A proposito dell’Area C di Milano: Fedrighini e Ciclobby
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un garagista del centro di Milano e ha disposto la sospensione dell’ordinanza che ha istituto Area C: notizia davvero infausta e che preoccupa tutti i cittadini milanesi che avevano accolto l’area C come un primo (timido ma efficace) segnale dell’amministrazione per prendersi cura del traffico e della salute a Milano.
Enrico Fedrighini scrive a questo proposito
Libero traffico e libero smog dentro la cerchia dei Bastioni fino a metà novembre: è questo l’effetto diretto, immediato e grave dell’ordinanza del Consiglio di Stato n. 2898/2012 su Area C. Per ragioni procedurali della giustizia amministrativa, infatti, non sarà possibile fissare l’udienza di merito nei confronti dell’ordinanza del Consiglio di Stato prima del 14 novembre 2012.
Una brutta notizia per il popolo inquinato milanese. L’ordinanza azzera temporaneamente l’unica misura efficace antitraffico e antismog messa in atto grazie ai referendum, e ribalta la prospettiva: anzichè ragionare sull’ampliamento del provvedimento che sta dando positivi risultati, ora si è costretti a giocare sulla difensiva. Nulla è perduto: sarà il TAR Lombardia a decidere nel merito. E il TAR Lombardia ha già mostrato in passato di considerare prevalente la tutela della salute pubblica ai pur legittimi interessi privati. Il messaggio prevalente rilanciato dai media è: gli interessi economici di un garage bloccano le politiche antitraffico di Milano. Siamo sicuri che le cose stiano davvero così? Anche all’epoca di Ecopass erano stati presentati vari ricorsi da parte di privati, ma nessuno era riuscito ad arrivare al Consiglio di Stato. Ricordo che Ecopass fu anticipato dall’aggiornamento del PUM 2006 e dall’approvazione del Piano per la Mobilità Sostenibile 2006-2011. Cosa è successo? E’ davvero solo tutta colpa del “garagista egoista”?
Una delle cose che maggiormente fanno male a Milano, oltre allo smog, è l’esercito di opposte tifoserie urlanti pronte a scattare a comando. Lo spirito gregario può agevolare carriere, ma non fa del bene alla città. Il segnale di allarme che arriva da Roma è serio e faremmo bene a ragionarci sopra.
Ho letto l’ordinanza che blocca Area C (la allego in calce). Il cuore del provvedimento sta in questo concetto: il presupposto di legittimità sul quale il Comune fonda il potere esercitato con il provvedimento impugnato (Area C) appare carente, dato che le previsioni pianificatorie generali appaiono da tempo scadute, e questo può avere conseguenze di illegittimità e/o di nullità di Area C.
Detto in altre parole: il Comune di Milano deve adeguare i suoi strumenti di pianificazione del settore (Piani del Traffico e Piano della Mobilità) secondo le normali procedure di legge. Sono scaduti da anni. Va portato subito in Consiglio Comunale un aggiornamento del P.U.T., e vanno portate con urgenza in Giunta delle nuove Linee Guida per il P.U.M.
Occorre avere una strategia complessiva, e tradurla in un piano aggiornato di misure integrate (Area C ed altro). Se così non avviene, se cioè si continua a procedere a pezzi, con iniziative anche pienamente condivisibili ma non supportate dall’adozione di strumenti sui quali il Comune fonda il potere di assumere tali misure, il castello rischia di crollare. Possiamo cavarcela dando la colpa al “garagista egoista”. Ma il segnale di allarme che arriva dal Consiglio di Stato andrebbe preso sul serio, secondo me: perché se domani, in queste medesime condizioni, decidessimo di pedonalizzare una strada potrebbe saltare fuori il ricorso del “fruttivendolo egoista”; e una nuova pista ciclabile al posto dello spazio per la sosta veicolare scatenerebbe il ricorso del “panettiere egoista”.
