search

Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Un parco esoterico e teatrale: villa Durazzo Pallavicini di Pegli

Villa Durazzo Pallavicini: il grande lago con il tempietto di Diana e la pagoda cinese a rappresentare il paradiso empireo

Nei giorni scorsi ho partecipato ad una interessante visita di Villa Durazzo Pallavicini sotto la guida dell’arch. Silvana Ghighino che assieme a Fabio Calvi ha in concessione la gestione del parco attraverso l’omonima associazione temporanea d’impresa. I due architetti, dopo lunghi studi, hanno avviato dal 2010 al 2016 un complesso progetto di restauro filologico e hanno potuto scoprire le antiche motivazioni alla base di questa insolita opera concepita tra il 1840 e il 1946 dal marchese Alessandro Pallavicini e dal suo architetto Michele Canzio.

Silvana Ghighino, direttore del Parco di villa Durazzo Pallavicini

Un parco davvero originale che rappresenta un misterioso percorso iniziatico fitto di simbologie esoteriche, massoniche e allusioni mitologiche e che è concepito come una rappresentazione teatrale che si sviluppa in tre atti, ciascuno composto da 4 scene. Ogni scena è accompagnata da una particolare scenografia vegetale, da arredi e architetture di stile neogotico, neoclassico, esotico, rustico.

La gestione del parco è curata dall’Associazione Villa Durazzo Pallavicini, la manutenzione è assicurata da uno staff di 5 giardinieri professionisti e da una rete di volontari. Oltre alla conservazione del giardino e alla sua valorizzazione l’associazione provvede alla organizzazione turistica e alla progettazione di una serie di eventi culturali e didattici attraverso visite esoteriche, botaniche, a percorso scenografico e performance di giovani artisti. (per il calendario delle iniziative da marzo a luglio si rinvia al sito web

Alcuni dei giardinieri che curano la manutenzione del parco

Parco Durazzo Pallavicini

Una sintesi fotografica del percorso all’interno del Parco Durazzo Pallavicini che è al primo posto tra i Luoghi del cuore FAI in Liguria e al 37° posto in Italia.

Viale gotico, che rappresenta l’antefatto

L’ingresso con il cancello con i due cani sui pilastri che simboleggiano i sorveglianti che danno il benestare per far entrare i profani nel mondo onirico del parco

Qui ha inizio il viaggio alla ricerca dell’io. Nella scena tutto è concepito con una straordinaria perfezione architettonica, come la fontana in posizione aurea

Scene del bosco e della natura della montagna. Interessanti i particolari dei muri a secco

Il percorso nel bosco

Scene del bosco

Oasi mediterranea con macchie di Viburnum Tinus

Il viale delle Camelie. Si tratta di uno dei più vecchi ed estesi camelieti italiani

Camellia Japonica Magnoliaeflora

Il castello del capitano – di stile neogotico – che simboleggia il potere

Erica Arborea

Il paradiso empireo con il grande lago e il tempietto di Diana

Il grande lago e sullo lo sfondo la pagoda cinese, che assieme al ponte romano e l’obelisco egizio vuole rappresentare le differenti etnie

Sullo sfondo il campanile di San Martino che l’architetto Canzio fece ricostruire in asse con il tempio di Diana

Il maestoso esemplare di Cinnamomum Camphora

I giardini di Flora a rappresentare il paradiso terrestre

Il tempio ottagonale di Flora, divinità madre dell’ordine del mondo

Lascia un commento

Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.

Giardini in viaggio Laura Pirovano