La botanica di Leonardo alla BAM di Milano
Sabato 28 settembre alla BAM di Milano si è tenuta una conferenza molto interessante sulla Botanica di Leonardo a cura del gruppo di esperti (Mancuso, Capra e Mercato di Aboca) curatori della mostra in corso a Firenzie fino al 15 dicembre (www.labotanicadileonardo.it/mostra-leonardo-da-vinci-firenze/).
Relatori il biologo Stefano Mancuso, il fisico Fritjof Capra e il fondatore di Aboca Valentino Mercati, a illustrare il grande (e poco esplorato fino ad ora) contributo di Leonardo alla botanica.
Leonardo come pensatore sistemico, ci dice Capra, nel senso del suo approccio alla comprensione dei fenomeni attraverso la messa in relazione tra loro dei fenomeni attraverso patterns. Leonardo aveva un approccio visivo, tipico del pittore, ai fenomeni della natura con una connessione tra rappresentazione artistica e comprensione intellettuale delle forme della pittura, considerata come arte e come scienza. L’approccio scientifico di Leonardo è estremamente dinamico in quanto rappresenta le forme della natura in trasformazione. Leonardo è il primo botanico ed ecologista.
Mancuso cita una frase molto importante di Leonardo che afferma che le qualità delle piante sarebbero sempre le stesse anche senza la lingua umana. Mentre prima di Leonardo le piante venivano classificate solo in base alla loro utilità per l’uomo (alimentari, tintorie, da fibra..), per la prima volta Leonardo si interroga sul funzionamento delle piante e formula una serie di ipotesi che si sono poi dimostrate vere. Un esempio è la scoperta degli anelli concentrici degli alberi, un altro esempio è la fillotassi, cioè lo studio della disposizione delle foglie sul ramo.
Mercati sottolinea come Leonardo, scagliandosi contro gli alchimisti, introduca per la prima volta il concetto di artificiale e avverta il pericolo di un sistema che va contro natura.
Alla fine degli interventi si apre un interessante dibattito con domande del pubblico che toccano aspetti diversi come la catastrofe ambientale (Mancuso sottolinea a questo proposito come uno dei rimedi principali sia quello di piantare alberi nelle città,che vanno ripensate completamente, Mercato invita i consumatori ad essere più vigili e consapevoli), sulla epigenetica, sulla formazione alla botanica (Mancuso cita alcune statistiche americane da cui si desume il ruolo assolutamente marginale di laureati nelle scienze naturali).
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