Non è una cosa complicata. E’ da oltre un anno che chiedo, insieme agli amici referendari, la traduzione dei contenuti dei cinque referendum cittadini in piani operativi dell’Amministrazione.
Intanto: che facciamo da qui al 14 novembre? Danza della pioggia, o distribuzione di mascherine antismog?
Enrico Fedrighini portavoce Comitato Promotore MilanoSiMuove
http://draft.blogger.com/blogger.g?blogID=6001045763793242179#editor/target=post;postID=1315197957206170784
“In centro non c’entro!” : lo slogan coniato da Ciclobby-FAI-Genitori antismog-Italia nostra, WWF e Legambiente Lombardia che così intervengono sull’area C
Le associazioni milanesi chiedono al Comune di reagire con immediate misure per far fronte all’emergenza traffico
A settembre parte la campagna di educazione civica per gli automobilisti:
“In centro non c’entro!”
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un garagista del centro di Milano e ha disposto la sospensione dell’ordinanza che ha istituto Area C.
Superato lo sconcerto iniziale, le associazioni – che si sono costituite nel procedimento per difendere il provvedimento del Comune di Milano – precisano che la motivazione sulla base della quale il Consiglio di Stato ha sospeso l’applicazione di Area C si ricollega ad una ipotetica carenza pianificatoria del Comune di Milano, che dovrà essere valutata nel merito e che, se del caso, potrà essere sanata ci auguriamo in tempi rapidi. L’interesse economico nel provvedimento viene citato solo allo scopo di riconoscere al ricorrente l’interesse ad agire in giudizio, e non per attribuire allo stesso un valore prevalente rispetto a quello generale. Ciò non toglie che consideriamo grave che, in sede cautelare, si sia omessa una valutazione degli interessi in gioco e della prevalenza del diritto alla salu te, che è motivo fondante del provvedimento sospeso.Quali potrebbero essere gli effetti del blocco di area C? Un aumento di traffico in centro, con tutto ciò che comporta in termini di inquinamento, insicurezza stradale, incidentalità e congestione. Questo prevedibile incremento paralizzerà anche i mezzi pubblici di superficie, che avevano assunto uno standard di velocità commerciale e di puntualità che ovviamente non sarà più possibile mantenere. E del peggioramento delle condizioni del traffico risentirà inevitabilmente anche la ciclabilità che, almeno nell’area soggetta alla congestion charge, aveva iniziato a beneficiare di una maggiore disponibilità di spazi e di sicurezza. A tutto ciò si aggiungerà una drastica riduzione delle risorse disponibili per gli investimenti a favore della mobilità sostenibile.Una situazione grave ed intollerabile che si potrà manifestare in tutta evidenza subito dopo il rientro dalla pausa estiva: da qui un forte sollecito all’amministrazione affinché individui, in tempi brevi, le soluzioni più appropriate per scongiurare tali rischi. Perché su questo delicatissimo fronte non sono ammissibili tentennamenti né passi indietro.
Auspichiamo comunque che il Comune provveda al più presto ad approvare strumenti di pianificazione che, oltre a confermare Area C, ne prevedano l’ampliamento a breve, affinché si estendano sempre di più i benefici ambientali che Area C ha dimostrato di portare, rispondendo alla richiesta dei cittadini milanesi che hanno votato i referendum sull’ambiente e alle esigenze di tutela della salute pubblica. Nel frattempo le associazioni annunciano che dal mese di settembre prenderà il via una campagna di educazione civica rivolta a tutti gli automobilisti: IO IN CENTRO NON C’ENTRO. Simbolo e segno di riconoscimento per gli aderenti sarà un nastrino azzurro: come il colore del cielo che vogliamo vedere sopraMilano.
30 luglio 2012
GENITORI ANTISMOG
Tags: area C Milano
Valentina Balzarotti
| #
Sono d’accordo: io in centro non c’entro da anni se non in bicicletta ( e ci lavoro)…sosterrò l’iniziativa e diffonderò la notizia.
Grazie!
Rispondi