisibili come funghi, batteri e anche api scavatrici. La biologa vegetale Paola Bonfante ha illustrato le connessioni sotterranee tra radici, funghi e batteri. Secondo un importante lavoro di ricerca di Tel Aviv nella biomassa, subito dopo la componente vegetale ci sono i batteri, mentre la parte degli animali e degli uomini è davvero minima.

Sono rimasta letteralmente affascinata dall’intervento di Elena Antoniolli, architetta e dottoressa di ricerca in Architettura del paesaggio, che ha indagato con passione e rigore scientifico il comportamento delle, per me sconosciute, api scavatrici che rappresentano il 77% di tutte le specie (circa 20000) delle api (Apis mellifera è solo il 9,5%): sono api  con un comportamento solitario che si scavano da sole il nido sottoterra. Ciò vuol dire che 3/4 delle api viventi nidifica sottoterra, le larve crescono sottoterra e hanno un periodo inattivo nel sottosuolo di 9 mesi e solo di 3 di vita attiva fuori (le api operaie compiono il ciclo in 21 giorni).

Le api perciò sono creature in divenire e per lo più appartengono al mondo di sotto.

Forse le api scavatrici dimostrano come la vita del mondo di sotto influenza quella di sopra!

L’arte dell’accorgersi che ci fa notare questi piccoli crateri che sono i nidi delle api scavatrici

Infine un cenno alla presentazione, così poetica, di Paolo Burgi che ha illustrato alcuni dei suoi progetti che hanno la capacità di leggere e interpretare le stratificazioni geologiche della terra.

Bellissima la Place des particules progettata a Ginevra sopra il laboratorio del Cern dedicato alla fisica delle particelle: 1620 placche di ottone per raffigurare un campo magnetico

Naturalmente ha parlato di quel meraviglioso progetto di Cardada che si oppone alla banalizzazione del paesaggio e dei progetti per il Carso goriziano, tra i quali l’unico realizzato è quello del Belvedere san Michele

Esiste solo in fotografia lo stupefacente progetto VENUSTAS ET UTILITAS, un progetto effimero realizzato nel 2011 nei campi agricoli del Mechtenberg (sul sito del paesaggista bellissime immagini http://www.burgi.ch/index.php/portfolio/venustas-et-utilitas/)

 

 

C’era una volta a Milano. I vecchi alberi dell’antica strada di circonvallazione . Riccardo Rossetti

VIALE ROMANA, OGGI VIALE MONTENERO-1916

Oggigiorno chiamiamo Circonvallazione (quella per eccellenza), i viali corrispondenti al tracciato interno delle vecchie mura spagnole: Majno, Bianca Maria, Regina Margherita, Caldara, etc. In realtà per secoli la Strada (o Viale), denominata di Circonvallazione, fu la sua adiacente ma esterna parallela: Viale Piave, Viale Premuda, Viale Montenero e così via.

Facciamo un ulteriore passo indietro per fare chiarezza.  A un certo punto Milano non poteva più essere contenuta entro i secolari confini della sua Fossa Interna, i nostri Navigli (Via San Damiano, Visconti di Modrone, Francesco Sforza, …) e così, tra il 1548 e il 1555, sotto Don Ferrante I Gonzaga, vennero eretti i bastioni spagnoli. Si rese quindi necessaria una strada esterna che li costeggiasse, prettamente a scopo commerciale. Se nel ‘700 sappiamo che suddetti baluardi, perso man mano il loro scopo difensivo, vennero piantumati (immaginate gli odierni ed alberati Bastioni di Porta Venezia ma su tutto il perimetro) rendendo tale passeggiata ammirata ed apprezzata da milanesi e visitatori, la limitrofa Strada di Circonvallazione fu spesso trascurata.

Dalle mappe del 1830/1832 risulta già un doppio filare di alberi su tutta la sua circonferenza (oggi decisamente no), ma ancora nel 1883, viene descritta come polverosa, poco sicura ed impraticabile dopo poche gocce di pioggia, soprattutto per i carri che trasportavano merci.

SEZIONE DI UNA MAPPA DEL 1832 CHE MOSTRA LA PIANTUMAZIONE NELL’ATTUALE VIALE CONI ZUGNA

Teniamo conto che gran parte di essa era costeggiata dal Cavo Redefossi, il quale esondava ogni due per tre…Tralasciando tutti gli sbronzi che, una volta usciti dalle osterie, vi cadevano dentro. Per chi volesse approfondire:

https://it.linkedin.com/pulse/il-redefossi-canale-dimenticato-parte-1-riccardo-rossetti

https://it.linkedin.com/pulse/il-redefossi-canale-dimenticato-parte-2-riccardo-rossetti

https://it.linkedin.com/pulse/il-redefossi-canale-dimenticato-ultima-parte-riccardo-rossetti

 IL REDEFOSSI IN VIALE DI PORTA VENEZIA, OGGI VIALE VITTORIO VENETO

Mai dimenticando, ma qui soprassedendo, i nostri patrioti che proprio in concomitanza di tale strada combatterono a Porta Tosa (oggi Vittoria) nelle nostre Cinque Giornate, questa ha ricoperto un ruolo fondamentale della storia moderna e contemporanea meneghina.

