Conferenza Preludi mediterranei e tropicali nella flora milanese del global warming
Il 2 Aprile 2019 presso la Libreria della Natura (Via Maiocchi 11, Milano), si è tenuta la conferenza “Preludi mediterranei e tropicali nella flora milanese del global warming – I mutamenti climatici che cambieranno il verde di Milano”, con Emanuele Bortolotti e Enrico Banfi.
Molto interessante la prima conferenza del ciclo ‘Il Paesaggio in libreria – Giardini aperti mediterranea’ organizzato dalla Libreria della natura di MIlano con AIAPP Lombardia.
Enrico Banfi: il cambiamento climatico ha portato a Milano molte piante mediterranee, assenti fino a qualche anno fa. Alcuni esempi: Convolvulus sylvaticus, Erigeron bonariensis e Papaver flavum, quello caratteristico delle spiagge e anche molte poacee del sud. Nel verde ornamentale si vedono ormai molte false canfore (Cinnamonum glondulosum), Plumbago auriculata e tanti gelsomini ritenuti delicati, come Jasminum polyanthum, grandiflorum, azoricum e il sudafricano J. multipartitum. Oltre alle Cycas molte palme, come la messicana Washingtonia robusta e Phoenix canariensis.
Emanuele Bortolotti ha illustrato le ripercussioni del cambiamento climatico sul piano progettuale. In generale si assiste ad un maggior uso di piante spontanee e con minori esigenze idriche e al posto dei prati all’inglese i parti fioriti. Tra le specie ‘mediterranee’ ormai ampiamente usate nei progetti cita scabiosa, lavatera, teucrium, phlomis, nepeta, cisto, artemisia…
I vantaggi della flora mediterranea in ambiente urbano sono: buon adattamento al clima; poche esigenze di substrato; suoli alcalini; limitato consumo idrico e buona tolleranza di lunghi periodi di siccità; buona persistenza fogliare in inverno; fioriture prolungate; resistenza alle malattie.
Tags: cambiamenti climatici, Emanuele Bortolotti, Enrico Banfi, Libreria della natura, piante mediterranee, verde urbano
GuidoGuidi
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Sono anche io dell’idea che la vegetazione può ben cambiare, anche nel nord Italia e in particolare nell’area milanese, verso tipologie mediterranee e persino sub tropicali. Gli effetti èvidenti del global warming hanno reso le estati di Milano sempre più lunghe e torride, mentre gli inverni sono molto più brevi e miti, complice anche l’isola di calore urbana. Se si verifica la temperatura media di gennaio di Milano città in questo ultimo decennio, si scopre che essa è pressapoco uguale a quella che si riscontrava nel passato in molte località dell’Italia centro meridionale, dove hanno sempre prosperano ulivi, palme, agrumi e altre tipologie mediterranee…. E allora perché non incoraggiare il loro trasferimento anche a Milano, dato che le attuali condizioni climatiche lo consentono?
Oltretutto le piante mediterranee, prevalentemente sempreverdi, renderebbero più gradevole e salubre il paesaggio invernale milanese, a differenza della vegetazione autoctona a foglia caduca…
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