Serre de la Madone, take 2 di Federica Raggio
Federica Raggio, ospite ormai abituale del mio blog torna su un giardino da lei amato, Le Serre de la Madone, su cui aveva già scritto un post dedicato alle bellezze del giardino in inverno
A distanza di sei mesi mi ritrovo nuovamente nei paraggi di Mentone e il feticismo botanico mi trascina in luoghi noti.
E’ affascinante tornare in tutte le stagioni e trovare punti di riferimento avvolti da un contesto diverso.
Questa è la natura, dispensa sorprese a getto continuo. Le fioriture si danno staffetta con una velocità impressionante e il gioco più comune tra gli appassionati e prendere in tempo quella preferita, oppure lasciarsi sorprendere da inaspettate sorprese.
Sono arrivata un po’ in ritardo sulla primavera mediterranea.
Ho trovato l’ultimo ingresso prima del riposo estivo.
Se di abitudine le piante vanno in letargo vegetativo durante l’inverno, qui vanno in siesta per proteggersi dalla canicola estiva.
Ho fatto giusto in tempo a conoscere una Lonicera hildebrandiana, un caprifoglio dopato di dimensioni quadruplicate rispetto ad una Lonicera caprifolium che mi ha fatto sentire come Alice nel paese delle Meraviglie. Il suo profumo è proporzionato alle dimensioni e ci si separa a fatica.
La luce estiva mette in risalto anche la fantastica “collezione” di cortecce, che sono stata la mia vera ossessione e compulsione durante questo giro.
Concludendo il mio giro, come sempre, al bookshop, mi viene raccontato che la corteccia ritratta sulla copertina di ECORCES, Ed.Ulmer (ISBN : 9782841383566, disponibile alla Libreria della Natura), è quella di un Eucaliptus cresciuto a Serre de la Madone. L’autore Cédric Pollet è tornato più volte, nel corso di stagioni e anni, per fotografare le metamorfosi che la “pelle” delle piante subisce con gli anni…a riconferma di una regola che vale per qualsiasi essere vivente, la ruga accresce il fascino.
Ma tra noi umani sono ancora in molti a credere più nel botox che nella grazia del tempo.
- Vista d’insieme Giardino dei platani o Giardino alla francese è su un piano leggermente ribassato rispetto alla serra calda e la grande vasca. Platanus orientalis e quattro aiuole di bosso compongono un disegno formale con al centro una piccola fontana. Serra calda e grande vasca d’acqua contornata da vasi d’Anduze, tipici vasi in terracotta smaltata, l’alternativa francese al cotto toscano.
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