Intorno alla Strada di Circonvallazione sorsero le prime stazioni ferroviarie. Porta Nuova-1840 (attualmente l’Hotel Avani/Palazzo Moscova in Viale Monte Grappa,12b), sulla linea Milano-Monza (la seconda in Italia); Porta Tosa-1846, del tutto scomparsa ed ubicata in Viale Premuda in corrispondenza delle vie Sottocorno, Archimede e Marcona; Porta Nuova II-1850, oggi comando della Guardia di Finanza in Via Melchiorre Gioia, 5; la Prima Stazione Centrale-1864 nell’odierna Piazza della Repubblica; Porta Ticinese-1870, poi rinominata Porta Genova, l’unica ormai, ma amaramente dismessa a breve, ancora in funzione e con il proprio aspetto originale.

Un altro blasonato e famoso mezzo di trasporto nostrano contribuì ad alimentare la fama di questo sferico percorso. Nel 1863 si discuteva già da anni su una circle line di tram (ai tempi a cavalli) lungo la ormai non più denominata Strada di Circonvallazione. Dopo il 1859 fu rinominata, tratto per tratto, col nome delle omonime e corrispondenti porte cittadine: Viale di Porta Vittoria(Premuda), Viale di Porta Romana(Montenero), Viale di Porta Vigentina(Sabotino) e via dicendo.

NOTA A MARGINE: GLI ATTUALI NOMI, SEGNATI IN GRASSETTO, DERIVANO DAI LUOGHI DELLE VITTORIE ITALIANE DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE.

La sempiterna burocrazia bloccò il progetto sia per la città, che per il suo immediato circondario ma, nel 1876 dalle scuderie di Via Sirtori a Porta Venezia, uscirono scintillanti vetture a due piani trainate da una coppia di cavalli che inaugurarono la prima linea tramviaria interurbana: la Milano-Monza.

 LA LINEA TRAMVIARIA MILANO, MONZA IN PARTENZA DA PORTA VENEZIA

Soltanto nel 1878 inizieranno a circolare i tram sull’anello per eccellenza di Milano. Quelli che fino a non troppi anni addietro conoscevamo come 9, 29 e 30 e che, ancora oggi, si suddividono il percorso tra 9 e 10.

Questo antico tragitto ne ha viste tante: la peste al Lazzaretto, le oppressioni austriache, le cannonate di Bava Beccaris al Convento dei Cappuccini in Viale Piave(1898), gli impietosi bombardamenti e i miserevoli sfollati del secondo conflitto mondiale, gli orrori architettonici del successivo boom economico e la perdita progressiva di tutti gli storici cinema che la costellavano. Credo che ad oggi l’unico sopravvissuto sia l’Orfeo in Viale Coni Zugna, anacronistico scampato all’era dello streaming casalingo.

 UNA MILANO ORMAI SCOMPARSA: IN PRIMO PIANO, PANNI STESI SUL REDEFOSSI IN VIALE MONTE SANTO, CON VEDUTA DALLA VIA GALILEO GALILEI CHE MOSTRA, SULLO SFONDO A DESTRA, PARTE DELLA PRIMA STAZIONE CENTRALE

Ma, a dispetto di un’impietosa clessidra che ha mescolato la sabbia del passato con quella della leggenda, la gloriosa, seppur toponomasticamente mutata, Strada di Circonvallazione è ancora lì. Un tempo estremo confine tra città ed agreste campagna, ingentilito da una moltitudine di alberi; oggigiorno pieno centro con prezzi dell’immobile da capogiro. I pochi platani, pruni, betulle ed altri sopravvissuti che ancora la adornano, sono ciò che rimane di una città da sempre circondata ed immersa nel verde, quando un cuore industriale era ancora lontano e la millenaria essenza di Milano, fin dalla sua fondazione, era definita dalla natura. Un argomento che approfondiremo prossimamente.

Riccardo Rossetti

L’autore

Riccardo Rossetti, esperto in storia meneghina del XIX secolo, collabora da anni con il giornale Viveremilano. Oltre a stendere annualmente El Calendari Milanes di EDB edizioni, dedicato a specifiche tematiche nostrane, ha lavorato con Slow Food, Opera San Francesco, Premiata Ditta ed altri editori, scrittori ed artisti, in qualità di autore o consulente di storia dell’Ottocento milanese.

 

 

 

Giardini in viaggio Laura Pirovano