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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Giardini senza irrigazione. Conferenza di Luca Agostino all’Associazione VerDiSegni, gennaio 2018

Foto dal sito botanical dry garden

 Il tema del giardino senza irrigazione è particolarmente importante dati gli ormai evidenti cambiamenti climatici e la preziosità della risorsa idrica. Ne ha parlato con competenza e generosità Luca Agostino titolare del vivaio giardino Botanical Dry garden vicino ad Orbetello: circa 4 ettari con 1500 tra specie e varietà di piante mediterranee adatte al clima secco, che include un teatro vegetale e che ospiterà un labirinto (produttivo) di ulivi. Un territorio ostile per le piante quello del vivaio: grandi escursioni termiche, brinate (l’umidità è letale per queste piante) e salsedine.

Il vivaista ha illustrato le regole per una corretta coltivazione del dry garden.
1) Lavorazione profonda del terreno: con lo scasso, secondo una antica tecnica agricola, per creare un vespaio sotterraneo che funge da accumulo dell’acqua. La lavorazione del terreno è fondamentale per facilitare la penetrazione in profondità delle radici.

2) Drenaggio: molto importante perchè anche poche ore di ristagno idrico in estate fanno morire le piante da secco. Con lo scasso si creano delle piccole dune sulla cui sommità si collocano le piante mentre a valle si disegnano i caminamenti.

3) Biodiversità

4) Radici: si usano vasi di tipo forestali molto profondi (circa 20 cm) e si pianta ad una ulteriore profondità di 10 cm. Il periodo migliore per l’impianto è l’autunno.

Nel giardino secco si bagna solo, molto in profondità, al momento dell’impianto e per il primo anno e poi solo in caso di necessità (un paio di volte l’anno). Le piante devono essere lasciate in stress idrico prima di intervenire con l’acqua. L’irrigazione di soccorso si effettuta con idranti a forte pressione per una notte intera.

I prati nel dry garden

Molte piante si sono dimostrate una interessante alternativa alle graminacee:

Lippia nodiflora (Foto Dry garden)

Lippia nodiflora var. canescens: resiste ad alte temperature e alla siccità, è rustica, tollera anche un calpestio intenso. In estate fiorisce, cresce non più di 5 cm. e occorrono da10 a 15 piantine al mq. 10 piantine messe a dimora a ottobre assicurano una copertura completa a giugno. Molto amata dalle api. Fogliame persistente.

Frankenia laevis (Foto Dry garden)

Frankenia laevis: tappezzante originaria dell’Europa sud-occidentale, si presta particolarmente alla realizzazione di aree a prato a bassa manutenzione in quanto la sua altezza varia da 1 a 4 cm, mentre la sua ampiezza raggiunge anche i 50 cm per pianta. Adatta al pieno sole, ha anche una buona resistenza al freddo (-12/-15°). Il fogliame è persistente a differenza di altre coprisuolo. In inverno si fa rossastro in alcuni punti, rendendola molto originale e decorativa. Altro pregio è la sua resistenza alla salsedine. 10/15 al mq.

Verbena hybrida (Foto Dry garden)

Verbena x hybrida: forma un  prato di fiori violacei, Veloce e resistente, è parente stretta della Lippia nodiflora ma i suoi fiori sono molto più grandi. La densità di piantumazione è tra le 10 e le 15 piantine al mq, e l’altezza massima che può raggiungere, in giardini senza irrigazione, è intorno ai 15 cm. E’ perfettamente calpestabile e, a differenza della Lippia nodiflora, non attira altrettanto facilmente le api quindi con un prato di verbena. Il consiglio è quello di utilizzare ad esempio 3/4 di Lippia o di Frankenia e 1/3 di Verbena.

Dymondia margaretae. Foto Dry garden

: tappezzante sudafricana di altezza molto ridotta – da 1 a 4 cm -, molto resistente alla siccità e adatta a zone di pieno sole. Si allarga fino a un massimo di 30 cm, e ne è consigliata una piantumazione di 9 al metro quadrato. Le foglie sono persistenti e formano un bel tappeto fitto, la loro texture è molto particolare e anche il loro colore, grigio nella parte superiore e argentato nella parte inferiore.

Zoysia tenuifolia. Foto L. Pirovano

Zoysia tenuifolia: graminacea che può rivelarsi una validissima alternativa a un pratino verde, in quanto la sua caratteristica è, in un giardino senza irrigazione, quella di restare molto bassa e quindi di non necessitare di grande manutenzione. L’altezza varia dai 2 ai 20 cm a seconda di quanto viene irrigata (e per questo consigliamo di non darle acqua spesso) e una pianta raggiunge l’espansione massima di 50 cm. Il primo anno la crescita è lenta, per cui saranno necessarie, se si vuol vedere il prato pronto dopo qualche mese, almeno 20 piantine per metro quadrato.

Achillea crithmifolia: a crescita rapida che forma un fitto tappeto morbidissimo di foglie felpate grigio/verde. I fiori sono bianchi e spuntano tra giugno e luglio. Ne bastano 4/5 al metro quadrato, è alta circa 10 cm (circa 15 con il fiore) e una sola piantina può allargarsi da 50 cm fino a un metro, al massimo della sua crescita. Adatta anche come pianta da scarpata.


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Giardini in viaggio Laura Pirovano