Nel 1999, quando è iniziato Eden project, il luogo era una landa desolata con le ferite della vecchia cava per l’estrazione di argilla che vi sorgeva.
Oggi è un enorme spazio, dominato dalle ormai famose cupole di plastica a bolle, dedicato a un progetto di divulgazione ambientale e di promozione, attraverso i ricavati delle visite, di numerosi progetti in giro per il mondo.
Le cupole fungono da serra e ospitano il bioma equatoriale con la ricostruzione di una foresta pluviale, il bioma mediterraneo e una serie di servizi ed esposizioni; all’esterno un paesaggio selvaggio e zone coltivate per la produzione di cibo, carburante e vari materiali.
Nel complesso è un encomiabile progetto didattico anche se avrei preferito che nella foresta pluviale, accanto all’intento di rappresentazione scenografica del bioma, ci fosse una maggiore attenzione al riconoscimento, attraverso etichettature delle tante specie tropicali.
Ecco una galleria di immagini
Eden project: vista d’insieme delle cupole
Eden project: il paesaggio ricostruito
Eden project: le foglie di metallo che sono uno dei tanti gadget venduti per sostenere i progetti
Una serie di alberi in stagno che riproducono le caratteristiche forme delle piante falciate dal vento del paesaggio della regioneche vengono chiamate appunto “windy prunes”
Un bel gazebo vivo fatto di salici
Una scultura di terra e vegetazione che ricorda la famosa donna sdraiata di Heligan
Una panca dalla forma molto dinamica
Interno del bioma equatoriale
Particolare di una cupola all’interno della foresta pluviale
Cola acuminata, l’albero della coca cola ricco di semi di caffeina
Una scenografia all’interno del bioma mediterraneo che rievoca il mito di Dioniso
All’esterno una bella struttura con giochi d’acqua
Il disegno dei piccoli canalli d’acqua che partono dalla pergola
Uno dei tanti pannelli didattici che mostrano il ciclo naturale dell’energia
Coltivazione di salici utilizzati per produrre biomassa
Il pannello esplicativo sul processo di produzione di biomasse dai salici